venerdì 18 febbraio 2011

LA NOSTRA AFRICA

Se del bunga-bunga ho deliberatamente evitato di parlare, per via del fatto che ritengo quantomeno sospetto che si arrivi addirittura a farne uno sketch (finto)satirico nel Sacro Tempio della prima serata raiuno di Sanremo, e che anche a me come ad esempio a Solange Manfredi piacerebbe che la mobilitazione contro il Caimano e magari la sua Caduta arrivasse per uno qualsiasi degli altri ben più gravi "peccati" che ha sul groppone, delle rivolte africane finora non ho parlato per un motivo molto diverso: fatico a farmi un'idea precisa.
Così, per non prolungare il silenzio, vi metto in fondo al pezzo una serie di link che rendono ragione di questa confusione, tra chi plaude al risveglio delle masse di diseredati contro i tiranni e chi ricorda che quelli che oggi non fatichiamo a chiamare tiranni ieri erano i rispettabili baluardi dell'Occidente contro l'integralismo, chi accusa gli americani di essere il burattinaio di tutte le rivoluzioni colorate degli ultimi anni e chi li accusa di essere invece solo pronti a cavalcarle gattopardescamente perché non cambi niente anche se cambia tutto, chi ci vede un embrione di democrazia che nasce finalmente dal basso come deve essere e non viene gettata dall'alto assieme alle bombe come purtroppo è stato e chi teme invece che una democratizzazione accelerata in popoli non sufficientemente alfabetizzati li consegni a nuove tirannie di specie peggiore (ricordando l'Iran di Khomeini come caso riuscito e l'Algeria dei primi anni 90 come caso sanguinosamente fallito, di integralismo al potere per via popolare). Insomma, non vi so ancora dire se sia un bene o un male se l'amico fraterno di Bottino Craxi o lo zietto di Ruby Rubacuori siano stati deposti, ma se avete pazienza di leggervi la rassegna ragionata che vi propongo non so se riuscirete a farvi un'idea vostra, nel qual caso magari ditemela, ma certamente abbandonerete la traccia monocorde che vi sta propinando la stampa di regime di entrambi gli schieramenti, che quanto sia inattendibile è dimostrato ampiamente dalle migliaia di disperati che si stanno affollando nelle nostre spiaggie, come se avessero appena vinto una rivoluzione non farebbero mai e poi mai.
Nell'attesa, preferisco ripensare all'Africa con categorie del pensiero più umili, e dopo aver ripassato il meaculpa che quotidianamente dovremmo tutti noi occidentali recitare per il mare di diseredati sulla cui miseria si regge il nostro relativo e transeunte benessere, passo all'atto penitenziale e autoassolutorio (aggettivi da leggere tenendo presente il mio agnosticismo feroce) di propagandare un po' di concreta beneficienza:
  • il 27 febbraio si corre la 37ma edizione della mezza maratona Roma-Ostia, le mezze pippe la non competitiva in giro per l'Eur: un motivo in più per partecipare è il fatto che per tramite della Ong Ricerca e Cooperazione parte degli incassi andranno ai bambini di strada del Ghana;
  • il 23 febbraio prima di una cena a tema al pub Clyde di Portonaccio a Roma (qui la mappa) si presenterà il libro Le ricette di Nonna Carmela scritto dal sottoscritto a quattro mani e svariati fornelli con Pino Longo, i cui proventi andranno ai bambini della scuola di Kolomà in Guinea Conakry, come meglio spiego nelle pagine Cucinoperdiletto e Adottocondiletto di questo blog. Come diceva Sofia, accattatevillo.
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Link utili per quanto discordanti:

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