Quello che è capitato a me è un ottimo esempio della sintassi che utilizzano e di quanto sia da aborrire, proprio perché in teoria nel merito non c'è che da essere d'accordo: l'argomento è il cambiamento climatico come conseguenza delle attività umane. Ebbene, il simpatico filmatino dice in sostanza che:
- è dimostrato che il cambiamento climatico in corso dagli anni 70 e in accelerazione oggi è effetto dell'impronta ecologica dell'uomo "occidentale";
- i numerosi contributi in qualunque formato disponibili sul web che confutano il punto precedente sono finanziati dal complesso finanziario industriale che si regge sui combustibili fossili, che già negli anni 80 ingaggiarono gli stessi pubblicitari che avevano difeso nei decenni precedenti l'industria del tabacco negando la sua nocività (e ti mostrano quelle assurde ridicole campagne, che non puoi non giudicare tali);
- dovere della libera informazione, in ossequio alla sua funzione di baluardo democratico, è identificare e isolare quei contributi, e fare in modo che vengano rimossi dal web.
Giuro, è tutto vero, e se non ci credete andateveli a guardare: si enuncia un teorema, e anziché tentare di convincerti ti dicono che chi sostiene il contrario è pagato per farlo (e perché non chi ha scritto il teorema, allora?) quindi è ovvio il dovere "democratico" di cancellarlo dalla Rete. Inoltre, dicevo, l'argomento è un ottimo esempio, perché nonostante io sia un ecologista della prima ora, iscritto ad una associazione della mia città da ragazzo, dopo aver ascoltato lo spot, l'istinto libertario mi spinge, semmai, a simpatizzare coi "banditi" e a cercare di capirne le ragioni. Compito dell'informazione libera e democratica, infatti, sarebbe far si che tutti i pareri abbiano voce in confronti pubblici paritari ed equilibrati dove ciascuno possa portare i propri argomenti, seguendo i quali ciascun cittadino possa liberamente formarsi la propria opinione: esatto, l'esatto opposto della logica di iniziative come questa. Che è invece: "noi abbiamo ragione, loro hanno torto, e dobbiamo isolarli deriderli e se possibile zittirli". Come per la pandemia. Come per i vaccini. Come per la guerra in Ucraina.
Quindi non è "per dispetto", come può sembrare a una lettura superficiale, che quando l'informazione mainstream prende di mira una posizione viene voglia di difenderla se non proprio di assumerla, ma è invece una specie di termometro della democrazia interiore: se assisti a tutto ciò e non ti viene voglia di capire le ragioni degli attaccati, di urlare di lasciarli liberi di esprimerle che se hanno davvero torto non diventeranno maggioritarie (e se lo diventeranno, allora come minimo non hanno tutti i torti), non sei davvero democratico inside come credi e ti dici.
A pandemia appena iniziata, sono stato invitato a una diretta su FB da amici (o ex tali?) con la patente di sinistra. Quando mi sono permesso di elogiare la scelta svedese di non imporre alcunché, lasciando alla sensibilità e alla convinzione di ciascun cittadino la maggior parte delle scelte che da noi invece stavano diventando (la cosa sarebbe poi notevolmente peggiorata) linea di governo esiziale sia dal punto di vista economico che giuridico e sociale, sono stato bollato e zittito, l'unica risposta "diretta" essendo un "gli italiani non sono svedesi". Oggi che tutto è (forse) alle spalle, a dispetto delle tante statistichesse che allora cercavano di stirare i numeri per dimostrare la sventatezza scandinava, si può senza ombra di dubbio affermare che le due strategie opposte hanno avuto risultati senza differenze statisticamente significative, e se non si capisce questo concetto legato a indici che bisogna avere studiato si può dire "abbastanza simili da poter affermare che la linea dura è stata inutile", anche perché inoltre se si va a cavillare si scopre che sono semmai peggiori per l'Italia anzichenò. Quindi il "complottista" aveva ragione - è capitato tante di quelle volte in passato che magari tocca stare attenti che non l'abbia anche la prossima volta. Ma non è questo il punto. Il punto è che i sedicenti democratici di sinistra ragionavano (e ragionano) da elitari snob: il popolino italiano non è degno oggi di decidere sul proprio corpo e la propria sicurezza come ieri oggi e domani sulle politiche monetarie del proprio Paese (il famoso "vincolo esterno" per cui l'Europa per noi è comunque salvifica, anche quando impone misure durissime che poi peraltro si dimostrano persino inutili - basta guardare l'inflazione reale oggi).
Questa è la vera tragedia della sinistra, italiana in particolare. Se non sei d'accordo con loro, o perlomeno hai bisogno di capire chi non lo è e comunque ne difendi il diritto ad esprimersi, sei fascista e/o complottista, e devi essere bollato come irresponsabile socialmente quindi neutralizzato multato emarginato zittito, poco importa se proprio con modi precisamente antidemocratici e fascisti: loro non diventano mai fascisti, nemmeno censurando chi non la pensa come loro, nemmeno prendendo le parti di schieramenti dichiaratamente neonazisti (che diventano baluardi della democrazia per osmosi, perché sono dei "nostri"). E il bello è che se qualcuno di loro ha resistito a leggermi fino a questo punto (anche se dubito) la sua conclusione sarà (anche se penso che ci sia arrivato da tempo) che io sono diventato "di destra". Avevo sentito dire che invecchiando si diventa di destra, ma non pensavo ci si riuscisse anche pensando invece di stare disperatamente tentando di mantenere vivi principi che credevi di sinistra.
Nessun commento:
Posta un commento