lunedì 28 novembre 2011

VOLEVO ESSERE UN SUPEREROE

Quando ero ragazzino mia madre mi fece ai ferri un maglione aderente rosso e nero, e io quando lo indossavo mi sentivo una specie di IronMan, pensavo di volare grazie a dei getti che uscivano dai palmi delle mani che potevo anche usare come arma puntandoli verso i nemici. Non ero granché, come supereroe, anche perché come si può facilmente dedurre non potevo insieme volare e sparare, ma insomma avrò avuto otto anni e a un bambino di quella età gli si può perdonare anche una tale ingenuità diciamo così progettuale.
I miei genitori litigavano da sempre, e avrebbero continuato a farlo fino a una separazione definitiva fin troppo tardiva: la mia infanzia finì brutalmente quando venni investito da mia zia del compito di vigilare sui miei genitori perché non si facessero male, avevo tredici anni ma ne dimostravo dieci, e da quel momento me ne sentivo cento. Smisi di essere un supereroe e divenni un poeta ermetico, pensavo alla morte continuamente, quasi come al sesso: credo sia normale per un adolescente, forse meno normale fu la mancanza di transizione ma tant'è, sono sopravvissuto e non mi lamento.
Erano gli anni settanta, c'era un'idea di famiglia a cui non si poteva non aderire, certo si poteva non strumentalizzare i bisogni di un ragazzino e risolversi le faccende tra adulti, ma è andata così e tutto sommato è stato un bene: è allora che ho cominciato ad essere quello che sono, uno che si è costruito un proprio sistema di valori e gli è fedele a qualsiasi costo.
Per tutti questi motivi, sono uscito dalla visione di La kryptonite nella borsa di Ivan Cotroneo quasi incantato: il ragazzino di una decina d'anni negli anni 70 napoletani ha un cugino che si crede Superman che a un certo punto, per farla breve, gli suggerisce dall'alto della sua follia fantasmatica di essere se stesso, perché è l'unico modo che ha di farla franca, di non fare la sua finaccia. E poi ci sono le corna in famiglia, le chiamate senza nessuno all'altro capo del telefono grigio a disco, la mamma esaurita, l'amante alla fine respinta, e insomma tutto quell'armamentario sistemico che ho respirato tanto da diventare asmatico e non volerne più sapere costi quel che costi.
Le mie scelte di vita successive probabilmente devono più a questo substrato di esperienze che alle tante seguenti, come potrebbe invece sembrare a un esame più superficiale. E ne sono tanto orgoglioso che non mi importa quello che ho dovuto pagare in termini di mancata "realizzazione" nelle dimensioni che "normalmente" si danno a questo termine: economica, familiare, sociale. Tanto prima o poi tutti quella fine facciamo, la vita è uno di quei viaggi dove conta il percorso che fai non la destinazione. E se il tempo è finito prima e infinito dopo, qualunque fede tu abbia o non abbia, il momento che te ne vai deve necessariamente essere indefinitamente lungo, e forse è proprio quel momento il paradiso o l'inferno (è qui la chiave del successo "commerciale" della confessione). Ecco che tentando di vivere sempre nel rispetto dell'etica che ci si è dati si ha qualche fondata speranza di essere sempre pronti a morire. E' per questo che si dice che l'amore non teme la morte, cosa credevate? Io amo, eccomi qua petto al nemico, sparate, colpitemi se siete capaci. Tanto il nemico non sa sparare, e se riesci ad uccidermi è solo perché tenevi la kryptonite nella borsa...

mercoledì 23 novembre 2011

AFRICA E AFRICA

Chiara Castellani nell'ospedale di Kimbau
Da Facebook per come è diventato, tradendo le promesse iniziali, ormai ci passo una o due volte al giorno per pochi minuti, giusto per vedere cosa c'è di nuovo, avendo (peraltro con fatica) impostato le sempre più complesse opzioni di privacy e visualizzazione in modo da non vedermi la home ingolfata di pensierini ovvi e ritriti affiancati da immagine già viste, o da inviti a eventi improbabili. Il frutto di questo lavoro è che posso ancora utilizzare faccialibro per pubblicizzare gli articoli postati su questo blog, riscoprire e far riscoprire vecchi video bellissimi e dimenticati, e ogni tanto ritrovare un vecchio amico o trovarne uno nuovo.
Tra i nuovi amici, appunto, a un certo punto non so come mi sono trovato la scrittrice Grazia Zucconelli, che sulla bacheca del gruppo di Controinformoperdiletto qualche giorno fa mi fa trovare un messaggio che diceva più o meno così:
a Natale regala un libro di Grazia Zucconelli e diventa amico di Chiara Castellani che a Kimbau, Congo, riesce a salvare la vita di molti neonati e delle loro madri anche con pochi euro: "ALLE EOLIE PER SEMPRE" e "MI DEVE TRECENTO SIGNORA", Sangel Edizioni, sono ordinabili su tutti i siti online e su LaFeltrinelli.it con lo sconto del 15%, e i guadagni realizzati andranno a Kimbau.
Ne è derivato uno scambio di messaggi che può ben configurarsi come una sorta di intervista: eccola qui.
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Grazia, mi dici qualcosa di più su questa iniziativa di beneficienza? com'è articolata? chi e cosa c'è a Kimbau? cosa fa precisamente Chiara Castellani laggiù? come verranno spesi i soldi? come succede che acquistando i tuoi libri i guadagni vengono destinati a questa iniziativa? come ti è venuto in mente?
Il mio scopo è far conoscere il lavoro svolto dalla dott.ssa Chiara Castellani a favore dei più deboli e di migliaia di bambini che hanno l'unica colpa di essere nati ad una latitudine sbagliata... Dopo aver letto il libro della Castellani, inviatomi da un amico eoliano, mi son detta che dovevo fare la mia parte. I miei guadagni di scrittrice sono piccola cosa, ma quando arriveranno dalla casa editrice li manderò a Kimbau attraverso Peacelink, un'organizzazione seria. Ma ho già spedito 300 euro, in parte con il contributo di amici che sono stati miei ospiti ai quali ho regalato copie dei libri. Poi invito tutti ad entrare nel gruppo Amici di Chiara Castellani e offrire qualcosa per i bambini di Kimbau. Ai tuoi lettori diciamo assieme che per aiutare l'ospedale di Kimbau è possibile effettuare un versamento sul C/C n. 13403746 intestato a ASSOCIAZIONE PEACELINK, causale KIMBAU CHIARA CASTELLANI.
Parlami della Castellani.
Dopo aver letto il suo libro "Una lampadina per Kimbau" non sono più riuscita a togliermi dalla testa il pensiero di quanto stava facendo questa donna meravigliosa in condizioni difficilissime. Ho deciso che avrei diffuso il messaggio di Kimbau e avrei chiesto aiuto per quei bambini. Quando non si chiede per sé va tutto bene... d'altra parte la faccia tosta di chiedere l'avevo già mostrata tante volte in trent'anni di lavoro a favore di Amnesty, quando si andava nelle piazze a fermare gente per informare di quanto accadeva in paesi dove il dittatore di turno incarcerava chi esprimeva opinione diverse e chiedere soldi per i parenti dei prigionieri... Insomma... sì,la faccia tosta viene, per queste giuste cause.
I meno pigri possono avere maggiori informazioni sul sito kimbau.org, ma su youtube si trova un video illustrativo molto eloquente. 
E ora, a parte la beneficenza, facci venire voglia di comprare i tuoi libri.
"Mi deve trecento, Signora" si propone di descrivere il disagio umano e psicologico che una famiglia attraversa quando viene diagnosticata la malattia di un figlio: lo scontro con l'impotenza, la cancellazione di ogni desiderio, l'immersione nella perenne sensazione di precarietà... Racconta di una madre che sopraffatta dal senso di colpa e dalla solitudine si ritira e costruisce un nuovo “micromondo” intorno alla figlia e di un padre che fatica a comunicare con la moglie e trova spazio e vita all’esterno.
"Alle Eolie per Sempre" parla di una scelta di vita personale: non fare come il turista moderno ma semmai come il viaggiatore classico, fermarsi per un po’, senza fretta, riflettere, assaporare il rumore delle onde e il canto del vento, e tirarne fuori non una guida turistica, ma una specie di diario di un viaggio speciale, un viaggio interiore alla ricerca di qualcosa che possa placare un animo che si pone delle domande, a cui la natura preistorica delle isole aiuta a trovare risposta. Un libro che dovrebbe leggere chiunque ami le Eolie, ma anche qualsiasi altra isola...
Grazie, Grazia, ti saluto con uno sguardo a un'altra parte dell'Africa, ricordando con l'aiuto di Liberareggio come, sempre tramite Facebook, è possibile aiutare gli amici di Bandafalò che da anni sono impegnati in Costa d'Avorio.

mercoledì 16 novembre 2011

220 VOLT...E GRAZIE

Cliccando sull'immagine si legge un resoconto sommario delle vendite
del libro Le ricette di Nonna Carmela: 220 copie, 220 volte grazie

a chi ha contribuito all'iniziativa di beneficenza acquistando il libro!
Caduto Berlusconi, è tempo di ricominciare a occuparsi di cose serie.
Come sapranno i più curiosi, che non si limitano a leggere l'ultimo post seguendo l'aggiornamento su Facebook ma esplorano ogni tanto questo blog nelle sue varie pagine o nei tag, tra le varie iniziative che ho seguito negli ultimi anni c'è la raccolta di fondi per un'associazione, La svolta umanista, che si occupa del sostegno a distanza di alcuni bambini e della gestione in loco di una scuola per tanti altri in quel di Kolomà in Guinea Conakry.
La cosa nacque in seno a una scuola di salsa molto frequentata e attiva, i cui numerosi allievi, che come sempre in questi casi vanno e vengono attorno a un nucleo che resta, aderendo alla Fondazione Salsajazz chiedevano ai loro amici che i soldi raccolti per il loro compleanno non venissero sprecati in un qualsiasi regalo ma convogliati appunto in un fondo per gli scopi suddetti, di cui la conoscenza diretta delle persone che ci lavorano in Africa ci garantiva peraltro l'assolvimento. L'iniziativa ha fruttato oltre 16.500 euro in cinque annate, sufficienti ad adempiere alla missione prefissata e anche a creare una piccola riserva che ci dà un margine per il futuro immediato. Anche perché nel frattempo all'iniziativa di Salsajazz si è affiancata quella analoga di Salsaviva la cui portata non conosco esattamente ma è sicuramente significativa, dell'ordine delle migliaia di euro anch'essa insomma.
Adesso però solo quest'ultima iniziativa continua ad essere alimentata, perché la vita delle scuole di ballo è sempre effimera e avventurosa, per cui il flusso dei fondi deve essere mantenuto a prescindere dei compleanni dei "salsajazzini". Servono nuove idee, e già in questo 2011 ne abbiamo avuta e attuata una, la pubblicazione e vendita di un libro di ricette tradizionali con ricavi totalmente versati all'Associazione, che al momento ha fruttato oltre 2mila euro: voglio dunque pubblicamente ringraziare ciascuna delle persone che hanno reso possibile questo risultato acquistando una o più delle 220 copie de Le ricette di Nonna Carmela vendute. Ce ne rimangono 10 invendute, ma se eventuali richieste dovessero renderla necessaria, potremmo chiedere una ristampa all'editore: scrivetemi.
Allo stesso modo, o in commento a questo post, servono suggerimenti e proposte concrete per iniziative (legate o meno al libro) che consentano di mantenere il flusso dei fondi anche per il 2012. Fatevi vivi, è per una buona causa.

venerdì 11 novembre 2011

TROPPO TARDI?

... però con Bugs Bunny o Duffy Duck avremmo avuto
un po' più di serietà ...
Se uno ci pensa, che sono passati diciott'anni da quando è cominciato l'incubo che forse sta per finire!... Dico forse perché sono già tante le volte che sembrava finito e poi non lo era, che un pizzico di scaramanzia adesso non ci sta affatto male, e questo è inoltre uno dei due motivi per cui stavolta non festeggia nessuno. L'altro, è che ci aspetta una tale fase di paduli volanti all'altezza giusta che non c'è proprio niente ma niente da festeggiare.
Il nuovo governo dovrà, infatti, attuare un "risanamento" che ha proporzioni enormi, dovute proprio al soggetto che in questi giorni viene indicato da più parti come il principale coraggioso regista dell'inizio della riscossa del Paese: Giorgio Napolitano. La storia non si fa con i se e con i ma, siamo d'accordo, ma se il Capo dello Stato quando Berlusconi circa un anno fa venne abbandonato dai finiani non gli avesse concesso fino al 14 dicembre per comprarsi letteralmente i voti che gli mancavano alla fiducia parlamentare, Monti o chiunque altro fosse stato chiamato allora a sistemare i conti avrebbe avuto un compito tanto più semplice quanto un dettato in terza elementare rispetto a un trattato di astrofisica, e avrebbe risolto tutta la crisi con una manovra così piccola che oggi non basterebbe nemmeno a pagare il peggioramento dei conti dovuto all'ultimo giorno di abbarbicamento alla poltrona dell'uomo di Arcore. Ringraziamo il nostro amato Presidente, dunque, e ricordiamoci di presentargli il conto alla prima occasione, anche senza voler dare credito a chi sostiene che lo ha fatto apposta...
Questo argomento, facilmente dimostrabile per il singolo episodio, si può estendere con meno stringenza ma uguale logica a tutti coloro che hanno consentito al Silvio nazionale di salire al potere e di restarci per tutto questo tempo: Mario Segni e la sua idiozia di aver fatto introdurre il maggioritario ma poi presentarsi come terzo polo, la giunta elettorale del parlamento uscente nel 1994 che ha validato l'elezione di un concessionario di pubblico servizio nonostante fosse contra legem, Fausto Bertinotti che fatto cadere il primo governo Prodi per opporsi a una riforma pensionistica che anni dopo sarebbe stata superata a destra dal suo compagno Damiano, Massimo D'Alema che con la Commissione Bilaterale ha dato statura di statista a uno che non doveva nemmeno stare in Parlamento, Gianfranco Fini mosca cocchiera che ha fatto sdoganare i post-fascisti restando sul cocchio per troppi anni per essere credibile quando è sceso, Clemente Mastella e i suoi andirivieni tra un cavallo e l'altro che non potevano che farlo finire col culo per terra, Walter Veltroni e la sua imbecillità di accelerare la creazione di un partito unico tra due anime diversissime senza prima curarsi di aver ristabilito una legge elettorale maggioritaria unica condizione che l'avrebbe giustificato politicamente - avendo peraltro scelto per farlo, facendo di fatto cadere il secondo governo Prodi, il peggior momento possibile, quello in cui le difficoltà politiche del "leader dello schieramento politico avverso" (altro capolavoro, questo...) erano al massimo storico e stavamo per liberarci di lui quando lo spread era quasi nullo (sic!) e potevamo ancora pensare a riforme per i cittadini altro che a manovre su come pelarli vivi. L'elenco è necessariamente incompleto, ma non posso non citare the Last but not the Least ciascuno dei cittadini italiani che ha creduto in questo piazzista da strapazzo e/o si è identificato in lui, votandolo e sostenendolo con la stessa logica intima con cui i nonni avevano sostenuto Mussolini e i padri Craxi (meglio uno che ruba che tanti, meglio chi ruba e lascia rubare anche me che chi non ruba e mi costringe alla virtù), con palma dell'idiozia agli elettori della Lega, che sono riusciti a digerire che uno che il loro giornale stesso ha sostenuto in decine di articoli essere un mafioso corruttore spadroneggiasse per tutto questo tempo sperando invano di ottenerne in cambio un simulacro di una impossibile (e se fosse stata possibile, controproducente per loro stessi) secessione: quel federalismo che, altro che risparmio, è uno dei principali responsabili del buco che dobbiamo riempire e anzi quando si riusciranno a calcolare davvero i suoi effetti si scoprirà che il buco è ancora più grosso.
Prima che arrivi un Violante ad accordare i benefici dei combattenti di guerra ai repubblichini, dovrà passare qualche decennio in cui chi è stato "anti" dall'inizio si veda riconosciuto in qualche modo questo merito storico? O mi dovrò accontentare della soddisfazione di poter raccontare ai nipotini che ero talmente antiberlusconiano da aver smesso di essere milanista quando arrivò Sacchi e andò via Rivera, come mio nonno raccontò a me che si fece licenziare dalle ferrovie piuttosto che prendere la tessera del PNF?
Nel dubbio, prima che i vari Gianni Agus si stacchino il distintivo all'arrivo degli americani dimenticandosi persino di essere stati Podestà (non vi posto il filmato, andatevi a guardare I due marescialli per intero...), faccio una serie di precisazioni, prima di abbandonare speriamo per sempre il tag più grosso di questo blog alla spazzatura della storia, il solo posto dove abbia mai meritato di stare:
  • caro Grillo, è vero che questa crisi è un'occasione, ma non è affatto detto che possa essere colta, specie se si tenta di farlo con quella stessa antipolitica che non dimentichiamo è stato il cavallo di Troia proprio di chi ci ha portati a questo punto: i partiti vanno cambiati non aboliti, e poi a guardare bene ha ragione Pomicino, la politica può ritrovare il suo spazio e il Movimento a 5 Stelle non è che un nuovo partito il cui ingresso in parlamento sarebbe di grande utilità, purché aggiungo io acquisisca consapevolezza di questo suo ruolo;
  • uno tende a dimenticarlo, ma ci sono procedimenti giudiziari che indicano che Forza Italia nacque su iniziativa di uno condannato anche in appello per associazione a delinquere di stampo mafioso, braccio destro di uno cui un boss mafioso condannato all'ergastolo per omicidio ha fatto per anni da "stalliere" e gli accompagnava i picciriddhi a scuola, disinnescando il nascente Partito del Sud a direzione mafiosa diretta che doveva gestire la secessione in accordo/scontro con la Lega Nord, non senza aver prima instaurato un clima di tensione a forza di attentati e stragi (con Berlusconi implicato in sede penale): se pensiamo che alla mafia la crisi piace e parecchio, che ancora oggi avrebbe tutto da guadagnare da un default con eventuale secessione, possiamo anche malignare sull'altrimenti incomprensibile resistenza in sella di uno che da oltre un anno appare politicamente morto e in teoria avrebbe tanti soldi da potersi ritirare per goderseli in un paradiso tropicale - e se la crisi fosse, altro che un incidente, il vero scopo se non di iddhu direttamente almeno di chi lo tiene per i cugghiuna dagli anni 70?
  • una delle cartine di tornasole per vedere se davvero siamo fuori da un'era, e per poter dire con Lameduck che chiunque, anche un burattino dei banchieri, è meglio del nano più alto del mondo (cito Padre Antonino da Scasazza...), è il famigerato conflitto di interessi, quello che il centrosinistra di governo ha sempre "dimenticato" di affrontare: Monti è noto come SuperMario per aver addirittura sfidato la Microsoft quando era all'Antitrust europea, vediamo se mentre ci sfianca i garretti col risanamento trova il tempo per ridarci una informazione se non libera almeno varia, una Rai che almeno sembri un servizio pubblico dopo essere stata scientemente distrutta da chi la controllava essendo anche il suo principale concorrente, una cosa che nemmeno in Uganda (qui cito Gaber...);
  • caro Barnard, e poi basta perché negli ultimi giorni ti ho citato troppo e poi non voglio badilate sulla faccia (questa la capisce chi arriva alla fine del suo articolo...), sei così lucido che riesci, dopo aver fatto capire persino a un ciuccio come me la moneta sovrana e la spesa a deficit positiva, anche a delineare alla perfezione i tre scenari possibili di uscita dalla situazione attuale, e poi però scegli quello meno attuabile in un Paese come il nostro? Dici che eventuali Stati Uniti d'Europa non farebbero che una politica depressiva a esclusivo beneficio delle banche, senza riporre nessuna speranza nel fatto che un tale soggetto politico sarebbe comunque sottoposto al controllo democratico dei cittadini europei (cosa che le istituzioni monetarie odierne non sono), e invece dici che un Italia nuovamente in possesso di una Lira sovrana non farebbe che crearla e spenderla per la Piena Occupazione e il benessere degli italiani, riponendo in questi ultimi eccessiva speranza, dato che sono loro ad aver creato il loro mostruoso debito fatto di spesa a deficit negativa dando il loro consenso a classi politiche avvezze solo al furto e al clientelismo, loro ad aver cercato e trovato un Berlusconi mentre ancora tiravano le monetine a Craxi. Io invece dico che credo che la tua Modern Money Theory sia corretta e dovrebbe trovare una forza politica che la segua e tenti di diventare maggioritaria, ma sono convinto che questo scenario possa verificarsi molto più probabilmente in un contesto europeo che in quello italiano, che ha già dato fin troppe prove di deficit democratico.
No, si può essere contenti della fine di questo incubo troppo lungo senza per questo essere degli sprovveduti schiavi del Vero Potere, si può avere la mente critica e attenta nei confronti dell'operato di un tipo sospetto come Monti senza per questo rimpiangere la macchietta criminaloide che ci ha afflitto per diciott'anni. Un problema alla volta, ora togliamoci dal mirino degli speculatori e rendiamo quell'uomo incapace di nuocere ancora, che ancora non è detto. Dal bunga bunga ai macellai della BCE è pur sempre un passo in avanti: se l'avessimo fatto un anno fa, pagando infinitamente meno, potevamo evitare le forche caudine e magari essere in prima fila di un movimento di riforma dell'Unione Europea, ma forse anche adesso non è ancora troppo tardi.

martedì 8 novembre 2011

GOVERNO LADRO

PIOVE. Quando piove niente tennis, porca miseria, mi tocca mettere il keyway e andare a correre, per smaltire il piatto di pasta che mi concedo a pranzo solo quando so di fare sport nel pomeriggio: quasi sempre, perché tutto si paga e alla mia età se vuoi avere una forma accettabile devi lavorarci su - si, un po' di fortuna (grattatina d'ordinanza) ci vuole anche, ma non basta.
PIOVE. La nuvola-PdL si assottiglia man mano che continua lo stillicidio degli ex-fedelissimi che abbandonano il Capo proprio come i sorci la nave che affonda. L'ombrello che gli apre Barnard, gettando la maschera, non gli basterà, per due famiglie di ragioni: (1) il consiglio che dà l'economista del Levy Institute a Berlusconi è pleonastico, essendo Silvio un anti-euro della prima ora ma non avendo fatto altro ai tempi dell'introduzione della moneta unica che approfittarne per organizzare un travaso enorme di ricchezza a favore del suo elettorato di riferimento, e (2) anche se egli fosse in grado politicamente di attuare in pieno i desiderata di Barnard e cioè di far uscire l'Italia dall'Euro e reintrodurre la Lira senza nessuna delle conseguenze negative paventabili, la recuperata sovranità monetaria non la userebbe certo per spesa a deficit keynesianamente produttiva ma al solito per gli affari suoi (arricchire grandi costruttori e mafia, incentivare l'evasione fiscale, finanziare gli affari vaticani scuola privata in primis abbandonando quella pubblica, comprare deputati e senatori, corrompere giudici, eccetera), come giustamente ricorda Bifo. Quindi si rassegni Barnard (che pure ha ragione su tante cose compresa la totale sfiducia in quelli del PD): non sarà l'uomo di Arcore a dimostrare la correttezza delle sue teorie, per quello bisogna attraversare una catastrofe delle dimensioni minime dell'ultimo conflitto mondiale, per cui forse è meglio sperare prima in altri scenari, magari di riprogettazione della UE e della BCE. Che forse è una succursale della FED come l'FMI, ma forse invece è proprio la sua potenzialità a far loro da contraltare ad avere indotto gli americani all'offensiva anti-Euro che viviamo, anche se certo se questa ha successo è proprio per le debolezze di progetto e di attuazione della moneta europea.
PIOVE. Una cosa normale in autunno. Che poi i cambiamenti climatici abbiano causato una generale estremizzazione dei fenomeni, è vero ma è cosa risaputa da anni. Solo su questo blog, una semplice ricerca evidenzia che già due volte si è parlato di alluvioni con tono da facile cassandra: i post riguardano Reggio Calabria per una banale questione di conoscenza del territorio, ma potevano essere tranquillamente stati scritti quasi uguali per Genova, peraltro anche simile orograficamente. Il suddetto salvatore della Patria in pectore a caldo se ne è uscito con un "si è costruito dove non si doveva", dimenticando di avere varato tre degli ultimi quattro condoni edilizi (il quartultimo lo aveva varato suo compare), lui che se avesse tutti i soldi del mondo li userebbe tutti per Grandi Opere e nessuno per la salvaguardia del territorio, anche se bisogna dire che purtroppo non è il solo ad avere questa scala di priorità. La disgrazia ligure di questi giorni ci ricorda per l'ennesima volta che l'Italia avrebbe bisogno non solo di mettersi alle spalle il berlusconismo/craxismo come una tossicodipendenza, cosa che consentirebbe di affrontare un "breve seppur intenso" percorso di risanamento con la speranza che stavolta sia davvero l'ultimo, ma soprattutto di entrare in un "percorso di recupero" che parta proprio da un piano roosveltiano di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Altrimenti saranno danni e morti e lacrime ogni volta che PIOVE.
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Per approfondire l'argomento alluvione, i più attenti e pazienti si leggano Carlo Bertani, Marco Martini e Marino Badiale, Beppe Grillo, Carlo Lania, Luca Mercalli e Mario Tozzi, e Carmelo Gioè citato in fondo a questo articolo, e si consulti l'istruttiva mappa interattiva pubblicata da L'Espresso.

venerdì 4 novembre 2011

LA POLITICA AL TEMPO DELLA PESTE

"Scendeva dalla soglia, povca tvoia..."
Parafraso un famoso romanzo perché le vicende politiche di questi giorni me ne ricordano uno molto più famoso ancora. Infatti abbiamo:
  • un Renzo, anzi più di uno, che si fa scrivere il programma politico da un noto Azzeccacarbugli, dopo avergli portato i capponi che sono i potenziali elettori del PD che litigano tra loro se il cicciobello fiorentino sia un berluschino de noantri o la vera Giovane Speranza del centrosinistra mentre forse è solo la riedizione del cicciobello romano immortalato da Corrado Guzzanti (a Berluscò, ricordate degli amici, ahò...);
  • un Don Abbondio Presidente, che siccome il coraggio uno se non lo ha non se lo può dare alza timidamente la voce solo adesso che si sente le spalle coperte dai suoi padroni europei ma sono anni che si distingue per inerzia, e il suo atto di codardia più grave data più o meno un anno in questi giorni, quando scalciò il sasso finiano fissando inopinatamente l'appuntamento per la fiducia a una data abbastanza in là da consentire all'Innominato di comprarsi i voti che gli servivano: adesso servirebbe uno bravo a calcolare di quanto più grave è oggi la manovra rispetto a quella che avrebbe potuto varare un governo tecnico un anno fa, e addebitare la somma a Giorgio Napolitano incidendo sul patrimonio personale ed eventualmente sul quinto della lauta pensione;
  • i promessi sposi che sono PD e UDC col Terzo Polo a reggere il moccolo mentre i due finiscono il lavoro dei killer precedenti sparando il colpo di grazia ai diritti conquistati col sangue e il sudore dai nostri padri e allo Stato sociale, quando invece ci sarebbe proprio bisogno di una sinistra vera che puntasse a una nuova Europa  con moneta sovrana da usare per il welfare e la piena occupazione dei suoi cittadini - una Europa davvero democratica, perché davvero quella che ci hanno lasciato da usare sta alla democrazia come una fleshlight al sesso con la donna che ami;
  • la peste, che è la crisi nera in cui stiamo vivendo, e che ancora non è arrivata alla fase in cui dispiega i suoi effetti più nefasti - una sinistra degna di questo nome oggi starebbe appunto affilando le armi per far si che il debito venga pagato da chi l'ha fatto e da chi ne ha beneficiato invece che dai soliti noti come sarà se si limita, come purtroppo spesso da vent'anni a questa parte, a fare da maggiordomo al Vero Potere;
  • una monaca di Monza clonata fino a formare un esercito con livelli gerarchici interni (dall'incarico ministeriale giù verso incarichi politici di vario livello, ammissione alla presenza del divo in feste private, semplice aspirazione a entrare nel giro della mignottocrazia televisiva e magari sposare un calciatore);
  • un addio monti che vale per 3, e forse in cambio un benvenuto Monti singolo - che è come dire sono morto investito da un'auto, ma almeno era una Mercedes mica una Venault con la evve.
Ancora sento da alcuni amici ripetere l'argomento "se continuiamo a dividerci facciamo vincere gli altri, meglio Renzi che ruba consensi pure a destra che chiunque altro della vecchia guardia": gli voglio bene, ma non ce la faccio più a seguirli. Troppe volte abbiamo fatto l'errore di dire "intanto vinciamo, poi risolviamo le nostre divisioni interne", poi vinciamo non risolviamo niente e passiamo la mano prima di aver potuto fare "qualcosa di sinistra" ma purtroppo non prima di aver risanato i conti diventando un altro bel po' invisi alle masse. Ora, se per vincere abbiamo bisogno del figlio di un democristiano con un programma politico alla destra del padre - si alla Tav, si agli inceneritori, si alla ricerca applicata a scapito di quella teorica e in genere alla mercatizzazione dell'istruzione superiore, si alla privatizzazione dei servizi locali in violazione di una recentissima e nettissima indicazione popolare, e nessun cenno ai beni comuni o al conflitto d'interessi, nessuno su Chiesa e Ici, fine vita e unioni di fatto - forse stavolta è davvero molto meglio perdere. Stavolta chi va li al posto del tricotrapiantato deve fare il lavoro sporco, deve metterci una toppa grande quanto tutte le ruberie di Craxi e del pentapartito, tutte le Grandi Opere Inutili e Incompiute, e insomma tutto quanto ha creato questo famoso debito a prescindere dall'Euro che poi l'avventura Euro, concepita male ma da noi attuata ben peggio, ha reso drammatico, cui si aggiunge l'enorme danno ulteriore derivante dall'avere per troppi degli ultimi 18 anni avuto a capo del Governo uno che pensa esclusivamente ai cacchi suoi compreso quello pompettamunito. Lasciamo l'incombenza a Montezemolo o a qualunque altra emanazione diretta degli stessi ladri che hanno creato il debito, lasciamo a loro di raccogliere il carico di impopolarità che la cosa comporta, e usiamo le nostre intelligenze per raccogliere e organizzare lo scontento attorno a una nuova forza di sinistra che possa stravincere le prossime elezioni e governare abbandonando definitivamente il monetarismo per un nuovo keynesianesimo, in un quadro europeo se ci riesce se no facendo saltare il banco del debito prima che ci pensi l'estrema destra come l'altra volta.
Statemi a sentire: uno come Renzi per il centrosinistra è il futuro, si, ma come il futuro di tutti noi è una bella pietra tombale.

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