giovedì 24 novembre 2016

ALTROVE, APPUNTO...

Era un po' di tempo che volevo scrivere questo post e non ne trovavo l'occasione, né lo spunto.
Tra i siti in colonna sinistra, sotto l'etichetta "Controinformano davvero", fino a ieri c'è stata una testata per me, e credo non solo per me, gloriosa.  Contrappunti.info, infatti, è nata nei primi anni duemila, un'epoca in cui non erano ancora diffusi i blog, ad opera di uno dei pionieri della comunicazione pubblica in Italia, il mio amico (e già il fatto di poter scrivere "mio amico" è per me un onore autoremunerante) Giancarlo Fornari, per continuare a portare avanti i propri valori dal di fuori di un'amministrazione pubblica che avendo scelto un sistema di valori diametralmente opposto aveva molto volentieri fatto a meno di lui.
Il contrappunto in teoria musicale è "la presenza, in una composizione o in una sua parte, di linee melodiche indipendenti che si combinano". Non stupisce la scelta di Fornari di questo nome per la sua rivista, dunque, convinto come era che la libera dialettica fosse il presupposto ineludibile della vera democrazia - nonché attratto dall'assonanza con quella controinformazione di cui allora si cominciava ad avvertire l'esigenza (anche se il dominio berlusconiano sui media era meno granitico di quello renziano di oggi). Chi la seguiva (centinaia i contatti giornalieri, talvolta migliaia) sapeva di poterci trovare il controcanto della narrazione dominante, le bacchettate sulle dita dei personaggi pubblici, le battaglie civili e democratiche magari neglette altrove - e sapeva che se ci avesse trovato l'approvazione o anche l'elogio dei potenti sarebbe stato meritato (quanto appunto raro).
Non so neanche bene per quali percorsi Contrappunti sia finita a essere un sito di recensioni di spettacoli teatrali e eventi culturali romani: andato a male il tentativo di organizzarci, un gruppo di amici di più o meno lungo corso, per continuarne la linea editoriale, ho smesso di seguirne le vicende, ma, nonostante il sito non controinformasse più neanche per finta, ho lasciato il link lì, finché sotto la testata era rimasta la scritta "fondata da Giancarlo Fornari". Lo tolgo ora che ci hanno lasciato solo "rivista di approfondimento culturale", non so se perché si sono resi conto, o se è qualcuno che glielo ha fatto notare, che questa Contrappunti non ha più niente a che vedere con la sua, che era ingiusto fare riferimento a qualcuno quando della sua ispirazione nella linea editoriale non c'è traccia (queste schifezze lasciamogliele fare all'Unità, tanto il PD non si vergogna di niente). Se volete ancora seguirla, cercàtela altrove, qui ad esempio, almeno nelle intenzioni - nei risultati, se GF fosse vivo, mi bacchetterebbe tutti i giorni...
Lo spunto per un ultimo invito a consultarla, e quindi per questo post come dicevo all'inizio, me lo ha dato proprio questa parolina, altrove, nel titolo di una commedia che se riesco vado a vedere, anche perché ci recita un mio vecchio amico, fratello minore di un mio vecchissimo amico, che finora non ha mai deluso, né me né il suo crescente pubblico sia teatrale che cinematografico. Se siete a Roma, andate a vedere Massimo De Lorenzo al Piccolo Eliseo entro il 27 novembre. Se siete altrove, spiace per voi...

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ormai la verità rivelata ce l'hanno solo i Grillini. Tutto il resto é feccia. Rileggiti il post, togli il tuo livore e resta solo il ricordo di un grande uomo come Fornari. Ciao Gino. Con affetto.

cugino ha detto...

non capisco. nel post non c'è nessun riferimento ai grillini. il livore posso solo indovinare che lo vedi nella parentesi riferita all'Unità. ma era solo un paragone. se avessi voluto metterci livore avrei detto che è assolutamente vergognoso che un giornale che ha come linea editoriale l'approvazione acritica delle politiche di destra ultraliberista del premier non eletto (e si spera prossimamente trombato peggio della stronza della clinton), osi ancora mantenere in testata il nome di Antonio Gramsci, che non si rivolta nella tomba solo perchè era troppo comunista per credere nell'aldilà. ecco, ora l'ho messo, così ti ho dato ragione.

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