giovedì 26 giugno 2014

L'INELUTTABILE

No, non ho preso a caso, del Diluvio universale, la versione di un genio del Rinascimento
Si lo so che sono concetti che ripeto, anzi che tutto il blog non è altro che un pugno di concetti ripetuti a giro con discorsi diversi. D'altronde, non credo ci sia nessuno dei miei pochi lettori che si prenda la briga di andare a controllare se il concetto di oggi, la decrescita ineluttabile nel se ma governabile nel come se però si decide di adottarla come paradigma, l'avevo già espresso con parole diverse due anni fa, nemmeno se ci metto il link diretto al vecchio post, figurarsi se non ce lo metto.
E' che ogni tanto capita l'occasione, che so due chiacchiere con un amico che finalmente ha capito la tua posizione o un articolo in cui ti imbatti che finalmente la espone con chiarezza che sembra definitiva, di tornare a ribadire un qualcosa, e allora è tanto più importante ribadirlo quanto più questo qualcosa è importante a capire il quadro dentro cui si muovono tutti gli argomenti di dettaglio in cui ci dibattiamo, dando loro un senso complessivo che senza il quadro non hanno.
Dunque il quadro è questo:
  1. la popolazione mondiale ha impiegato millenni per arrivare al miliardo, e due secoli per passare da un miliardo a oltre sette, nove tra 25 anni;
  2. senza la diffusione esplosiva e immediata di un fattore di moltiplicazione tecnologico di drammatica potenza, molto più potente di quanto fu lo sfruttamento dei combustibili fossili a partire dal carbone che è alla base della prima rivoluzione industriale, semplicemente il pianeta non è in grado di sostentarci tutti anche intendendo con ciò solo pane e acqua, ma anche se tale fattore fosse possibile avviarlo domattina, ci farebbe solo guadagnare qualche decennio perché dall'altro lato incentiverebbe la dinamica demografica perlomeno a non rallentare, mentre solo una crisi drammatica con miliardi di vittime darebbe luogo a un reset che a seconda degli scenari darebbe alla specie umana altri secoli, o le darebbe millenni, o liberebbe spazio per altre specie dominanti;
  3. tutto ciò riguarda principalmente il lungo periodo, e poiché come diceva Keynes "nel lungo periodo saremo tutti morti" non sarebbe serio occuparsene se non fosse che gli effetti già sono evidenti nel medio periodo(tutta la storia contemporanea dalla crisi petrolifera dei primi anni 70 a oggi ne è figlia), e cominciano a farsi sentire anche nel breve, sotto forma della crisi economica in corso dal 2009;
  4. non è necessario postulare un grande vecchio o un club di cattivoni, i meccanismi di funzionamento del capitalismo si comportano quasi come leggi di natura: la ricchezza tende a concentrarsi in poche mani (come la gravità tende a formare da tanti detriti pochi pianeti) con qualunque mezzo lecito o meno, e quando più realtà economiche si unificano tendono a comportarsi come recipienti contenenti liquidi di diversa temperatura quando si versano in uno più grande;
  5. per contrastare questi meccanismi, come per qualsiasi tendenza entropica, occorre del "lavoro": contro l'accumulazione del capitale le lotte di chi ha cercato in vario modo di attivare la sua redistribuzione verso il basso, contro la sua globalizzazione le realtà politiche di varia scala che tentano di difendere finché possono le peculiarità del proprio sottosistema rispetto al sistema-pianeta; nel primo lavoro rientrano sia il socialismo e il sindacalismo che il welfare e il consumismo che sono le risposte del capitalismo a quelle istanze, nel secondo sia il nazionalismo e il colonialismo che l'europeismo prima maniera, cui molti di noi hanno aderito proprio nella speranza che potesse costituire quella massa critica in grado di farci reggere alle conseguenze peggiori della globalizzazione;
  6. lavori di questa portata possono essere innescati solo con grandi quantità di combustibile, a sua volta accendibile solo con una grande scintilla: esaurita la spinta della rivoluzione industriale c'è voluta una guerra mondiale, e questo già ci dice qualcosa del futuro;
  7. di fatto, detta molto alla grossa, la successione logico/dialettica degli eventi è stata questa: mercantilismo > rivoluzione tecnologica dei trasporti > primo colonialismo > rivoluzione tecnologica fossile > rivoluzione industriale > socialismo > secondo colonialismo e nazionalismo > guerra mondiale > welfare State > consumismo > crisi energetica e palesamento dei limiti del sistema-Terra > monetarismo > globalizzazione > crisi odierna;
  8. in ognuna di queste tappe, hanno funzionato e funzionano i meccanismi di cui al punto 4, su scala diversa;
  9. oggi è quindi in moto un meccanismo che tende a concentrare la ricchezza e con essa il potere nelle mani di poche persone al mondo, e a distribuire equamente le briciole a tutti gli altri, incurante del fatto se da questa distribuzione risulterà che i singoli possono almeno sostentarsi o meno;
  10. anche stavolta, queste tendenze possono essere contrastate solo da una presa di coscienza generale, ma è più probabile che lo siano a scale inferiori, sufficienti forse a salvare per un po' Stati o zone più potenti, ma capaci sicuro a innestare conflitti (ve ne siete accorti, che la terza guerra mondiale è iniziata nel 2001 con prologo dieci anni prima, o vi serve una bomba sulla testa?);
  11. chi guida il meccanismo di cui al punto 9, avendone le risorse, si serve di tutta una catena di intermediari per farsi "accogliere" dalla popolazione impedendole la presa di coscienza di cui al punto 10, catena che va da una classe dirigente economica di medio livello, ai politici col loro finto contrapporsi, ai giornalisti più o meno direttamente a libro paga degli uni o degli altri, che se e quando arriva una voce fuori dal coro (in grado di scardinare o almeno minacciare questo sistema di schermi) si coalizza contro di essa per farla tacere o neutralizzarla.
Se ce l'avete fatta a arrivare fin qui, vi sono più chiari il perché la stagione in cui ogni generazione poteva lottare per migliorare le proprie condizioni di vita e far si che questo per la successiva fosse solo un punto di partenza, è stato un breve interludio che è andato in scena in una piccola parte del pianeta Terra e non potrà ripetersi, e il perché e il come i partiti cosiddetti di sinistra abbiano sostanzialmente tradito la propria missione: sono anche loro al soldo di chi ha di fatto la missione opposta, e il compito per cui sono pagati è esattamente farci credere il contrario così stiamo buoni mentre viene compiuta. Se ne potrebbe uscire solo con una nuova coscienza di classe, ma dei "proletari di tutto il mondo", e però da un lato il condizionale significa che la soglia di sfruttamento delle risorse annue del pianeta è talmente superata che forse neanche questo può servire, e dall'altro essere coscienti che questa coscienza globale significa per noi figli e nipoti del welfare occidentale sostanzialmente un drastico ridimensionamento dello stile di vita, se va bene al livello dei nostri nonni, con quello che comporta anche in termini di quello che noi abbiamo battezzato conquista sul piano dei diritti, sociale e culturale (e l'arretratezza su questi piani dell'islam è proprio il fattore che ne spiega il suo successo come paradigma alternativo). Ma molto più probabilmente (e anche questo lo aveva già detto Battiato...) se ne uscirà solo con una tragedia epocale, una decimazione dopo la quale forse i sopravvissuti avranno qualche speranza di potere ricostruire qualcosa. Ammesso che lo vogliano e che lo sappiano fare.
Intanto, non resta che sperare che gli argini che saremo capaci di mettere reggano nel breve, e per chi ha figli nel medio, periodo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

QUANTUM CREATIVITY for improving a program on “Science with and for Society” .by EGOCREANET NGO -R&D in Florence (IT)
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The aim of such project is focus to :
OVERCOMING THE CULTURAL IRREVERSIBLE DECLINE OF INDUSTRIAL SOCIETY .

Research need to develop in a strong link with societal cultural needs of change to avoid the perspective of the world wide industrial collapse caused by the exploitation of more and more 'natural resource depletion and the' increasing disparity in economy for a growing world population without access to the cognitive and cultural opportunities for change.

Remembering that: “Science never solves a problem without creating ten more” (George Bernard Shaw)

the on line Review the CHAOS MANAGEMENT REVIEW : http://www.caosmanagement.it/ ,
would lile o sustain the
SCIENCE INNOVATION & SOCIETY HORIZON PROGRAM for RESPONSIBLE SOCIAL RESEARCH (SSI-RRI ), with a numer on he special focus to the "Science, Innovation & Society: achieving Responsible Research and Innovation"conference in Rome 19/21 nov. 2014 .

The Special Number of CHAOS MANAGEMENT will be also dedicated as a promotion of the project idea on Quantum Creativity is no specifically focus on Quantum Brain . https://www.facebook.com/hariohmshantihi?ref=bookmarks

NOTE : SEARCH FOR PARNERS .

The main goal of the Quantum Creativity project is based on advance the mechanical limits of traditional science understanding because they remain closed by means the arbitrary splitting between subject and object of human perception, to an new open approach of creative science construction.

Quantum Brain Theory means to understand that the brain is no a passive mirror of he external world as the traditional science and also the Quantum Mechanics accept, through the other arbitrary separation between macro and micro-world.

In substance the Quantum-Creativity proposal would look forward in a long time period to change the traditional frame of scientific- reference accepted during the Industrial epoch.

In short the aim of Quantum-Creativity Projects are to sustain the need of a radical and visionary discontinuity, that it is emerging from the fact that he industrial civilization that to day it is going forward an irreversible and accelerated collapse. The new perspective may be emerging, as a contribution to a conscious paradigm shift, through developing some project in the HORIZON STRATEGY, both for the FET-OPEN 3 2015 ( especially Section b) and also in participating in the Horizon calls in Science and Society.

I would remenber that you may help to develop two project Consortia in referring to two Horizon calls Opportunities 1) FET-OPEN 3 2015 (Section b) , see http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/1155-fetopen-3-2015.html

and 2) the topic :
Call for integrating Society in Science and Innovation see in:
http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/h2020/topics/2422-issi-5-2015.html

This Second Project Proposal will be made with the Title QUASSI project : the 21/NOV/2014 at the Meeting SIS-RRI in Roma . see : https://www.b2match.eu/science-society-2015/participants/31

I hope in our intelligent collaboration in that important challenge . Very Cordially Paolo Manzelli 29th OCT/2014 FIRENZE

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PAOLO MANZELLI
Director of LRE/EGO-CreaNet – University of Florence
EGOCREANET- VALIDATED EUROPEAN -PIC = 959882416
c/o BUSINESS INCUBATOR ,
POLO SCIENTIFICO UNIVERSITA' di FIRENZE
50019 -SESTO F.no- 50019 Firenze-
Via Madonna dl Piano ,06
-room: d.132: Phone: +39/055-4574662 Fax: +39/055 2756219
Mobile: +39/335-6760004; SKIPE "manzelli3"
posta certificata :
E-mail.1: EGOCREANET2012@gmail.com
E-mail.2 : pmanzelli.lre@gmail.com
http://http://www.caosmanagement.it/

cugino ha detto...

grazie della segnalazione, terrò d'occhio la rivista Caosmanagement e magari la inserirò tra i siti che seguo in colonna sinistra di questo blog
non credo di poter aspirare a una partnership, o forse non ho capito e mi servono altre informazioni

Gino Cugliandro

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