domenica 28 aprile 2024

CON IL NASTRO ROSA (E CELESTE)

Non credo che Mogol/Battisti alludessero, nel passaggio "chissà chissà chi sei, chi sa che sarai", alla tematica di questo post, di attualità triste e temo crescente nei prossimi anni: il valore ideologico che ha assunto, con la forza di tutte le nuove fedi, quella che pure era partita come una sacrosanta battaglia di diritti civili affinché non venisse più discriminato nessuno sulla sola base del suo sesso o delle sue preferenze sessuali.

Il problema di quando si verifica questo "salto di qualità" è che le argomentazioni logiche o comunque pacatamente spiegate non hanno nessuna speranza di spuntarla più sulle verità ideologiche sbandierate e urlate. E quindi a chi non ha mai avuto niente da ridire sul diritto di nessuno ad avere la propria identità e i propri gusti sessuali, anzi ha sempre pensato che esista una parte maschile e una parte femminile in ciascuno di noi comunque venga indicato all'anagrafe e anzi che spesso la distinzione vera era tra chi era riuscito a scoprire il proprio mix e a farci pace e chi magari negandolo ne veniva sopraffatto senza nemmeno rendersene conto, questo non basta: o si allinea all'ideologia Gender o si trova arruolato tra le truppe del generale Vannacci.

Ma finché si resta sul terreno delle parole, pazienza: è solo l'ennesimo campo in cui si manifesta la barbarie al giorno d'oggi, e io posso pensarlo e dirlo con lo stesso titolo di chi pensa e dice che quelli come me sono retrogradi. Tutto sommato, sono chiacchiere. E anche le questioni linguistiche specifiche, tutto sommato, restano su questo livello, almeno finché questi novelli fascisti inconsapevoli non dovessero davvero riuscire a emulare quelli consapevoli del secolo scorso nella ridicola quanto inutile impresa di imporre per legge delle regole linguistiche: la lingua cambia, ci mancherebbe altro, ma coi suoi tempi e le sue dinamiche e la decretazione autoritaria non rispetta né gli uni né le altre, tanto è vero che oggi è l'Inter ad aver vinto il suo ventesimo scudetto non l'Ambrosiana, e che in Italiano diamo del lei agli estranei e non del voi (e per la stessissima ragione, in dialetto al sud diamo del voi e non del lei). Per cui io posso ancora rifiutarmi, e perculare chi lo chiede, di usare caratteri strani al posto della a o della o finale, o peggio che peggio chiamare tutti al femminile come nella solenne minchiata partorita in seno, manco a dirlo, all'Università di Trento.

E allora dov'è la linea del Piave? Di nuovo, purtroppo di nuovo dopo la follia pseudovaccinale appena passata, sull'habeas corpus. Sapevate che in Italia è possibile legittimamente e praticamente somministrare ai propri figli dei farmaci per bloccargli la pubertà "in attesa che decidano da soli di che sesso vogliono essere"? Cioè, è lecita una pratica che dovrebbe essere un reato punito con estrema gravità (e in primis con la perdita della podestà genitoriale), ed esistono persone che evidentemente la reputano anche giusta ed opportuna. Tra l'altro, considerandola una conquista civile. Ecco, sto per cadere in una trappola retorica, ma stavolta lo faccio persino con una certa voluttà: averlo saputo, e ritenere i criminali capaci di ciò contro i propri stessi figli come non degni della definizione di essere umano, è tutt'uno. Voi lo sapevate? Si, e come avete reagito? Oppure no, e come reagite?

Beninteso, non stiamo parlando di trattamenti medici in casi di conclamata evidenza clinica, stiamo parlando del diritto di assecondare con trattamenti chimici una qualunque cosa passi per la testa a un ragazzino, rendendo definitive nemmeno le conseguenze attese, ma (dal momento che le variabili in gioco sono troppe anche per i novelli Prometei, e si: esattamente come per il clima) le probabilissime e imprevedibili conseguenze inattese nel futuro. E certo che un adolescente ha tutto il diritto di sviluppare dei gusti sessuali e una identità sessuale sua propria originale, ma in questo percorso va accompagnato e guidato con rispetto e distanza non assecondato ad ogni costo, in questa come in ogni altra dimensione: come non ha il diritto di voto o di prendere la patente non ha il diritto di chiedere che sia la medicina a farlo somigliare a quello che oggi pensa di essere, anche (e non solo) perché domani potrebbe cambiare idea e la cosa potrebbe costringerlo a ricorrere allo stesso tipo di rimedi. E i genitori non hanno nessun diritto di concederglielo, come non hanno diritto a fargli firmare un mutuo o a mettergli in mano un'automobile. Per fortuna in Inghilterra hanno di recente preso una decisione in tal senso che speriamo faccia giurisprudenza.

Così per una volta abbiamo chiuso con una buona notizia.... Insegueeendo una libellula in un pratooo...

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