domenica 10 novembre 2019

PEUGEOT DI COSI'...

Forse la più bella Peugeot mai costruita, la cabrio che il tenente Colombo non si
decideva a cambiare mai: a dispetto di quanto vi dicono, sarebbe questa la scelta
più ecologia possibile, potersi tenere la propria auto per 50 anni. Magari: avevo
una 500L blu bellissima, e se non l'avessi incidentata andava ancora. Quelle che
fanno oggi, anche la vostra prossima elettrica, durano pochi anni. E non è un caso.
Lo spunto nasce come spesso capita dalla cronaca: quella che vi è stata presentata come la fusione tra gruppo FCA  e gruppo PSA, con commenti quasi sempre entusiastici o comunque magnificanti la creazione del "quarto gruppo automobilistico mondiale". Ne parlo (vincendo il pudore che mi dovrebbe derivare da una delle più grandi toppe prese su queste pagine, quando avevo creduto pure io al re magio Marchionne, anche perché ho già fatto più volte ammenda e comunque voi manco ve lo ricordate) perché, prima ancora di aver letto questo su libreidee, applicando il filtro empirico che da sempre consiglio anche a voi, avevo colto già nelle news del TG due aspetti decisivi, che con tecnica abusata non essendo possibile ometterli sono stati buttati li come fossero incidentali senza importanza: agli italiani la inutile presidenza, ai francesi il timone operativo, blindato da 6 membri su 11 del cda. In pratica, con la cessione ai francesi è stata completata l'opera di smantellamento di uno dei settori industriali rimasti in qualche modo italiani. Le assicurazioni sugli stabilimenti e i livelli occupazionali sono la solita inutile solfa: le fanno ogni volta, ma fate una foto alla situazione attuale e comparatela con quella di 40 anni fa e vedrete quanto valgono.
Certo, oramai siamo abituati a comprare straniero, io stesso ho una vecchia Peugeot su cui ho messo il GPL, che sarà mai? Ma è anche con questo argomento che hanno fatto fare al sistema industriale italiano, un mirabile esempio di sistema ad economia mista che ci aveva portato al quarto posto tra le economie mondiali, potendo rappresentare, se solo si fosse mirato a correggerlo anziché smantellarlo, ad essere un esempio di quella terza via tra capitalismo selvaggio e comunismo che ancora oggi è l'unico futuro possibile per l'umanità (della serie: o lo imbocca, o è spacciata), la fine che ha fatto.
Uno stillicidio di privatizzazioni, di cui lo stesso Prodi dichiara di essere pentito, che ha in pratica messo in mano a sciacalli, che prima o poi hanno volatilizzato tutto (monetizzando per se il monetizzabile, ovviamente), uno a uno tutti i gioielli costruiti sul sangue e il lavoro dei nostri padri. Settori interi, o comunque entità in grado di competere vincendo sul mercato mondiale, che tra le altre cose erano stati decisivi nell'attuazione dei nostri principi costituzionali, a cominciare dagli articoli 1 e 3, che non vi riporto nemmeno in link perché se non li sapete avete l'esempio di quanto schiavi siete ridiventati, sudditi e non più cittadini di una democrazia.
L'ILVA è in cronaca, ora si sente persino parlare di rinazionalizzazione, ma a parte che non gliela faranno di certo fare, a un governo debole come questo poi, è tutta la storia dell'acciaieria nazionale che è estremamente istruttiva. E la sintassi non è diversa da quella della telefonia, delle ferrovie, della chimica, eccetera eccetera, giù giù fino all'attacco al cuore del sistema delle PMI portato attraverso l'Eurosistema, se chiamiamo così il complesso di trattati e legislazione volto a blindare come fossero dogma la deflazione e la stagnazione.
Di pubblico resta ben poco, e quel poco viene gestito nel modo meno efficiente possibile, come ad esempio tramite la regionalizzazione che non è altro che una moltiplicazione di costi e una complicazione dei controlli (le regioni si che andrebbero abolite da domani, altro che le province), proprio per preparare la strada, anche attraverso la propaganda (sono quarant'anni che sentiamo che privato è bello pubblico è brutto, laddove erano proprio le leggi ante riforme varie che se applicate sul serio avrebbero consentito di avere una PA efficiente da subito) alla privatizzazione anche di questo poco. Ad esempio, la sanità. E' per questo che mi girano quando vedo in TV l'ennesima trasmissione con annessa raccolta fondi per questa o quella associazione meritoria, o l'ennesimo passaggio dello spot coi bambini bianchi malati o neri morenti o perfino pinguini in estinzione a ora di cena con musica melensa e voce suadente: perché quei soldi sono tasse mascherate che vi chiedono di pagare suscitandovi pietà, laddove le stesse cose che quella famosissima e meritoria azienda privata fa coi vostri soldi, ovviamente dopo aver trattenuto quei tre quarti del totale che gli servono per restare in piedi e avere un minimo di margine di profitto, le dovrebbe fare la sanità pubblica nazionale a gratis. Con efficienza totale del personale pena pubblico ludibrio e demansionamento alla nettezza urbana, e senza mai badare a spese per strutture e macchinari, stampando i soldi che servono per dotarsene, e tagliando metaforicamente le mani a chiunque ne approfittasse per alzare una sia pur piccola stecca.
Purtroppo quelli che si ricordano che un altro mondo è possibile stanno via via morendo, o invecchiando come il sottoscritto: è una delle loro tecniche, far passare il tempo, perché uno non si può scordare i diritti che aveva, ma suo figlio potrebbe non sapere mai che suo padre li aveva o che siano mai esistiti. Ma - scriviamolo sui "muri" - arriverà il tempo in cui, magari dopo la catastrofe prossima ventura, si capirà che senza una mano pubblica forte e severa nulla è possibile, perché il capitalismo NON, ripeto NON, contempla tra i suoi meccanismi quelli di salvaguardia minima indispensabile della vita e della dignità delle persone, o tantomeno del pianeta. Greta e i gretini sono solo una pantomima del capitale per autoassolversi, l'ambientalismo modaiolo delle auto elettriche e delle bottigliette thermos non risolverà nulla. Solo un nuovo socialismo sovrano può, forse, pianificare un livello di vita di tutti noi compatibile con le risorse non infinite della Terra, con disuguaglianze ridotte al punto da consentire la pacifica consensuale accettazione di tutti.
E qui ha ragione ancora una volta Bagnai: l'etichetta "sovranismo" è capziosa ed è un errore accettarla. Il suffisso "ismo" oramai ha fatto la fine di "poli" che significava città e ora significa tangenti: conferisce una connotazione negativa e non conta più che all'origine fosse neutra. Complottismo è vedere complotti ovunque, in italiano dovrebbe essere praticarli come metodo. Sovranismo quindi è propugnare idee retrograde laddove il futuro radioso è nelle organizzazioni sovranazionali. Peccato che queste ultime siano sempre a-democratiche e spesso antidemocratiche. Dobbiamo usare quindi nuovamente Sovranità. Fino a che formalmente non ci diranno che non è più così (e magari anche dopo, facendo resistenza ad oltranza, pensando come tutti i settari che la Storia è dalla nostra parte e il tempo è galantuomo), l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro che persegue l'uguaglianza sostanziale dei suoi cittadini più che il pareggio di bilancio. E no, non è possibile conciliare le due cose, chi ve lo ripete da decenni o è in malafede o è ignorante: lo Stato NON è una famiglia, e se un anno è in avanzo primario (e l'Italia lo è quasi ininterrottamente da quasi trent'anni), cosa indispensabile se vuole tendere al pareggio mentre prende i soldi a prestito e paga montagne di interessi su interessi, vuol dire che quell'anno ha tolto ai suoi cittadini più di quanto gli ha dato. Va fatto l'opposto. Ripeto: l'opposto di quanto fanno da decenni. Grillo l'aveva promesso e non l'ha mantenuto, Salvini lo continua a promettere e verrebbe voglia di metterlo alla prova, se non ci fossero già prove contrarie tra cui l'aver votato tra gli altri il pareggio di bilancio in Costituzione. Che va tolto, domani. No, ieri.
Tutto quello che crea lavoro o comunque ricchezza va rinazionalizzato. I servizi creano ricchezza perché se li passa gratis lo Stato non devi pagarli, sono spese in meno. Vuoi che lascio a casa l'auto: mezzi pubblici gratuiti per tutti, e ridondanti (se in un tratto in quella fascia oraria ne servono tre, ne prevedo quattro). Niente più ticket sanitari di nessun tipo. Eccetera eccetera. Reddito di cittadinanza vero, che visti i servizi gratis basta per campare, per tutti. E chi vuole di più si dia da fare. Col forfettario fiscale esteso a tutti i redditi da lavoro autonomo di proporzioni simili a quelli da lavoro dipendente. Non si può fare con l'Euro e in UE? si esce. Subito.
Anche perché gli altri, quelli che dalla UE ci hanno guadagnato, al ruolo dello Stato non hanno mica rinunciato. Chiedete ai tedeschi con le loro banche (no, non sono come le nostre...). E chiedete ai francesi con le case automobilistiche. E torniamo alla Peugeot, sapete chi è l'azionista di controllo? Esatto, lo Stato francese. Ecco che fine ha fatto l'ultimo pezzo di grande industria italiana, ammesso che la si potesse ancora chiamare così. Nelle mani dello Stato, ma non del nostro.
...
P.S.
Ho letto e riletto questo post, non ci dovrebbero essere parole intercettabili dagli algoritmi di Google o Facebook. Così siamo ridotti. Si sono fatti scudo dietro una anziana signora per varare una misura che più orwelliana non si può. Odiare è un sacrosanto diritto democratico. Fino a ieri era reato solo se il mio odio lo incanalavo in comportamenti penalmente rilevanti. Ma dentro il mio cuore e nella mia sacrosanta libertà di espressione nessuno poteva andare a sindacare. Oggi non più. Di questo stiamo parlando, non di antisemitismo e altre bandiere del genere. Che poi a entrare nel merito l'olocausto ebraico è solo uno, tra tantissimi altri meno e anche più gravi, dei massacri organizzati da cui prendere le distanze, semmai. Molti dei quali a danno degli arabi, che tra parentesi sono semiti pure loro...

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