domenica 6 gennaio 2013

THE NERO BOLLENTE

Se hai un thermos di tè bollente e uno di tè freddo e ne mischi il contenuto in un terzo thermos più grande, cosa conterrà questo? Tè tiepido? Giusto. Istantaneamente, dal nostro punto di vista, da quello delle molecole implicate no: per un tot di tempo, alcune saranno indotte ad accelerare altre a rallentare e queste forze che le inducono a cambiare la loro velocità (come alzando o abbassando la fiamma sotto la pentola si fa con l'acqua che bolle, insomma) cesseranno solo quando tutte andranno uguale e tutto il liquido avrà la stessa temperatura.
Ora, mettetevi nei panni di una di quelle molecole. Ma immaginate però non due thermos da un litro e uno da due, ma quello col tè bollente da 20 cl e l'altro da 7 litri : come sarà il tè nel thermos da 7 e 20? Freddo, vero? Voi eravate nel thermos piccolo, siete stati mixati in quello grande con un processo che per farvelo sembrare bello hanno chiamato con una bella parola, globalizzazione, e siete esattamente in quel tot di tempo in cui stanno operando le forze che si arresteranno solo quando avrete la stessa temperatura degli altri 7 litri, o giù di lì.
Adesso provate a rileggere per grandi linee la storia dal secondo dopoguerra, con maggior dettaglio la più recente, e con attenzione la cronaca, sforzandovi di inquadrare il tutto nella suddetta chiave di lettura "termodinamica": dovrebbe apparirvi tutto un po' più chiaro. Il mondo non globalizzato aveva tanti thermos separati, e però fino a che il rapporto tra risorse della Terra e suoi abitanti è restato relativamente immune dal moltiplicatore tecnologico la differenza tra il tenore di vita della quasi totalità dei terrestri è rimasta marginale, eccezion fatta per un ristrettissimo novero di nobili re imperatori eccetera. Tutte le guerre di conquista della storia umana, fino al primo colonialismo compreso, non erano altro che tentativi di accaparrarsi la Terra di altri, che cambiavano la potenza relativa di sovrani stati imperi ma non le condizioni di vita dei popoli, sempre e solo al limite della sussistenza, salvo per quelli oggetto di genocidio cui fu negata anche quella. Fu la rivoluzione industriale ad accendere il fornello sotto i thermos dell'Occidente, ma ciò da un lato non poteva non necessitare di combustibile per quel fuoco, e ciò si tradusse in nuovo colonialismo e guerre in varie forme e tutt'ora in atto, e dall'altro non poteva non "scaldare" anche le molecole più fredde, innescando delle spinte alla redistribuzione di ricchezza che potremmo semplificando etichettare come socialismo. Il comunismo da un lato e il nazifascismo dall'altro non furono che tentativi di disinnescare quelle spinte tramite un egualitarismo formale e/o sostanziale ma di altra natura, a un tenore di vita comunque migliore di quello precedente. Il welfare-state (la socialdemocrazia) e poi il consumismo non furono che la risposta a quei tentativi, uno sconfitto in una guerra "calda" l'altro decenni dopo in una fredda, e però comportavano un tale miglioramento del tenore di vita da includere anche cose possibili solo a pancia piena, cultura compresa. Il risultato fu che nel thermos "occidente democratico" per alcuni decenni la quasi totalità dei cittadini ha vissuto con un tenore di vita che nei millenni precedenti si erano potuto permettere solo i re e pochi altri. Ciascuno utilizzando, però, per il proprio sostentamento una porzione di pianeta tale che se tutti al mondo avessero l'impronta sulla Terra di un italiano di pianeti ne servirebbero quattro, di uno statunitense otto.
Quando hanno cominciato a circolare liberamente per il mondo le merci, quasi subito dopo l'inizio della rivoluzione industriale per via di alcune invenzioni nei trasporti connesse ai combustibili fossili, la separazione tra i thermos ha cominciato a incrinarsi, ma tenendo isolati gli altri fattori di produzione, capitale e lavoro, e usando a dovere la potenza militare si è riusciti a tenerli separati. Dal momento che il mercato dei capitali è diventato virtualmente unico, e cioè nell'era del computer, per una delle poche leggi scientifiche dell'economia doveva diventare unico quello del lavoro. In pochi lo videro e lo dissero a suo tempo, ma era già chiaro negli anni 80, quando iniziarono le immigrazioni, figurarsi adesso: il nostro destino è un thermos di tè freddo, un unico mercato globale dove tutti i lavoratori guadagnano uguale, e cioè a stento quello che serve per vivere. Se questo non dovesse bastare, si metteranno in moto forze che ridurranno il numero complessivo di abitanti del pianeta. E' un destino ineluttabile. Ma molte delle cose che abbiamo visto negli ultimi anni, dall'inclusione nel modello occidentale del blocco sovietico al boom di Cina India Brasile e soci, dalla creazione dell'area Euro alla crisi per smantellarla provocata essenzialmente da quelli dell'area Dollaro sfruttando errori marchiani nella sua costruzione e gestione, non sono che tentativi di opporsi a questo destino, tendenze neg-entropiche che come tali hanno un costo in termini di energia e sono vane nel lungo periodo ma possono avere successo nel breve e nel medio. Come quando ti tieni in allenamento ti trucchi o ti fai il lifting ben sapendo che comunque cenere sei e cenere ritornerai, perché quest'ultima verità è tale in un orizzonte che prevalica la tua vita e quindi tutto sommato che te ne fotte. E quindi ti alleni, ma sotto sotto non ti abbandona mai l'idea che invecchierai, e anzi da un certo punto in poi cambi i tuoi allenamenti in funzione del fatto che dal tuo corpo puoi attenderti solo prestazioni calanti: talvolta questo può persino portare a risultati migliori (io gioco a tennis meglio adesso di quando avevo 20 anni...).
Leggete adesso questo articolo, che illustra neanche troppo pessimisticamente gli scenari di povertà che ci attendono. Io ho quasi 50 anni, forse ce la farò a ultimare una vita lavorativa protetta da tutti gli istituti di welfare che mio nonno e mio padre hanno pian piano conquistato, compresa una pensione che però non sarà che poco più della metà del mio stipendio, se tutto va bene. Mio cugino di 40 è rimasto fuori da tutto ciò, si arrangia con partita Iva, ma sa già che non avrà la pensione. Quelli di 30 sono già in massima parte senza lavoro del tutto, se non in nero a tempo determinato interinale eccetera, e sono fortunati se hanno dei genitori che hanno messo da parte della ricchezza e ora la usano per loro, per farli studiare e/o aprirgli un'attività o anche solo per camparli. Lameduck dice che tutto ciò è frutto di una guerra tra miliardari e piccola borghesia, con il quadro politico intero a giocare dalla parte dei primi, PD compreso. Io sono tentato di darle ragione, ma poi penso: se è vero che invecchieremo e moriremo, se è vero che il nostro destino ineluttabile è un thermos di te freddo, che può fare un personal trainer, un primo ministro, se non darci delle tabelle di allenamento, una la linea politica ed economica, che ci accompagnino al nostro destino nel modo meno traumatico possibile? Ecco, a volte sospetto che Mario Monti e company siano filantropi che accompagnano i bambini alla vita ben sapendo che si tratta di una malattia mortale nel 100% dei casi, che hanno il compito di eseguire il mandato della teoria dei sistemi, o della storia, di portarci tutti alla soglia della povertà senza farci ribellare, si tutti tranne una manata di miliardari che però non sposta la media globale. Sempre meglio di quelli che li accompagnavano alla camera a gas raccontandogli che stanno andando a fare una doccia e poi a giocare.
Questo non vuol dire che lo voterò. Vuol dire che è meglio lui di quelli che la pensano come lui (e infatti votano tutte le sue porcherie) ma non hanno neanche il coraggio di dircelo: se volete votare PD, insomma, votate direttamente Monti. Il quale, dicesse la verità, sarebbe ancora meglio, siccome non la dice non resta che votare Grillo.
E siamo tornati a coppe. Come approfondimento segnalo solo due pezzi complementari: Giannulli che ci spiega perché a Germania e soci, e solo a loro, conviene un Euro forte, e Tringali che parte da un'analisi del Sole24ore (non del Manifesto...) per trarne le conclusioni logiche: non abbiamo altre alternative che una riforma radicale dell'Europa (cui però appunto troppi si oppongono) o un ritorno alla piena sovranità nazionale in primis monetaria. Che però è un tentativo di ripristinare il nostro piccolo thermos, non avendo alcuna idea di quanta energia serva, e quindi se ce l'avremo o meno, per riattaccare i cocci riaccendere il gas ed evitare che rivada in pezzi sotto gli attacchi altrui.

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