sabato 18 aprile 2009

MEMORIA SELETTIVA

Il 17 aprile del 1944, 65 anni ieri, i nazisti di Kappler rastrellarono la borgata del Quadraro, lungo via Tuscolana a Roma, deportando nei campi di concentramento 947 persone, di cui tornò a casa soltanto circa la metà. Il Quadraro è rimasto roccaforte della sinistra fino alle ultime elezioni comunali, quando anche qui si è registrata una maggioranza di votanti per il centrodestra, tanto era impresentabile Rutelli la cui sola permanenza nel Partito (sua e di altri che dovrebbero essersi ritirati da tempo...) contribuisce a farne un Inguacchio Democratico.
Per questo motivo, è particolarmente significativo che anche quest'anno si sia svolta in piazza la solita festa per ricordare questo triste anniversario, col solito concerto. Come spesso è capitato, sul palco c'erano gli Avion Travel ad allietare il pubblico presente in strada (e anche qualche anziana signora sui balconi: il gruppo casertano è davvero interclassista per età dei suoi fan...), con il solito Beppe Servillo a gigioneggiare, e il chitarrista Fausto Mesolella sempre più bravo a incarnare Flaco Biondini poi Mark Knopfler quindi Santana senza soluzione di continuità.
In piazza c'era anche un banchetto per raccogliere le firme contro la proposta di legge 1360 che mira, seguendo la moda del revisionismo tanto cara anche a Violante ed altre anime pie della sinistra, ad equiparare tutti i combattenti della Seconda Guerra Mondiale, leggi quelli che scelsero la Repubblica di Salò a quelli che scelsero la Resistenza, cioè quelli che scelsero di dare l'ultimo tributo di sangue all'orrore a quelli che scelsero di contribuire a redimere e rifondare il Paese.
A distanza di tempo tutto si appiattisce, per questo è sempre più importante mantenere la memoria delle cose che contano, via via che i protagonisti di prima mano ci lasciano per limiti di età. Perchè ricordare tutto è come non ricordare niente, ed al più ci si riduce come una Jill Price qualsiasi, sventurata protagonista di titoli di giornali oggi e dimenticata domani anche se mai dimenticante.
Ovviamente, tutto è passato sotto il silenzio assordante della pervasivissima stampa di Regime: solo imbattendosi in uno dei pochi manifesti si poteva sapere della manifestazione e del concerto e decidere di andarci, figurarsi della raccolta di firme. Perciò facciamo la nostra solita modestissima eco e vi rimandiamo al sito www.no1360.it, dove è possibile firmare on-line.
Non servirà a nulla, perchè tanto questi ormai fanno tutto quello che vogliono, ma almeno restiamo in pace con la nostra coscienza. In attesa che i tempi cambino, come diceva un'altro tipo
che ieri era in concerto a Roma, uno che tradotto sarebbe Robertino Cameriere, e passi la nuttata, come diceva un'altro immortale che per sua fortuna si è risparmiato quest'epoca di ignavi.

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