domenica 14 febbraio 2016

FETICCI IN ALTO!

Probabilmente che il merchandising di san Pio sia arrivato a questo
è davvero una bufala, ma nessuna bufala è efficace se non è verosimile.
Comunque, io preferisco le minne di Sant'Agata: le cassate siciliane...
Diciamo che a Roma siamo tanto abituati al casino e ai disservizi che di questo patetico baraccone messo su a tentare di risollevare la ditta chiamato Giubileo straordinario ce ne stiamo accorgendo a stento, come pure riusciamo a distinguere a stento i lavori in corso per quelle poche opere ad esso connesse, che come sempre saranno ultimate a cose fatte, da quelli avviati in occasioni di chissà quali altre "urgenze", dai mondiali di calcio del 90 a quelli di nuoto del 2009 e verso le olimpiadi venture. Tra cui porta la palma, e record dopo record di costi disservizi e magnamagna chissà quando finirà di farlo, quel mostro dell'assurdo che chiamano metro C. Non entro nei dettagli solo perché questo non è l'argomento del post, ma soltanto l'ennesima introduzione fuorviante, un vizio che si può permettere solo chi non ci campa, dello scrivere articoli, perdonerete.
L'argomento è invece uno degli eventi che è stato incastonato nell'anno santo di cui sopra, chissà forse proprio per tentare di metterci una pezza e risollevarne l'audience: l'esposizione delle spoglie di padrepio e di quell'altro che manco nello staff del papa si ricordano comecavolosichiama. E, ripeto, non è per lamentarmi del peraltro poco rilevante aumento di casino. E' che ogni volta che hanno luogo questi eventi, giuro, mi verrebbe da prendere faccia a faccia ciascuno dei non pochi credenti che stimo come persone intelligenti e degne, e chiedergli palle nelle palle degli occhi: "che ne pensi?"
Vedete, è che da ateo dichiarato (poi sono cresciuto e ho cominciato a dirmi al massimo agnostico, che anche dirsi atei è una professione di fede) al liceo avevo ottimo in religione, perché il prete, che era persona talmente speciale che ha lasciato in tutta Italia schiere di ragazzi che si ricordano ancora di lui e oggi che si muove a fatica lo seguono su facebook, ha ritenuto premiare questo ragazzino che, mentre gli altri sedicenti credenti nella sua ora uscivano dall'aula se non da scuola, si fermava con lui a disquisire di teologia, per carità per quanto può riuscire a un liceale come tale più saccente che sapiente.
Ebbene, da osservatore esterno interessato comunque alle dinamiche della spiritualità umana, se c'è una cosa per cui il cristianesimo mi è sempre parso più avanti rispetto alle altre religioni, è proprio per questo suo modo direi filosofico di elevarsi dalla materialità. Quindi ho sempre pensato che se fossi credente avrei aborrito, senza mezzi termini, ogni manifestazione di religiosità primordiale, non sottoposta cioè a questo indispensabile processo di maturazione, a cui si fossero abbandonati i miei correligionari.
E invece il cattolicesimo ne è pieno, di scorie di praticamente tutte le religioni "inferiori", dal politeismo pagano al culto di Mitra, dai Lari allo sciamanesimo più profondo. Forse, anzi, deve proprio a questo il suo successo letteralmente ecumenico. Ma che sono in folta compagnia a rilevare queste contraddizioni lo dimostrano già i culti cristiani non cattolici, fiumi che partono dallo stesso lago proprio sulla base di ragionamenti come il mio (no alle icone, no ai Santi, no all'illogico binomio confessione/perdono), per non parlare di quelli che si sono prosciugati o interrati e hanno chiamato eresie (no all'assurdo logico chiamato Trinità, alla transustanziazione, alla verginità o peggio all'immacolata concezione di Maria). Non voglio entrare in questi temi, anche se mi divertirebbe un mondo (con Mitra l'ho già fatto) descrivere un parallelo tra il variopinto pantheon cattolico e gli dei dell'Olimpo o gli Asi, o tra il Marianesimo e una delle tante Dee Madri venerate da sempre, o tra l'eucarestia e il cannibalismo rituale, o ancora tra i millanta Santi (Leonardo ci tiene un gustosissimo filone) e gli universi Marvel e DC Comics dei supereroi. Voglio solo chiedere a un cattolico maturo e intelligente a caso, come si concilia con la sua fede, che crede nell'anima immortale che torna al Padre, farsi ore e ore di fila con qualunque clima per poter toccare una teca con dentro il cadavere di un papa, o anche solo guardarla da lontano, e che differenza c'è non dico con la Kaaba della Mecca ma con qualsiasi altra manifestazione di divismo in cronaca?
Questo parlando di uno che magari è troppo farlo santo, visto che il suo superpotere era solo un enorme istinto comunicazionale e di marketing messo al servizio di una mission politica (la dissoluzione del socialismo reale) - insomma forse a lui era dovuto, visto che nel suo papato ha nominato più santi che tutti gli altri papi messi assieme (e questa non è un'iperbole), ma almeno non era un ciarlatano. Quest'ultima era invece proprio l'opinione su padre Pio da Pietralcina della Chiesa cattolica romana nel suo momento più illuminato, il pontificato di Giovanni XXIII e il suo Concilio Vaticano II, dopo aver indagato sui metodi e l'operato del tomo. La cosa non impedì la crescita della devozione popolare, ma si dovette aspettare il papageniodelmarketing per vedere mutare radicalmente questo giudizio: di questi tempi non si butta via né un euro né un fedele, figurarsi milioni... Ora, magari era antipatico, ma potete giurare che il teologo tedesco non avrebbe allestito il teatrino di oggi, che invece il simpatico argentino cavalca... forse oggi abbiamo qualche elemento in più per capire certe inaudite dimissioni....
Ora, Bergoglio piace a tutti, tranne appunto a chi riesce a vedere la sua maschera (come qui Odifreddi, ad esempio); chissà se qualcuno riuscirà a cavalcare il suo desiderio di piacere a tutti fino a fargli accettare quella revisione profonda del concordato Stato/Chiesa che sola può salvare l'uno e l'altra.

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