giovedì 17 luglio 2025

NAZISRA

La cronaca ci conferma che l'opzione militare per risolvere qualsiasi controversia è sempre la prima, se non l'unica, per Israele, proprio mentre mi stavo accingendo a pubblicare una interessantissima intervista a Shir Hever, analista economico, già coordinatore del gruppo sull'economia di guerra di BDS (che sta per Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro Israele, questo il sito italiano).

Che la presenza di un'entità così sproporzionatamente munita militarmente nell'area poco avesse a che fare con le legittime aspirazioni di un popolo martoriato e molto con l'installazione di un presidio USA/NATO in zona nemica è verità storica acclamata e indiscutibile, e solo chi non è d'accordo con questo assunto o se ne dimentica poi non riesce a comprendere la logica delle azioni israeliane. 

La rappresaglia contro il rapimento degli ostaggi di un paio di anni fa, infatti, ha proporzioni da fare impallidire quelle naziste durante l'avanzata alleata sul fronte italiano ("solo" dieci italiani per ciascun tedesco ucciso, come per la vicenda via Rasella / fosse Ardeatine), tanto da stragiustificare l'etichetta di Genocidio, da ultimo adottata persino da una relatrice speciale ONU (per questo tacciata, e come ti sbagli, di "antisemitismo", etichetta usata ad minkiam perché anche i palestinesi sono semiti e quindi se guardiamo ai numeri gli antisemiti peggiori sono proprio gli israeliani).

Ma i contatti col nazismo purtroppo non si limitano a questi paragoni logici: la traduzione in gioco di parole del titolo di questo post (vagamente ispirata peraltro all'operazione simile dei CCCP col brano PunkIslam) è giustificata anche dalla ipotesi storica alternativa (tanto sorprendente ed eretica da essere stata nel tempo insabbiata e/o bollata con l'etichetta di comodo di complottismo) che vede un accordo tra nazisti, ebrei e capitalismo occidentale (tre entità tutt'altro che separate, col futuro nemico germanico ci facevano affari in tanti, persino il patriarca petroliere dei Bush) alla base delle prime colonizzazioni ebraiche in Palestina, già negli anni 30. Di questo e altri temi adiacenti gli accadimenti in Palestina si parlerà nel dibattito moderato da Pasbas il prossimo 25 luglio, della cui locandina l'immagine a corredo di questo post è un estratto. Come assaggio, Pasquale ci manda il testo qui appresso.

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Come il genocidio di Gaza porterà Israele al collasso

Intervista a Shir Hever di Electronic intifada, traduzione di Pasbas

Dopo i 10 mesi di guerra condotta come genocidio della popolazione civile Palestinese di Gaza e WB e dopo la guerra contro i civili libanesi e siriani, i sionisti si sono finalmente decisi a lanciare l' attacco finale contro l'Iran. Purtroppo per loro però la loro inumana arroganza (e razzismo) senza limiti è stata fortemente ridimensionata dalla assoluta tenuta del governo iraniano: hanno subito gravissimi danni materiali per le loro postazioni strategiche, porti, aeroporti, laboratori di ricerca militare, sedi dell'IDF e del Mossad, sedi del reparto 8200, sedi delle big tech usa (per i sionisti e loro mandanti userò sempre la scrittura in minuscolo, non sono refusi).

Questo ignobile stato sionista militarizzato in tutte le sue componenti, dalla scuola per la prima infanzia all'università, dal commercio all'industria, dell'agroalimentare al settore costruzioni ecc., ha subito gravissimi danni. ad un'economia già quasi completamente assistita dall'occidente (loro fanno in nostra vece il gioco sporco in West Asia). Il prodotto interno lordo è crollato dell'8%, la borsa ha perso miliardi di dollari in un solo giorno di guerra all'Iran. Per sopportare e supportare questo folle piano di genocidio delle popolazione della regione e finanziare le spese militari dirette e indirette il governo ha imposto tagli draconiani alla spesa sociale, per cui le strutture pubbliche stanno per collassare, i riservisti richiamati hanno dovuto abbandonare il loro lavoro mettendo in crisi aziende di ogni dimensione e importanza.

Nonostante il conseguente default di fatto l'economia dei sionisti è giudicata ancora affidabile dalle agenzie (sioniste anch'esse) di rating, le stesse che fecero fallire un grande paese come l'Argentina nei primi anni 2000. Queste aperture di credito hanno "spinto" le banche ad investire sui bond di questo stato fantasma! I paesi occidentali come usa, canada e gb non possono elargire direttamente denaro ai sionisti perché non esiste un meccanismo finanziario che lo permetta: se tale meccanismo esistesse i paesi del sul del mondo depredati dal colonialismo occidentale potrebbero richiedere riparazioni in denaro equivalenti agli enormi danni subiti. Una sola volta gli usa trasferirono un prestito di 10 mld di $ facendo da garante; Clinton lo propose quale incentivo per le trattative di pace di Oslo. Il trucco non funzionò perché la furbizia avida tipica dei sionisti si rivolse contro i loro stessi interessi: in una riunione plenaria della Knesset si chiese agli usa di saldare il debito contratto e come risposta il congresso usa rispose non paghiamo "né ora né mai più!"

Come conseguenza del dosaggio dei valori assegnati ad israele dalle conniventi agenzie di rating la lobby sionista degli usa ha costretto le municipalità, di cui ha il controllo, ad acquistare bond-carta straccia con i fondi pubblici dei contribuenti destinati ad infrastrutture, welfare ecc. Anche così però ovviamente i sionisti non riescono a pagare i debiti e ad appianare il bilancio. Quanto all'aggressione all'Iran che ha provocato al paese danni ingenti e soprattutto centinaia o forse migliaia di morti di civili innocenti, questa volta e per la prima volta i sionisti hanno pagato duramente il loro disumano bullismo: la raffineria ed il porto di Haifa non sono più operativi, l'aeroporto principale funziona a singhiozzo, molte compagnie non ci atterrano più (e Ansar Allah continua a bombardalo), la Colombia ha sospeso le forniture di carbone, l'Azerbaijan ha difficoltà a fornire il petrolio perché il transito attraverso la Turchia la popolazione, disgustata dal genocidio in atto, lo impedisce, creando problemi al governo. Il settore strategico delle costruzioni, a fronte di una grave crisi degli alloggi, non riesce a riprendersi: ai lavoratori palestinesi del WB dal 2022 è interdetto l'ingresso in israele; Cina e India, per ragioni che riguardano la loro incolumità, stanno facendo rientrare il loro cittadini; i prezzi degli appartamenti nel contempo sono in continua ascesa. 

Forze armate: il capo supremo delle forze sioniste è comparso alla knesset dichiarando che le truppe sul campo non sono più sufficienti, nel contempo i fascisti presenti nel governo ed in parlamento chiedono che l'occupazione di Gaza sia permanente e a questa richiesta la risposta chiara del generale in capo è (cito testualmente) "in questo caso Israele cesserà di esistere!" I soldati esausti chiedono a gran voce che gli ultraortodossi subiscano la coscrizione obbligatoria come tutti gli altri israeliani. Durante l'attacco all'Iran a livello politico si è verificato un fenomeno interessante: le (finte) opposizioni sioniste al governo nazista di Netanyahu hanno mutato atteggiamento nei suoi confronti, che è anche per loro "il leader che ci protegge tutti". 

Alla domanda dell'intervistatore sul successo sionista del tentativo di cambio regime, l'intervistato ha chiosato: "il cambio regime c'è effettivamente stato, ma non in Iran!"

domenica 13 luglio 2025

GOD SAVE THE SINNER

Mi perdonerete l'insistenza sull'argomento tennis, che peraltro è uno di quelli che mi frutta meno lettori, ma sono un appassionato praticante da una vita, e oggi si è allungata la lista delle prime volte di un tennista italiano a fare qualcosa, da Jannik Sinner inaugurata un paio di anni fa e che non sembra avere intenzione di smettere.

Il risultato di oggi è epocale più degli altri, perché un italiano non aveva mai vinto a Wimbledon in un secolo e mezzo di vita della manifestazione che più di tutte rappresenta la tradizione di questo sport. E se avesse trasformato uno dei tre match point avuti a Parigi oggi staremmo parlando di uno con serie possibilità di vincere il Grande Slam, cosa che non è escluso possa fare in futuro e per la quale non si parlerebbe più di primato italiano ma mondiale, dal momento che i quattro grandi tornei che lo compongono sono stati vinti nello stesso anno, due volte, solo dall'australiano Laver negli anni sessanta, e l'impresa non è riuscita nemmeno a Federer o Djokovic, che l'hanno solo sfiorata.

Un post di politica internazionale è in cantiere, grazie a Pasbas, ma oggi facciamo festa, anche perché a metà luglio cade anche il compleanno di questo blog, e come ogni anno gli regaliamo una nuova grafica, rimpiazzando quella a sfondo azzurro (nella immagine) che vedeva Sinner vincere l'australian open 2024 con quella a sfondo verde che celebrerà per 12 mesi l'impresa londinese di oggi.

mercoledì 9 luglio 2025

AAA-DRIA-NO!

L'avrete letto un po' dappertutto, oggi è il compleanno di Adriano Panatta ed è un numero di quelli che attirano click, giubilare: 75. Un vecchio, praticamente, non fosse che uno lo guarda e non ci crede, ma io ho memoria di mio nonno di quando aveva l'età mia oggi e mi sembrava un vecchio, guardo le foto e confermo, mi guardo allo specchio e non ci credo, quindi sarà che sono cambiati i tempi, diciamola così.

Panatta è la ragione per cui tutti quelli della mia generazione che hanno giocato o ancora giocano a tennis hanno cominciato. Prima di lui, il tennis era uno sport d'élite, con lui è diventato di massa. La sua parabola sportiva è stata lunga, tra giocatore e CT, ma il vertice è stato molto breve: un paio di stagioni, nemmeno continue. Però è bastato, ad alimentare un mito che ha resistito mezzo secolo fino all'emersione di un talento completamente diverso che finalmente ne superasse a uno a uno tutti i record, con lui sinceramente contento e anzi grato (in quanto stufo di sentirsi chiamato in causa ogni volta che un aspirante successore si rivelava una meteora). E bastava, allora, a riempire il centrale del Foro Italico, che allora veniva realizzato montando gli spalti coi tubi Innocenti attorno alle statue di quello che sarebbe diventato il Pietrangeli, come fosse uno stadio di calcio, e con gli stessi decibel; anzi, i tifosi assiepati sugli spalti ne urlavano il nome con la cadenza calcistica che ho tentato di rappresentare nel titolo, seguita dal tipico battimani a due/tre colpi che avete capito.

Ok, per quelli che non hanno capito in fondo vi metto il video integrale, di una finale di Roma che rischiò di vincere e poi perse da Borg, facendone iniziare la riproduzione all'inizio dell'episodio bizzarro che a momenti consegnava a Panatta il suo secondo open d'Italia: un ape che infastidisce lo svedese al punto da indurlo a darsi una racchettata in testa mentre cercava di scacciarla. Borg poi ci mise due set a riprendersi e poi vinse solo perché allora la finale di Roma era tre su cinque. Ma se anche non lo guardate tutto, se lo scorrete un pezzetto in cui il pubblico romano invoca il suo eroe col coretto calcistico che vi dicevo, lo trovate.

I due erano amici, nel senso proprio che facevano bisboccia assieme prima e dopo le partite, e la Bertè era la fidanzata dell'uno prima di diventare la moglie dell'altro. Altre curiosità: Panatta fu l'unico giocatore ad avere sconfitto, e lo fece due volte, Borg al Roland Garros in 8 partecipazioni; l'unico a infliggere un doppio sei zero a Lendl (anche servendogli da sotto, qui gli highlights), l'unico tennista a mia memoria protagonista di una "invasione di spalti" (pare che un tifoso spagnolo gli avesse insultato la madre), e fu capace di mettersi (e far mettere al suo compagno di doppio Bertolucci) una maglietta rossa mentre toglieva la coppa Davis dalle mani del Cile di Pinochet (una cosa molto più di sinistra del boicottaggio perorato da molta sinistra dell'epoca, che così gliel'avrebbe lasciata).

Auguri, Adriano, anzi Aaa-drià-noo! (ta-ta ta-ta-ta).

P.S. Singolare coincidenza, nello stesso giorno in cui il vecchio re del tennis italiano compie tre quarti di secolo, e il nuovo re raggiunge la sua seconda semifinale a Wimbledon, quello che ha retto il testimone per un ventennio nell'era di mezzo lascia il tennis, pago di aver chiuso tenendo il campo per 5 ore e 5 set con il fenomeno Alcaraz. Meno vincente di Adriano Panatta, Fabio Fognini aveva in comune con lui la sovrabbondanza di talento, che ad entrambi ha fruttato la carriera che hanno avuto a dispetto della minor voglia di allenarsi che di godersi la vita l'uno, e della mancanza di "testa" l'altro. Anche a lui vanno fatti gli auguri, pertanto...

lunedì 30 giugno 2025

CREDERE ALLE FATE

Ho quasi sessantadue anni e l'ho vista una volta sola, anzi mezza. E sono anche fortunato, perché la maggior parte dei miei anni li ho passati lontano da Reggio e conosco molti reggini sempre vissuti li che non l'hanno vista mai. Quella volta, mi trovavo la mattina in centro città a sbrigare chissà quale impiccio, e a un certo punto ho visto gente correre verso le traverse che scendono verso il mare (il centro di Reggio, ricostruito in era illuministica dopo un devastante sisma di fine settecento, è ortogonale rispetto alla costa, e come si può intuire dalla cartina non c'è un punto da cui non si vede il mare, anche per via della ripida orografia), in preda ad una agitazione che però non tradiva allarme. E li ho seguiti.

La Fata Morgana è un fenomeno ottico diffuso in tutto il mondo, e sul web è facile reperire contenuti che ne spieghino tecnicamente la genesi. Ma è a Reggio Calabria che il fenomeno raggiunge le sue vette, le rare volte che si realizza appieno. Talmente rare che persino nella nostra era in cui su Internet si trova tutto, non si trovano immagini in cui si vede davvero bene, vuoi perché forse l'occhio umano è ancora per certe cose un obiettivo migliore di qualunque aggeggio, vuoi perché le condizioni che debbono verificarsi contemporaneamente per una "totale" sono talmente tante che se sei fortunato ne vedi una con una condizione in meno, come appunto è capitato a me. Occorrono infatti:

  1. una spianata d'acqua abbastanza grande da potersi apprezzare la curvatura terrestre ma abbastanza piccola da vedere qualcosa di grosso dall'altra parte;
  2. il sole dietro le spalle, quindi deve essere la mattina presto (il tramonto non è uguale, non si verificano mai molte delle altre condizioni);
  3. nessuna foschia, quindi bassa pressione atmosferica;
  4. cielo terso (in bassa pressione, raro);
  5. acqua liscia come olio (idem)
  6. inversione termica (la temperatura al suolo più bassa di quella in quota).

I primi due punti ci dicono che dobbiamo trovarci sullo stretto di Messina, ma sulla sponda calabra. Per quello è Reggio a essere definita "città della Fata Morgana". Gli altri ci spiegano perché tra le immagini che ho trovato io nessuna mostra il fenomeno in toto, tranne la stampa d'epoca qui sopra.

In quella qui accanto, si vedono bene le case siciliane molto ravvicinate e capovolte in aria, ma il mare increspato impedisce anche che si vedano specchiate fino ai piedi dell'osservatore. In quella seguente, il mare è liscio ma ci sono delle nuvole, la foto è troppo da lontano e probabilmente non è nemmeno mattina presto.

Quella che ho visto io era così: le case di Messina enormi e vicinissime, quelle più vicine alla costa capovolte a mezza altezza su e riflesse fino alla costa reggina giù, e purtroppo delle nuvole a rovinare il quadro complessivo. Dovete accontentarvi della descrizione, perché ai tempi nessuno andava in giro con la macchina fotografica in tasca, e poi chissà se l'avessi fotografata cosa vedremmo oggi... Vorrà dire che attenderemo la prima Fata Morgana totale in era smartphone, anche se io temo che non basterà.

Gli è che le cose per capirle bisogna starci dentro, e veniamo al motivo vero di questo post "romantico" e nostalgico in un sito di controinformazione. Mia figlia oggi compie quattordici anni. Non ne parlo mai esplicitamente, non ho mai postato sue foto sui social e meno che meno qui (farà da sola, se vorrà, specie da oggi che c'è uno switch nel parental control del telefonino). Ma da quando è nata è installata fissa nei miei pensieri, e lo sarà fino a che campo. Non dico niente di originale, lo so, ma si tratta di una magia che puoi provare a spiegarla a parole, puoi fare le foto o i filmati se ci riesci, ma per capirla ci devi stare immerso. Come la Fata Morgana.

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