Ma non erano qualunquisti, destroidi e antidemocratici, sti grillini? |
Presa la batosta, il PD di Bersani ha capovolto la propria linea politica, mettendo al primo di 8 punti copiati dal programma di Grillo proprio la messa in discussione delle politiche europee, ma questo non è sufficiente al piddino per mettersi in discussione: pretenderebbe di trasformare una storica sconfitta in una vittoria con l'aiuto dell'autore di quella sconfitta, e se l'aiuto non arriva scaricare le proprie responsabilità su quest'ultimo, accusandolo tramite i propri ascari dell'informazione di ogni nequizia, dalla scarsa democrazia interna al qualunquismo destrorso.
Peccato che proprio mentre i vertici del PD si scannano tra loro su come dividersi le spoglie del loro defunto partito, con un giovane rampollo democristiano in prima fila tra chi è in grado di risuscitarlo come zombie, i grillini partoriscono una rosa di candidati al Quirinale che taglia la testa a ogni obiezione: sono tutti di centrosinistra, quasi tutti di sinistra, quasi tutti antiberlusconiani, e tra loro ci sono personaggi invisi ai presunti dittatori del moVimento, dove sarebbe il qualunquismo? che fine fanno i sospetti di anima di destra? e la scarsa democrazia?
Oggi votano per il candidato: chiunque vinca, e in misura maggiore se Rodotà o Zagrebelski, se il PD non appoggia senza riserva il candidato grillino e invece insiste su scelte come Amato o Marini, o altre peggiori in funzione governissimo, avrà gettato definitivamente la maschera. Chissà se ciò sarà sufficiente ad aprire gli occhi al militante di sinistra, che così cominciasse a reindirizzare la propria rabbia nella direzione giusta, cioè verso i vertici del proprio schieramento e verso l'idea stessa che la sinistra possa vincere solo prendendo voti al centro e alleandosi col centro magari sposando idee economiche di destra, anziché prendersela con chi è rimasto solo a dire cose di sinistra, ha vinto le elezioni partendo da zero e senza apparati alle spalle, e sta fornendo su un piatto d'argento alla sinistra l'occasione di poter azzerare un progetto fallimentare e rifondare se stessa.
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P.S.: a proposito di cose che si potrebbero fare, è particolarmente irritante scoprire, pochi giorni dopo aver fatto un faticosissimo giro all'azzecatissimo e affollatissimo Louvre, che questo museo da solo guadagna più di tutti i musei italiani messi assieme (lo riscrivo, così siete sicuri che non è un errore di battitura: guadagna più il solo Louvre di tutti i musei italiani messi assieme). Statistiche a pene di segugio dicono che il nostro Paese possiede da solo più della metà del patrimonio artistico mondiale, ma se da un lato facciamo tutte le tare possibili e dall'altro mettiamo al denominatore la sola UE, resta innegabile il fatto che l'Italia dovrebbe essere al centro di una strategia articolata di sfruttamento anche occupazionale di questa potenzialità, sia se riacquistasse sovranità monetaria, sia se l'Europa finalmente si dotasse di una propria sovranità monetaria finalizzata alla piena occupazione dei propri cittadini. Ce l'avessero i giapponesi, tutto ciò, ci camperebbero tutti alla grande e bene, dagli architetti agli addetti alle pulizie. Da noi non solo ci lavorano pochissime persone, ma spesso sono più numerose dei visitatori...
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