sabato 15 aprile 2023

SEGUI I SOLDI

Lo so che è arbitrario e insufficiente, ma volendo condensare in una frase il portato del pensiero marxiano, quello che troppo spesso si dimentica finendo per trovare inspiegabili o spiegarsi in modo erroneo gli accadimenti, è che "l'economia è struttura, il resto è sovrastruttura". In altri termini, se vuoi capire davvero perché e percome accade qualcosa, devi seguire i soldi e tutto il resto da che sembrava caotico si rimette a posto componendo la figura. Attenzione: non sto dicendo che il resto non sia importante, dico solo che spesso la sua analisi a prescindere dal suddetto assioma marxiano risulta enormemente problematica e fornisce risultati fuorvianti. Spesso, fuorvianti in un modo preciso, fornito da chi ha confezionato la narrativa per portarci nella posizione che voleva.

Ad esempio, tutte le guerre combattute dagli umani, fin da quando sono diventati stanziali/agricoltori/allevatori da nomadi/raccoglitori/cacciatori che erano, hanno una causa prima di natura economica, a partire appunto dal banale controllo del territorio vitale alla comunità, che però viene "coperta" dal sovrano e dai suoi sciamani (entità con altro nome esistono ancora ed esisteranno sempre: la democrazia è una bugia bella e buona e chi non è d'accordo si illude) con motivazioni ideologiche, ad esempio religiose o etniche, che hanno lo scopo di mobilitare i sudditi a combattere. Il paradigma funziona sempre, se non si riesce ad applicarlo ad una qualche guerra di quelle studiate a scuola vuole semplicemente dire che non vi ci si è applicati abbastanza, fino a quella in cronaca: l'Occidente credeva di aver vinto la Guerra fredda, e all'inizio infatti trattava Putin e i suoi col sussiego che aveva per i fantocci come Eltsin, ma quando ha capito che non era così ha iniziato (nel 2013 in Ucraina, ma già prima nei Balcani) una offensiva, politica e anche militare, verso i confini della ricchissima in materie prime Russia, di cui quella che vi raccontano come se fosse una ingiustificata e improvvisa alzata di ingegno di un criminale non è che una tappa, una estrema reazione voluta e cercata e alla fine ottenuta. Putin non è folle, difende il suo territorio e la sua sovranità economica. E infatti la sua azione militare non è distruttiva, come ad esempio è nello stile proprio degli americani (si, anche qui in Italia).

D'altronde nemmeno Hitler era folle, o magari si (che ne so io) ma spiegare tutto con la sua follia è solo una verità di comodo su cui è fondata la narrazione politica occidentale degli ultimi 80 anni, il successo del nazismo essendo invece figlio delle sanzioni imposte alla Germania a fine prima guerra mondiale, a sua volta causata dalla volontà dei nuovi potentati di subentrare smembrandoli a quelli vecchi, gli imperi austroungarico e ottomano. Eccetera eccetera: vi risparmio l'esercizio. Che però funziona sempre.

Allora, se vogliamo capire come è nata la cosiddetta pandemia, e come è stato possibile che tutta la popolazione mondiale o quasi abbia creduto alla menzogna che la minaccia covid fosse così grave da giustificare lo spostamento della finestra di Overton fino a includere la demolizione dei principi liberali di libera impresa e assoluta proprietà del proprio corpo fisico, vulnus che non abbiamo ancora iniziato a pagare ma pagheremo e caro, dobbiamo seguire i soldi: quelli che hanno guadagnato le multinazionali del farmaco che erano anni che provavano a imporre il paradigma delle cure obbligatorie ai sani per moltiplicare i loro guadagni rispetto alle cure doverose ai malati, quelli che hanno così potuto elargire agli sciamani (medici e ospedali, politici, giornalisti), quelli che risalivano direttamente e indirettamente alla cricca di affaristi in cui oramai risiede il Potere del mondo globalizzato. E basta, perché una volta innescato il meccanismo si autosostiene, con la maggior parte dei miei e dei vostri parenti e amici che una volta creduto alla narrazione ha partecipato volontariamente e attivamente alla sua affermazione senza guadagnarci niente, anzi quasi sempre rimettendoci o del tutto inconsapevolmente o peggio ancora essendone consapevoli ma anche convinti di stare sacrificandosi per un Bene superiore. Esattamente come i soldatini nelle trincee della Grande guerra, tra cui ad esempio milioni di meridionali i cui nonni erano stati colonizzati dai piemontesi a guida anglosassone e ora andavano a morire per una patria che non era la loro, per strappare all'Austria territori che due decenni dopo facevano parte del sogno unificatore di Berlino, che con la fine del nazismo ha solo cambiato vestito.

Il paradigma si applica anche a quei pooracci che imbrattano opere d'arte e monumenti convinti di stare lottando per l'ambiente. Direi anzi a tutti coloro che credono alla narrazione pervasiva e insistente sull'ambiente che oramai ha preso piede, di cui gli imbrattatori sono solo una frangia estremista e stupida (come il bombarolo di De Andrè, che distrugge un'edicola, e la propria vita, anziché il proprio obiettivo, che però almeno lui aveva in qualche modo identificato correttamente). Dietro a questa narrazione, infatti, non c'è altro che l'intenzione precisa e determinata ad azzerare tutte le conquiste economiche e sociali che le classi subalterne occidentali avevano ottenuto a parziale risarcimento della seconda guerra mondiale.

Noi, che siamo i figli e i nipoti dei cafoni che una volta ottenute quelle conquiste le ha usate per farci studiare e darci la possibilità di elevarci socialmente ed economicamente, siamo l'obiettivo, dobbiamo mollare l'osso: il posto fisso, la casa di proprietà, la macchina, il tempo libero e le vacanze, e anche quelli che resistono prima o poi invecchiano e muoiono (il Sistema non ha fretta, per lui il tempo passa più lentamente) basta togliere dalla testa ai loro figli che quelli che per loro erano diritti intangibili esistano o siano mai esistiti davvero (e assieme far si che i loro figli non siano più la maggioranza della popolazione). La domanda allora è: quanti degli ambientalisti convinti, imbrattatori o meno, è consapevole del fatto che il modello sociale a cui stanno tirando lo sprint NON contempla i diritti economici e sociali che gli hanno permesso perfino di avere il tempo e il modo di pensarla come la pensano? Come diceva mio nonno, certe idee vengono solo a quelli col culo pieno, la sua generazione semplicemente non poteva permettersele, e comunque non c'erano le precondizioni perché gli venissero. I figli di quelli che oggi stanno contribuendo, con le loro azioni o anche solo col loro consenso, alla transizione verso la Servitù della gleba 2.0, saranno appunto servi, incapaci di attuare o anche solo di progettare alcunché, figurarsi una nuova transizione.

Insomma, gli imbrattatori fanno parte del piano, mentre chi non è d'accordo con lo stesso viene accusato di accuse infamanti e di contesto tale da sollevare consenso (come quelle di abuso sessuale), sia esso uno dei pochi giornalisti ancora capaci di fare il suo mestiere, o uno dei pochi politici non ancora a libro paga del Nuovo Potere.

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