mercoledì 18 maggio 2011

VOLERE VOLARE

Ma un buen retiro alle Cayman, no?
Da qualche giorno nella colonna destra è apparso un nuovo link: L'olandese volante. Si tratta di uno scatto in avanti nell'informazione in rete compiuto da Carlo Bertani, che lascia il proprio vecchio blog al suo compito elettivo, quello di diario web per quanto poco frivolo, assieme a un gruppo di colleghi e amici per tentare di assolvere meglio il dovere di informare correttamente nell'Italia di oggi. Dovere tanto più urgente quanto più l'informazione ufficiale ha abdicato ormai a questo compito, che le sarebbe naturale, in favore della funzione di megafono monocorde del potentato.
Non ho i mezzi nè la competenza per seguirlo su questa strada, ma gli faccio i miei auguri e appunto lo inserisco tra i siti che consiglio permanentemente ai miei (pochi) lettori, perché ognuno fa quel che può e io questo posso.
Un esempio della qualità dei contributi che l'olandese ospita è questo articolo sulla questione nucleare, davvero una parola definitiva sull'argomento, che rende ragione poi di scelte popolari come quella sarda del weekend scorso (con buona pace di Margherita Hack, nei cui confronti ho spesso manifestato adorazione ma che su questa questione ha toppato) e rende ottimisti rispetto ai referendum prossimi venturi: quando la logica è così definitiva, bypassa qualsiasi strategia di disinformazione e rincoglionimento mediatico. Il nucleare è finito per sempre, pace all'anima sua, concentriamoci su altro, risparmio energetico e microproduzione eolica e solare, in attesa della fusione fredda...
Nel frattempo ci sono state le elezioni amministrative, e Berlusconi ha preso una scoppola che se la ricorda fino a che campa. Il centrosinistra sbaglierebbe a pensare di avere vinto esclusivamente per meriti propri: i demeriti altrui hanno un peso talmente elevato da essere riusciti a compensare anche i demeriti propri, ad esempio tutte le situazioni in cui si presentava diviso (come a Reggio Calabria, dove nemmeno i disastri combinati da un centrodestra allo sbando, con tanto di morti eccellenti e voragini in bilancio, sono riusciti ad evitarne l'affermazione al primo turno, complici i miraggi di dobloni a pioggia evocati da Peppe il Re della Regione) e/o e con candidati sbagliati (come a Napoli, dove il centrodestra non ha trionfato solo grazie alla discesa in campo di De Magistris, tanto criticata persino dai grillini che lo avevano portato in Europa). Adesso forse solo la bontà della legge elettorale a doppio turno, che disgiunge la volontà popolare dagli apparentamenti dei partiti, consentirà agli italiani stufi del regime berlusconiano - che sono sempre rimasti maggioranza, con margine e grado di disorganizzazione più o meno ampi ma maggioranza - di assestargli la batosta definitiva ai ballottaggi, prescindendo dalle esitazioni di PD e compagnia bella.
Il caimano non è morto e c'è da temere i suoi colpi di coda, possiamo giurarci, ma intanto godiamoci il suo rodimento di culo, di questi tempi è già qualcosa....

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