Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla vigilia della sua terza rielezione, mentre assicura di non essere disponibile ad un nuovo mandato... |
Se così non fosse, infatti e purtroppo, come spiegare allora tutta una serie di apparenti cavolate, che partono dalla disastrosa campagna elettorale di Occhetto (la "gioiosa macchina da guerra") e finiscono con la disastrosa campagna elettorale nonché rovinosa gestione successiva di "smacchiagiaguari" Bersani, passando per il "ricordati degli amici" di Rutelli e il "principale esponente dello schieramento politico a noi avverso" di Veltroni? L'elenco è lunghissimo, quindi è impossibile essere esaustivi; parliamo della lunga serie di privatizzazioni "Telecom-style" ovvero fatte senza preservare la proprietà pubblica delle reti e di fatto trasformando un monopolio pubblico in uno privato senza nemmeno benefici significativi per le casse pubbliche, oppure della mancata applicazione della normativa del 1957 secondo cui Berlusconi era ineleggibile fin dal 1994, oppure della mancata realizzazione di una qualsiasi normativa antitrust per non danneggiare Mediaset in quanto "risorsa del Paese" (al punto di non applicare neanche una sentenza definitiva come quella che ordinava di attribuire a Rete A le frequenze illegittimamente occupate da Rete 4), oppure della commissione bicamerale che gli ha consentito di sopravvivere politicamente nel punto di più basso consenso conferendogli una indebita e immeritata patente di statista, o ancora della creazione del PD nel momento in cui la cosa avrebbe minato l'esistenza stessa della seconda esperienza di governo Prodi, accompagnata dalla decisione di correre a perdere (da soli, con una legge elettorale che premia le coalizioni, e con un partito da due anime, con una legge elettorale che premia i partiti a forte impatto ideologico), oppure del sostegno incondizionato al governo monetarista (quindi di destra) di Monti espresso nel momento in cui si sarebbe vinto a mani basse e mantenuto anche mentre quello disattendeva tutte le promesse di affiancare le batoste al proprio elettorato con qualche bottarella all'elettorato altrui, anzi peggio mantenuto anche durante una campagna elettorale seguita alla caduta di quel governo per mani altrui (cioè di quelli che aveva risparmiato) in cui si partiva da 20 punti percentuali di vantaggio nei sondaggi finendo per restare avanti di mezzo punto appena.
Si tratta di una serie impressionante, e ripeto non esaustiva, di errori, tale che postulare la malafede degli autori è addirittura preferibile nei loro stessi riguardi, perché altrimenti non resta che decretarne l'idiozia. Ma in ogni caso, e mi rivolgo sia ai diretti interessati (qui un esempio paradigmatico di "lucidità") che ai loro ostinati sostenitori, come si può dimenticare tutto questo, e invece stigmatizzare chi ha raccolto tutto il consenso colpevolmente smarrito per strada per propria insipienza, per non sapere e forse non volere vincere, se non ti da fiducia in bianco subito dopo? E come si può lamentarsi oggi di non ricevere collaborazione, e domani quando quella collaborazione viene offerta su un piatto d'argento con un nome di altissimo profilo alla Presidenza della Repubblica, nome che sarebbe stato garanzia di svolta proprio nella gestione equivoca del berlusconismo prima e nelle priorità della politica economica e dunque comunitaria dopo, rifiutarla pregiudizialmente?
Signore e signori, il PD è morto, e se anche ora un Renzi qualunque riuscisse a tenerne il vita il corpaccione a mo' di zombie, sarebbe ancora peggio. Chiunque si dica di sinistra non può (più) votarlo senza contraddirsi, e se questo era già vero prima, e via via col verificarsi della catena di eventi suddetta si dimostrava, adesso è definitivamente inoppugnabile, è - come si dice - Cassazione. Se si riesce a formare un nuovo soggetto politico, magari proprio con Rodotà come padre nobile (leggetelo qui mentre smerda Scalfari), che riunisca il Movimento 5 Stelle a SEL e a tutti i giovani del PD elettori ed eletti che credevano quello fosse un partito di centrosinistra, voteremo per questo soggetto, altrimenti cercheremo di portare il moVimento alla dimensione critica necessaria a reggere da solo l'urto della nuova legge elettorale che, potete star certi, sarà concepita al solo scopo di metterlo fuori gioco. Se siete di sinistra, non avete altra scelta. Se pensate di averla, di potere dare ancora fiducia a chiunque si rifugi dietro le sputtanatissime insegne del partito cosiddetto democratico e del suo disegno politico reazionario, vi do una notizia: siete di destra e non lo sapete, ci sono in giro tanti omosessuali inconsapevoli che potremmo esserlo tutti, non c'è niente di male, ma è meglio ammetterlo, no?
Giorni fa parlavo di una curva della storia e sognavo che in extremis Bersani sarebbe riuscito a imboccarla, a saltare sull'Enterprise assieme a una bella fetta del suo ex partito, elettori ed eletti. Era una speranza e ne facevo uno scenario possibile anche se razionalmente sapevo che non lo era. Ebbene, se quanto appena detto vi ha sollevato dubbi di identità, ecco un primo attendibile test che potete autoerogarvi: se siete ancora capaci di immaginare scenari nuovi che abbiano un orizzonte al di là del vostro interesse materiale immediato, e di seguire quei sogni a prescindere dalle possibilità pratiche di attuazione, siete di sinistra. Lo scenario Rodotà ha fatto capire a tanti che era un errore continuare a credere nel PD, e invece bisognerebbe credere in qualcos'altro. Vedremo presto quanti siamo. Ma siamo l'unica speranza per l'Italia, anche per quelli che non ci seguiranno. Il piano che stanno attuando gli architetti del Napolitano-bis e i loro seguaci più o meno consapevoli porterà questo Paese alla distruzione totale, come purtroppo, a meno che non riusciamo a fermarli prima, presto vedrete.
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