- quella volta che una macchina in coda mi lascia passare ma un motorino che come d'ordinanza si infila tra le auto in coda mi prende sul muso rompendomi una freccia, e la macchina non era mia, io avevo solo il foglio rosa, e non ho trovato di meglio che chiedere al motociclista di vedere la sua patente, senza peraltro nemmeno poi risarcire chi mi stava facendo esercitare con la sua macchina;
- quella volta che ho rotto le scatole a tutti gli amici e conoscenti per fargli precomprare alcune copie del mio primo libro altrimenti non me lo pubblicavano, e in molti ne hanno ancora da qualche parte, anche tra coloro che non vedo e non sento da anni;
- quella volta che il mio secondo e ultimo libro di narrativa, venti e rotti anni dopo pubblicato solo perché non mi hanno chiesto di precomprare niente, non avevo una copia da regalare a tutti quelli a cui avrei voluto e alla fine l'ho fatta pagare solo a chi avrei addirittura senz'altro dovuto;
- quella volta che una mia ex mi fece citofonare da sua sorella che mi chiese di salire a casa per parlarmi, e aperta la porta mi piombarono in casa entrambe per andare a riprendersi le foto (spiegazione necessaria per voi giovani: erano gli anni 80, le foto erano solo stampate) della coppia, e io rimasi a bocca aperta e immobile, sopraffatto dallo stupore, finché non se ne andarono col maltolto, anziché cacciarle a calci dicendo di rivolgersi alla magistratura;
- quella volta che per non mettermi una cravatta mi giocai la lode alla tesi di laurea (me lo dissero proprio), e almeno avessi avuto il coraggio di vestirmi straccione come mio solito, invece ero anche relativamente (e abbastanza ridicolmente) elegante;
- quella volta che un amico lontano disse a me e a un altro amico vicino "venite a trovarmi" ma il mio amico vicino aveva una cosa da fare e non andammo, e chi ce lo doveva dire che non l'avremmo mai più rivisto....
sabato 26 ottobre 2024
LO SPIRITO DELLE SCALE 2
sabato 19 ottobre 2024
CRIMINALI DI GUERRA
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Scoperto il covo di Messina Denaro. Bombardiamo a tappeto? |
Immaginate di avere sentito una di queste notizie, poi capirete:
- Spagna, dopo l'attentato dell'ETA a Madrid, il più grave per bilancio delle vittime del terrorismo basco, l'aviazione spagnola, grazie ai suoi bombardamenti mirati su Bilbao, è riuscita a decapitare l'organizzazione criminale uccidendo tutti i suoi capi. Migliaia le vittime collaterali, usate come scudi umani dai terroristi e ad essi complici.
- Stanato il terrorista Cesare Battisti a Trento. L'invasione di terra della città da parte dell'indomito esercito asburgico, grazie alla tecnica di arderla al suolo isolato per isolato, ha consentito l''uccisione del capo degli irredentisti italioti. L'esecuzione sommaria è stata eseguita dal soldato Sinner della Val Pusteria, per questo insignito di medaglia al valore.
- Ieri, scaduto l'ultimatum ai palermitani, che da decenni permettevano a Matteo Messina Denaro e ai suoi luogotenenti di vivere tranquillamente tra loro, come già fu per Totò Riina, è iniziata l'operazione "mille droni per una cupola", in cui vengono per la prima volta utilizzati i nuovi velivoli equipaggiati, oltre che delle videocamere di ordinanza, di mitragliette di precisione. Quelli che non hanno lasciato la città nei tempi concessi hanno implicitamente accettato la correità e il poter essere considerati legittimi bersagli della Ritorsione Antimafia.
Certo, il tono sarcastico non aiuta. Ma se ci pensate bene, la sintassi è la stessa identica a quella che vi hanno raccontato i telegiornali da un anno a questa parte. E in questi giorni in particolare si è arrivati al ridicolo di sentire (magari mentre scorre pure il video, intanto) più o meno che "ora che l'ultimo capo di Hamas è stato ucciso in una incursione, la pace è più vicina". Non credevo alle mie orecchie, ma l'hanno detto e forse l'avete sentito anche voi. Dopo aver sentito per mesi, peraltro, che siccome un commando aveva preso prigionieri in un'operazione in cui c'erano state molte vittime, uno Stato sedicente democratico aveva diritto di sterminare una popolazione ritenuta complice, bambini compresi, di quel commando, e attaccarla sia nel territorio da cui proveniva il commando (già una prigione a cielo aperto di suo) che negli altri Stati sovrani dell'area che si riteneva dessero "asilo ai terroristi".
D'altronde, vi hanno dato da bere già 23 anni fa che siccome il capo degli attentatori arabi alle Torri gemelle era rintanato in Afghanistan, era giusto invadere quel Paese, che rifiutava di consegnarlo. E anche sequestrarvi il dentifricio e le forbicine delle unghie dopo una fila estenuante ai controlli: le persone vanno abituate pian piano agli abusi, magari facendogli credere che sia per il loro bene, così poi sarà più facile all'occorrenza rinchiuderli ciascuno nella propria prigione. Se lo fai tutto d'un botto, invece, ti si ritorce contro la scelta di avergli fatto credere di essere in democrazia, e si ribellano.
Che la democrazia sia, invece, non molto di più di una foglia di fico ideologica, è dimostrato una volta di più anche proprio dall'argomento di oggi. Ci dicono che c'è un'etica anche in guerra e chi la viola è un mostro da condannare ed etichettare tale per l'eternità, tipo Hitler per intenderci. Poi vai a vedere chi quell'etica l'ha calpestata e ricalpestata nella Storia sono proprio "i nostri", da Lipsia a Hiroshima e Nagasaki, dal Vietnam al Medio Oriente. Troppe volte per poter fare la morale a chicchessia.
Tacere, non ribellarsi alle notizie che presentano i crimini di guerra israeliani come azioni legittime, quello si che ci renderebbe complici.
mercoledì 9 ottobre 2024
SONO UN PO' STANCHINO
Vecchioni la canta benissimo, in Sogna ragazzo sogna: "la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire". Ma la vera prepotente bellezza di questo verso è che si può leggere in entrambi i sensi: sia come tributo al meraviglioso egoismo di un vecchio che ci mostra come si fa a vivere, sia come monito contro l'illusoria proattività di un poveretto che non saprà mai se li sarà mai cresciuto un albero. E questo, in molti lo sapete e chi non lo sa mi creda sulla parola, è ancora più atroce se hai una qualche discendenza su questa terra.
La stanchezza deriva dal dover assistere senza avere alcun potere reale di contrastarlo al dominio della menzogna, e anche se non fosse tale fa lo stesso: la grancassa della propaganda suona dappertutto la stessa canzone, e tu che non sei d'accordo su nulla sei sempre più frustrato dal non sentire una voce che dica le cose che pensi tu se non da palchi ristretti, emarginati al limite dell'irrilevanza. Ben oltre il quale si trova anche questo blog, creato ben sedici anni fa e rotti da uno che era "nel mezzo del cammin" della sua vita, quindi aveva orizzonti ben diversi.
Allora non ti resta che spegnere del tutto, dopo averne ridotto l'utilizzo al tempo di un caffè doppio la mattina presto, l'informazione mainstream, che non è che sia mai stata sto granché ma da qualche tempo è una fogna a cielo aperto di bugie su bugie declamate col tono con cui si passa un luogo comune condiviso, e la faccia di tolla che ci vuole per riuscirci. Per cui ogni volta che ne sento una l'impulso sarebbe imbracciare un megafono, arringare le folle, fondare un partito, passare porta a porta con un secchio di acqua gelida, ed è frustrante ogni volta doverlo reprimere o rompere i coglioni a chi vive con te ed ha ancora lo stomaco di sopportarti, con le tue verità alternative che non condivide nessuno.
Lo vorrei fare, uno specchietto facile facile con in due colonne quello che ci raccontano e quello che invece molto più probabilmente è, riga per riga parlando di Russia e Ucraina, Israele e Palestina, clima e ambiente, Europa e moneta, pubblico e privato, diritti fondamentali negati e diritti fasulli concessi, eccetera eccetera. Ma mi sembra così tanto vana, come fatica, che alla fine non scrivo di niente, e rieccoci all'inizio. Così, ho deciso intanto di parlarvi della mia stanchezza. La tabella, il quadro sinottico che illustra la distanza tra il punto di vista ufficiale e dominante e quello di questo boomer e di altri quattro gatti, prima o poi arriverà. Forse.
Accontentiamoci per ora di condividere il giramento di cabbasisi per la ricorrenza del 7 ottobre, in cronaca, presentato allo stesso propagandistico modo da tutti i canali come un massacro terroristico che giustifica ampiamente (e invece nemmeno, anche quando) un anno di ritorsioni israeliane, e invece nato con ogni probabilità come tentativo da parte di una milizia di un popolo oppresso da decenni di procurarsi ostaggi per avere merce di scambio col nemico, tentativo da un lato riuscito solo per imperizia o complicità militari e dall'altro divenuto sanguinoso proprio per le modalità di reazione (e solo in questo senso il parallelo con l'11 settembre è corretto, non in quello nelle intenzioni di chi lo ha proposto). Senza considerare, poi, che le ritorsioni sono diventate un anno di rappresaglie sempre più ad ampio raggio (e il coro sempre a parlare di "attacchi" a proposito delle legittime, e attentamente moderate, reazioni ad esempio iraniane, e di "legittime reazioni" a proposito delle continue escalation israeliane), tanto da arrivare a proporzioni che fanno invida a quelle naziste tipo Fosse ardeatine o Sant'Anna.
Ora, e questo vale per tutto, non è che io pretenda che il mio punto di vista "altro" sia quello giusto, ci mancherebbe, io pretendo "soltanto" che in questa come in tutte le altre questioni ci sia spazio per proporre un punto di vista "altro" qualsiasi, permetterne il confronto ad armi pari davanti all'opinione pubblica, e a quel punto vinca il migliore. Non è una questione da poco: su di essa si gioca purtroppo il poter dire o meno di essere in democrazia. Senza aver consentito ciò, chi ti parla di democrazia ti sta solo prendendo in giro. Ti fa cascare le braccia, e lo sta facendo pure apposta.
martedì 1 ottobre 2024
IL CARROZZONE VA AVANTI...
La cosa più inspiegabile perciò non è il prevedibile accanimento strumentale contro la star, bensì la contraddittorietà delle argomentazioni con cui è stata accompagnata la decisione: da un lato dichiarano non condivisibile la sentenza di assoluzione del tribunale indipendente adito dalle istituzioni tennistiche, poi però si affrettano a precisare che nessuna altra perdita di trofei e punti oltre ai 500 già patteggiati dagli avvocati di Sinner (forse l'unico errore tattico commesso: se sei innocente non patteggi, costi quel che costi) è prevista, ma allora se dovessero vincere il ricorso, e la condanna fosse quella prevista per i casi di doping da negligenza (se c'è intenzione le pene sono molto più dure) che va da uno a due anni di stop, avremmo una sentenza che contraddice le richieste stesse del ricorrente (in caso di stop retroattivo, che però pare sia escluso - pare...) oppure (in caso di stop a partire dalla sentenza) un numero uno fermo fino a uscire delle classifiche per una dose non solo non assunta volontariamente ma talmente infinitesima da non essere in grado di dopare niente e nessuno?
Insomma, non posso che ribadire che delle istituzioni sportive serie e sane dovrebbero approfittare della eco di questa vicenda per una riforma copernicana di tutto l'apparato. I due pesi e due misure, da tanti invocati come vulnus in favore di Sinner, dovevano essere il grimaldello per applicare quelli usati per Sinner a tutti gli altri da ora in poi, non per una recrudescenza inquisitoria malriposta e assurda, che comunque vada avrà effetti aberranti. Anche solo fosse favorire gli avversari del nostro campione se stavolta non gli dovesse reggere la capoccia. Ma io temo di peggio.
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