Ecco, a una persona dotata di media intelligenza e però di mente non anestetizzata dalla propaganda il capoverso precedente dovrebbe bastare. Perché se c'è un popolo che dovrebbe evitare ad ogni costo che la Storia si ripeta, è proprio quello che invece fa pagare il proprio diritto a sussistere in territori assegnatigli dalle potenze coloniali alleate (e magari: in territori molto maggiori, "per motivi di sicurezza" giustificati dalle tante "guerre di aggressione" di quelli che li non ce li vogliono) a un altro popolo, che in quei territori nel frattempo ci aveva vissuto per duemila anni. Nessuno ha mai fatto una contabilità precisa dei palestinesi immolati alla causa di Israele, ma se quelli che la rappresaglia di questi mesi, oltre 20mila morti in via di moltiplicazione per "legittima" più che centuplica reazione agli attacchi del 7 ottobre (che lo stesso Mattarella a reti unificate ha la faccia tosta però di equiparare al nazismo), sono un ragionevole parametro, in ottanta anni andiamo su cifre milionarie. Conferendo di diritto la palma di "popolo più antisemita del secondo dopoguerra" proprio agli israeliani (perché, non è mai abbastanza ricordarlo, anche i palestinesi sono "semiti").
Il pensiero unico ha questo, tra i suoi effetti collaterali: che le persone pensanti, anche le migliori e più specchiatamente immacolate, mai e poi mai ascrivibili per la loro storia personale ad esempio al razzismo o al maschilismo, dai e dai sbottano. In questi giorni è successo a Paolo Rossi, che la racconta in modo gustosissimo perché fa quello di mestiere, ma la vicenda è istruttiva, leggete qua. Allo stesso modo, chi di noi è più pacifista, lontano anni luce dal pensiero di giustificare qualsiasi omicidio figurarsi genocidio, e però avendo studiato davvero la Storia sa che di genocidi è piena e qualunque elenco è necessariamente incompleto (dai pellerossa agli indios del sudamerica, dai neri africani agli zingari, dagli armeni ai palestinesi, e si agli ebrei per carità), non può non sviluppare una reazione allergica al tam tam mediatico di questi giorni. E spegnere la TV prima di diventare "antisemita" pure lui...E ora leggetevi Franco Cardini, che riesce a non farsi girare le palle... E intanto fate partire Faber...
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