giovedì 31 marzo 2022

VITE ROVINATE

Chissà, forse un giorno qualcuno si prenderà la briga di contare con equilibrio e razionalità quante vite sono state rovinate in conseguenza diretta del covid19 e quante invece lo sono state per via di una delle millanta fesserie che sono state montate l'una sull'altra perché il castello stesse in piedi. Tra queste, non poteva mancare "il Giorno": per ogni castello di menzogne c'è un Giorno che lo celebra, come poteva non esserci quello in memoria delle vittime del covid? E tu, che nel tuo cuore soffri per ogni vittima di ogni cosa ma quando si arriva alla celebrazione istituzionale nel tuo buco del culo ti suona un campanello (per la verità in questo caso ti suonano le campane di tutte le chiese, e da molto prima), non puoi nemmeno dirlo, un ma, che subito sei bollato come insensibile (come ti permetti? tutti quei poveri morti!), esattamente come quando nel Giorno della Memoria ti permetti di opinare che l'olocausto ebraico è stato solo uno tra i tanti eccidi, e nemmeno il primo in classifica dell'orrore, e non ti riferisci certo alle foibe che dalle e dalle il loro bel Giorno del Ricordo l'hanno ottenuto, ma a massacri di gente a milioni su cui sono fondate molte nazioni dell'Occidente sedicente democratico (ad esempio, per non fare nomi, gli USA).

Equilibrio e razionalità, dicevo. 150mila e rotti morti, dicono. In tre stagioni influenzali. Si potrebbe dire: come tre stagioni influenzali dure come quella del 1970, consecutive. Al tempo, infatti, non esistendo il fatidico tampone (tecnologia giudicata dal suo stesso inventore inadatta all'uso che ne è stato fatto, e la cosa è stata presa per buona solo per giustificare il super green pass, per ottenere il quale i tamponi non servono, ma con acrobazia logica vertiginosa continuano a essere indispensabili per poter entrare in sala operatoria), l'etichetta "morto per virus" e la relativa contabilità erano molto diverse. Tanto che non c'è un modo corretto di confrontare le statistiche degli ultimi tre anni con quelle storiche, e chi lo fa o è in malafede o è vittima di inganno o autoinganno. Ma un modo indiretto per dedurre che qualcosa non quadra c'è: la diminuzione drammatica delle altre cause di morte. Per neutralizzarla dai calcoli ci sarebbero due vie, entrambe grossolane: o estendi agli ultimi tre anni i morti per altre cause degli ultimi anni precedenti, e vedi di quanto diminuisce il totale che si può attribuire senz'altro al covid, oppure prendi l'eccesso di morti rispetto alla media del decennio precedente, e togli quanti di loro sono morti perché magari non curati, suicidi per disperazione economica, o per malori inspiegabili e improvvisi dopo essersi vaccinati, e di nuovo vedi eccetera eccetera.

Se dopo tutto questo procedimento restasse comunque un eccesso di vittime, la sua proporzione sarebbe senz'altro meno impressionante delle cifre sbandierate quotidianamente da oltre due anni, certo molto meno adatta a giustificare tutte le disastrose misure messe in piedi. Ma io nel titolo non parlo specificamente di morti, ma di "vite rovinate". Perché tolto chi, quasi sempre avendo altri problemi, alla fine di covid è morto, povero lui e i suoi cari, e magari anche chi è stato ricoverato a lungo e si è portato appresso uno strascico di problemi, e poi si anche tutti coloro che sono passati dalla terapia intensiva, ecco, una volta tolti questi, per tutti gli altri, i milioni di altri, che hanno contratto e ricontratto il covid, il danno diretto è stato nel peggiore dei casi qualche giorno di influenza, e molto ma molto più spesso "poco più di un raffreddore" (cito i soloni a proposito della Omicron, che reputandola tale si fanno i belli sbandierando la fine dell'emergenza - semplificando nello stesso decreto le modalità per ricominciarla -  ma ripeto non si sono preoccupati di far smantellare gli assurdi protocolli sanitari che impongono tamponi molecolari il giorno prima dell'anestesia, per cui ti rifiutano un intervento che non reputano vitale mentre magari per te lo è, e tu manco sei raffreddato) e ancora più spesso molto ma molto meno, se non niente (i milioni di "asintomatici", neologismo con alone semantico di "untori" appioppato a persone sane per alimentare il terrore).

Quindi, in attesa di un conteggio preciso, ecco il mio. In totale, tra morti e "feriti" di covid, arriviamo forse a qualche centinaio di migliaio di italiani che hanno perso la vita o l'hanno avuta rovinata direttamente dal virus. Contiamo ora, sempre a spanne, i morti e i feriti delle misure anticovid. Cito a memoria, ma vi invito a integrare l'elenco da voi. Piccoli imprenditori falliti: centinaia di migliaia, ma bisognerebbe contare le famiglie (che se a tuo figlio attacchi il covid molto probabilmente non gli fa niente, ma se subisci un tracollo economico gli togli il pane di bocca). Medici e infermieri senza lavoro, in un settore che certo non registrava esuberi. Malati di altre malattie trascurati, alla faccia della prevenzione, per via di una marea di reparti chiusi o ridimensionati e resi ad accesso problematico, in una rosa che va dall'oncologia alla procreazione assistita, includendo tutti gli apparati corporei e tutte le età. L'elenco è lunghissimo, e anche non volendo contare le semplici rotture di scatole di reclusioni assurde per protocolli ad minchiam aggravati e alleggeriti sempre ad minchiam, anche senza contare le vittime indirette della tremenda recessione attivata a partire dai lockdown e di certo nemmeno scalfita dai ridicoli piani di carità pelosa made in UE, prima del colpo di grazia della escalation bellica causata ancora una volta dall'imperialismo USA e relative ricadute sull'energia e il grano (due robette che toccano la vita di tutti), siamo a milioni di vite rovinate. Milioni, tra cui anche molti sciagurati che danno la colpa alla pandemia o a Putin - perché rifiutare una spiegazione semplice che ti servono a portata di mano, d'altronde? si risparmia la fatica di pensare, e non ci si mette nei guai.

Morale della favola: se l'avessero trattata come dovevano, cioè come una influenza più seria del solito, attrezzando la sanità (non potendo rimediare in un mese ai tagli di decenni, ma magari in un anno si) ad affrontare l'emergenza e istruendo i giornalisti a non creare e fomentare allarmismi (anziché, come hanno fatto spudoratamente, il contrario), senza minimamente occuparsi di chi non avesse sintomi seri o addirittura non ne avesse affatto, della epidemia se ne sarebbero accorti solo le vittime e i loro cari, più o meno come sempre (a me è accaduto nel 2019). E una società e una economia sane avrebbero potuto aiutarli certamente meglio di quanto è successo in questo disastro. Per tutti gli altri, sarebbe passata liscia. E invece. E invece. Ora, io continuo a preferire che lo abbiano fatto apposta, che i cosiddetti effetti indesiderati delle misure resosi necessarie non siano invece che i veri obiettivi di misure altrimenti assurde. Ma se non volete passare anche voi per complottisti, potete anche pensare che non lo hanno fatto apposta, dal che si deduce visto il bilancio che siano degli incompetenti. Meglio essere governati da farabutti o da scemi? ecco un dilemma vecchio come il mondo.

Chiudo con un link. Qualcuno di voi ricorderà una delle tante volte in cui vi ho detto che il green pass resterà, e sarà legato alla transizione gretina. Ecco le prime prove pratiche.

No, due. Questo botta e risposta posticcio tra Draghi e Mazzucco è impagabile.

Meglio tre. Perché questo post di Pecchioli spiega benissimo il legame stretto tra le tre "guerre", pandemia, ambiente e Ucraina.

1 commento:

Gloria ha detto...

Meglio essere governati da farabutti o da scemi? Il peggio è essere governati da farabutti scemi.

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