martedì 27 maggio 2014

AMICI MIEI

Eh si, noi italiani siamo proprio un popolo che per capire qualcosa dobbiamo prendere
gli schiaffi... Io conosco un fiorentino che ridendo e scherzando tra un po' ci abboffa...
Come capita a molti timidi, fin dall'infanzia ho imparato a vestire una maschera da estroverso, con l'obiettivo di piacere a tutti. Più in là, a compensarne eventuali effetti indesiderati, me ne sono confezionata una da burbero, a imitazione di quella di mio nonno, che piano piano specie con l'età ha preso il sopravvento. L'effetto è stato quello di una sorta di "procedura di selezione degli amici", un ostacolo artificioso appositamente messo lì per allontanare tutti quelli che non avevano voglia o possibilità di andare oltre la prima impressione con uno come me, e ottenere così alla fine magari un minor numero di "amici" ma una maggiore qualità media. Pochi ma buoni, insomma: ammesso che abbia funzionato, non è detto che sia una regola aurea, nel senso che può andar bene ma può essere benissimo il contrario.
In comunicazione si dice che l'abito fa o non fa il monaco a seconda del fattore tempo, e quindi forse questo sistema è adatto per selezionare le amicizie non certo i contatti commerciali. O gli elettori. Meglio: va bene per costruirsi e mantenere lo zoccolo duro del proprio elettorato, non per convincere gli indecisi o smuovere i tendenti all'astensione. Se è vero che la comunicazione politica, come quella pubblicitaria, usa a piene mani la manipolazione, volersi distinguere non significa però rinunciare ad un legittimo influenzamento, laddove quella si distingue da questo per l'uso del falso e l'occultamento del vero (come dimostra ampiamente l'enorme numero di menzogne e omissioni di cui fa uso Renzi), non certo per l'obiettivo: spingere qualcuno che non voterebbe o voterebbe per qualcun altro a votare per te.
Stiamo parlando, per dirla in altri termini, dell'eterna dicotomia tra Forma e Sostanza: se l'amicizia è il regno principe della prevalenza della seconda (se non posso tralasciare i formalismi con gli amici, che amici sono, e con chi potrei?), e il marketing anche politico il regno della prima ("bianco che più bianco non si può", "il Governo del Fare"), allora come se anche vuoi fare marketing etico non devi scordarti che o vendi i tuoi prodotti o chiudi bottega, così se vuoi vincere le elezioni scegliendo di badare alla sostanza però della forma non te ne puoi fregare.
Se tengono conto di principi come questo, Grillo e soci possono lavorare a partire dallo zoccolo duro che hanno dimostrato di avere per essere pronti se e quando il progetto Renzi mostrerà la corda, come ogni maquillage la sera mostra la vera faccia. E potrebbe essere già pomeriggio: se i padroni del vapore non avendo capito la lezione non allentano il giogo, il Fiscal Compact entra in vigore a gennaio e i provvedimenti per rispettarlo vanno presi massimo a novembre, e (anche se finora hanno accuratamente evitato di parlarne e quando lo hanno fatto è stato per minimizzare) sarà una legnata memorabile. Stiamo parlando, a seconda se ascoltiamo i più ottimisti o i più pessimisti, di una manovra da 7 a 57 miliardi di euro (la prima di un ciclo ventennale, peraltro): io fossi in voi mi leggerei con attenzione resoconti come questo, anche se lunghi e faticosi; quando ne va della vita vale la pena...
Ma io sono, dicevamo, uno che predilige la sostanza, e da questo blog - si vede anche dalla forma che scelgo di praticare - parlo solo ai miei simili. L'elettore "marginale", quello che alla fine ti fa vincere o perdere, è guidato dalla paura o da altri sentimenti, come quelli che hanno scelto l'ennesimo partitino di sinistra ininfluente degli ultimi venti anni piuttosto che dare il voto a chi poteva davvero portare avanti in sostanza le loro stesse istanze, passando il tempo ad attaccarne su facebook gli aspetti formali chissà forse per il dispetto che qualcuno senza la loro etichetta poteva riuscire a realizzarle. E ora sono magari pure contenti che, se non loro, nessuno possa arginare il feroce piano capitalista di cui il partito erede della tradizione comunista si è fatto paradossalmente il principale esecutore. A loro, basta trovare il modo per addossarne la responsabilità agli altri, anche quando sono essi stessi le vittime. Sono quasi contento del distacco rimediato: così mi fanno solo pena, fosse stato decisivo il loro 4virgolaqualcosina mi avrebbero fatto rabbia. E ci ho tanti amici, lì mezzo...

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