domenica 30 gennaio 2022

SEGUI I SOLDI - VERSETTI COVIDICI 120-124

Ho rallentato, coi versetti covidici, da quando ho perso la speranza di riconquistare alla razionalità anche una sola delle vittime dell'inganno statistico che ha stravolto il mondo oramai da due anni. La manipolazione è stata ed è talmente efficace che a nulla vale fare due conti ed affermare che un fenomeno di questo ordine di grandezza poteva e doveva essere gestito in modo diametralmente opposto, cioè attraverso una gestione sana della sanità esistente (perdonate il gioco di parole, intendo: curando tutti senza creare e alimentare allarme, anzi usando la stessa potenza di fuoco mediatico che è stata usata per crearlo e alimentarlo invece per sopirlo e zittirlo: questo era ed è il dovere sia di uno Stato democratico che di ogni buon medico, provo a curarti in ogni modo e intanto ti tranquillizzo) e uno sforzo economico immediato e intelligente per rafforzare ogni presidio sanitario ovunque l'emergenza lo chiedesse. Ciò avrebbe riparato in parte i danni alla sanità inflitti negli almeno venti anni precedenti dalle politiche economiche e finanziarie che in Europa sintetizziamo come "eurismo" ma che affliggono tutto il mondo dalla "fine della Storia" (come un filosofo ebbe a battezzare la vittoria del capitalismo sul comunismo) in poi. E così avrebbe persino rilanciato l'economia, perché la spesa in deficit (che peraltro sarebbe stata al massimo un decimo di quella poi programmata per tappare le falle "titaniche" causate dalle chiusure) sul mercato interno in microopere, come sarebbe stata quella ad esempio necessaria a riaprire strutture chiuse (ne ho una davanti casa, sono anni che un comitato protesta per la riapertura di Villa Tiburtina, ma ne ha una vicina ciascuno di voi, c'è da scommetterci) e ad attrezzare reparti volanti anche di intensiva dove servivano assumendo tutto il personale di ogni tipo che serviva, alimenta il moltiplicatore, aumenta le entrate fiscali, e alla fine azzera il deficit iniziale avendo generato crescita. Ne ho parlato molte volte negli anni, e il fatto che fosse nel programma del movimento 5 stelle (dove ora sembrano essersene scordati tutti) mi attenua il senso di colpa per averli sostenuti per anni.

Un vecchio amico che credevo intelligente e razionale, ad esempio, in questi anni è tra i più solerti a postare su facebook giaculatorie su Lascienza e Laverità. Anche di questo ho già parlato e non intendo tornarci. Ma oggi un suo post mi fornisce il modo di spiegare dove voglio andare a parare. Parla del giorno della memoria, e dice più o meno che chi lo equipara ai green pass è un testa di minkia. Ora, secondo me commette un errore marchiano proprio chi parla del giorno della memoria solo per ricordare l'olocausto degli ebrei, o al massimo per ricordare la vittoria sul nazifascismo a rimarcare che grazie a quella oggi siamo per fortuna democratici, dimenticando sia che non è stato l'unico né il più grande massacro (i nativi americani sono stati vittima di uno ben maggiore, o almeno - se non vogliamo fare a chi ce l'ha più lungo - della stessa gravità), sia che la Storia spesso si presenta in modo da confondere i semplici, ad esempio ripresentando il nazifascismo sotto spoglie che gli antifascisti non riconoscono. Volevo scriverglielo, ma ho rinunciato (mi leggerà qui se gli capita), sarebbe stata fatica inutile: chi si ritiene depositario della verità non accetta il dissenso argomentato. Infatti oggigiorno se tenti, in qualunque ambiente, di illustrare una tua posizione articolata, tipo "festeggerò il giorno della memoria quando sarà dedicato a tutti i genocidi, anche a quello armeno, pellerossa, indio, cataro, aborigeno e... palestinese, e quando servirà pure a far si che nessuna altra stella di pezza, mai, sarà cucita sulle giacche di nessuno, o scaricata sul suo telefonino, a distinguere tra cittadini di serie A e B", sei un antisemita e un minchione. Esattamente come se azzardi mettere in discussione la gestione della cosiddetta pandemia e l'accettazione fideistica di sieri sperimentali chiamati vaccini solo per poterli somministrare in mancanza di sperimentazione, e per lo stesso motivo bloccare ogni altra cura empirica possibile causando chissà proprio così forse la maggior parte dei morti, sei no-vax antiscienza antisociale. Il nesso c'è eccome, tra green pass e nazifascismo, e se non lo vedi il testa di minkia sei tu.

Ogni tanto la verità gli scappa...
Un vecchio adagio recita più o meno che per capire un fenomeno devi indagare su chi ci guadagna e come: "segui i soldi", chissà in quanti film americani lo avete sentito. Prima della pandemia, l'Italia aveva un rapporto debito/PIL elevato ma ancora gestibile, tanto che la boutade grillina del referendum sull'Euro poteva reggere, come potevano reggere le strategie di Italexit illustrate dai vari siti di controinformazione, tra cui si segnalavano oltre a quello di Grillo stesso anche quelli di Borghi e Bagnai. Gli incarichi di governo e sottogoverno probabilmente fanno male, che vi devo dire, ma annegare sotto post carichi di dati e grafici (che lui che studiato capisce e tu invece no quindi zitto) il fatto che non parli più di come e perché uscire dall'eurozona, non ti salva anche se sei il più preparato di tutti, anzi quella è un'aggravante. Poi i grillini hanno tradito, o forse hanno compiuto la loro missione originaria come dice Mazzucco, ed è arrivata la Pandemia. Oggi, anche se Paragone, l'ultimo a parlare ancora di uscita dall'Euro, prendesse domani la maggioranza assoluta in parlamento, non potrebbe: due anni di colpi all'economia reale, e una massa enorme di prestiti mascherati da PNRR, ci hanno ridotto a schiavi dell'Euro (e quindi della Germania) senza più nessuna speranza di riscatto. Ve la dico meglio: tre anni fa, potevamo uscire dall'Euro e fare la linguaccia a chi ci restava, per esserci riusciti e per iniziare a inanellare prestazioni economiche da fargli invidia - oggi, semplicemente non possiamo più senza restarne stritolati. Ora, non dico che la pandemia sia stata architettata apposta: ha obiettivi ben più grandi e globali. Ma chi ci sa fare sa calcolare se una strategia mentre persegue un obiettivo principale è in grado intanto di raggiungerne di secondari pure importanti. E magari fare in modo di piazzare al posto giusto chi è in grado di occuparsi della mission: ecco perché abbiamo avuto e abbiamo Draghi premier, perché come liquidatore del Paese per conto terzi è ancora più utile al governo che non alla presidenza della Repubblica. Cossiga, che era uno che ogni tanto la verità gli scappava (chissà, forse ne aveva troppe, da nascondere...), una volta di Draghi disse che era "un vile affarista". E quando un popolo plaude in grande maggioranza a uno così, e segue con diligenza e convinzione i suoi assurdi diktat, di solito poi arrivano guai seri. Di cui poi puoi anche autoassolverti (come noi italiani, bravissimi in ciò, abbiamo fatto col fascismo meglio ancora che i tedeschi col nazismo), ma mentre ne subisci le conseguenze dentro la testolina ti risuona, eccome, che in fondo è colpa tua, e pensare che c'era pure stato un amico che perdeva il suo tempo nel tentare di metterti in guardia.

E ora eccovi un po' di versetti covidici, che mancano da troppo tempo.

120. I padroni son tornati. Bellissimo post di capodanno in cui Halak sintetizza molto meglio di me il nesso strettissimo tra la pandemia e la globalizzazione capitalistica, deducendo quello che quindi ci aspetta...

121. Roma: il profitto non si rifiuta mai. ...Tra cui, la definitiva privatizzazione di tutto, compresa l'acqua pubblica - con cui i grillini rastrellarono buona parte dei loro consensi, assieme al no euro eccetera - e i rifiuti. 

122. Per un’opposizione di classe alla gestione autoritaria della pandemia. Finalmente una voce di sinistra che tenta di chiamare a raccolta, mentre da un lato racconta le cose come "da sinistra" si sarebbe dovute vederle fin dall'inizio e dall'altro mette il dito nella piaga dei troppi "compagni" prigionieri della narrazione ufficiale al punto di non accorgersi che il loro schierarsi contro i "no-vax" (le virgolette rimarcano l'arbitrarietà dell'etichetta, da manuale della propaganda) in quanto destrorsi è funzionale proprio a quelle forze sistemiche che fino a ieri combattevano.

123. Filantrocapitalismo e politica del terrore. Dove si spiega il legame tra la gestione terroristica dell'influenza e quella analoga (ma la salute "attacca" di più, l'unica cosa da chiedersi è come mai non l'avessero capito prima) dell'ambiente, ad essa precedente e successivo: potete scommetterci, il green pass resterà anche quando decideranno di dichiarare la pandemia finita, e sarà legato alla green economy, non gli devono manco cambiare nome.

124. Green Pass "eterno". Ecco infatti una idea più precisa della strategia in atto. Con tanto di normativa europea già approvata. Poi non dite che non ve l'avevo detto.

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