giovedì 30 gennaio 2014

MANGIAMO, BAMBINI?

Ma lo fanno ancora col ciclostile, o è un fighissimo
layout grafico vintage a dare questa impressione?
Alla stazione della metro oggi mi fermano questuanti diversi dal solito: sono ragazzi e ragazze che vendono un giornale, Lotta Comunista. Parte d'istinto il rifiuto cortese con dribbling, meccanismo di autodifesa che se vivi in una grande città prima o poi impari, poi però, visto che il bus necessario a completare il percorso (siamo mica in una metropoli europea, qui) come al solito non c'è manco all'orizzonte, torno indietro e compro una copia, 2 euro perché me ne hanno chiesto uno con gentilezza insolita per autenticità, mosso (o dovrei dire commosso?) proprio dalla giovane età dei militanti e dalla "anziana" consapevolezza della posizione avara di prospettive di soddisfazione in cui si sono messi, più che dal destino di relativa povertà che invece condivideranno con tutta la loro generazione.
La coincidenza che detta l'urgenza di questo pezzo è quella dell'episodio precedente con la notizia della morte di Pete Seeger, nome che ai più non dice nulla ma già se citi il titolo del suo pezzo più famoso, quel We shall overcome che fu hit di Jon Baez al punto che forse oggi è nei karaoke se non tra gli standard dei talent show, molti pronunceranno un "aahhhh!". Che raddoppieranno sapendo che è suo anche If I had a hammer, coverizzato e banalizzato in Italia come Datemi un martello. Ebbene, Pete era considerato, in tempi in cui ciò stroncava carriere quando non vite, comunista. Due più due fa quattro, oggi parliamo di comunismo: il titolo senza punteggiatura farebbe riferimento allo spettro che agitò davanti al popolino la DC nel 1948 per sconfiggere il "pericolo rosso", con virgola e punto esclamativo rappresenta purtroppo parte del dialogo di una scena di fame sempre più attuale nel mondo del trionfo capitalista.
Il giornale è francamente illeggibile, e vi parla un cinquantenne avvezzo per formazione culturale a certo linguaggio, capace di leggere Il pendolo di Foucault in spiaggia e divorare il vangelo di Saramago adorando quel periodare senza punteggiatura. Ma cercando su Internet si scopre che il partito di cui è voce si segnala per almeno un paio di scelte interessanti: la decisione antica (decenni prima delle soglie di sbarramento) di restare extraparlamentare, e la sua idea fondativa di considerare il comunismo come un ideale mai realizzato e il socialismo reale da Stalin in poi come un vero e proprio capitalismo di Stato. Dettaglio non da poco, visto che consente di rileggere il dualismo protagonista del Novecento come tra due forme diverse di capitalismo, o se preferite due forme diverse di dominio dei pochi sui molti.
Ma è da un po' di tempo, anche prima di questa chiave di lettura di cui quindi volendo possiamo anche fare a meno, che mi ronza in testa un'idea, forse residuo della formazione culturale di cui sopra: la "fine della Storia" comporta l'accettazione praticamente universale di una narrazione, quella secondo cui il "capitalismo" ha trionfato definitivamente sul "comunismo" perché intrinsecamente migliore, sbagliata in tutto e per tutto. Infatti, non è affatto vero che sia intrinsecamente migliore, non è affatto vero che sia per questa ragione che ha trionfato, e non è ancora detto che il trionfo sia definitivo, specie se consideriamo quelle virgolette e appunto tutta la dialettica come avvenuta tra due forme di capitalismo ugualmente antidemocratiche nel profondo (fatta la tara delle apparenze). E capire perché ha trionfato porta per deduzione alla "riapertura" sia della Storia sia del "concorso" a miglior sistema economico-politico-sociale possibile.
Del perché e del percome un paio di secoli fa tu, povero figlio di poveri, anziché accettare (come avevano fatto i tuoi avi fino alla notte dei tempi) la tua condizione come data da sempre e per sempre hai cominciato a metterla in discussione, ho già detto qui e vi invito a rileggerlo o a darlo per acquisito. Mio nonno la diceva così: "culu chinu!",  che potrebbe essere tradotta così: solo se hai la pancia piena puoi desiderare di migliorare in una o più dimensioni, ma se i tuoi desideri sono esagerati e impazienti è segno che ce l'hai troppo piena. Il fatto è che le due facce della stessa medaglia economica che chiamiamo capitalismo e socialismo (e le loro declinazioni ideologiche che chiamiamo democrazia e socialismo reale) sono figlie della rivoluzione industriale, e l'unico vero tratto che le distingue è la diversa risposta alla tara nativa della madre comune, avere attivato un processo di crescita esponenziale nel consumo delle risorse del pianeta: per il socialismo (come si vede anche dalla nostra Costituzione, a lui ispirata) il limite è quello necessario a sostentare (con quel filo di margine che consente un minimo di elevazione spirituale) tutti, e pazienza se in tutto questo quelli che tengono in piedi la baracca si "elevano" un po' di più, per il capitalismo il limite è quello fisico, ed esistono dei meccanismi automatici per cui se si consente a chi può e ne è capace di arricchirsi illimitatamente ciò avrà delle ricadute positive su moltissimi altri, e pazienza se qualcuno resterà sotto la soglia di sussistenza e perirà. Grazie a questa differenza filosofica, il capitalismo ha vinto la sua guerra, aumentando le "ricadute positive su moltissimi altri" per il tanto e per il tempo necessari a convincerli della sua propria bontà di sistema. Ma ha potuto farlo perché e finché "fuori" c'erano altri e c'era altro da sfruttare e depredare. Una volta sconfitto l'avversario e restato padrone del campo, il suo modello non ha potuto non estendersi rapidamente in tutto il pianeta, e con esso le sue contraddizioni intrinseche che porteranno presto la Terra al tracollo e prima di allora ridurranno tutti (quelli che non si trovano a far parte dell'uno per cento di chi può ed è capace di arricchirsi all'infinito) livellati alla sussistenza se non sotto. Hai una casa, una macchina, un lavoro garantito per la vita con ferie e malattie pagate e poi la pensione? Sei un'anomalia della storia, dovuta proprio a quella guerra tra sistemi economici di cui hai salutato la fine vittoriosa. Piano piano ti porteranno a perdere tutto quello che hai, se non muori prima, e i tuoi figli presto non sapranno nemmeno che esistevano cose che a te erano arrivate come diritti inalienabili. Sotto metafora, si può affermare che il capitalismo è come una bicicletta: fermo non sta in piedi. E quando, presto, sarà il pianeta a fermarlo come le pareti di una stanza diventata troppo piccola perché la bicicletta ipertrofica ci si possa muovere, l'unica alternativa alla distruzione globale sarà, ammesso che si riesca a farlo, adottare un sistema di distribuzione delle risorse di tipo socialista, cioè qualcosa che possa sperare in un equilibrio statico, a livello mondiale. E Marx avrà avuto ragione, ma nel senso peggiore del termine: saremo tutti peggio che proletarizzati, e senza nemmeno un briciolo di coscienza di classe, tranne forse un manipolo di ragazzotti che distribuiscono un giornaletto all'uscita del metrò.
In tutto questo, la sinistra "tradizionale", chiamando così quella che non ha abbandonato come i nostri amici a priori l'opzione parlamentare, ed escludendo ormai definitivamente il PD dalla categoria, annaspa tra un partito che avrà come vertice della sua parabola la peggiore presidenza della Camera della storia, e tanti rivoli che faticano ogni volta a fare massa critica, stavolta ci provano con Tsipras, per superare soglie di sbarramento anche minime o solo intrinseche. E' anche per questo, che trovo ridicole e insulse le obiezioni sull'essenza equivoca con riferimento al continuum destra/sinistra del Movimento 5 Stelle: fino a che resterà l'unica voce ad avversare pubblicamente (per quanto con eco artatamente ridotta al minimo) il fiscal compact e a tentare di impedire furti alla collettività come la furfantesca ricapitalizzazione di Bankitalia (mentre giornali e TG capovolgono l'accaduto denunciandone il comportamento in aula e che il blocco del decreto rischiasse di resuscitare l'IMU, senza accennare al fatto che se questo fosse avvenuto sarebbe stato per colpa di chi ha mischiato le due cose nello stesso decreto proprio allo scopo di far fare all'una da cavallo di Troia dell'altra), l'alternativa ce l'abbiamo eccome. E con essa l'unica speranza di venirne fuori.

mercoledì 22 gennaio 2014

PEGGI ELETTORALI

Forse non è un lapsus, forse con l'Italicum vogliono proprio ridurre
l'Italia come la carrozza del treno Italicus con la strage del 1974...
Dico che il PD è la morte della sinistra in Italia da prima che Uolly avesse la sciagurata idea di accelerarne la fondazione in pieno governo Prodi, causandone la caduta e rimettendo l'Italia in mano a un Berlusconi che al momento era abbandonato da tutti sul "predellino" e in procinto di affondare. Ogni giorno che passa la mia (non esclusiva, per carità, ma anche mia) previsione si rivela più vera: oggi il partito erede di quello che fu di Gramsci e Berlinguer è guidato da un democristiano figlio di democristiano con idee politiche ed economiche di destra ma abbastanza ben truccate da ingannare ancora milioni di compagni che sperano che almeno così le elezioni le vincono, dimenticando che i buoni se per vincere devono diventare come i cattivi allora è meglio che perdono: perché se no Batman o L'uomo ragno non colpiscono mai per uccidere?
Dico che Renzi è il becchino della sinistra in Italia da quando il cicciobello fiorentino ha mosso i primi vagiti in politica. Ogni giorno che passa è una palata di terra a scavare la fossa dove seppellirà i sogni di generazioni di noi, di milioni di voi che ancora siete disposti a votare un partito che ha una politica monetaria che farebbe invidia alla Thatcher (che pure voi odiavate...), che come primo atto della sua segreteria fa dimettere l'unico che (pur troppo timidamente) osava esprimere idee leggermente diverse, e come secondo va a trattare col presunto Nemico l'inguacchio per garantire che la situazione resti massimamente propizia a mantenere lo statu quo, ottenendo come primo e forse unico risultato la riemersione sul proscenio politico di un figuro che in una qualunque democrazia starebbe scontando la sua pena in solitudine.
D'altra parte, sono talmente tante le occasioni in cui un esponente dell'asse PCI/PDS/DS/PD ha salvato Culo Flaccido che concludere che ha bisogno di Lui per esistere non è dietrologia, è deduzione logica: prima del già ricordato Veltroni de "il principale esponente dello schieramento a noi avverso" c'erano stati Occhetto con Segni a presentarsi divisi dopo aver voluto il maggioritario e a concedergli contra legem l'eleggibilità, poi D'Alema con la Bicamerale, più recente è il soccorso di Napolitano con la fiducia "rimandata" (giusto il tempo di comprarsi qualche senatore, eccheccacchio!), quindi Renzi con l'Italicum (nome che a chi ha un briciolo di memoria ha provocato un sussulto: l'accostamento a una strage di innocenti gli sarà scappato o l'hanno fatto proprio apposta?) arriva solo buon ultimo.
Certo è che la riforma frutto dell'osceno accordo tra i due cloni dell'apparenza, una volta diventata legge dimostrerà che talvolta hanno ragione i proverbi della nonna: pensavamo che col Porcellum avevamo toccato il fondo, ma invece è proprio vero che al peggio non c'è mai fine. L'Italicum infatti riesce nel miracolo di raccogliere il peggio di tutti i sistemi elettorali possibili, nel tentativo malcelato di rispettare in punta di diritto i dettati della Corte Costituzionale solo per aggirarli in via di fatto. Tanto, ammesso che qualcuno riporti la questione alla Consulta e che questa abbia ancora voglia di occuparsene, passeranno quei sette/otto anni che qualcuno avrà tempo di finalmente ritirarsi o "essere ritirato naturalmente" intanto che gli altri completano il killeraggio del nostro Paese per mandato euro-germanico e il banchetto sulle sue spoglie.
Qui finisce la parte divertente. Se mollate qui vi capisco, ora si parla di legge elettorale. Che palle, lo so. Peccato che da quando esiste l'umanità, anzi da prima perché ciò vale anche per le scimmie, che dico i mammiferi in genere se non per tutte le specie viventi (sono fuori esercizio con Quark, mi spiace, ma non digerisco più Piero Angela da quando, ormai tanto tempo fa, si è svelato sacerdote dell'ortodossia, e nepotista come tutti i cardinali), un gioco funziona solo se ha buone regole e giocatori che spontaneamente o meno le rispettano, e sennò si rompe, e la democrazia non fa eccezione. Per cui pensate pure "che palle", ma sappiate che vi ci hanno portato loro, a pensarlo, così da abbandonare il campo e lasciarli li a cantarsela e suonarsela da soli...
Siete ancora qui? Bene. Vado a memoria così forse è più facile.
Una legge elettorale è come una coperta corta: non ne esistono in natura che garantiscano sia la rappresentatività che la governabilità. Per cui la migliore è quella che serve a quel Paese in quel momento storico. Al Paese, non al più forte e arrogante dei giocatori per vincere per forza. Serve la rappresentatività, come in un Paese lacerato da divisioni ideologiche originatesi da una sconfitta militare o da una crisi economica gravissima? Proporzionale puro, e al governo coalizioni che nascono da trattative postelettorali parlamentari. Serve la governabilità, come in un Paese paralizzato da crisi di governo continue e irresponsabilità atavica? Maggioritario uninominale, e al governo chi riesce ad organizzare coalizioni coese prima del voto. Serve una via di mezzo, perché il Paese è diviso, in crisi, e non riesce ad esprimere coalizioni coese? Doppio turno nazionale, come in Francia, o di collegio, come per i sindaci italiani, e al governo va chi chiede e ottiene il consenso dagli elettori senza dover necessariamente preconfezionare coalizioni posticce prima del primo turno.
Qualunque ibridazione non marginale tra queste soluzioni "di scuola" rischia di creare più problemi di quanti ne risolva. Il Mattarellum obbligava i partiti a coalizzarsi, fornendo un peso esagerato a schieramenti marginali come Lega Prc e Udeur che ottenevano una sovrarappresentanza parlamentare e un sovrappeso nelle decisioni dell'esecutivo proporzionali alla capacità di ricattare efficacemente il partito guida della coalizione. Il Porcellum, varato in fretta e furia da Berlusconi per minare la futura maggioranza prodiana, siccome in quanto proporzionale puro poteva condannare all'ingovernabilità fu dotato di un premio di maggioranza spropositato e peraltro diverso tra le due Camere. Senza di questo premio-truffa, ricordiamolo, Sel sarebbe fuori dal parlamento e il primo partito alla Camera sarebbe il Movimento 5 Stelle. Renzi e Berlusconi hanno la faccia tosta di presentare una proposta di legge (giustamente già battezzata Pastrocchium) con un premio solo leggermente meno abnorme. Che se non scatta, diventa doppio turno tra coalizioni. Quindi, avremo il peggio di tutte le leggi sperimentate: saranno incentivate coalizioni posticce (per tenere in vita Lega, Monti, Sel e Alfano, mentre formalmente si dice il contrario), sarà fortemente penalizzato (e addio rappresentatività) chi non si piega a questa logica affaristica e corrotta (indovinate chi), e in Parlamento continueremo ad avere solo personaggi benvoluti dai Boss (e non lo dico solo io...). Un capolavoro. Che non fa vomitare solo me, ma anche ad esempio chi di recente si era distinto nel realismo piddino condito di addosso al grillino.
La porcheria resterebbe tale anche se davvero desse finalmente la possibilità al centrosinistra di governare indisturbato per un quinquennio, che poi è l'unico motivo per cui ancora parte della base PD la digerisce. Il fatto è che spesso chi si sente troppo furbo, e nella patria di Pinocchio ce lo si dovrebbe ricordare, finisce buggerato. Intanto (guardate qui) non tutte le simulazioni di applicazione della nuova legge elettorale alle scorse politiche avrebbero dato il governo al PD, anzi... Poi gli unici effetti certi dell'Italicum sono: 1) le pecorelle smarrite del centrodestra rientrate all'ovile e dunque nuovamente una possibilità concreta di vittoria berlusconiana, e 2) un Parlamento di nominati (quindi di qua ancora quella buffonata delle primarie, di la ancora solo nani e ballerine di corte). Infine non è nemmeno detto che persino un 70% bulgaro resista a certe bischerate: come dice Lameduck, "...i piddini semplici, intesi come simpatizzanti ed elettori, a seguito della visita a domicilio dell'ex nemico, con tanto di baci e abbracci, tè e pasticcini con il neosegretario, sono in gran parte assai laceroconfusi ed hanno l'espressione di Margherita Buy nelle Fate ignoranti quando scopre che il defunto maritino in vita si trombava Stefano Accorsi. Alcuni hanno perso la favella, altri miagolano timidamente ed altri ancora accennano il turpiloquio all'insegna del monellaccio..."
Attento Renzuccio che ancora non è detto. Può succedere che la vostra legge-truffa passi e però voi si perda e tu passi alla storia per aver consentito a Silvio di darci il colpo di grazia e magari traslocare al Quirinale. E può ancora succedere, ed è l'ultima speranza per chi ha a cuore la democrazia in Italia, che questo bel progettino vada a farsi fottere, magari per un sussulto di coscienza simile ma contrario al siluramento di Prodi presidente, e si vada subito al voto con l'unica legge elettorale decente forse possibile oggi in Italia, quella "scritta" dalla Corte Costituzionale. Che a voi non va bene solo perché è onesta e può lasciar vincere tutti, quindi anche Grillo...

martedì 14 gennaio 2014

CINEMA IERI E OGGI

La notizia della vittoria de La grande bellezza di Sorrentino ai Golden Globe non sorprende il vostro cinefilo: trattasi di professionalmente riuscito raggiungimento di un obiettivo scientemente mirato, se è vero che la prima cosa che pensai (e non fui il solo) uscendo dal cinema fu "gli hanno fatto talmente tanti complimenti dall'estero per le scene felliniane de Il divo che, sua sponte o su commissione, ha preso quello stilema e ne ha fatto un film intero". Non che non abbia pregi: stiamo parlando di uno dei migliori registi italiani (peraltro buonissimo scrittore), all'ennesimo episodio di un annoso sodalizio col forse maggiore attore italiano vivente, con comprimari o bravissimi o meno bravi ma fatti esprimere al meglio dalla sapiente direzione (qui la Ferilli su tutti). Ma non del suo miglior film, tutt'altro: sono quasi tutti più belli, a cominciare dal primo misconosciuto capolavoro: L'uomo in più. E non del miglior film italiano dell'anno: in realtà ne ho visti molti di migliori, a cominciare dall'ultimo (anche se anch'esso imperfetto: le critiche di stampo leghista, ingiustificate, sono però causate dalla difficoltà con cui il Nostro si muove così lontano da Livorno...) feroce affresco di Virzì Il capitale umano: magari non "un" capolavoro, ma "con parecchi tratti del" si.
Riassumendo Severgnigni, si può dunque affermare (ma neutramente, senza cioè la connotazione negativa che solitamente accompagna tale attributo) che è per paraculaggine che La grande bellezza ha vinto il globo d'oro, quasi sicuramente entrerà nella cinquina, e forse vincerà l'Oscar.
A proposito di cinema, aver parlato di Toni Servillo come del maggior attore italiano "vivente" non era per l'utilizzo casuale di un modo di dire: è che alla lista degli inarrivabili mostri sacri del cinema italiano passati tra i più si è aggiunto ieri il grande Arnoldo Foà. Non aveva in carniere i film che avrebbe meritato il suo talento attoriale, ma la sua voce, che a teatro si impadroniva di tutti, gli era valsa doppiaggi mitici, e prima ancora l'onore di essere lo speaker che annunciò l'armistizio l'8 settembre del 1943. Io lo ricordo, bambino, conduttore colto ed arguto di una delle trasmissioni televisive più belle di sempre: Ieri e oggi. Ed è in questa veste che ve lo ricordo, avendo scovato questo filmato con tra gli altri un'ospite incantevole.

venerdì 10 gennaio 2014

COSA (BEN) FATTA CAPO HA

Ricevo in questi giorni estratti da una corrispondenza privata, che sono felicissimo (e autorizzatissimo) di pubblicare. Si tratta di due mail, una recentissime una di un anno e mezzo fa, scritte (in francese e da me tradotte alla meno peggio, ragion per cui le trovate anche in lingua originale...) dal punto di contatto africano presso la Scuola Umanista di Conakry in Guinea al punto di contatto italiano della Onlus La svolta umanista, insomma dal beneficiario al benefattore.
Chi vuole leggere tutta la storia la trova qui, nella pagina statica Adottocondiletto di questo blog. La morale è, sorvolando sul fatto che la nostra crisi è ormai cosa risaputa persino nell'Africa equatoriale, che fai davvero del bene quando non solo dai un aiuto materiale per quanto consistente, ma quando metti in condizioni chi aveva bisogno di quell'aiuto di non averne più. Questi ragazzi sono immensi. Oltre che, come si vede nelle foto, bellissimi.

From: diallo mamadou
Date: 2014/1/6

bonjour isa
juste te donner les nouvelles de l'ecole dans lespoir que tu portes bien
tout le monde est conscient de la crise qui est actuellement en italie raison pour la quelle nous vous remercions tout ce qui a eté fait envers l'ecole humaniste noemia pendant toutes ces annees 
actuellement l'ecole arrive a subvenir a ses besoins sans probleme alors ne vous tracassez pas pour l'ecole tout se passe tres bien 
l'ecole humaniste na pas besoin d'aide pour le moment il ya une bonne organisation dans l'enceinte de l'eole 
je t'envois la photo des enfants jespere tout se passe bien pour toi et pour ta famille
6 gennaio 2014

Buongiorno Isa.
Giusto per darti notizie della scuola, nella speranza che tu stia bene.
Tutti sono coscienti della crisi che colpisce attualmente l'Italia, ragion per cui grazie di tutto, attualmente la scuola riesce a provvedere ai suoi bisogni senza problemi, allora non vi angustiate per la scuola, va tutto bene.
La scuola umanista non ha bisogno di aiuto per il momento, c'è una buona organizzazione in seno alla scuola.
Ti invio le foto dei bambini. Spero che vada tutto bene per te e la tua famiglia.
From: diallo mamadou
date: 2012/7/24 

bonsoir isa
juste avoir tes nouvelles?
ibrahime a recu les proclamation des resultats de l'examen national
je t'informe que notre ecole humaniste a eu un succes 
a l'examen national notre ecole a eu 99 pour cent d'admis 
cest un seul eleve qui na pas recu son examen
l'ecole humaniste a eté reconnu cette annee parmis les meilleurs ecole de
la guinee
raison pour la quelle ibrahime est convoqué par le ministere de l'education la
semaine prochaine pour recevoir les felicitations du gouvernement
nous avons eu 3 laureat venant de notre ecole
jai envoyé un message de remerciement a ibrahime et aux proffesseur de
leur courage pour le succes de notre ecole
ibrahime ma explique malgrés le manque d'electricité il ont eu le courage d'acheté des
batteries des voiture avec des condensateurs pour encadrer les eleves la nuit et voila le resultat
a eté succes
j'espere que tu te portes bien et bien de chose a toi et a ta famille
24 luglio 2012

buonasera Isa,
notizie?
Ibrahim ha ricevuto i risultati ufficiali dell'esame nazionale.
Ti informo che la nostra scuola umanista ha avuto un successo! all'esame nazionale la nostra scuola ha avuto il 99 per cento di ammessi, c'è solo un allievo che non ha passato l'esame.
La scuola umanista è stata riconosciuta quest'anno tra le migliori scuole della Guinea, ragion per cui Ibrahim è stato convocato dal Ministero dell'Educazione la settimana prossima per ricevere le felicitazioni del Governo.
Abbiamo avuto 3 laureati provenienti dalla nostra scuola.
Ibrahim mi ha spiegato che, per sopperire alla mancanza d'elettricità, per dare luce agli allievi la notte hanno avuto il coraggio di comprare delle batterie d'auto con dei condensatori, ed ecco il risultato.
E' stato un successo.
Spero che tu stia bene, e buone cose a te e alla tua famiglia.


martedì 7 gennaio 2014

SETTE PICCOLI PUNTI

L'intelligenza non è sempre un vantaggio. A volte, ne so qualcosa, capire "troppo" le cose è molto peggio che capirle "poco", e non nel senso indiretto che potremmo riassumere con la formula "beata incoscienza", no: proprio nel senso diretto che ci sono una serie di situazioni in cui l'eccesso di capacità analitica innesca una serie di circuiti cerebrali in un modo che alla fine ne capisci molto meno di uno che magari agisce per luoghi comuni o in base al proprio istinto (che a te la tua "logica" ti ha fatto pian piano perdere o almeno trascurare).
Per una serie di concause legate complessamente tra loro, la sindrome appena descritta è particolarmente diffusa in un certo modo di essere "di sinistra" in Italia negli ultimi decenni, e lo so bene perché riconosco di esserne affetto e non sono molte le situazioni in cui la mia personale battaglia per combatterne i sintomi ha qualche piccolo successo. Ma almeno lo so e, appunto, talvolta combatto. Nella maggior parte dei casi, invece, purtroppo, ci troviamo di fronte a un immenso inconsapevole spreco di energie mentali, con effetti pratici spesso controproducenti di fronte ai propri stessi obiettivi e interessi.
Eppure parliamo di persone lucidissime, a tratti brillanti, come ad esempio il "collega" (le virgolette sono a danno mio, perché il suo blog è molto più seguito di questo) Leonardo, che leggo ogni giorno e spesso linko per invitarvi a seguirlo quando parla di cinema musica libri e cultura in genere, ma che - forse per fede politica - ha ingaggiato una lotta personale al grillismo che fa torto alla sua stessa intelligenza, appunto. Il suo pezzo di "arguta" critica ai sette punti del programma del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee prossime venture è uno splendido esempio di quanto sto cercando di dire: ottima satira, denotante lo strabordìo di QI dell'autore, ma troppo autocompiaciuta per accorgersi delle questioni di sostanza sottostanti. Il nostro, infatti, come anche troppi amici ancora convinti di votare per Vendola o sedotti da Renzi (giovane? si, come Mussolini quando prese il potere...), per seguire il proprio cervello perde il contatto col proprio culo, "elegante" metafora con cui intendo il perseguimento dei propri stessi interessi e valori e obiettivi connessi. A sinistra infatti ancora crediamo, tutti, che la Repubblica sia fondata sul lavoro e sia quindi suo obiettivo primario perseguire la piena occupazione, e che il progresso economico e sociale chiamato welfare sia da considerarsi una roccaforte della storia dell'umanità, con tutto quello che ciò comporta anche sul piano individuale di ciascuno di noi, ma l'elementare deduzione (appunto "di culo") che dunque bisogna aborrire costi quel che costi il fiscal compact chi l'ha promosso e chi lo difende e scegliere il proprio partito, stavolta, tra quelli che promettono di lottare per un cambiamento di politica monetaria (e tra questi, chi non ha in mente di farlo cavalcando la corruzione e riportandoci agli anni 70) sfugge a troppi, che poi mettono la propria intelligenza a servizio di esercizi di stile e/o ideologia a coprire la propria improvvida scelta di campo. Ma cavolo, quando l'anno prossimo dovranno, e dovranno anche se oggi col cavolo che te lo ricordano, trovare le decine di miliardi necessarie al ventennale rientro sotto il 60% del rapporto debito/PIL, dove credi che le prenderanno, amico? Certo non dalla TAV o dagli F35 o combattendo seriamente il malaffare, ma dalla tua pensione, dal tuo stipendio, dalla sanità e dagli altri servizi! Senza contare che la spirale recessiva è talmente stretta ormai che qualunque misura di "spending rewiev" finisce per contrarre il PIL e quindi ad avere effetti perversi sul suddetto rapporto...
Allora dico, amico, devi proprio aspettare che ti taglino lo stipendio del 30% nominale per capire come stanno le cose? non ti basta che sia calato già della stessa quota reale, senza contare (per via dei tagli al welfare e degli aumenti fiscali) il potere d'acquisto? devi trovarti anche tu (disoccupato o meno) nella sempre più larga fascia di povertà per capire che è questo tracciato di politica economica e monetaria, voluto e pertinacemente perseguito specialmente purtroppo dal partito che raccoglie l'eredità di quello che fu il tuo, che deve essere abbandonato al più presto, e che tra tutti quelli che promettono questa svolta l'unico presentabile è proprio Grillo?
Poi i sette punti si possono pure discutere, se lo si fa nel merito e con intelligenza come qui Pisanò, come pure si può argomentare come Scanzi l'opportunità di andare a vedere il bluff di Renzi, perché non lo si fece con Bersani e ancora sono in troppi a credere che l'allora segretario ai tempi fece un'offerta seria di governo ai grillini, anche se è egli stesso ad avere più volte e dichiaratamente smentito la cosa ("son mica matto..."). Ma poi bisogna ammettere che l'ostinazione in scelte non convenienti per il proprio schieramento ma coerenti con la sua "ragione sociale" (come ad esempio sarebbe il voto col Mattarellum...), ammesso che sia stupidità, è molto preferibile all'idiozia di chi tenta di lucrare politicamente sui problemi di salute del proprio ex leader. Che speriamo guarisca presto, perché un giorno lo si possa sentire pronunciare anche per sbaglio un qualche mea culpa per averci cacciato in questa trappola monetarista, e poi aver dilapidato un vantaggio a due cifre per aver ottusamente ripetuto per tutta la campagna elettorale che in ogni caso avrebbe governato con Monti (è proprio li che io e altri 5 milioni di elettori ci siamo "svegliati" e abbiamo deciso di votare altrimenti...).
I punti possono anche essere contraddittori tra loro, e di difficile attuazione. Ma solo la vittoria alle Europee (e magari anche alle Politiche) di schieramenti, in Italia come in tutti gli altri Paesi in difficoltà, che si pongono come obiettivo la messa in discussione di questo impianto monetario diabolico, può salvarci. Con Renzi (che ha già liquidato l'unico che, pur debolmente e incoerentemente, sollevava dubbi in materia) siamo fritti, tutti: anche voi compagni che vi divertite a dimostrare ogni giorno quanto è idiota contraddittorio e antidemocratico il grillino.

venerdì 3 gennaio 2014

MESSAGGI

Bertolt Brecht
Le cifre sulla povertà la disoccupazione il collasso produttivo sono così impressionanti che manco ve le riporto, tanto a me servono solo come espediente dialettico a due scopi:
  1. far risaltare la quantità e la qualità delle menzogne con cui i presidenti della Repubblica e del Consiglio infarciscono tutte le loro dichiarazioni (riportate dal mainstream con una eco monocorde che manco nell'URSS di Breznev);
  2. rammentare a tutti noi che stiamo scendendo pian piano (come la rana bolliva nell'acqua calda) nell'inferno dell'aforisma brechtiano in foto, e stanno per venire a prendere anche quelli tra noi che si sentono ancora al sicuro.
Identici, Montalbano direbbe "na stampa e na figura"...
La ripresa dietro l'angolo la vede (fa finta di vederla) solo Lettino, un essere che ispira odio solo a guardarlo e rabbia a sentirlo parlare; a confronto, gli stessi sentimenti provati per vent'anni per Berlusconi quasi impallidiscono, e la ragione c'è: il satiro di Arcore ("Lolito", secondo il bel libro di Daniele Luttazzi che sto leggendo...) per quanto esecrabile per quasi tutti gli aspetti di persona e agire resta uno di noi, pessimo ma umano, Enrichetto dall'età indefinibile (che orrore al pensiero che invecchierò e morirò e lui sarà sempre uguale a ora, come già un altro democristiano recentemente scomparso) invece sembra invece proprio un rettiliano, anzi secondo me lo è.
Uno che è stato sempre democristiano, anche quando fingeva di essere comunista ("migliorista", già l'etichetta faceva girare le palle...) così bene da approvare l'invasione sovietica dell'Ungheria, è il suo mentore e burattinaio (entrambi burattini altrui) Re Giorgio, un altro per cui il tempo purtroppo sembra essersi fermato anche se egli stesso non osa tanto da vedersi compiere il suo inaudito secondo mandato. Non ho più visto un "discorso di fine anno" dai tempi di Pertini, e non ho guardato in diretta neanche quello di Grillo, che sa di non poterne ottenere l'impeachment ma deve continuare a rendere visibile l'opera dei suoi con uscite capaci di violare il muro di omertà e luoghi comuni dietro cui viene sapientemente e continuamente nascosta; peraltro condivido anche alcune critiche che si attira, quando sono intelligenti e non manipolatorie, ma lui fa bene a continuare, anche a sbattere la porta in faccia a Cicciobello 2 e alle sue aperture, ugualmente false per quanto più intelligenti di quelle bersaniane postelettorali. La proposta a 5 stelle resta l'unica stretta via di questo Paese verso la salvezza, che si realizzerà appunto solo se di questo si faranno convinti la maggioranza degli italiani da qui al voto (di maggio 2014, forse); purtroppo, resta più probabile, per un popolo "bambino" come il nostro (Collodi aveva capito tutto), che più che dal grillo si faccia convincere da Lucignolo Renzi.
La prova? Quanti hanno abboccato, a proposito di messaggi (e quindi di McLuhan...), a quello a orologeria lanciato dalla vicenda "Caterina Simonsen v. animalisti": una marea, lo sapete già. Io personalmente continuo a pensare che l'eccessiva intimità con esseri che toccano con le zampe nude per strada annusando e leccando le peggio cose faccia un po' schifo, e non terrei mai in casa né un gatto (peraltro, sono allergico da morire) né tantomeno un cane (peraltro, fosse per me lo consentirei solo a chi ha uno spazio esterno di pertinenza proporzionale a stazza ed esigenze della bestia), e pur ritenendo saggio non esagerare mi nutro occasionalmente di carne. Detto questo per mettere le mani avanti (non sono certo quello che si dice un animalista), credo che la sperimentazione sugli animali sia una barbarie, e temo che la quasi totalità degli esperimenti che ancora si fanno abbiano ragioni economiche più che scientifiche. Uno scienziato serio oggi dovrebbe dire, e dice (guarda caso col solo Grillo a dargli voce tra tutte le forze politiche), che si tratta di una pratica analoga alla chirurgia di guerra degli antichi romani, che non viene abbandonata solo per il giro d'affari che movimenta. E però il popolo di Facebook si è diviso equamente tra chi ha assalito la ragazza e chi gli assalitori, dimostrando che il tifo pro o contro è purtroppo troppo spesso ancora la sintassi dominante del pensiero italico. E questo Renzi lo sa...

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