lunedì 27 settembre 2021

IL RAGNO NEL BUCO - VERSETTI COVIDICI 97-104

Come in qualche modo vi ho già detto, non intendo parlare più di covid come ho fatto da febbraio 2020 a ieri, cioè con nel cuore la speranza di convincere qualcuno dei miei concittadini a ricominciare a ragionare. In questo anno e mezzo, infatti, la maggioranza di "fedeli" della narrazione ufficiale è diventata "totalitaria" (in più di un senso, purtroppo), e oramai ritengo che noi sparuti eretici non abbiamo altro da fare che scavarci ciascuno un buco dove attendere che passi la tempesta e sperare di essere ancora vivi allora. Siccome però tra di voi magari c'è ancora qualcuno che ha voglia di provare a "spaccare la testa" magari a un amico a cui tiene, tornando alla funzione primigenia di questo blog vi posto alcuni link da seguire (perché non parlarne più non significa non continuare a informarsi), che sull'argomento ho chiamato versetti covidici per aver intuito da subito che chi li scriveva o leggeva rischiava la fatwa come Rushdie, e che con questo post superano la boa del centinaio.

Un amico non del tutto perso ce l'ho ancora pure io, ma è una eccezione in un quotidiano fatto di bocconi amari, credetemi (pleonastico: se la pensate come me avete sicuramente esperienze analoghe). Un tennista che al circolo scoprendo che non sei vaccinato comincia a darti dell'incivile e antisociale (sulla base di un processo mentale tanto fallace - il "patto sociale" è stata la scusa delle peggiori nefandezze della Storia - quanto ormai divenuto luogo comune), provocando alla fine una reazione rabbiosa di cui mi pento anche perché queste cose tradiscono debolezza. Il medico che: plaude al furbo Draghi per aver architettato il green pass all'italiana avendo capito che se introduceva l'obbligo vaccinale avrebbe perso i ricorsi, ammette che i vaccinati possono ancora infettare ed essere infettati ma si rifugia dietro la bufala della riduzione dei sintomi (smentita dalle statistiche: quest'anno con tre quarti di italiani vaccinati con due dosi ci sono il triplo dei contagiati e dei morti rispetto all'anno scorso, e nell'estate il gap era ancora più ampio - ma se fosse vera la sua logica conseguenza sarebbe una reazione alla "norvegese": la varante delta è un'influenza, l'emergenza è finita, punto), e prevede tutto felice che il siero anticovid verrà inoculato a tutti per sempre insieme al vaccino antinfluenzale normale, che in questo modo finalmente verrà imposto anch'esso (da solo, non ci si era mai riusciti, anche perché dimostrava con ancora più evidenza la totale inefficacia avverso quelle che ancora si chiamavano nuovi ceppi e non varianti, come si fa ora solo per potere sommare i dati di più annate), e che non si smetterà mai di usare le mascherine, finalmente imitando i civilissimi giapponesi e debellando per sempre il raffreddore ("hai visto sti due anni?"). Infatti il pubblico del concertone trasmesso ieri sera dalla Rai in diretta dall'Arena di Verona, tutti ovviamente muniti di green pass e quindi o vaccinati o tamponati negativi, era tutto ligiamente mascherato nonostante fossero tutti belli larghi e all'aria aperta, e scommetto che erano tutti convinti di essersi meritati la nuova libertà e nessuno si sia invece chiesto, guardandosi attorno, in che cazzo di incubo stia vivendo, e quando e da chi e come à stato preso per il culo..

Ripeto: presi per il culo. Gli hanno detto che la pandemia da noi non sarebbe arrivata, poi che era arrivata ed era così mortale da dover chiudere tutto e pazienza se si facevano danni all'economia per 400 miliardi di euro, ma così a Pasqua si riapriva, poi che era meglio non riaprire subito perché così si riapriva sicuro d'estate, poi effettivamente in estate si è riaperto e non è più morto nessuno (celebri i reportage dai reparti covid vuoti) ma già si prevedeva che in autunno sarebbe arrivata la seconda ondata, e poi quando è arrivata gli hanno detto che era stata colpa della movida estiva (ma non aveva l'incubazione di pochi giorni? e sennò che senso avevano i protocolli quindicinali di quarantena e isolamento preventivo?) e si doveva richiudere per poter così aprire a Natale, poi quando hanno chiuso tutto per tutte le feste che però arrivavano i vaccini e sarebbe finito tutto, e quando sono arrivati che bisognava farseli in massa e si chiudeva li, ma poi gli hanno detto che c'erano le varianti e i vaccini perciò avevano copertura parziale e a tempo, quindi dovevi farti la seconda dose e odiare chi non si vaccinava, vero colpevole di tutto anche se i vaccinati possono infettare e essere infettati tanto è vero che ora si inizia con la terza dose. E intanto gli hanno detto che lo smartworking era il futuro e bisognava attrezzarsi per renderlo stabile, e oggi gli dicono l'opposto coi sindacati che non fanno una piega mentre loro obbedientemente si rimettono in fila con l'auto o rimpinzano i mezzi pubblici.
E noi a guardarli sempre più basiti, pensando: ci sarà un momento in cui si rompe l'incantesimo, capiscono tutto d'un botto e tutti assieme di essere stati ingannati, e parte l'assalto alla Bastiglia!!! No, non ci sarà. Si bevono tutto, si berranno anche le prossime palle, già è riapparsa Greta con tutti i gretini e questo certifica una volta in più quello che in pochi andiamo dicendo fin dall'inizio: la cosiddetta pandemia non finirà se non quando il Big Reset sarà completato, nessun occidentale avrà più diritto al lavoro, alla privacy, all'iniziativa economica e a fare progetti per il futuro. La globalizzazione ha questo obiettivo fin dall'inizio (te lo dicono in faccia, di continuo, tutti - pure un blogger che ha ancora la faccia tosta di pontificare di sinistra, che nulla sarà più come prima): tutti uguali, ma non attraverso il graduale e giusto espandere le conquiste sociali e umane dell'occidente al resto del mondo (no: il mondo non se lo può permettere, mentre continuare ad arricchire i ricchissimi si, perché sono pochi), ma viceversa. Tutti schiavi. Vivi, si, ma solo finché, e fino al punto che, vuole il padrone. E tutti contenti a battere le mani alle canzoni degli anni 60/70/80 con la mascherina su, proprio quelle canzoni che cantavano di quel mondo e di quel futuro che ora gli stanno togliendo.

97. 18 Buone ragioni per rifiutare l’inoculazione del siero. Da tenere a mente per eventualmente sbatterli in faccia all'idiota che vi venga a sfrucugliare i cosiddetti, o anche solo usarli per salvare qualche indeciso, se ancora vi va.

98. The show must go on. I dati sui ricoveri pubblicati dal professor Zangrillo, che poi ci ironizza beffardamente sopra.

99. Planet lockdown. E' in preparazione un film che racconta la verità su tutta la gestione della cosiddetta pandemia. No, non è di Michael Moore, ma lo nomino perché l'approccio di chi si dice di sinistra verso questi tentativi di narrazione alternativa dovrebbe essere quello. Intanto guardatevi il trailer. E se volete leggetevi questi dati sui danni da lockdown raccolti dal solito Blondet.

100. Il colosso dai piedi d’argilla. Il green pass non è uno strumento di risoluzione della crisi pandemica, è l'obiettivo per cui è stata architettata. Di questo post condivido tutto, salvo purtroppo la nota di pur debole ottimismo. E qui Carraro rincara persino la dose.

101. ContiamoCi! L'associazione fondata da un medico sospeso dall'albo e dalla retribuzione perché non vaccinato. Che tra le altre cose da medico ci spiega come e perché adesso i vaccinati risultano potenzialmente più pericolosi dei non  vaccinati.

102. Danni collaterali. C'è un gruppo Facebook (che quando ti iscrivi il signor Facebook ti avvisa essere un pericoloso covo di sovversivi) e Telegram con 160mila iscritti e migliaia e migliaia di segnalazioni di danni da vaccino. Ma per chi preferisce il VIP, ecco il caso del tennista francese Chardy.

103. Onore al vicequestore Schilirò. Ce ne fossero, di italiani così, disposti a giocarsi la carriera pur di dire la verità. Non è che non ce ne siano stati, in passato, è che gli italiani storicamente piuttosto che supportarli o imitarli prima preferiscono commemorarli dopo...

104. Mosche bianche. In questi due video gli interventi di Cunial (che sta ai cinquestelle come Roger Waters ai Pink Floyd: conta chi porta avanti lo spirito della band, non il nome), qui il testo, e Paragone, forse gli ultimi due difensori della democrazia rimasti in Parlamento.



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