mercoledì 28 ottobre 2020

RADIOCIXD 30 - WHEN THE WIND BLOWS

Bei tempi quelli dell'olocausto nucleare! Oggi è difficile da immaginare, ma ai tempi temevamo davvero che il mondo potesse finire da un momento all'altro, anche solo per la follia o la sbadataggine di uno col dito sul pulsante rosso. Kubrick ci aveva fatto un autentico capolavoro già 20 anni prima, ma in quegli anni 80 il dispiegamento dei missili in tutta Europa dominò sia i nostri pensieri di ragazzi che la produzione artistica di tutti i generi (io stesso ci scrissi una canzone e un racconto, per dire). Tutto potevamo immaginare, tranne che quell'equilibrio mondiale si sarebbe fatto rimpiangere, superato da incubi distopici come la globalizzazione con la connessa fine delle sovranità nazionali, le cosiddette guerre al terrorismo in realtà figlie del dominio di una sola superpotenza e madri del governo mondiale tramite paura, e la dittatura psicosanitaria in cronaca. Ma chi oggi voglia farsi un'idea di quel clima, non troverà niente di meglio del cartone animato di Murakami tratto dal fumetto di Briggs di cui oggi recensisco la colonna sonora.
Io l'ho visto al cinema, e uscendo sono andato a comprarmi il vinile. La storia, angosciosa e romantica assieme, è quella di una coppia di anziani alle prese prima con le notizie di un possibile attacco nucleare, cui reagisce fidandosi delle istituzioni britanniche anche sulla scorta dell'esperienza della seconda guerra mondiale che avevano vissuto da giovani, poi con i goffi e maldestri preparativi finalizzati a sopravvivergli, quindi con l'esplosione e il fallout affrontati con ingenuità, infine con la inevitabile morte, fronteggiata con sorpresa e commovente ingenuità. I disegni e l'animazione sono magici, e rendono benissimo il clima pur non potendo contare sulle diavolerie cui siamo avvezzi oggi. Ma è la musica, il pezzo forte. David Bowie, i Genesis e Roger Waters appena transfugo dai Pink Floyd, più altri meno "big" che non sfigurano affatto: scusate se è poco.
Se riuscite a procurarvi il film, che non si trova più gratis su youtube, è meglio, ma intanto accontentatevi della mia consueta tracklist commentata, buona per leggerla mentre si ascoltano i brani.
1. When the Wind Blows
David Bowie canta la title track a modo suo, rafforzando i significati con l'interpretazione. Il brano è suo, il video è quello suo, che il Duca bianco era anche un grande attore (un paio d'anni prima ci aveva deliziato come protagonista di Merry Christmas Mr. Lawrence, disgraziatamente ribattezzato Furyo per il mercato italiano, di cui sicuramente conoscete la colonna sonora, non vi metto nemmeno il link).
2. Facts And Figures
Hugh Cornwell era il frontman degli Stranglers. Il brano, su un letto musicale scanzonato, denuncia il ruolo manipolatorio e collaborazionista della stampa, buona solo a tenere ferma la gente mentre i potenti abusano di lei. Vi ricorda qualcosa? Quanti positivi asintomatici c'erano oggi?
3. The Brazilian
Il brano strumentale dei Genesis qui inserito non è inedito, come potete vedere dal video. E dimostra: 1) che quelli che "erano rimasti in tre" erano talmente bravi che volendo potevano sfornare roba come questa; 2) che quindi il fatto che invece ai tempi oramai sfornavano solo pop e pure scarsino era una scelta precisa (per carità, i soldazzi piacciono a tutti...); 3) che Phil Collins la batteria la sapeva suonare davvero... 
4. What Have They Done
Anche gli Squeeze spiazzano, come Cornwell, con un brano che allegrotto continua a ripeterci "che hanno fatto?!". A noi pinkfloydiani ricorda il verso simile, ma urlato in maniera decisamente diversa, di The post war dream, di un paio d'anni prima. Waters qui ancora non c'è, ma infatti il testo è suo....
5. The Shuffle
...e prima che arrivi, chiude il lato A un altro intermezzo strumentale, stavolta di Paul Hardcastle, uno che rimasticava a jazz la musica più di moda in quegli anni, e che aveva da poco toccato il suo vertice di notorietà col bellissimo 19, che parlava di un'altra guerra però.
6. > 15. When the wind blows
Il lato B è tutto di Roger Waters. Le tracce sono 10 (The Russian Missile, Towers of Faith, Hilda's Dream, The American Bomber, The Anderson Shelter, The British Submarine, The Attack, The Fall Out, Hilda's Hair, Folded Flags) ma come spesso capita nelle colonne sonore alcune sono brevi e interlocutorie, oltre che riecheggianti le principali. Per questa ragione, ma anche perché alla fine come spesso nei "pink" gli album sono un unicum che non può essere fruito correttamente se non in sequenza, esiste il tube unico, e io ve l'ho messo. Da Towers of Faith, Hilda's Hair e Folded Flags, i brani significativi, capirete senza dubbio come e perché lo spirito dei Pink Floyd dal 1983 lo ha tenuto vivo Waters, e non certo gli altri per quanto straordinari musicisti/strumentisti.
Forse se quello scenario apocalittico non ebbe luogo, e ripeto forse, non fu soltanto perché politicamente era meglio congegnato quell'equilibrio di quello che lo ha rimpiazzato, ma anche perché quello spirito era in noi ragazzi, che non sentivamo la musica tanto per sentire, e non accettavamo che i nostri capoccia giocassero con le nostre vite senza dire la nostra. Che non era "andrà tutto bene", era "se continuate così andrà tutto male". Forse non siamo stati noi il fattore decisivo a che non finisse male, ma comunque la nostra parte l'abbiamo fatta.

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