giovedì 5 maggio 2022

UCRAINA, UN PO' DI STORIA

Come promesso, Pasbas ci regala uno dei suoi utilissimi promemoria, sulla storia dell'Ucraina, raccontandovi cose che di certo non avete visto in TV, a meno che non seguiate Byoblu (ad esempio ieri Santoro, una delle poche voci dissonanti sulla pandemia, con ospiti come Freccero, un'altra, e la Guzzanti). La cronistoria, nella sua "nudità" tra le altre cose rivela (o conferma):

  • che è l'Ucraina è talmente russa che il nome Russia viene da li;
  • che le sue frontiere attuali furono disegnate all'interno dell'Unione sovietica, e quindi (come accadde in Jugoslavia) è normale che non tenessero conto di differenze etniche e linguistiche destinate a mostrare invece tutto il loro rilievo ad indipendenza ottenuta;
  • che quella indipendenza è figlia del disastro politico pilotato dal burattino occidentale Yeltsin;
  • che è da allora che l'occidente a guida Nato prepara la guerra di oggi;
  • che il filonazismo delle milizie ucraine odierne non è un fenomeno di folklore ma ha radici ben salde nel collaborazionismo con le forze occupanti dell'Asse (tra cui molti italiani, Totò compreso).

Quest'ultima cosa, assieme a tante altre, ce la facciamo raccontare da un ebreo (di attualità, date le ipocrite levate di scudi alle dichiarazioni appena ovvie di un ministro russo) nel video finale, proposto sempre da Pasbas. Ma prima, buona lettura e buona visione.

---

Ucraina, un po’ di storia

Un piccolo appunto sulla travagliata storia di  una terra e di un popolo che sembra non avere pace.

di Pasbas

L’Ucraina è terra ricca sia da un punto di vista agroalimentare che da quello minerario: grano e cereali da una parte e manganese, salgemma, petrolio, carbone e titanio dall’altra. E’ luogo strategico, col Dnepr che unisce il baltico a mar Nero e mare d’Azov. Inoltre è divenuta dopo il 1991 la frontiera ultima tra blocco NATO e Federazione Russa.

Il nome Ucraina risale al XIX secolo, quando il movimento indipendentista diviene molto attivo, soprattutto tra gli intellettuali.

Nell’area, tormentata da continue invasioni esterne, si sono succeduti vari regni e principati:

  • IX – XIII secolo - Regno Rus di Kiev., importantissimo centro commerciale e culturale che controlla i traffici tra il Baltico e i mari Nero e d’Azov
  • XI – XIV sec. - Principato di Galizia 
  • XVII – XVIII sec. - Etmanato Cosacco
  • XV – XVIII sec. - Kahnato di Crimea
  • XIV sec. - La Lituania annette gran parte dell’Ucraina, il Principato di Galizia passa alla Polonia, il sud è sotto il controllo dei Mongoli
  • 1569 - Il trattato di Lublino ratifica il passaggio dell’Ucraina da Lituania a Polonia
  • 1596 - Il trattato di Brest-Litovsk sancisce la divisione religiosa tra cattolici e ortodossi
  • 1649 - Nel sud del fiume Dnepr i Cosacchi combattono per l’indipendenza della loro regione dalla Polonia e chiedono aiuto all’Impero Russo, aiuto che arriva ma che implica...
  • 1654 - ...l’annessione della regione all’Impero
  • 1783 - La Russia annette la Crimea e nell’800 la colonizza, rendendola una fertile terra coltivata, il granaio d’Europa
  • XVIII sec - Finisce qualsiasi possibilità di fare dell’Ucraina un territorio indipendente: la Russia la annette in toto, tranne il Principato di Galizia che va all’Impero Austro-Ungarico
  • 1915-18 - Durante la Prima Guerra Mondiale nel Principato di Galizia prende piede un forte movimento politico e culturale ucraino che lavora per rafforzare il senso di identità nazionale del popolo
  • 1917-21 - Dopo la Rivoluzione d’Ottobre, i territori ucraini vengono assorbiti dalla neonata URSS, seguono ribellioni e disordini
  • 1924 - Sconfitti i tentativi di rivolta, l’Ucraina diviene una Repubblica Socialista Sovietica a tutti gli effetti
  • 1924-1938 - Nel periodo tra le due guerre mondiali l’Ucraina vede la collettivizzazione delle terre ed un forte impulso di industrializzazione, anche grazie alla presenza di notevoli quantità di materie prime pregiate - La durissima politica di Stalin porta alla repressione di ogni ambizione di autonomia da parte degli Ucraini dell’est, la parte Ovest è invece in lotta con la Polonia mentre la Romania ostacola di fatto ogni tentativo indipendentista degli Ucraini
  • 1930 - Una terribile carestia uccide circa 5 milioni di ucraini
  • 1938 - Il patto  di non aggressione Molotov - Von Ribbentrop sancisce il passaggio dell’intera Ucraina all’URSS
  • 22 giugno 1941 - I fascio-nazisti iniziano il tentativo di invasione  dell’URSS e in Ucraina parte del popolo appoggia gli invasori - Altri però si oppongono alle truppe straniere con la guerriglia partigiana
  • 1946 - La religione cattolica è messa fuori legge
  • 1956... - Il dopo Stalin vede l’Ucraina vivere un periodo relativamente tranquillo
  • 1989 - Grazie alla Glasnost di Gorbaciov, viene tra l'altro reinserito il cattolicesimo come culto ufficiale, ma paradossalmente le aperture democratiche dell’URSS fanno rinascere spinte nazionaliste e separatiste tra la popolazione Ucraina.
  • Agosto 1991 - Una parte del PCUS fa rapire Gorbaciov rinchiudendolo in un luogo segreto, subito dopo...
  • 24 agosto 1991 - ...l'Ucraina proclama la sua indipendenza dall'URSS (24/8). 
  • Dicembre 1991 - L'Ucraina entra a far parte del gruppo delle repubbliche indipendenti post-sovietiche; viene eletto il primo presidente non comunista, Kravchuk, che rimane in carica fino al 1994, quando sarà sconfitto dal suo primo ministro Kuchma, che diviene il secondo presidente eletto con “libere” elezioni. 
  • 31 maggio 1997 - Il presidente russo Yeltsin e quello ucraino Kuchma firmano un importante trattato di amicizia e cooperazione.
  • Novembre 2004 - Viene eletto per la prima volta Yanukovich, che però viene accusato di brogli elettorali: è un presidente apertamente filo-russo e, forse per questo, la Corte Suprema annulla le elezioni e ne indice di nuove. 
  • Dicembre 2004 - Iniziano le manifestazioni di piazza che prenderanno il nome di “rivoluzione arancione”: Yuschenko viene dichiarato nuovo presidente e Yanukovich è costretto a dimettersi. 
  • Febbraio 2010 - Yanukovich vince per la seconda volta le elezioni ma viene nuovamente accusato di brogli: ad accusarlo è l'eroina della “rivoluzione arancione (ex presidente della azienda del gas ucraino e potente donna d'affari) e protagonista della politica ucraina filo-occidentale, la Timoschenko, che era stata primo ministro due volte sotto la presidenza Yushchenko, prima di sfidare, perdendo, Yanukovich alle presidenziali del 2010, subito dopo le quali il parlamento sfiducia il governo Timoschenko che è costretto a dimettersi, perdendo così anche lei la sua carica istituzionale. 
  • Agosto 2011 - Timoschenko viene arrestata per la firma, da primo ministro, di un accordo palesemente sfavorevole tra Naftogaz (di cui era stata presidente nel 1995) e la Russia per la fornitura di gas all'Ucraina nel 2009; viene condannata dalla corte a 7 anni ma si dichiara innocente, accusando Yanukovich di averla fatta arrestare per impedirle di partecipare alle nuove elezioni presidenziali.
  • 21 novembre 2013 - Yanukovich abbandona la strategia politica pro-UE, che aveva caratterizzato il suo secondo mandato, per riavvicinarsi alla Russia. Le forze pro-occidente accusano la Russia di voler strangolare l'economia ucraina.

Cronologia a parte, che per il momento si ferma alle soglie della cronaca ma magari proseguiremo, per migliorare la comprensione serve ricordare "in prosa" cosa successe nel Paese nel periodo del collasso dell'URSS.

L'economia ucraina, infatti, a quel tempo andò letteralmente in pezzi. La nuova “normalità” vedeva scarsità di cibo, file per il pane dalle 6 del mattino, uso di buoni per la spesa giornaliera, inflazione galoppante, salari da fame (3 dollari al giorno). Le persone comuni (così come i potenti) iniziarono a rubare i beni pubblici, dai tombini in ferro alle lampadine che illuminavano gli spazi pubblici. Il senso fortemente etico e spiccatamente nazionalista spinse invece i potenti locali ad appropriarsi di macchinari e infrastrutture delle fabbriche e altri oggetti di grande valore per rivenderle a ricettatori esteri. Se nel caso dei primi si trattava di disperati che lottavano per la sopravvivenza, per i secondi si trattò di accumulare milioni di dollari, rubandoli alla collettività: era ufficialmente iniziata la nuova “era capitalistica”. In questo periodo molti si diedero al commercio selvaggio (meglio conosciuto come borsa nera), comprando all'estero ogni sorta di bene (soprattutto  beni effimeri e superflui) e rivendendo il tutto nel mercato interno con profitti enormi: tra le merci più appetibili dolciumi, chewing-gum, sigarette e bibite gassate; acquirenti i proprietari di chioschi abusivi che affollavano strade e piazze delle città. Tutte queste attività venivano chiamate dagli ucraini “fare business”  e gli attori di questa rivoluzione economica ritenevano essere essi stessi i veri messaggeri del nuovo verbo capitalista.

Ma come largamente prevedibile seguirono a questa ubriacatura occidentalista “effetti collaterali” di notevole portata: le attività mafiose e criminali in genere divennero il leitmotiv della vita quotidiana. Le tasse venivano riscosse non più dallo Stato ma dalle gang mafiose che infestavano le varie zone delle città: queste organizzazioni criminali si occupavano del mantenimento dell'ordine sociale, sostituendosi di fatto alle legittime forze di polizia (anche qui l'eroe dei due mondi docet). Nelle aree di conflitto tra organizzazioni mafiose si assisteva spesso a sparatorie ed esecuzioni sommarie per il controllo del territorio conteso e non era raro la mattina, lungo il tragitto casa lavoro, imbattersi in cadaveri frutto di vendette o violazioni di accordi criminali tra le bande. Gioco d'azzardo, prostituzione, droga e pornografia divennero attività lucrative di primissimo piano; il livello culturale medio si abbassò talmente da fare di Dallas e altre telenovelas statunitensi le trasmissioni più seguite (esatto: come da noi...), Beverly Hills con i suoi attori lo stile di vita più ambito. Aumentarono esponenzialmente i furti negli appartamenti, il mercato delle porte blindate crebbe in modo vertiginoso, la fiducia tra vicini di casa fu irrimediabilmente minata e si instaurò un clima di sospetto alimentato dal timore per i propri beni.

Lo Stato tornò ad avere un controllo parziale dell'ordine pubblico non prima della seconda metà degli anni '90, anche e soprattutto grazie al personale delle gang mafiose incorporato stabilmente tra le forze di polizia statali (1860, Napoli: stesso discorso, con protagonista l'eroe nazionale). E' questo il momento in cui, finita la “luna di miele” con il capitalismo, molti ucraini ripensarono al mito del comunismo come modello di vita, in quanto si trovarono senza beni e abbandonati al proprio destino (selezione naturale?). Sorte molto più fausta toccò invece alla pletora di criminali, truffatori e mafio-capitalisti che accumularono in quei frangenti enormi quanto inaspettate fortune.

---

Ed ora il promesso contributo video di Moni Ovadia, uno che di solito la sinistra ascoltava.

Nessun commento:

In evidenza

DEFICIENZA, NATURALE

Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...

I più cliccati dell'anno