lunedì 15 settembre 2014

THE EMPEROR'S NEW CLOTHES

Occorre che ci ridiciamo la verità ogni volta solo perché loro finché gli serve continueranno a ripeterci "a reti unificate" la loro menzogna.
La tecnica è questa: avendo bisogno di orientare l'opinione pubblica in una direzione, e non essendo sufficiente ricorrere alla ordinaria potenza di fuoco dell'apparato dei mass-media a propria disposizione per influenzarla o manipolarla, si progetta di creare o favorire un evento, o raccontarne uno creatosi per conto suo in modo da nasconderne o stravolgerne elementi essenziali, tanto più grande quanto più massiccia è la mobilitazione che si vuole. E' essenziale che a conoscere la verità sia il numero più stretto possibile di persone, e nella maggior parte dei casi, per quanto la cosa sia difficile da credere, questo è fattibile; anzi, più la cosa è difficile da credere meglio si può usare, a combattere le poche voci fuori dal coro, l'argomento retorico "ma ti pare che una cosa possibile si può fare senza che qualcuno di quelli coinvolti nel complotto prima o poi non lo spifferi?". Poi, è essenziale continuare a ripetere la narrazione "ufficiale" in modo ottuso contro ogni evidenza, anche anzi soprattutto quando qualcuno solleva obiezioni ragionevoli, semmai spostando l'obiettivo dal merito di quelle obiezioni a caratteristiche difetti o opinioni di chi le fa (che non è patriottico, che non è democratico, che sta dalla parte dei terroristi, e simili), con stile diverso a seconda di dove ci si trovi (in un tg, un talk show, le righe di un giornale) e di che pubblico si ha (favorevole o contrario, "tifosizzabile" o tendenzialmente argomentativo). Anzi, più ancora che ripeterla serve darla per scontata anche quando non c'entra niente, della serie "è così che si crea un luogo comune, baby"; ad esempio, mettendo nel bel mezzo di un discorso sulla sicurezza delle nostre strade una frase come "d'altra parte persino gli Stati Uniti sono stati colpiti al cuore da Bin Laden" o simili. Infine, è fondamentale continuare a sostenere e dare per scontata la versione ufficiale ben oltre il termine in cui oramai non ci crede più nessuno, a rimarcare il suo ruolo di dogma fondativo che puoi negare quanto vuoi tra te e te o parlando coi tuoi amici basta che in pubblico ti ci attieni: come per le religioni "di Stato" appunto, e per un esempio adeguato basta pensare all'unità d'Italia come ce la raccontavano a scuola e come sappiamo oramai tutti che non è stata ma come viene ancora rappresentata nelle ufficialità, toponomastica in primis. Ciò perché senza la religione ogni potere è più debole, e quindi senza tenere duro su questo punto sarebbe più difficile raccontare la prossima balla, quando serve. Perché servirà.
Ecco che quando fu eletto Obama in molti avevamo sperato, e lui stesso aveva lasciato intendere (perché la cosa gli fidelizzava l'elettorato "progressista" e gli permetteva di sfondare "a sinistra"), un progressivo disimpegno dai fronti militari in cui le amministrazioni precedenti avevano cacciato gli USA e magari un progressivo disvelamento degli eventi dell'11 settembre. Invece non solo sotto la sua amministrazione la somma algebrica dei fronti su cui gli ammericani sono impegnati direttamente o indirettamente è cresciuto e di molto, ma ecco che lo vediamo, specie ora che non deve più raccattare consensi, trito e contrito attorno alla favoletta dei terroristi arabi che abbattono i grattacieli e il pentagono, e cazzuto e determinato ad annunciare guerra senza frontiere a quella entità "terroristica" che è nata proprio grazie a chi (anche nel senso stretto di "coi soldi e le armi di chi") ha voluto usare certi bacini per combattere "dittatori" che non ci facevano più comodo.
Certo, magari domani se arriva qualcuno che vuole mettere un velo in faccia alle nostre figlie sarà dovere di ciascuno combatterlo come e fin quanto potrà, ma non dimenticando mai (ché la memoria è il solo vero argine alla barbarie) di chi è la responsabilità prima. Dei "nostri". L'imperatore ha solo cambiato vestiti, li cambia continuamente, la cosiddetta democrazia non è che la sua arma ideologica più potente, ma siccome è insufficiente e a tratti rischia di essergli controproducente usa abbondanti e ricorrenti dosi di menzogna. L'11 settembre è una buona occasione per rammentarlo.


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