sabato 11 settembre 2021

LA PROVA GENERALE

Ci siamo detti tante cose in questi anni sull'11 settembre, che basta seguire il tag per rileggersele quindi non è il caso ripeterle. Ma ci sono due ragioni per cui è il caso di parlarne oggi: uno, è il ventesimo anniversario, e siccome agli umani piacciono le cifre tonde in questi giorni vi sfracagneranno i cosiddetti con la favoletta che vi hanno raccontato allora, e due, il paradigma usato per la cosiddetta pandemia è sempre quello, al punto da rendere ragionevole supporre che la recita di oggi sia la vera e propria prima, mentre quella di allora, che credevamo esserlo, era solo la prova generale.

Avrete forse sentito anche voi che il presidente Biden, tra un'offensiva e l'altra sui vaccini (come riescano a dire nella stessa frase che bisogna imporli e che serve la terza dose perché le prime due non sono bastate, senza sollevare in rivolta l'intera popolazione, non credo che riuscirò mai a capacitarmene...), ha deciso di desecretare alcuni documenti sulle stragi di vent'anni fa. Ebbene, non saranno tutti e non saranno decisivi: 20 anni sono pochi, ce ne vogliono almeno il doppio. Alla fine, chi c'è ancora lo vedrà, la verità verrà più o meno tutta a galla: l'élite del capitalismo internazionale aveva bisogno di un evento che giustificasse nell'opinione pubblica una escalation militare che da un lato desse modo alla potentissima lobby militarista di estrinsecare al massimo le sue potenzialità, e dall'altro rendesse accettabili sul fronte interno le limitazioni alla libertà personale indispensabili all'attuazione complessiva del progetto oligarchico. Così, predisposero con la scusa di una ristrutturazione le cariche esplosive necessarie alla demolizione controllata delle tre torri più grandi del WTC, peraltro vecchiotte e piene d'amianto per cui un peso per i proprietari, ci misero dentro dei radiofari da aeroporto per guidarci contro degli aerei di linea, e un po' dopo gli impatti (la terza, nemmeno quello) fecero implodere le torri col telecomando, subito annunciando che erano stati dei terroristi islamici, di cui trovarono subito in mezzo a milioni di tonnellate di calcinacci bruciati le carte d'identità, e nonostante quindici su sedici fossero arabi invasero l'Afghanistan, con la pezza d'appoggio ulteriore della condizione della donna sotto i talebani di cui quanto gliene importi lo vedete oggi in cronaca. Imponendo da allora in poi il principio che se vuoi viaggiare ti devi fare perquisire e devi lasciare a casa le forbicine, tanto i terroristi continuano a spostarsi con altri mezzi e magari anche con ben altri appoggi, per colpire dove serve (tipo, in posti turistici o sui mezzi di trasporto delle metropoli, tanto per cominciare a far capire ai grassi occidentali che non possono più divertirsi come gli pare e nemmeno andare in ufficio).

Questa storia fu come al solito evidente, quasi lapalissiana, agli occhi di pochi, tra cui con malcelato orgoglio, e un po' di malinconia vista la vanità della cosa, mi annovero. Dei tizi col patentino per i piperini non possono essere in grado di puntare un bestione a pieno carico verso bersagli stretti come i grattacieli o bassi come il Pentagono, un grattacielo non crolla su se stesso alla velocità della forza di gravità se colpito da un aereo a tre quarti d'altezza, figurarsi per i danni strutturali innescati dai crolli dei grattacieli vicini, e un jet di quelle dimensioni non può volare rasoterra e colpire un edificio basso sul fianco facendogli un buco più piccolo della sua sezione. Da subito dei siti cominciarono a produrre documenti che contraddicevano la versione ufficiale, tra i quali il nostro Mazzucco si segnalava per precisione e documentazione. Ma la versione ufficiale fu imposta caparbiamente, con la solerte collaborazione dei media mainstream, i dissidenti bollati come complottisti, i loro siti censurati a volte chiusi comunque sbeffeggiati, e a chi continuava a usare il cervello non restò che assistere a venti anni di guerre contro il terrorismo, con morti a centinaia di migliaia in teatri sempre più vasti (ad esempio si aggiunse l'Iraq, con la bufala delle armi di Saddam anch'essa sbandierata ai quattro venti e poi sbugiardata rapidamente, ma senza conseguenze per i bugiardi che come Blair continuano a gozzovigliare per convegni mentre per dire un Assange marcisce in carcere), comprandoci le boccette e togliendoci disciplinatamente le cinture e le scarpe se proprio volevamo volare, pazienza è per la nostra sicurezza.

Non mi stanco mai di ripeterlo: quando ero piccolo gli indiani nei film erano i cattivi, e infatti noi bambini ci vestivamo da cowboy. Ma già negli anni 70, la stessa Hollywood poté produrre film in cui si raccontava la storia vera, quella di un genocidio feroce ai danni di un popolo libero e ingenuo, vero peccato originale (e non l'unico, se pensiamo ai negri d'Africa) davvero troppo ingombrante per il Paese sedicente culla della democrazia moderna. Per l'11 settembre è ancora presto (vero, Spike Lee?), ma già si vedono le crepe, al castello di menzogne costruito all'interno del piano del capitalismo sovranazionale per riportare i cittadini al rango di sudditi. Di cui fanno parte altre favole come il monetarismo e l'Unione Europea figlia sua, l'ambientalismo gretino e le altre amenità del politically correct finalizzate a titillare il "sentirsi di sinistra" di masse sottoposte col loro convinto consenso a provvedimenti sempre più "di destra". E la pandemia in cronaca.

Ieri in TV hanno mandato uno di Libero, (mi pare, ma oggi l'ho risentito al TG, quindi vi ci stanno preparando...) a dire che i vaccini non risolvono il problema visto che a 60 milioni di italiani hanno già iniettato 80 milioni di dosi (fate i conti voi, tra prima e seconda, con noi renitenti ad essere sempre meno), e quindi ci vorranno altri lockdown. Si avete letto bene: non "e quindi basta con questa farsa e andiamo a vedere chi semmai ha intascato tangenti dalle case farmaceutiche". Nel gioco delle parti, chi critica un governo che ottusamente continua a voler imporre (vigliaccamente, con uno strumento che Brunetta ha definito "geniale", e lui se ne intende, lo sapete... ops, ma allora era il nemico, oggi è nel vostro governo quindi vi va bene) un rimedio che non è tale (anche se fosse tale, l'imposizione sarebbe ingiusta e illegittima, peraltro) forse è controproducente e in più non si sa se fa male, anzi rilancia con la terza dose (di una serie infinita, probabilmente), lo fa in definitiva portando acqua al mulino del progetto sottostante: l'annullamento definitivo di ogni libertà individuale. E a chi ha ancora il coraggio di cantare fuori dal coro, si fanno le pulci alle chat in cerca di frasi aggressive di certo poco furbe (e quindi chissà magari c'è lo zampino di troll), per tacitare il dissenso con indignata eco ("violenti!", presto "terroristi!") nei telegiornali di regime.

Ma la verità prima o poi verrà a galla, forse la mia generazione non la vedrà, ma verrà a galla. I grattacieli non vanno giù se un aereo li colpisce in cima, e comunque non a quel modo, accartocciandosi come solo se un timer fa saltare il piano sotto un istante prima di quello sopra può avvenire. Un presidente in parata con un esercito a sua protezione non può essere ucciso da un folle isolato che spara da un palazzo in costruzione. Una serie di attentati su tutto il territorio non possono avvenire senza che facciano parte di un piano architettato altrove rispetto a quanto sembra, e per capire dove basta vedere l'effetto che ha avuto sull'elettorato. Una intera flotta navale non può essere sorpresa in porto dal nemico senza la colpevole diciamo così distrazione dello stato maggiore. Due bombe atomiche con centinaia di migliaia di morti non possono giustificarsi con il dover sconfiggere un nemico già sconfitto, forse invece vogliono dimostrare qualcosa a qualcun altro. E così via. Fino a: il virus del raffreddore non può decimare l'umanità, infatti dati alla mano non lo sta facendo nemmeno stavolta, e quindi se ci si comporta come se lo stesse facendo vuol dire che si hanno altri obiettivi.

Non dite che non ve l'avevo detto.

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