Bertolt Brecht |
- far risaltare la quantità e la qualità delle menzogne con cui i presidenti della Repubblica e del Consiglio infarciscono tutte le loro dichiarazioni (riportate dal mainstream con una eco monocorde che manco nell'URSS di Breznev);
- rammentare a tutti noi che stiamo scendendo pian piano (come la rana bolliva nell'acqua calda) nell'inferno dell'aforisma brechtiano in foto, e stanno per venire a prendere anche quelli tra noi che si sentono ancora al sicuro.
Identici, Montalbano direbbe "na stampa e na figura"... |
Uno che è stato sempre democristiano, anche quando fingeva di essere comunista ("migliorista", già l'etichetta faceva girare le palle...) così bene da approvare l'invasione sovietica dell'Ungheria, è il suo mentore e burattinaio (entrambi burattini altrui) Re Giorgio, un altro per cui il tempo purtroppo sembra essersi fermato anche se egli stesso non osa tanto da vedersi compiere il suo inaudito secondo mandato. Non ho più visto un "discorso di fine anno" dai tempi di Pertini, e non ho guardato in diretta neanche quello di Grillo, che sa di non poterne ottenere l'impeachment ma deve continuare a rendere visibile l'opera dei suoi con uscite capaci di violare il muro di omertà e luoghi comuni dietro cui viene sapientemente e continuamente nascosta; peraltro condivido anche alcune critiche che si attira, quando sono intelligenti e non manipolatorie, ma lui fa bene a continuare, anche a sbattere la porta in faccia a Cicciobello 2 e alle sue aperture, ugualmente false per quanto più intelligenti di quelle bersaniane postelettorali. La proposta a 5 stelle resta l'unica stretta via di questo Paese verso la salvezza, che si realizzerà appunto solo se di questo si faranno convinti la maggioranza degli italiani da qui al voto (di maggio 2014, forse); purtroppo, resta più probabile, per un popolo "bambino" come il nostro (Collodi aveva capito tutto), che più che dal grillo si faccia convincere da Lucignolo Renzi.
La prova? Quanti hanno abboccato, a proposito di messaggi (e quindi di McLuhan...), a quello a orologeria lanciato dalla vicenda "Caterina Simonsen v. animalisti": una marea, lo sapete già. Io personalmente continuo a pensare che l'eccessiva intimità con esseri che toccano con le zampe nude per strada annusando e leccando le peggio cose faccia un po' schifo, e non terrei mai in casa né un gatto (peraltro, sono allergico da morire) né tantomeno un cane (peraltro, fosse per me lo consentirei solo a chi ha uno spazio esterno di pertinenza proporzionale a stazza ed esigenze della bestia), e pur ritenendo saggio non esagerare mi nutro occasionalmente di carne. Detto questo per mettere le mani avanti (non sono certo quello che si dice un animalista), credo che la sperimentazione sugli animali sia una barbarie, e temo che la quasi totalità degli esperimenti che ancora si fanno abbiano ragioni economiche più che scientifiche. Uno scienziato serio oggi dovrebbe dire, e dice (guarda caso col solo Grillo a dargli voce tra tutte le forze politiche), che si tratta di una pratica analoga alla chirurgia di guerra degli antichi romani, che non viene abbandonata solo per il giro d'affari che movimenta. E però il popolo di Facebook si è diviso equamente tra chi ha assalito la ragazza e chi gli assalitori, dimostrando che il tifo pro o contro è purtroppo troppo spesso ancora la sintassi dominante del pensiero italico. E questo Renzi lo sa...
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