lunedì 2 giugno 2025

FUMA FUMA...

... non viri comu ti cumbinasti?! (non vedi come ti sei ridotto?! - modo di dire riggitano che si applica a tutte le situazioni in cui qualcuno ha preso una brutta abitudine, e il sarcasmo è il miglior modo di dissuaderlo.

Sono un asmatico da quando ho memoria: mi hanno riferito che a meno di tre anni dopo una bronchite forse curata male ho iniziato a respirare male specie di notte. Dopo avrei capito che tutti respiriamo peggio di notte, semplicemente perché la posizione orizzontale moltiplica la superficie su cui grava l'atmosfera sopra noi, ma della cosa se ne accorge solo chi ha problemi respiratori. Ricordo lunghe notti seduto quindi in mezzo al letto, con mia zia e mia nonna al capezzale (ho iniziato a dormire da loro per indicazione medica di scarsa salubrità degli ambienti dove abitavo coi miei) a farmi compagnia aspettando che facesse effetto il cortisone (i broncodilatatori non li avevano ancora inventati) e se no i miei andavano ad affittare per la notte una bombola d'ossigeno. Queste notti arrivavano specie se durante il giorno avevo sudato e/o ero stato esposto a correnti d'aria, di conseguenza io non potevo giocare per strada con gli altri bambini (ai tempi, lo preciso per chi ha meno di 50 anni, TUTTI i bambini stavano tutto il giorno a giocare per strada tutti assieme: erano geolocalizzati dalla collettività non dai telefonini...): devo a ciò probabilmente la mia inclinazione alla lettura e ai giochi da tavolo, ma anche il non aver mai imparato a giocare a pallone. Ma tutto ciò non mi impedì di crescere "normalmente", solo favorì la consapevolezza rispetto alla vita (aiutarono molto due periodi in cui per trovare le cause del mio problema fui ricoverato al Gaslini di Genova, durante i quali capii innanzitutto, guardando i bambini che avevo attorno, che io non avevo poi un problema così serio) e ad alcuni meccanismi che gli umani attivano senza pensarci e che invece pensandoci si possono correggere e migliorare, come appunto la respirazione. Mio padre, asmatico a sua volta come mia nonna mio zio e mio cugino e poi i miei nipoti e mia figlia (anche se nessuno grave come me, ma per dire la familiarità...), tentava di insegnarmi a "respirare piano", trasmettendomi una tecnica che poi ho letto in un libro di un professore russo (il metodo "Buteyko") e scoperto essere usato da cantanti e atleti. Ed eccomi sessantaduenne che forse sa già di cosa morirà ma intanto ancora gioca a tennis e fa cardiofitness in palestra (la seconda cosa per poter ancora fare la prima).

Raramente vi racconto carrettate di cazzi miei, e quando capita c'è una ragione. Oggi è perché il quadro dettagliato serve a sgombrare il campo da ogni equivoco: non ho mai fumato, perché proprio fisicamente non mi riusciva (e quando ho scoperto che Che Guevara era asmatico e fumava sigari perché non si aspirano era troppo tardi: i vizi si prendono da giovani), e anzi ho vissuto in un'epoca in cui era impossibile non soffrire del fatto di essere costretti al fumo passivo. Infatti, si fumava in casa (memorabili i Natali in famiglia coi vecchi al tavolo delle carte avvolto in una nuvola di Nazionali senza filtro e tu che ti avvicinavi a cercare di imparare e ogni tanto meritarti un paio di giri di "supplenza" che affrontavi con malcelato orgoglio), al lavoro, al cinema (lo schermo era avvolto nella nebbia), nei locali, ai concerti (molte canne), anche ai pochi che ho tenuto dal palco (rovinandomi le corde vocali, anche per via del fumo). La prima legge contro il fumo nei posti pubblici è del 1975, è quella ancora citata in tutti i cartelli, ma fu per due o tre decenni largamente ignorata, come i cartelli stessi peraltro; d'altronde le auto di Formula1 fino a pochi anni fa erano pacchetti di sigarette in movimento. Qualcuno fece allora una vignetta, e quella si faceva notare. Io me la ricordo ancora, e ve l'ho trovata (sta in cima al post).

Detto tutto questo, e mi sono tenuto breve, se uno come me vi dice che trova esagerato e allarmante il provvedimento che vieta di fumare anche all'aperto, il sospetto che ve lo dica per gusti o interessi personali dovrebbe essere tolto di mezzo. Il puzzo di ideologia (in senso marxiano: falsa coscienza, rappresentazione della realtà fasulla appositamente costruita per essere condivisa e così nascondere i veri rapporti di forza) è forte e lo soffro almeno quanto quello di fumo. E quando lo sento mi metto a cercarne le cause. Ho trovato questo, buona lettura. 

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