Cugino: Giufà, mentre Guccini cantava “ma se io avessi previsto tutto questo” dalla calabria veniva a Roma un ragazzino che avrebbe previsto questo e altro; addirittura in un suo pezzo giovanile descrisse le circostanze precise in cui sarebbe morto: grave per un incidente stradale ma salvabile, aggravato fino all’irreparabile per essere stato rifiutato da numerosi pronti soccorsi. Com’è che certi artisti hanno doti divinatorie?Giufà: La divinazione, aspirazione dell’uomo a prevedere l’avvenire, si perde nella notte dei tempi da quando i vati, per esempio osservando le viscere degli animali oppure il volo degli uccelli, ricercavano presagi che in qualche modo dovevano orientare le scelte umane, perché al momento ciò avrebbe consentito loro di comprendere il volere degli dei cui bisognava assoggettarsi. E’ insomma da sempre compito dello sciamano, come tutto quello che serve a placare l’angoscia umana di sapere di dover morire, e gli artisti sono gli sciamani della modernità.
C.: Si ma l’oracolo poteva giocare con le parole, cioè dirle in maniera che se poi le cose non si verificavano era colpa di non le aveva ascoltate correttamente. Con la scrittura le cose si complicano: la predizione va scritta sul filo del rasoio tra ambiguità criptica e fascinazione semantica. Ci riuscì meglio di tutti Nostradamus, il cui successo infatti attraversa i secoli. Ma anche oggi è pieno di astrologhi e oroscopisti…G.: Si ma appunto sono lontani anni luce dalla bravura dei classici, almeno quasi tutti. Insomma, abbiamo profeti di sventura, millenaristi, astrologi, cartomanti, chiromanti et similia, ma se vogliamo leggere una vera profezia, ad esempio della politica di oggigiorno, dobbiamo ripescare La domenica delle salme di De Andrè (1990, si badi bene: Berlusconi doveva ancora pensare di mettersi in politica – e ai due era capitato di esibirsi come cantanti sulla stessa nave da crociera, da giovani, se crediamo a Paolo Villaggio).
C.: E veniamo dunque a Rino Gaetano. La sorella ne tiene viva la memoria con una band e un sito attivissimi, ma anche a prescindere esiste in tutta Italia una fertilissima fioritura di cover band e tribute band del Nostro. Andando ad uno qualsiasi delle centinaia di concerti l’anno in cui si cantano le sue canzoni, stupiscono due cose: la predominante presenza nel pubblico di ragazzi che non erano nemmeno nati quando Rino è morto e ne conoscono quasi tutti i testi a memoria, e l’incredibile attualità e appunto profeticità di quasi tutti i testi stessi. Com’è che pensi proprio a Il cielo è sempre più blu, allora? Nuntereggaepiù o Aida non andavano bene?G.: Andrebbero benissimo, invece. Ma intanto Il cielo... è come hai già detto il primo pezzo di successo di Rino, quello che se vogliamo gli ha consentito di fare il mestiere di cantautore, e poi è pensando al cielo, all’orizzonte precisamente, quella linea sottile di demarcazione tra la terra in basso con le sue cose materiali ed il blu in alto con le proiezioni delle nostre idee, che viene da chiedersi cosa mai si intravede nel futuro prossimo del nostro sciagurato Paese. Che oggi come ieri è un coacervo di sofferenze individuali e collettive, ingiustizie sociali, deprimente livello culturale ed etico dei leader politici, abboccamento delle masse all’imbonitore di turno, zero memoria storica e fondamenti sociali totalmente da ricostruire.
C.: allora facciamo così. Mettiamo la canzone (che è del 1975, qui e qui il testo intero), quindi io come Mike Bongiorno te ne estrapolo un pezzo significativo per volta, e vediamo ste profezie.
Chi vive in baracca, chi suda il salario
Nei terremoti che hanno costellato la storia patria le baracche o le roulotte hanno svolto sempre un ruolo decisivo. Stavolta invece li lasciamo nelle tende perché la moglie di Bertolaso (il conflitto d’interessi è proprio di moda, non c’è che dire) deve vendere le unità abitative semidefinitive in cui vivranno tutta la vita (quando le avranno, per ora restano in tenda) i poveri aquilani. Sul salario da sudare il commento è: avercelo, uno fisso!
Chi ama l'amore e i sogni di gloria
Evidente parafrasi del cantante di crociera di cui sopra, di cui Villaggio riferisce si leggesse negli occhi che aveva sogni sproporzionati al limite del disturbo mentale, e a cui nessun italiano maschio nell’intimo davvero rimprovera le sue frequentazioni muliebri (il potere logora chi non ce l’ha, diceva quell’altro, e chi ce l’ha lo sfrutta, chiosa questo).
Chi ruba pensioni, chi ha scarsa memoria
Nel 1975 erano oltre l’orizzonte i ripetuti attacchi bipartisan al sistema pensionistico, con continui innalzamenti di età pensionabile e diminuzioni di trattamento (con eccezioni su entrambi i fronti solo per parlamentari ed affini), dimenticando che se si togliesse il peso dell’assistenza all’INPS (e trasferendolo com’è giusto alla fiscalità generale) il sistema pensionistico sarebbe ampiamente in attivo e non avrebbe mai avuto bisogno di alcuna riforma.
Chi sogna i milioni, chi gioca d'azzardo
Quando Arbore e Frassica fecero Indietro tutta sembrava che una risata dovesse seppellire quella che sembrava già una pletora di quiz e giochi televisivi stupidi. Invece questi sarebbero risorti come zombi, quindi immortali decerebrati e col morso che trasforma i telespettatori in zombi a loro volta. Inoltre questi giochi, uniti alle scommesse e a superenalotto grattaevinci e simili, sono oramai quasi l’unica speranza di mobilità socioeconomica verticale in un Paese ingessato. Di fatto, inoltre, sono una tassa sulla povertà (meno soldi hai più ne giochi, in percentuale e talvolta pure in assoluto) con un gettito maggiore di molte tasse e imposte “serie”. Questo si che è un pacco, e sono affari vostri!
Chi ruba, chi lotta, chi ha fatto la spia
Vi si vedono i politici nostrani, il saccheggio del welfare delle prossime generazioni, i lavoratori annichiliti dal capitale globalizzato, ed infine il baffo sornione di D’Alema (novello oracolo salentino?) che chissà come mai conosceva ben prima dell’opinione pubblica gli impicci a luce rossa del Piccolo Napoleone...
Chi legge la mano, chi regna sovrano
Riecco appunto il gioco delle parti tra il baffino chiaroveggente e il reuccio sempre-in-sella-nonostante-gli-scandali...
Chi gli manca la casa, chi vive da solo
Dopo la bolla speculativa edilizia che ha tra le concause l’immensa truffa tremontiana delle cartolarizzazioni, che chissà se verrà mai fuori in tutta la sua sporcizia, è sempre più un’impresa avere un tetto proprio, anche perché la famiglia è sempre più in crisi ed è quasi impossibile accedere a un mutuo da single.
Chi prende assai poco, chi gioca col fuoco
Evidente vaticinio in merito agli incidenti sul lavoro di operai sempre meno pagati, spesso immigrati irregolari, con norme sulla sicurezza sempre meno rispettate anche per colpevole volontà di questo governo (che ha ridotto le pene per i datori di lavoro “distratti”), con particolare riferimento al caso Tyssen Krupp.
Chi vive in Calabria, chi vive d'amore
Al Sud, oggi come allora, ci si nutre di sentimenti, in mancanza di altro...
Chi ha fatto la guerra, chi prende i sessanta
Chiaro riferimento alle ripetute violazioni bipartisan dell’articolo 11 della nostra Costituzione (l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali – dice RIPUDIA non “preferisce non usare” “gli è antipatica” o altri termini che ammetterebbero deroga: chi ha votato in Parlamento - e poi chi ha promulgato le leggi - per le missioni in Iraq, Afghanistan e prima ancora Kosovo dovrebbe essere processato per attentato alla Costituzione, senza mezzi termini), e agli attuali “successi” della riforma Gelmini, misurati con inaudita faccia di tolla in numero di bocciati, come se obiettivo della scuola fosse bocciare e non mettere in condizione tutti di essere promossi.
Chi arriva agli ottanta, chi muore al lavoro
Vedi sopra.
Chi è assicurato, chi è stato multato
Chiara frecciatina al mondo dell’auto e a quanti soldi ci girino intorno, nonché previsione della trasformazione della multa da sanzione a scopo disincentivante di comportamenti futuri non rispettosi del Codice stradale a unico mascherato e flessibile strumento di cassa da parte di Comuni e altri enti locali
Chi possiede ed è avuto, chi va in farmacia
Ma chi glielo ha detto a Rino che avrebbero inventato il Viagra?
Chi ha torto o ragione, chi è Napoleone
Questo poi è lapalissiano…
Chi grida "al ladro!", chi ha l'antifurto
Le ville-fortezza del padroncino padano, spesso espugnate dal romeno di turno, su cui apposita legge consente da qualche anno di sparare a vista, mentre le ronde padan-nazistoidi sono più recenti ed ancora dobbiamo vederne gli effetti nefasti...
Chi reagisce d'istinto, chi ha perso, chi ha vinto
Beh, le elezioni le vincevano tutti pure allora, nei commenti post-voto. Ma la faccia tosta di Franceschini dopo l'ultima batosta ha stabilito un nuovo record galattico...
Chi cambia la barca felice e contento
Rino aveva visto nella sua sfera magica le foto sull’Espresso dell’enorme panfilo berlusconiano, evidentemente acquistato appositamente per poter trasportare in Sardegna carrettate più abbondanti di carne fresca...
Chi parte per Beirut e ha in tasca un miliardo
Piccola imprecisione geografica: avrà confuso la Tripoli vicino Beirut con l’omonima capitale della Libia, dove la scorsa estate il nostro beneamato Premier si è recato con miliardi di euro in tasca per rifondere i cd. danni del colonialismo in Cirenaica e Tripolitania. Idea: quando la Lega ottiene la secessione, chiediamo la stessa cosa per il Sud d’Italia (che sempre ex-colonia danneggiata sarebbe)? Oppure, ha beccato in un colpo solo la Hammamet di Bettino e il prossimo autoesilio di Silvio?
Chi è stato multato, chi odia i terroni
La ripetizione è apparente: qui l’Autore si riferisce alle quote latte sforate al Nord (e relative multe pagate alla UE col danaro pubblico, cioè da tutti noi meridionali compresi) affiancandole magistralmente alle solite menate anti-meridionali leghiste.
Basta, è troppo lunga: lasciamo il resto alla libera interpretazione dei lettori. Anche perchè a Cugino e Giufà è venuta una certa depressione, insieme col dubbio che Rino, in realtà, dicendo che il cielo è sempre più blu non stesse forse semplicemente affermando che si stava facendo notte. La notte infatti di li a poco sarebbe cominciata, e ad oggi dura da una quindicina d’anni abbondanti, e allora ci viene da chiudere come abbiamo cominciato, con una citazione da Guccini: "vedetta, quanto resta nella notte?" (Shomer ma mi-llailah?)
1 commento:
La situazione italiana in questo ultimo mese a me,invece, fa venire in mente la strofa di un'altra canzone di un altro grandissimo nostro cantautore:
"E' mai possibile porco di un cane che le avventure in codesto reame debban risolversi tutte con grandi puttane,
anche sul prezzo c'e' poi da ridire
ben mi ricordo che pria di partire veran tariffe inferiori alle tremila lire"
Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers - Fabrizio De Andrè
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