lunedì 22 settembre 2014

PROPRIO UN PARTITO DI CENTRO

Le foto qui attorno non sono di cronaca, sono di repertorio. Ma, potete scommetterci, saranno attuali tra qualche giorno o settimana, non appena arriveranno le prime piogge serie. E Roma si bloccherà, perché non ci sarà modo di percorrerla né sopra né sotto terra.
Chi vi parla era ecologista quando non andava ancora di moda, l'associazione presso cui prestavo servizio volontario (e avrei voluto farci il servizio civile, ma chi osava chiedere di sottrarsi agli obblighi di leva senza ricorrere alla tradizionale spintarella veniva punito non solo con otto mesi in più di ferma, ingiusti ma legittimi, anche con una destinazione lontana in chilometri e per vocazione da quella richiesta) precedeva persino il sole che ride, eppure a Roma si è "arreso" all'abbonamento annuale Metrebus solo quando si è trasferito vicino a un capolinea della metro. Se non avete colto la sottigliezza della precisazione, è perché non ci siete mai saliti in una stazione intermedia nell'ora di punta, e dico in un giorno senza problemi...
Stamattina arrivo al capolinea e e la gente vi è accalcata fino a fuori: un treno è guasto in stazione e per muoverlo e farvi arrivare uno sostitutivo ci va il tempo che ci va. Io, ho potuto tornare a casa a piedi e prendere l'auto, con cui attraversando tre quarti di Roma sono arrivato in ufficio con soli tre quarti d'ora di ritardo sul previsto, i meno fortunati tre quarti d'ora dopo erano ancora in stazione. Eppure, se andate su Internet in questo momento non trovate un solo trafiletto sull'accaduto. Perché? Bravi, non fa notizia: è ordinaria amministrazione.
Prevedibile come il netto peggioramento del servizio su tutto un quadrante della periferia nordest, quello che gravita attorno alla stazione di Rebibbia, al momento della pompatissima inaugurazione della linea B1, capolinea temporaneo Conca d'Oro. Perché se tu prendi una linea e la biforchi, delle due l'una: o raddoppi la frequenza dei treni nel tratto comune, o la dimezzi nelle derivazioni. Indovinate com'è andata. E indovinate cosa succede se aspetti una metro sei minuti teorici, almeno sette/otto pratici, in ora di punta: sei fortunato se riesci a salirci. Allora perché l'hanno fatta, la derivazione, e peraltro da una stazione che lasciava il realizzando miliardiario hub Stazione Tiburtina su un ramo anziché farne com'era logico lo snodo, direte? Per le solite ragioni. Le stesse per cui stanno facendo la terza linea radiale, che passa sotto il Colosseo e tutto il Centro storico, necessariamente costosissima e difficilissima quindi lentissima da completare, anziché con gli stessi soldi realizzarne cinque o magari dieci tangenziali o secanti, a risolvere ogni problema di mobilità periferica, cosa peraltro piuttosto semplice da farsi usando (come hanno fatto in molti Paesi civili) i vasti terreni del demanio ferroviario esistenti . Il criterio con cui si valuta se realizzare una qualsiasi opera pubblica in Italia non è, come dovrebbe, quanto è utile ai cittadini, qual'è il rapporto costi/benefici, quanto lavoro da e quindi quanto contribuisce con il moltiplicatore keynesiano al reddito del Paese, no, è quanto fa comodo ai soliti noti big della costruzioni e/o alla criminalità organizzata quindi quanto può rendere in tangenti alla classe politica peggiore del quadrante Alfa.
Roma dunque non ha, e non avrà nel medio termine e forse mai, un sistema di trasporti pubblici da mondo civile. Ma siccome siamo de sinistra, e siccome noi altri de sinistra ci abbiamo tutti in un modo o nell'altro la casona al centro o giù di lì, pedonalizziamo qui fregandocene delle ricadute di traffico attorno, buchiamo per vent'anni qua e pazienza se sopra già non si camminava prima figurarsi dopo, e ora aumentiamo la durata e le tariffe della ZTL e la spezzettiamo, poi vi generalizziamo e rincariamo la sosta a pagamento, impedendo di fatto l'attraversamento magari anche notturno o festivo e tout-court la fruizione della città a chi non ha i soldi. Si perché se hai solo il culo di averlo ereditato, un buco al centro, con le tasse sulla casa e le tariffe per entrare e sostare ti costringeranno a venderlo, ai soliti noti ovviamente. E si completerà la  trasformazione della città in macchinetta mangiasoldi per turisti.
Direte ma che vorresti il centro aperto alle auto e sommerso dallo smog? No, certo, ma vorrei che fosse rispettata la consequenzialità logica che vorrebbe che PRIMA venissero risolti i problemi di mobilità pubblica nella maniera più razionale ed economica possibile e POI si mettessero in atto le dissuasioni fisiche ed economiche a danno di chi si ostini ad usare il mezzo privato. E vorrei che si valutasse democraticamente lo smog del centro e quello del semicentro e della periferia dove si scaricano i problemi se si esagera con le chiusure quando non ce le si può permettere. Invece questa amministrazione, non potendo farlo diversamente, pensa di ottenere la patente di progressista con provvedimenti che si spendono bene sui (loro) giornali, ma che per la gente comune, i famosi proletari che stanno rimoltiplicandosi e senza manco più la coscienza di classe, sono un disastro appresso all'altro.
E meno male che ho pochi lettori, perché sennò mi sarei con questo fatto un altro bel po' di nemici. Eppure Marino l'ho votato, dichiarandolo qui ai tempi, ma evidentemente a far parte di questo PD anche i migliori si perdono...

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