martedì 7 gennaio 2014

SETTE PICCOLI PUNTI

L'intelligenza non è sempre un vantaggio. A volte, ne so qualcosa, capire "troppo" le cose è molto peggio che capirle "poco", e non nel senso indiretto che potremmo riassumere con la formula "beata incoscienza", no: proprio nel senso diretto che ci sono una serie di situazioni in cui l'eccesso di capacità analitica innesca una serie di circuiti cerebrali in un modo che alla fine ne capisci molto meno di uno che magari agisce per luoghi comuni o in base al proprio istinto (che a te la tua "logica" ti ha fatto pian piano perdere o almeno trascurare).
Per una serie di concause legate complessamente tra loro, la sindrome appena descritta è particolarmente diffusa in un certo modo di essere "di sinistra" in Italia negli ultimi decenni, e lo so bene perché riconosco di esserne affetto e non sono molte le situazioni in cui la mia personale battaglia per combatterne i sintomi ha qualche piccolo successo. Ma almeno lo so e, appunto, talvolta combatto. Nella maggior parte dei casi, invece, purtroppo, ci troviamo di fronte a un immenso inconsapevole spreco di energie mentali, con effetti pratici spesso controproducenti di fronte ai propri stessi obiettivi e interessi.
Eppure parliamo di persone lucidissime, a tratti brillanti, come ad esempio il "collega" (le virgolette sono a danno mio, perché il suo blog è molto più seguito di questo) Leonardo, che leggo ogni giorno e spesso linko per invitarvi a seguirlo quando parla di cinema musica libri e cultura in genere, ma che - forse per fede politica - ha ingaggiato una lotta personale al grillismo che fa torto alla sua stessa intelligenza, appunto. Il suo pezzo di "arguta" critica ai sette punti del programma del Movimento 5 Stelle alle elezioni europee prossime venture è uno splendido esempio di quanto sto cercando di dire: ottima satira, denotante lo strabordìo di QI dell'autore, ma troppo autocompiaciuta per accorgersi delle questioni di sostanza sottostanti. Il nostro, infatti, come anche troppi amici ancora convinti di votare per Vendola o sedotti da Renzi (giovane? si, come Mussolini quando prese il potere...), per seguire il proprio cervello perde il contatto col proprio culo, "elegante" metafora con cui intendo il perseguimento dei propri stessi interessi e valori e obiettivi connessi. A sinistra infatti ancora crediamo, tutti, che la Repubblica sia fondata sul lavoro e sia quindi suo obiettivo primario perseguire la piena occupazione, e che il progresso economico e sociale chiamato welfare sia da considerarsi una roccaforte della storia dell'umanità, con tutto quello che ciò comporta anche sul piano individuale di ciascuno di noi, ma l'elementare deduzione (appunto "di culo") che dunque bisogna aborrire costi quel che costi il fiscal compact chi l'ha promosso e chi lo difende e scegliere il proprio partito, stavolta, tra quelli che promettono di lottare per un cambiamento di politica monetaria (e tra questi, chi non ha in mente di farlo cavalcando la corruzione e riportandoci agli anni 70) sfugge a troppi, che poi mettono la propria intelligenza a servizio di esercizi di stile e/o ideologia a coprire la propria improvvida scelta di campo. Ma cavolo, quando l'anno prossimo dovranno, e dovranno anche se oggi col cavolo che te lo ricordano, trovare le decine di miliardi necessarie al ventennale rientro sotto il 60% del rapporto debito/PIL, dove credi che le prenderanno, amico? Certo non dalla TAV o dagli F35 o combattendo seriamente il malaffare, ma dalla tua pensione, dal tuo stipendio, dalla sanità e dagli altri servizi! Senza contare che la spirale recessiva è talmente stretta ormai che qualunque misura di "spending rewiev" finisce per contrarre il PIL e quindi ad avere effetti perversi sul suddetto rapporto...
Allora dico, amico, devi proprio aspettare che ti taglino lo stipendio del 30% nominale per capire come stanno le cose? non ti basta che sia calato già della stessa quota reale, senza contare (per via dei tagli al welfare e degli aumenti fiscali) il potere d'acquisto? devi trovarti anche tu (disoccupato o meno) nella sempre più larga fascia di povertà per capire che è questo tracciato di politica economica e monetaria, voluto e pertinacemente perseguito specialmente purtroppo dal partito che raccoglie l'eredità di quello che fu il tuo, che deve essere abbandonato al più presto, e che tra tutti quelli che promettono questa svolta l'unico presentabile è proprio Grillo?
Poi i sette punti si possono pure discutere, se lo si fa nel merito e con intelligenza come qui Pisanò, come pure si può argomentare come Scanzi l'opportunità di andare a vedere il bluff di Renzi, perché non lo si fece con Bersani e ancora sono in troppi a credere che l'allora segretario ai tempi fece un'offerta seria di governo ai grillini, anche se è egli stesso ad avere più volte e dichiaratamente smentito la cosa ("son mica matto..."). Ma poi bisogna ammettere che l'ostinazione in scelte non convenienti per il proprio schieramento ma coerenti con la sua "ragione sociale" (come ad esempio sarebbe il voto col Mattarellum...), ammesso che sia stupidità, è molto preferibile all'idiozia di chi tenta di lucrare politicamente sui problemi di salute del proprio ex leader. Che speriamo guarisca presto, perché un giorno lo si possa sentire pronunciare anche per sbaglio un qualche mea culpa per averci cacciato in questa trappola monetarista, e poi aver dilapidato un vantaggio a due cifre per aver ottusamente ripetuto per tutta la campagna elettorale che in ogni caso avrebbe governato con Monti (è proprio li che io e altri 5 milioni di elettori ci siamo "svegliati" e abbiamo deciso di votare altrimenti...).
I punti possono anche essere contraddittori tra loro, e di difficile attuazione. Ma solo la vittoria alle Europee (e magari anche alle Politiche) di schieramenti, in Italia come in tutti gli altri Paesi in difficoltà, che si pongono come obiettivo la messa in discussione di questo impianto monetario diabolico, può salvarci. Con Renzi (che ha già liquidato l'unico che, pur debolmente e incoerentemente, sollevava dubbi in materia) siamo fritti, tutti: anche voi compagni che vi divertite a dimostrare ogni giorno quanto è idiota contraddittorio e antidemocratico il grillino.

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