La notizia della vittoria de
La grande bellezza di Sorrentino ai Golden Globe non sorprende il vostro cinefilo: trattasi di professionalmente riuscito raggiungimento di un obiettivo scientemente mirato, se è vero che la prima cosa che pensai (e non fui il solo) uscendo dal cinema fu "gli hanno fatto talmente tanti complimenti dall'estero per le scene felliniane de
Il divo che,
sua sponte o su commissione, ha preso quello stilema e ne ha fatto un film intero". Non che non abbia pregi: stiamo parlando di uno dei migliori registi italiani (peraltro buonissimo scrittore), all'ennesimo episodio di un annoso sodalizio col forse maggiore attore italiano vivente, con comprimari o bravissimi o meno bravi ma fatti esprimere al meglio dalla sapiente direzione (qui la Ferilli su tutti). Ma
non del suo miglior film, tutt'altro: sono quasi tutti più belli, a cominciare dal primo misconosciuto capolavoro:
L'uomo in più. E non del miglior film italiano dell'anno: in realtà ne ho visti molti di migliori, a cominciare dall'ultimo (anche se anch'esso imperfetto: le critiche di stampo leghista, ingiustificate, sono però causate dalla difficoltà con cui il Nostro si muove così lontano da Livorno...)
feroce affresco di Virzì
Il capitale umano: magari non "un" capolavoro, ma "
con parecchi tratti del" si.
Riassumendo
Severgnigni, si può dunque affermare (ma neutramente, senza cioè la connotazione negativa che solitamente accompagna tale attributo) che è per
paraculaggine che
La grande bellezza ha vinto il globo d'oro, quasi sicuramente entrerà nella cinquina, e forse vincerà l'Oscar.
A proposito di cinema, aver parlato di Toni Servillo come del maggior attore italiano "vivente" non era per l'utilizzo casuale di un modo di dire: è che alla lista degli inarrivabili mostri sacri del cinema italiano passati
tra i più si è aggiunto ieri
il grande Arnoldo Foà. Non aveva in carniere i film che avrebbe meritato il suo talento attoriale, ma la sua voce, che a teatro si impadroniva di tutti, gli era valsa
doppiaggi mitici, e prima ancora l'onore di essere lo speaker che annunciò l'armistizio l'8 settembre del 1943. Io lo ricordo, bambino, conduttore colto ed arguto di una delle trasmissioni televisive più belle di sempre:
Ieri e oggi. Ed è in questa veste che ve lo ricordo, avendo scovato questo filmato con tra gli altri un'ospite incantevole.
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