Il disco fu battezzato Linea gotica, come apparve ovvio a chi ricordava che anche noi, neanche tanto tempo prima, eravamo stati divisi da potenze militari nemiche e ci eravamo ammazzati tra noi, come adesso accadeva ai cugini al di là dell'Adriatico. E anche questo va ascoltato tutto, e con attenzione, perché è forse meno accattivante ma è di una bellezza ancora più straziante e di una profondità ancora più sconvolgente dell'opera prima. Ecco la tracklist commentata, coi tube in popup.
- Cupe vampe - In qualunque guerra se la prima vittima è la verità, i primi a bruciare sono i libri. Toccò anche a Sarajevo, città cosmopolita e multirazziale costretta da una guerra insensata, ripeto voluta e architettata altrove (in Jugoslavia i matrimoni misti, in tutte le dimensioni, erano la regola, ed anche per questo quel conflitto fu così atroce), forse da quelli stessi che tirano le fila oggi (e vi raccontano palle ora come allora). Chi ascoltava questa canzone allora si vaccinò, contro il virus della menzogna calata dall'alto, chissà che non funzioni ancora...
- Sogni e sintomi - Perché a volte non resta che guardare "il mondo con occhio lineare, come un animale che non sa cos'è il dolore, come un animale che non può capire, come un animale nel tempo di morire"
- E ti vengo a cercare – La prima sorpresa ve l'ho già raccontata, fu di sentire i miei idoli di oggi dare tributo a un mio idolo di sempre. La seconda fu, quando poi ascoltai questa versione in studio, sentirne l'ultimo verso cantato dallo stesso Battiato, come a timbrare l'operazione - d'altronde Franco non ha mai nascosto la sua ammirazione per i CSI.
- Esco - Sul palco Ginevra e Lindo cantavano questo brano dandosi le spalle e roteando lentamente, con l'esco di lei a punteggiare con precisione il testo cantato da lui. Un incanto.
- Blu - "...ho dato al mio dolore la forma di parole abusate che mi prometto di non pronunciare mai più"
- Linea Gotica - Squarcio sulla guerra in Italia, con citazioni di Beppe Fenoglio (ci fecero un album sopra, qualche anno dopo) e riferimenti a noti partigiani. Un testo feroce, di cui vi cito solo il verso finale: "la mia Piccola Patria dietro la linea gotica sa scegliersi la parte"
- Millenni - Altro ceffone, a ricordarci quanto e come le religioni in genere, e quella cristiana in particolare, siano state nella Storia spesso il pretesto principale per eccidi e stermini.
- L'ora delle tentazioni - Ideale seguito del brano precedente, con la religione vista dal punto di vista opposto, estremamente privato, a tentarci proprio grazie al senso del peccato.
- Io e Tancredi - Questa per capirla bisogna sapere qualcosa dei cacchi privati di Lindo, allevatore di cavalli prestato alla musica ma alla fine tornato al suo vero mestiere, o almeno queste sono le sue ultime coordinate conosciute...
- Irata - A chi lasciare la parola conclusiva di questa opera sulla tragedia della guerra e della divisione, se non al poeta che meglio di tutti l'aveva compresa e anzi prevista? Ecco che il testo di questo brano conclusivo è praticamente di Pasolini, e chiude così: "..ad onta di ogni strenua decisione o voto contrario, mi trovo imbarazzato sorpreso ferito, per una irata sensazione di peggioramento di cui non so parlare né so fare domande"
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