giovedì 23 novembre 2023

(AUDIO)CRONACHE DA UN MASSACRO

Come promesso, Pasbas ci ha mandato il materiale a fare da seguito al suo resoconto del 1° novembre scorso. Solo che ce l'ha mandato in audio, la qual cosa è sicuramente sia più veloce da realizzare che più semplice da fruire. Vediamo come va, potremmo decidere di utilizzare più spesso questa modalità.

Si tratta di quattro "comunicati", registrati tra il 18 e il 22 novembre. E no, non sono superati dalla cronaca perché nemmeno pretendono di scendere su quel terreno. Poi, siccome la cronaca parla di tregua e rilascio ostaggi, speriamo che queste siano le ultime, cronache dal massacro dei palestinesi. Altrimenti, vorrà dire che gli israeliani hanno optato per completarne il genocidio

D'altronde, è proprio la ratio ad essere diversa: Pasbas, come peraltro per il post testuale, essendo la nostra stampa patentemente inaffidabile, consulta fonti diverse, arabe come Al-Jazeera ma anche statunitensi come CNN (perché gli USA hanno i loro problemi ma nel loro mainstream è possibile ancora rintracciare informazione autentica, mentre il nostro è oramai solo veline), e ce le racconta in italiano. Ed è in ragione delle sue modalità di operare, che ha scelto il titolo che ha scelto. Buon ascolto

Scova la notizia (prima che la notizia scovi te!)

di Pasbas

clip argomenti
  • Al Shifa, l'ospedale policlinico più importante di Gaza sotto attacco
  • Carburante ed epidemie
  • Su un mezzo corazzato IDF alla ricerca della pistola fumante
  • Sotto l'ospedale Al Shifa: nascosti e nascondigli
  • Bimbi e bombe
  • Si uccidono i bimbi, perché futuri terroristi?
  • Nascere prematuri a Gaza
  • Cina e la pace possibile
  • Ci si può ammalare a Gaza (dopo il 7/10)?
  • Oriente Occidente e l'infanzia negata
  • Cina, paesi musulmani e Security Council
  • I bimbi di Gaza e l'autodifesa di Israele
  • Donne in gravidanza
  • Intervista di Aljazeera a Marwan Bishara sulla situazione al momento dell'accordo di tregua


sabato 18 novembre 2023

PRIVATI DI TUTTO

Ho già fatto altre volte questo ragionamento, ma in questi casi repetita juvant - anche perché il Nemico usa ordinariamente ripetere le sue bugie ridondantemente e incessantemente fino a che non diventano luogo comune. Ad esempio, la metafora "Stato=famiglia", su cui si basa la narrazione che ci impone l'austerità, è falsa. Lo Stato è proprietario a titolo gratuito (a guerre di conquista chiuse) del territorio di cui è Sovrano e delle sue risorse. La famiglia no: deve pagarsi l'affitto o il mutuo della casa in cui vive, a meno che non l'abbia ricevuta in eredità da qualcuno che però se l'è pagata prima, nonché il sostentamento vitale (almeno, poi anche il "superfluo", in cui però sono incluse tutte quelle attività che noi consideriamo "superiori" come studiare, fare sport e frequentare nel tempo libero luoghi di divertimento e/o di cultura - Blondet la chiama "meravigliosa utilità dell'inutile"). Ciò comporta che se una famiglia riesce a fare tutto quello che vuole con i mezzi di sostentamento che ha, va in pari, sennò o risparmia o deve fare debiti. Per uno Stato sovrano non è così. Lo Stato ha da un lato le sue risorse proprie, dall'altro la sua potestà tributaria. Se gestito correttamente, va in pari o in avanzo. L'Italia, ad esempio, è in avanzo "primario" (al netto degli interessi sui debiti precedenti) quasi ininterrottamente da trent'anni.

Facciamo un esercizio logico. Da una parte abbiamo uno Stato retto bene, dall'altra una famiglia retta bene, per anni, senza sgarrare mai. Ma accade qualcosa: una calamità, un evento esterno imprevedibile, che colpisce tutto il territorio nazionale o una sua parte. O lo Stato si accolla le spese impreviste, o se le devono accollare le famiglie di quel territorio. Uno Stato sovrano, può emettere moneta sovrana quanta ne vuole, finché questa si spende sul suo territorio e va in tasca ai suoi sudditi che a loro volta spendono sul territorio, perché l'aumento di reddito generato dal moltiplicatore keynesiano è enne volte l'uscita e da questo maggior reddito derivano a giro abbastanza maggiori entrate fiscali da compensare la spesa. Quindi è possibile (e il contrario è un'altra menzogna bella e buona) ricostruire dopo un sisma, realizzare un piano dettagliato di messa in sicurezza del territorio dalle calamità naturali (ordinarie, checché ne dicano i terroristi del cambiamento climatico), finanziare la ristrutturazione di tutti gli immobili che lo necessitino (per l'efficienza energetica, o per divenire antisismici - no, il 110% non è stato un salasso per i conti pubblici, altra falsa narrazione, è stata creazione di base monetaria non autorizzata dai padroni di Bruxelles, che le case ce le vogliono far perdere, non ristrutturare), rifare tutte le strade e rinnovare i mezzi pubblici rendendoli gratuiti o quasi (di modo da rendere antieconomico, andare in giro con la propria auto, non illegale come sarà a breve). Perché allora non lo si fa (nemmeno i grillini, che lo avevano messo nero su bianco nel loro programma)?

Perché l'ideologia dominante, anche sui pensieri dei sudditi danneggiati ormai, ha fatto prevalere il luogo comune di cui sopra, e ha inoltre legato mani e piedi i cittadini elettori attraverso la cessione di sovranità monetaria a un ente privato sovranazionale controllato dal grande capitale. Per cui, lo Stato italiano non può più creare moneta, può al massimo prenderla a prestito, pagando interessi. Da noi, iniziò nel 1981, col divorzio tra Tesoro e Banca d'Italia, e il debito schizzò dal 30 al 130 per cento del PIL nel giro di pochi anni (lo avrebbe fatto anche senza la collaborazione di un ceto politico corrotto, ma questo di certo gli ha dato una bella mano). E prese una dinamica tale che nemmeno 30 anni di bilanci virtuosi, tra i più virtuosi al mondo, ha potuto fermarla. Ad ogni necessità, i governanti del nostro Stato-non-sovrano dal 1982 possono solo ricorrere al debito, potendo solo scegliere tra debito pubblico e debito privato. E qui arriva la seconda parte del problema.

Non so se è chiaro, schematizzo:

  1. la scellerata adesione al progetto sovranazionale antidemocratico chiamato Unione Europea impedisce allo Stato di praticare una politica economica e finanziaria diversa da quella imposta dall'estero, anche se fortemente voluta dalla stragrande maggioranza degli elettori;
  2. il monopensiero monetarista spadroneggiante fa si che negli ultimi decenni ogni qual volta (in conseguenza del punto 1) sia stato necessario indebitarsi la scelta sia stata imporre l'indebitamento privato.

Peggio, nel tentativo impossibile di rientrare dal debito pubblico, non solo si è deciso che da un certo punto in poi dovevano essere i cittadini ad impoverirsi e se serve indebitarsi, si è anche deciso di vendere (meglio sarebbe dire "svendere") uno a uno tutti i "gioielli di famiglia" dello Stato. Le cosiddette privatizzazioni, accompagnate dall'altra balla ideologica secondo cui "privato uguale efficienza e risparmio, pubblico uguale spreco", hanno così "privato" lo Stato una a una di tutte le sue ricchezze, che garantivano la sua possibilità di creare base monetaria o comunque debito sovrano. In pratica, volendo tornare un attimo dentro la loro metafora, hanno fatto comportare lo Stato come un padre di famiglia scellerato che mano mano svende le sue proprietà fino al punto che non avendo più garanzie non trova nemmeno più una banca disposta a fargli un prestito.

L'ultima perla è la rete TIM, ma la lista è lunghissima. Lo Stato italiano aveva le sue ferrovie, le sue poste, la sua compagnia aerea, la sua rete elettrica, la sua rete telefonica poi telematica, il suo patrimonio immobiliare, eccetera eccetera. Tutta roba passata per quattro soldi nelle mani di privati, senza che peraltro quasi mai si avverasse la promessa di maggiore efficienza e risparmi per gli utenti finali. La sanità, già disastrata con la regionalizzazione, è nella lista delle prossime ruberie (la sanità privata: si cura solo chi ha i soldi). La scuola, con edilizia fatiscente e pericolosa come regola quasi senza eccezioni, è intanto aziendalizzata nella filosofia, in attesa del passo successivo. Gli rimangono, ancora chissà per quanto, i beni culturali, che sarebbero il nostro petrolio, il nostro oro: quella base "reale" sulla quale potrebbe fondarsi qualunque politica monetaria espansiva - senza rischio inflazione, se adottata in parallelo a un'azione politica volta a ridurre e mantenere a livello endemico la corruzione. Anche se quella che l'Italia possiede il 75% dei beni culturali del pianeta fosse una sparata, resterebbe comunque il primo posto al mondo, con enorme distacco, per concentrazione degli stessi rispetto al territorio, una proporzione tale che noi italiani dovremmo viverci tutti, direttamente e indirettamente, di attività connesse al loro sfruttamento recupero restauro valorizzazione, a beneficio del resto del pianeta pagante. Invece facciamo ponti e altre opere ciclopiche, con la quasi totalità dei mostruosi investimenti che finiscono in mani straniere e in maxitangenti, e quindi nessun effetto moltiplicatore a ricadere sugli italiani.

Nessun complottismo, solo voler tenere conto delle lezioni della Storia. Che è piena zeppa così di situazioni che si sono dimostrate nel tempo anche peggio di quanto i cosiddetti "complottisti" temevano e denunciavano, tanto: abbastanza da legittimare ogni sospetto in cronaca. Oggi è Draghi che confessa che l'Euro ha fatto perdere competitività all'Europa, ieri era Prodi che ammetteva che si forse si era accettato un tasso di cambio un tantino penalizzante per la nostra autonomia, domani, per chi campa, la truffa UE sarà studiata come un caso da manuale di inganno collettivo e conquista disarmata, proprio come oggi si fa finalmente con la truffa chiamata Unità d'Italia (e a prescindere se si voglia o meno smontare l'unione). Allo stesso modo, domani sarà lampante che l'11 settembre 2001 è stato un autoattentato, che lo stesso giorno del 1973 sono stati gli ultraliberisti americani a pilotare l'instaurazione di una delle più lunghe e sanguinose dittature del secolo scorso, che l'Intelligenza Artificiale è il colpo definitivo del piano di renderci tutti schiavi (perché "il lavoro rende liberi" è una verità elementare, anche se viene affissa nei cancelli dei campi di prigionia), di cui fanno parte l'identità digitale, la moneta digitale, e l'analfabetismo di ritorno, anche digitale, dovuto all'abuso del digitale a cui siamo indotti, e che la cosiddetta Pandemia è stata la prova generale di questo scellerato piano.

sabato 11 novembre 2023

ANTISEMITA SARÀ LEI

La Bibbia, il primo libro stampato a caratteri mobili e il più letto nella storia dell'umanità, è anche probabilmente il libro per cui la distanza tra chi dice di conoscerlo e chi ne ha letto davvero almeno qualche pagina è maggiore. Al punto che credo sia probabile (e in caso contrario mi piacerebbe essere smentito in un commento) che nessuno di voi abbia davvero provato a leggerne qualche passaggio. Chi lo avesse fatto, visti i contenuti, mi confermerà che non è priva di fondamento l'asserzione secondo cui non è possibile oggi restare credenti leggendola, tante sono le posizioni incompatibili con l'etica contemporanea (ad esempio sulle donne, gli schiavi, le punizioni) o gli sciorinamenti illeggibili e inutili di genealogie peraltro improbabili (con tizi che campano per secoli e/o figliano da centenari). Provare per credere.

Ma siccome è in teoria il fondamento (anche) delle tre grandi religioni monoteiste che hanno infestato il pianeta, anche se due delle tre con diciamo così importanti integrazioni (il Nuovo Testamento e il Corano), e anche se appunto la maggior parte dei credenti la conosce solo indirettamente, attraverso riduzioni didattiche adattate ai tempi (e dove non è così, e i fedeli leggono direttamente e prendono alla lettera, le conseguenze si vedono), va presa terribilmente sul serio. Anche perché in cronaca c'è l'ennesima fase calda di una guerra ultrasettantennale che vede tra i suoi presupposti il presunto diritto di un popolo a costruire il proprio Stato (peraltro, rigidamente confessionale) su un territorio abitato per millenni da un altro popolo, diritto che si fonda appunto prevalentemente sui racconti del "libro dei libri". Il perché altre storielle, come la creazione del mondo in sei giorni o la sua età calcolata in millenni anziché in milioni e milioni, vengano ormai pacificamente ritenute false o al massimo metaforiche, invece i diritti dello Stato di Israele sulla Palestina siano ritenuti sacrosanti e dimostrati, è facile da dedurre: agli Europei (categoria in cui a questi fini occorre accorpare gli statunitensi) un po' lavava la coscienza (la persecuzione agli ebrei Hitler non la inventò, la perfezionò soltanto) risarcire l'Olocausto con la Terra promessa, e un po' faceva comodo creare mantenere e iper-armare un avamposto in terra nemica. Se ci si scorda di questo vulnus iniziale, diventa più facile aderire alla narrazione dominante per cui quelli di Hamas (il governo legittimo di Gaza, cosa di cui ci si scorda...) sono dei terroristi la cui azione del 7 ottobre scorso è la causa prima della guerra in cronaca, e più difficile inquadrare quell'azione nel contesto storico in cui è maturata, ultimo e non primo atto di una catena di eventi in cui la vittima maggiore, anche fosse solo per contabilità di perdite (fonte: CNN...), è il popolo palestinese.

Se quelli appena fatti fossero ragionamenti, con cui si può o meno essere d'accordo, già sarebbe qualcosa. Invece, ci potete giurare, questo blog non viene chiuso solo grazie alla sua irrilevanza. Se io fossi un insegnante e osassi far ragionare i miei allievi secondo questo schema, ad esempio, sarei senz'altro sospeso dal servizio, forse licenziato. Come coi vaccini, nelle nostre sedicenti democrazie l'opinione è libera solo fino a un certo punto. Oltre, sei marchiato come "antisemita" (leggete qui Grimaldi, da seguire sempre). Ed ecco perché ho iniziato dalla Bibbia: nel linguaggio comune antisemita e antiisraeliano sono sinonimi, ma per la Bibbia Sem Cam e Jafet erano i tre figli di Noè sopravvissuti con lui al Diluvio universale da cui discenderebbe tutta l'umanità. Ebbene, vi risparmio i dettagli, ma i semiti non sono solo gli ebrei, ma anche gli asiatici in genere e i mediorientali in particolare. Quindi anche i palestinesi. Ora, stando ai conti spicci della cronaca pubblicati qui da Pasbas qualche giorno fa, o a quelli della storia degli ultimi settant'anni, sapete chi sono gli antisemiti più convinti e con più tacche sulla carlinga? Esatto, gli israeliani.

Non approvo nessuna iniziativa bellica di nessuno, ma riconoscere il diritto di un popolo all'autodifesa (o alla cosiddetta "guerra giusta") è un espediente che non può essere utilizzato a piacimento. Se ce l'hanno gli israeliani, ce l'hanno a maggior ragione i palestinesi. E quando sento che quelli di Hamas (anzi, tutti quelli che agiscono contro Israele) sono come i nazisti, non posso fare a meno di ricordare che i nazisti erano quelli che per ogni tedesco vittima di un'azione della Resistenza (autodifesa per noi, terrorismo per i nazisti) uccidevano per rappresaglia cento innocenti, e che i nazisti erano maestri nel negare retoricamente la natura umana alle loro vittime: come fanno oggi autorevoli esponenti israeliani per accompagnare la rappresaglia a Gaza. Davvero nazista e davvero antisemita, e anche terribilmente rassomigliante alla distruzione del Ghetto di Varsavia del 1943: prima vi chiudo dentro, poi se vi ribellate vi massacro.

Chiudendo, a quei quattro che sono arrivati fin qui, e allora magari hanno voglia di approfondire, consiglio di farlo con Franco Cardini:

  1. Il peloso concetto di "guerra asimmetrica"
  2. La perpetuazione del dominio occidentale...
  3. Un viaggio di tre millenni per capire il mondo arabo

domenica 5 novembre 2023

BELLEZZA MIA

Dopo aver vinto il terzo torneo degli ultimi sei a cui aveva partecipato, Jannik Sinner a Parigi-Bercy si è ritirato dopo il primo turno, che aveva finito di disputare quasi alle tre di notte, perché i menefreghisti e un po' autolesionisti organizzatori francesi gli avevano fissato l'incontro successivo nel primo pomeriggio seguente, cioè senza dargli nemmeno il tempo materiale di dormire qualche ora tra la indispensabile routine di defaticamento di fine partita e quella di preparazione alla successiva: molto peggio che fissare due incontri in un giorno, come fanno talvolta in alcuni tornei all'aperto magari dopo un paio di giorni di pioggia. Nel dire che ha fatto benissimo, mi unisco al coro stavolta unanime di tutti gli osservatori e tutti i suoi colleghi, che al posto suo, potendo, avrebbero fatto lo stesso. Sì perché, lui, poteva: con la vittoria al primo turno si era garantito il quarto posto e quindi la testa di serie al Master, e il terzo, tutto sommato non così diverso, non l'avrebbe raggiungo neanche vincendo il torneo. Inoltre, la rinuncia significa, letteralmente, che vuole vincere il Master e magari anche subito dopo la coppa Davis; magari non ci riesce, ma ci proverà.

Intanto i commentatori dopo ogni suo trionfo hanno smesso di intervistare Pietrangeli, che rosica talmente che francamente non si sopporta più, qualcuno ironicamente sottolineando che Sinner è il più grande tennista italiano "dell'era Open", mentre Pietrangeli resta e resterà per sempre il più grande dell'era precedente. Ma con Panatta hanno continuato, ricevendo immancabile in risposta qualcosa come "non vedo l'ora che vinca l'undicesimo così mi supera e non mi rompete più le scatole", aggiungendo che dal canto suo si sente già superato, essendo l'altoatesino talmente giovane che chissà quanto vincerà ancora prima dei ventisette anni, età in cui un italiano medio raggiunge la piena maturità agonistica e infatti in cui egli stesso visse il suo periodo d'oro.

Panatta, oltre che sinceramente felice di vedere finalmente un italiano in grado di superare i suoi risultati, è così intelligente da capire tutto ciò, e da sottrarsi all'ulteriore approfondimento che viene naturale e qualcuno infatti ha già fatto: tra lui e Jannik ogni paragone è decisamente impossibile, e non tanto per via delle epoche, quanto perché come persone sono evidentemente agli antipodi, ai poli opposti di un continuum dimensionale filosofico su cui potrebbe collocarsi ciascuno di noi, dentro e fuori dal campo da tennis: si gioca tutti per vincere, così come nessuno vuole morire, ma detto questo come giochi? come vivi? Avendo come punto fermo il risultato, o la bellezza?

Cerco di dirla meglio. Atteso che tutti quanti dobbiamo morire, è meglio sopravvivere più a lungo possibile ad ogni costo, compreso quello di deliberatamente impedirsi di godere delle cose belle della vita, o è meglio vivere meglio che si può? Se ci si pensa, ognuno di noi si è dato una risposta, e talvolta l'ha persino cambiata nel tempo. Nella vita in genere come nella carriera. O magari nella vita amorosa come nella carriera sportiva. E non c'è una risposta giusta o una sbagliata: ognuno è fatto a modo suo, ed è libero di scegliere della propria vita, e persino di essere incoerente.

Pietrangeli giocava con scarpette che oggi noi a stento ci cammineremmo, a farci un'ora di tennis poi ricorreremmo al podologo, e per premi che non si possono nemmeno paragonare agli attuali, diciamo simbolici vah. Ma era sempre meglio che lavorare, e poi qualcuno un circuito professionistico lo creò e lui decise di non andarci, restando tra i "dilettanti" fino al loro ritorno, o meglio al passaggio al professionismo del circuito mondiale, quando lui era oramai alle soglie del ritiro.

Ai tempi di Panatta già soldi ne giravano di più, abbastanza per garantire ai più forti al mondo la cosiddetta bella vita. Era un mondo già in crisi, se ti trovavi tra i privilegiati e non te la godevi in qualche modo offendevi tutti quelli che non avevano avuto la tua possibilità. I tennisti di vertice, allora, se la godevano tutti, o quasi. Di Adriano, si vedeva (anche in campo: quando gli andava di allenarsi, batteva chiunque, quando non gli andava, perdeva con chiunque, a Budapest contro l'Ungheria in Davis perse dal barista dell'aeroporto, secondo giocatore nazionale dopo l'unico professionista, tale Taróczy che poi ebbe una buona carriera di allenatore) e si sapeva, anche se in fondo bastava guardarlo, bello com'era. Ma di Borg, a vederlo giocare nessuno lo avrebbe mai detto, invece era proprio così e a noi lo ha raccontato proprio Panatta, che gli passava le ragazze e una di queste se lo è pure sposato (si, la conoscete tutti). Gerulaitis, Noah, persino Wilander, il decennio dopo. Ma il più bello e amato restava sempre lui, fuori e dentro il campo, e questo record nessuno glielo toglierà.

E Jannik Sinner lo sa. E non gli importa. Lui è uno che vuole vincere. Ma ha capito che introdurre "bellezza" nel gioco, se padroneggi la cosa (cioè non fai come Bublik, e fino a ora Musetti), alla fine ti consente pure di aumentare le probabilità di vincere. Quindi ha "studiato", ha aggiunto frecce al suo arco, e, come dimostrano le due ultime vittorie, opposte per impostazione, in finale sul russo Medvedev, praticamente un muro, sa quando tirarle e sa anche quando riporle e accettare lo scambio. Per i soldi è tutta un'altra epoca, uno come lui è già apposto fino alla settima generazione anche se smette domani, anche se fosse uno che sciala che a occhio non sembra proprio. Il problema del tennis è un altro: a fronte degli iperguadagni dei top player, maschi e femmine ormai apprezzabilmente simili (e se non uguali si protesta, ma non c'è niente di più odioso delle proteste sindacali dei ricchi), la dura realtà è che dati i costi riescono a camparsi al massimo un paio di centinaia di giocatori al mondo, e gli altri ci rimettono finché possono e poi rinunciano. Niente a che vedere con gli sport veramente ricchi, per intenderci. Ma questa cosa ad usare la sua eco mediatica per dirla è, ancora un volta, il solo Djokovic, e quel paio di accoliti della sua PTPA un minimo conosciuti, come Pospisil e la tunisina Jabeur. La quale ha avuto persino il coraggio di spendere qualche parola per i palestinesi.

Tornando al tema iniziale, Panatta ha vinto forse un decimo di quello che avrebbe potuto facendo un'altra vita, ma se lo avesse fatto forse avrebbe perso il gusto di spargere per il mondo tutta quella bellezza che ancora oggi possiamo apprezzare guardando Una squadra e altri filmati di repertorio. Chi pratica "lo sport del diavolo", anche a livello di circolo senza nessuna classifica federale, lo sa, che nel nostro piccolo anche noi ci dividiamo tra coloro che cercano (quasi mai filmati, per fortuna) la giocata per vincere il punto e quelli che cercano di farlo non facendoti giocare. Ai nostri livelli, vincono quasi sempre questi ultimi, ma tu stai li te li guardi e pensi: "ma che gusto c'è? ti pagassero qualcosa se vinci, ancora ancora, ma così! hai pagato per giocare, cerca di divertirti". Ma è inutile: loro, si divertono, così...


mercoledì 1 novembre 2023

CRONACHE DA UN MASSACRO

Un vecchio adagio recita che in ogni guerra la prima vittima è la verità. Per scampare agli effetti di questo assioma ci sono due strategie, diametralmente opposte, di rendersi immuni alla propaganda di regime (quella per cui i terroristi di Hamas un bel giorno hanno deciso di attaccare e Israele ha tutto il diritto di difendersi in ogni modo che intenda): mettersi a una distanza abbastanza grande dai fatti di cronaca da consentire al proprio giudizio di restare libero (magari ripassando la storia, che a saperla leggere spiega molto di più), oppure piazzarsi abbastanza vicino da sentire sibilare sulla testa le balle dei TG e intanto andarsi a guardare la cronaca nuda. La prima strategia è la mia, e il mio recente post è un esempio, la seconda, che rispetto talmente da pubblicargli questo lungo articolo, è quella di Pasbas. In tabella, trovate giorno per giorno gli accadimenti i commenti e gli approfondimenti, un lavorone davvero da ringraziare e onorare leggendoselo con calma. Ho aggiunto solo l'inquadramento in tabella, per rendere il testo più fruibile. Forse seguirà una seconda parte, anche se speriamo proprio che non sia necessaria...

CRONACA DI UN MASSACRO

di Pasbas

16 ottobre

Il corrispondente da Gerusalemme ha detto quanto sia triste l'uccisione del giornalista in Libano e che anche lui con la troupe fu oggetto di attacco delle forze israeliane ed è salvo per miracolo, uno di loro è però perito; la Knesset ha votato l'offensiva di terra contro Hamas con l'obiettivo di annientare e far scomparire Hamas da Gaza. La situazione al confine egiziano è confusa e insostenibile. La difficoltà più grande è sgomberare gli ospedali del nord. Il tentativo di Blinken non è solo umanitario ma serve a separare le responsabilità USA nel caso di un eventuale massacro di grandi proporzioni a Gaza; l'ospedale di Al-Aqsa in Central Gaza riceve ambulanze con morti e feriti provenienti dalla zona ''sicura'' di Gaza, molti bambini tra questi.
Aggiornamento dal reporter a Gaza. Fonte CGTN: da Sigonella partiti due cargo pieni di armi per Israele, i palestinesi considerano l’Italia in guerra a fianco d’Israele; scontri anche nei territori occupati, 59 i palestinesi morti e alcune centinaia gli arrestati.
PS i bimbi uccisi a Gaza sono più di 1000 (fonte: Al-Jazeera)

17 ottobre Dibattito tv su diritto internazionale e crimini di guerra: bombardare civili senza autodifesa è un crimine di guerra, impedire l'arrivo di aiuti umanitari va considerato atto di guerra (ICC). Le forze di occupazione non possono deportare popolazione civile. ICC non è riconosciuta da Israele, USA e Russia; ICC ha in corso la procedura di verifica degli eventuali crimini di guerra russi in Ucraina, niente è invece stato fatto nei confronti di Hamas e Israele. Conflitto esteso anche nel West Bank e al confine con il Libano. Deportati dal nord di Gaza 1 milione ca.; ospedale Al-Aqsa affollato di bambini e adulti provenienti dal nord di Gaza e stanziati nel sud.
Hamas dice che l'azione del 7 ottobre è la giusta strategia contro un nemico che ha occupato la Palestina, detiene in modo illegale e senza capi di accusa migliaia di palestinesi e usa delle carceri speciali nelle quali tratta i prigionieri politici in modo inumano.
Portavoce cinese: preoccupazione per i civili di Gaza e Israele, impegno per la cessazione immediata delle ostilità, cosa per la quale si trova d'accordo con la Russia. Israele ha preso di mira con attacchi specifici trenta sanitari di Gaza City. Nel frattempo a Pechino si sta svolgendo la terza edizione del summit della Belt and Road Initiative, programma di realizzazione delle infrastrutture necessarie per i paesi in via di sviluppo, da implementare attraverso la tecnologia ed i capitali cinesi. Le due cose apparentemente scollegate sono in effetti il confronto sul campo di due diverse tipologie di capitalismo: uno indebitato fino al collo e guerrafondaio e l'altro ricco ed impegnato ad espandere il proprio peso economico (fonte: CGTN).
18 ottobre Raid aereo israeliano, colpito ospedale di Gaza, 500 i morti. Ci sono stati molti interventi di occidentali e mediorientali che richiedono che la mozione brasiliana di pausa dei combattimenti e apertura dei collegamenti di supporto per Gaza, sia domattina votata dal consiglio di sicurezza dell’ONU. Servirà? Israele accusa Hamas di aver causato la strage dell'ospedale di Gaza.
Hamas dice di avere 250 ostaggi. Israele dichiara di aver ucciso 4 hezbollah infiltrati dal Libano. La Russia chiede una riunione urgente del consiglio di sicurezza dell'Onu. Biden in Israele sostiene la versione dell'errore palestinese. Hamas continua a lanciare missili. Il rappresentante della Palestina all'Onu chiede una riunione per un immediato stop alle operazioni militari. Gli israeliani continuano i bombardamenti nel sud di Gaza. Diversi commentatori indipendenti sostengono che il vero obiettivo di queste operazioni è di espellere i palestinesi da Gaza; a Ramallah l'autorità palestinese viene accusata di essere corresponsabile di quello che succede. Nel West Bank l'Autorità Palestinese pesantemente contestata con manifestazioni varie, il suo peso politico e consenso è ulteriormente diminuito (fonte: Al-Jazeera).
Attacchi aerei nel sud del Libano contro Hezbollah, un transatlantico pronto ad Haifa per sgombrare gli statunitensi da Israele.
Alcune delle armi usate da Hamas vengono dalla Russia e sono AK 47, mitragliatrici calibro 50, mentre dei razzi non dicono la provenienza; molte armi sono ritenute rudimentali dagli specialisti. Si accusa inoltre anche la Cina di fornire armi ad Hamas: a tale proposito il colonnello Conricus di Israele dice “non sappiamo quanto sia grande l'arsenale di Hamas”; dice anche che c'è un intensificarsi dei raid delle forze speciali a Gaza e che i servizi israeliani stanno mettendo insieme tutte le informazioni necessarie su Hamas. Dichiara che nel mondo le proteste dovrebbero essere contro Hamas, e che questi ultimi giocano sulla propaganda le loro carte, sono macellai degli israeliani e trattano ancora peggio i palestinesi. La giornalista inglese lo incalza ma lui sostiene che i bombardamenti di strutture civili, case e ospedali e altro non sono tra i loro obiettivi da colpire, è tutta propaganda di Hamas (fonte: CNN).
È la dimostrazione che giornalisti onesti esistono e sanno aggredire chi mente spudoratamente sul massacro dei civili.
Nel frattempo in Cina va avanti il summit tra 140 paesi. Si discute di cooperazione.
Sultan Bakat dell'università di Kalifa: più di 3.8 mld di dollari da Usa a Israele. Gli Hezbollah invocano la giornata dell'odio contro Israele. In contemporanea i manifestanti ad Amman assediano le assemblee di Usa e Israele.
Il tentativo del Brasile al Consiglio di Sicurezza ONU (proposta di sospendere il conflitto per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari per Gaza) ha subito il veto USA. In contemporanea, dichiarazione ufficiale di Biden in Israele: “siamo dispiaciuti per i morti nell'ospedale di Gaza causati da un attacco dei terroristi di Hamas, faremo il possibile per aiutare i civili”. La risoluzione ONU ha visto 12 voti a favore Cina inclusa, il veto USA e astenuti GB e Russia. Gli usa hanno posto il veto perché non compariva la frase ''Israele ha il diritto di difendersi''. Durante questo teatrino vengono uccisi centinaia di palestinesi inermi (fonte: Al-Jazeera)!
2000 marines delle truppe speciali sbarcano sulle coste di Israele attrezzati con strumenti specifici di analisi del suolo per individuare i tunnel di Hamas (fonte: The Military).
Catturato il capo dei servizi di Hamas, lo stanno interrogando; uccisi 4 ufficiali di Hamas. Il capo dei servizi è stato eliminato. Prossimo obiettivo i confini del Libano (fonte: TV israeliana).
19 ottobre

Una notizia inattesa: gruppi di pacifisti statunitensi insieme a pacifisti ebrei e rabbini stanno manifestando pacificamente all'interno del parlamento di Washington per un immediato cessate il fuoco. Ne vengono arrestati 400.
3 ospedali senza carburante né medicine e un’altra ventina danneggiati, a Gaza. Il ministro della sanità dice che non sanno più dove sistemare i feriti. Molti, troppi bimbi tra le vittime. Netanyahu definisce gli appartenenti ad Hamas i nuovi nazisti e dice al premier britannico “voi avete combattuto i nazi del passato. e adesso combatteremo insieme i nuovi nazi”. Il primo ministro britannico risponde “saremo al vostro fianco in questa guerra. Siamo altresì contenti che lei abbia autorizzato l'ingresso di aiuti per Gaza”.
Ma va ricordato che la convenzione di Ginevra classifica l'assedio come atto di guerra contro i civili.
A Pechino, in contemporanea, nel Belt & Road summit la Cina annuncia 1000 mld di investimenti in infrastrutture per i paesi che aderiscono al programma. Sembrerebbero eventi scorrelati, ma lo sono davvero?
Il cancelliere Olaf Scholz a Nethaniau: "siamo al fianco di Israele, i palestinesi sono vittime di Hamas" (la stessa versione imposta a tutti da Israele – fonte: DW).
Qui l’articolo di Paolo Ferrero su Il Fatto Quotidiano.
Intervista di un giornalista britannico alla sindaca di Gerusalemme:

  • Visti i bimbi morti da ambedue le parti lei pensa che i bimbi palestinesi abbiano meno valore di quelli israeliani? Ci sono state centinaia di vittime civili nell'ospedale bombardato e vittime civili nell'intera Gaza, lei cosa pensa in proposito?” Lei risponde che l'ospedale è stato colpito da un missile di Hamas, che Israele sta cercando in tutti modi di evitare le morti dei civili e che le morti dei civili israeliani sono state perpetrate scientemente dai miliziani di Hamas, quelle palestinesi sono effetti collaterali.
  • Questa vostra è un'operazione di pulizia etnica?” Nessuna risposta tranne il tentativo di coprire la voce del giornalista.
  • Amnesty International denuncia l'assedio di Gaza come un crimine di guerra lei cosa dice?” Risposta: “Amnesty International è un covo di corrotti menzogneri”.

20 ottobre 

Una grande novità: i morti israeliani non sono come i morti palestinesi. I primi sono vittime, i secondi no: così si sente su Radio24 da Mieli. Biden parla al popolo americano: “Siamo a un punto di svolta nella Storia”.
Una donna ebrea americana del gruppo ''ebrei per la pace'': “chiediamo un immediato cessate il fuoco e l'invio di aiuti a Gaza. Noi ebrei conosciamo cosa è il genocidio e sappiamo riconoscere anche come inizia(fonte: Aljazeera).
Generale di brigata US: “abbiamo bloccato e eliminato 3 missili e alcuni droni lanciati contro di noi. Useremo il nostro sistema ‘scudo protettivo’ e la nostra forza per difenderci e difendere i nostri alleati e i nostri interessi in M.O.”.
La responsabile di World Food Program racconta la difficoltà dei convogli umanitari nel percorrere i 50 km che separano Rafah da Gaza city causa i continui bombardamenti israeliani. Inoltre la mancanza di acqua cibo e medicine oltre alla morte per fame e sete provoca la morte per epidemie varie.
2 mila persone dimostrano a Washington per un immediato cessate il fuoco. Negli USA molte le proteste. Hamas offre il rilascio di 2 statunitensi senza condizioni. Israele rifiuta. Un giornalista israeliano spiega che ci sono due posizioni in Israele, una vuole a tutti i costi la liberazione dei prigionieri mentre l'estrema destra, a qualsiasi costo, compreso l'uccisione degli ostaggi e la morte di centinaia di soldati, vuole ''cancellare'' Hamas da Gaza (fonte: Al-Jazeera). I militari israeliani vogliono continuare in ogni caso gli attacchi su Gaza e lanciare l'invasione di terra. Israele viene pressata dai governi occidentali per fermare gli attacchi così da consentire la liberazione degli ostaggi. I civili israeliani accusano il loro governo di avere illegittimamente iniziato la guerra con Hamas senza il consenso del popolo.
Biden vuole che Israele rinvii l'invasione di terra fintanto che gli ostaggi non siano liberati. Il 57% degli israeliani sono per trattare il rilascio degli ostaggi e per la creazione di un corridoio umanitario a Gaza.
Il 54% sostiene che Israele non debba attenersi alle leggi internazionali neanche per quanto riguarda la salvaguardia dei bambini. Il 54% è d'accordo sullo scambio di ostaggi contro bambini palestinesi detenuti in Israele e sono d'accordo su un attacco di terra a Gaza.

22 ottobre

4300 morti palestinesi accertati.
La moglie del primo ministro scozzese prega Israele di fermare gli attacchi contro una popolazione stremata. Hagari, parlando per conto di IDF (FF.AA.), sostiene che sia tutto sotto controllo a Gaza per quanto riguarda la situazione umanitaria.
Il re di Giordania afferma che tutte le vite dei civili sono importanti, Ramaphosa dice che la guerra renderà ancora più estremo il conflitto tra palestinesi e israeliani, un giornalista palestinese spiega che anche sotto le bombe il popolo non lascerà Gaza. Il rappresentante ONU Griffiths parla delle trattative con Egitto, Israele e USA per gli aiuti umanitari: “Dobbiamo monitorare i bisogni dei palestinesi continuamente, per capire quali sono le cose da fornire. Ci serve individuare due o tre luoghi sicuri dove i palestinesi e anche il nostro personale possano essere al sicuro dai bombardamenti israeliani ed infine, come il segretario ONU ha chiesto, che ci sia presto un cessate il fuoco”.
Shwaz, rappresentante di un gruppo di salvaguardia del diritti umani in MO: “la scarsità estrema di acqua costringe le persone a bere acqua contaminata e questo può provocare delle epidemie di vario genere, colera compreso(fonte: Deutsche Welle).
Soraya Ali di Save the Children dice che per fare entrare almeno le cose di pura sopravvivenza le parti devono accordarsi su un cessate il fuoco ed una diminuzione delle violenze reciproche.
Qui un altro articolo di Paolo Ferrero sulla situazione attuale e ruolo degli USA.
Definizione di “Genocidio” (da Treccani): “Il termine fu utilizzato per la prima volta dal giurista Raphael Lemkin per designare, in seguito allo sterminio degli Armeni consumato dall’Impero Ottomano nel 1915-16, una situazione nuova e scioccante per l’opinione pubblica; tuttavia, fu solo dopo lo sterminio posto in essere dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale e l’istituzione di un tribunale internazionale per punire tali condotte, che la parola g. iniziò a essere utilizzata nel linguaggio giuridico per indicare un crimine specifico, recepito sia nel diritto internazionale sia nel diritto interno di numerosi paesi. L’accordo, siglato a Londra l’8 agosto 1945 tra Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna e URSS, prevede, infatti, la categoria dei ‘crimini contro l’umanità’, che include lo stesso g. e rientra a sua volta nella più ampia categoria dei crimini internazionali. Il 9 dicembre 1948 l’Assemblea generale dell’ONU ha poi adottato una convenzione che stabilisce la punizione del g. commesso sia in tempo di guerra sia nei periodi di pace e qualifica come genocidio l’uccisione di membri di un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso; le lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo, la sottomissione del gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la distruzione fisica, totale o parziale, le misure tese a impedire nuove nascite in seno al gruppo, quali l’aborto obbligatorio, la sterilizzazione, gli impedimenti al matrimonio ecc., il trasferimento forzato di minori da un gruppo all’altro. Tale definizione è stata accolta nell’art. 6 dello Statuto della Corte penale internazionale firmato a Roma il 17 luglio 1998."
Gli USA hanno posto il veto sulla proposta di pause umanitarie. Nel contempo mandano i missili Patriot in Israele! Cina e Russia si tengono fuori dall'intervenire nel conflitto. Gli USA si dichiarano d'accordo con Israele sulla prosecuzione dei bombardamenti, anche se pongono l'accento sulla mancanza di un piano per la ricostruzione. 

25 ottobre 

Karem Rohana, attivista italo-palestinese, pestato da due uomini incappucciati a Roma.
Una piccolissima ma bella notizia: l'Accademia di musica israelo/palestinese fondata da Barenboim ha eseguito a Berlino un concerto per la pace. I giovani musicisti sono palestinesi, libanesi e israeliani.
I primi 8 camion di aiuti umanitari entrano a Gaza dal valico di Rafah, portano acqua e medicine, Israele non consente l'invio di carburante per ospedali e ambulanze.
Un analista di Al-Jazeera spiega il perché alcuni luoghi abitati sono stati rasi al suolo: l'invasione di Gaza non deve rappresentare un rischio per i soldati israeliani e quindi stanno creando con i bombardamenti un corridoio sicuro per carri armati e truppe.
Conferme di Biden e del parlamento di appoggio a Israele e ipocrita richiesta che a Gaza vengano risparmiati i civili. Sul numero di morti palestinesi dice che non ci sono riscontri rispetto a quello che afferma il ministro della sanità di Gaza. I giornalisti sul campo mostrano però le atrocità e intervistano uno dei medici degli ospedali al collasso. Spiegano infine quanto medicine e carburante siano indispensabili per gli ospedali (fonte NBC).
Iniziano i blitz israeliani con carri armati e truppe nel nord di Gaza, Netanyahu annuncia l'imminente invasione (fonte: Byoblu).
Ex generale libanese: “penso che l'invasione israeliana sarà composta da tanti blitz con ritirata protetta, un attacco massiccio provocherebbe molti morti tra gli israeliani".
Qui l’articolo su l’Antidiplomatico di Spallotta.

26 ottobre

Qui l’intervento di Ferrero su C.It.Radio.
NBC ha mostrato un pezzo di un film girato dai miliziani di Hamas mentre massacrano i civili, forse verrà reso pubblico. Blitz israeliani con carri armati e truppe all'interno del nord di Gaza, Nethaniau annuncia l'imminente invasione.
Su comedonchisciotte un articolo di geopolitica sulla situazione generale nel M.O. 

30 ottobre Un abitante di Gaza intervistato da Al-Jazeera dice “non abbiamo vie di fuga possibili a parte il mare. L'ospedale di Al Quda bombardato con dentro 400 pazienti e alcuni neonati in incubatrice, oltre agli operatori sanitari e molti profughi. Al momento si contano 14 mila profughi, oltre 6 mila vittime tra cui 3342 bambini. Negli ospedali di Gaza non c'è modo di spostare pazienti e profughi perché mancano mezzi di trasporto e ambulanze per bimbi in incubatrice e pazienti in terapia intensiva. Mancano le medicine per neonati e malati gravi, nulla per curare i tanti ustionati dalle esplosioni delle bombe israeliane. Sono arrivate solo il 3% delle medicine richieste e diverse di queste sono inutili. I bombardamenti continuano senza sosta, la paura ed il terrore hanno invaso le città, di notte niente luce nelle case. Strade completamente al buio creano grandi difficoltà ai mezzi di soccorso; molte ambulanze operano con i vetri rotti dalle schegge provocate dalle bombe."
Save the Children dice che i bambini sono terrorizzati dal buio completo di notte, mentre la mattina con l'arrivo della luce si sentono più rassicurati. Molti bimbi udendo gli scoppi continui chiedono ai genitori se si tratti di fuochi d'artificio e alla fine i genitori devono spiegare loro che si tratta di bombe: adesso quindi sono coscienti di cosa sta accadendo. I familiari dei rapiti chiedono al governo israeliano di trattare con Hamas per la loro liberazione e di ottenerla a qualsiasi prezzo.
Un responsabile di UN da Ginevra spiega che ad oggi sono entrati a Gaza da Rafah 117 camion e sono in corso trattative con Israele, Egitto, USA e altre nazioni per aumentare il numero dei camion che entrano ogni giorno. I controlli meticolosi di Israele sui camion rallentano molto tutte le operazioni. I rappresentanti di UN vogliono incontrare le persone giuste per accelerare i controlli. Il giornalista: “avete modo di comunicare con le zone più a nord di Gaza, soprattutto cogli ospedali come Al Quda?” Risposta: “abbiamo avuto un lungo blackout della rete di telecomunicazioni (30 ore) e non c'è alcun luogo sicuro per far transitare i camion con gli aiuti”. Dal 7 ottobre UN ha perso 60 volontari, il triplo di quelli uccisi in Sudan da gennaio ad oggi (fonte: Al-Jazeera).
31 ottobre

Un attacco aereo israeliano sul campo profughi Jabaliah ha ucciso 100 persone e ferite centinaia.
Ad oggi il numero delle vittime civili ammonta a oltre 8000 di cui 3542 bambini.


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