lunedì 29 luglio 2024

HO VISTO TERMINATOR, IO

La gente ha il brutto vizio di invecchiare e morire, e anche se per altri versi sarebbe proprio il caso di definirlo invece una indispensabile benedizione, per la questioncina della memoria storica e culturale ciò conferisce al Vero Potere, che risiede normalmente in entità ultrapersonali anch'esse si transitorie ma con tempi di solito superiori a quelli della vita umana, la non trascurabile arma dell'attesa.

Le multinazionali del finanz-capitalismo, dunque, devono solo aspettare ormai un altro decennio o due perché non ci sia più in giro vivo uno che si ricordi che esistevano dei diritti economici fondamentali, strappati dal popolo dopo che il Vero Potere precedente, quello colonial-industriale, aveva quasi distrutto il pianeta con un paio di guerre mondiali, e che quei diritti erano propedeutici, oltre che molto più importanti, di quei diritti civili che invece siccome non gli costano niente il Vero Potere concede volentieri, anche perché distraggono appunto dal nocciolo della questione.

Hai voglia di continuare a raccontare le cose com'erano e come sarebbe giusto che tornassero ad essere, i tuoi figli e nipoti se ti va bene fanno finta di ascoltarti col sussiego di chi ti vuol bene e considera la cosa un biglietto da pagare per averti in vita ancora per un po', e si, come tu facevi coi partigiani. No, i superstiti dei campi di concentramento sono diversi: anche quelli sono in via di estinzione, ma la loro narrazione è ben finanziata perché utile (e non sto dicendo sia falsa, anzi: proprio perché vera) ad altri centri di potere ben vivi e vegeti, ancora in grado di sterminare popoli impunemente.

Chi ha visto Terminator al cinema, restando incollato alla sedia per la sudarella e il realismo sociologico dei paradossi spaziotemporali che illustrava (molto prima che si riducessero in un espediente a basso costo per sceneggiatori scarsi, quindi usato in migliaia di film), insomma, ha oggi almeno sessant'anni, e fate due più due: hai voglia ad ammonire le piccole platee che riesci a ritagliarti degli enormi, immani rischi che il dilagare senza argini della cosiddetta Intelligenza Artificiale comporta! La mancata realizzazione, infatti, di tutta una serie di presidi tecnici e giuridici che obblighi in ogni maniera possibile, ingaggiando una lotta senza quartiere simile per sintassi a quella dell'antidoping, a rendere immediatamente riconoscibile qualsiasi contenuto di qualsiasi tipo in cui una qualsiasi forma di AI ci abbia messo lo zampino, provocherà senza ombra di dubbio un dilagare incontrollabile ed incontrollato, dalle conseguenze imprevedibili e quasi sicuramente estremamente tragiche, di un flusso autoalimentato di coscienza indifferente ai destini dell'umanità. Come le macchine di Cameron, ma peggio: contro robot di metallo per quanto tecnologici una resistenza fisica è immaginabile e ci puoi fare dei film, contro il subdolo insinuarsi di processi intellettivi pseudoumani no.

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