martedì 7 febbraio 2017

SOGNI E BISOGNI

Questo brano da incorniciare e tenere accanto alla TV è tratto
da un post di Goofynomics di novembre, a Trump appena eletto 
Magari no, ma magari qualcuno è in pensiero, per il fatto che è un periodo che scrivo poco di politica/economia. E' che alle volte ci sono talmente cose da dire che alla fine uno non riesce a dire niente. In questi casi, l'unica è mettere ordine ai propri pensieri stilandoli in scaletta; mi è venuto persino relativamente breve, a costo però di riempirlo di link. La maggior parte di voi non ne seguirà alcuno, pochi qualcuno, tutti nessuno. Io vi consiglio di consultarli: si aprono tutti in nuova finestra, per cui potete cliccarli, finire di leggere questo post senza perdere il filo, e poi tornarci su con calma ed attenzione, magari perdendoci un po' di sonno ("perdi-letto"). Vi potrebbe essere molto utile, ad acquisire una coscienza piena della crisi senza fine che stiamo attraversando e di cosa ci vorrebbe per uscirne, e magari piacervi pure ("per-diletto").
  1. L'Euro, anche se vi sembra e vi dicono il contrario, non è una moneta, ma un sistema di cambi fissi inamovibili tra monete progettato appositamente per vincere una guerra commerciale (che dissimula una civile), e rivelatosi perfettamente funzionale a questo obiettivo (basta guardare al triveneto...). Tra i popoli che lo hanno adottato, pochi si sono arricchiti e molti impoveriti. A questi ultimi la cosa, seppure prevedibilissima, è stata fatta accettare grazie ad alcuni che in tempo di guerra si sarebbero definiti "collaborazionisti" (e in quanto tali giustiziati e degradati), che hanno propagato falsa coscienza ben remunerati per questo, e ai molti utili idioti che gli hanno fatto eco (presente!) convinti di fare il bene dei derubandi. Per fortuna, il gioco si è via via andato scoprendo, anche per via di alcune sue contraddizioni interne ed esterne, ed al momento è ragionevole prevedere una implosione dell'area-Euro se non addirittura della UE a breve: il recente progetto "Europa a due velocità" non è altro che un patetico tentativo di tenere in piedi il massimo possibile di questo castello di menzogne in un quadro in cui sta per essere tutto spazzato via, e chi cerca di ammannircelo è di nuovo o un collaborazionista o un idiota. Occhio!
  2. A questo punto uscire dall'Euro è possibile, delicato ma non necessariamente tragico quanto raccontano, e recuperare la piena sovranità monetaria è assolutamente indispensabile. Ma non è affatto sufficiente a salvarci, di per se. Altrimenti quando ce l'avevamo era tutto rose e fiori. E non lo era, anche se era molto ma molto meglio di adesso. Occorre anche la sovranità politica, e soprattutto la coscienza politica che il suo esercizio comporta tolleranza zero nei confronti della corruzione e sua repressione spietata. Il Giappone, che ha tutti questi fattori, può permettersi senza problemi (non ha neanche il minimo spread...) un debito pubblico molto più grande del nostro. Questa accoppiata di valori in Italia al momento si trova solo nel movimento 5 stelle, e finché sarà così nessuna polizza vita o altro sensazionale scoop potrà scalfire la necessarietà della sua definitiva assurzione al governo del Paese. Se la proporrà qualcun altro, e lo farà in modo altrettanto o maggiormente credibile, valuteremo.
  3. La distribuzione di ricchezza nel pianeta è sempre più iniqua (e lo è anche oltre le statistiche). La cosa è talmente evidente che nessuno osa negarne più l'ingiustizia, anche quando non ammette che essa non è altro che la tendenza naturale, quasi deterministica come una legge della fisica, del capitalismo, e che è impossibile invertirla anzi nemmeno temperarla se non appunto limitando il capitalismo, costringendolo ad agire all'interno di logiche "socialiste". Infatti, è schizzata in alto dopo la fine del socialismo reale, la cui esistenza invece "consigliava" a chi voleva il capitalismo di appunto mitigarlo con elementi di socialismo per evitare che i popoli scegliessero il modello alternativo.
  4. Ciononostante, è molto strano e sospetto il fatto che, diversamente da altre verità altrettanto evidenti, tipo ad esempio la suddetta questione Euro, i massmedia pòmpino questa notizia, pur senza spiegarne la ratio e le cause (e ci mancherebbe).
  5. La cosa si spiega con un'altra constatazione: su scala mondiale, se si considera il reddito, dentro l'uno per cento dei ricchissimi ci stanno molti di noi, dentro il dieci quasi tutti. E alimentare i sensi di colpa delle anime progressiste le rende più disposte a ulteriori affossamenti - anche tramite l'esercito industriale di riserva costituito dagli immigrati di vari livelli (dai camionisti ai braccianti) - di tenore di vita e aspettative, che sono ciò che risulta dalla vera grandezza che conta (e che invece viene nascosta): il rapporto tra reddito monetario e reddito indispensabile a vivere in ciascun contesto. Ed ecco spiegate sia le statistiche (e il loro "pompaggio" sulla stampa) che dall'altro lato la sensazione a pelle di diffusione della povertà.
  6. Considerando con intelligenza i fattori ai punti precedenti, e solo facendo ciò, si può comprendere perchè vincano la brexit e Trump, e vinceranno la LePen e da noi la Meloni se dovesse fallire il progetto grillino. E' che la gente crede alle chiacchiere, si, ma solo fino a un certo punto. Quando tocchi con mano il peggioramento drammatico delle tue condizioni di vita, quando puoi facilmente prevedere che per i tuoi figli le cose andranno ancora - e molto - peggio, se qualcuno ti racconta il contrario tu non solo non gli credi ma prendi ad odiarlo. E voti per chiunque possa in qualunque modo costituire una anche minima speranza di cambiare le carte in tavola.
  7. Per cui ripeto, per l'ennesima volta: progressisti italiani, anzichè rompere i cosiddetti a Grillo e ai suoi, baciate per terra per il fatto che esistono e tengono botta all'assedio concentrico cui sono sottoposti. E anzichè contribuire a quest'ultimo rilanciando post idioti su FB, cambiate lato della barricata, passate dalla parte del popolo oppresso che una volta era la vostra, e provate a portarli al 40 per cento, poi se non mantengono le promesse li molliamo.
Perchè uno Stato sovrano e serio, quando c'è un terremoto, stampa con un fiat tutti i soldi che servono ai propri cittadini per ricostruire le proprie case. Non uno di meno. E non uno di più: niente piani straordinari, niente grandi appalti, niente corruzione. Se ha ceduto parte della sua sovranità a una struttura sovranazionale, chiede a quest'ultima la cifra di cui sopra. Anzi, meglio: la cifra per mettere in sicurezza tutti i borghi storici prima del prossimo terremoto. Se questa gliela nega, si riprende la sua sovranità per intero e la manda affanculo. Pensate, ci sarebbe il modo anche senza doversi inventare nulla: di monete metalliche possiamo ancora coniarne quante ne vogliamo. Invece questi vanno dai loro mandanti a mendicare lo zerovirgola e si pigliano pure le procedure di infrazione, mentre quando servono 20 miliardi per parare il culo agli amici banchieri, i soldi sanno chiederli e quelli glieli stampano senza battere ciglio. Ora, questo ragionamento è così semplice, la sua autoevidenza è tale che se anche la Raggi nascondesse una magagna per ciascun pelo, non basterebbe scoprirle tutte ed inventarne altrettante, per annullarne il peso. E lo stesso vale per quest'altro pensiero semplice semplice: la sindaca la stanno rivoltando come un pedalino e trovano solo fesserie, se lo stesso trattamento l'avessero riservato a tutti gli altri politici negli ultimi decenni, oggi l'Italia non avrebbe problemi e il movimento 5 stelle non sarebbe neanche mai stato nemmeno pensato.
Ah, e uno Stato serio e sovrano può senza problemi introdurre il reddito di cittadinanza, magari all'inizio nella versione soft contenuta nel programma dei cinquestelle, ma di certo anche nella sua versione full, qui bene illustrata da Carlo Bertani. Tutti devono avere di che vivere, punto e basta. E non è vero che costerebbe troppo: nella maggior parte dei casi, si ridenomina una parte di quanto già si eroga, o si cambia nome e natura a prestazioni assistenziali e previdenziali. La spesa ulteriore che resta, grazie al moltiplicatore keynesiano rientra tramite la leva fiscale. Tutta. E se no (o comunque finché no) è deficit, sticazzi. Ma il sistema può reggere. E va esportato. Con chi non lo adotta, semplicemente si chiudono le frontiere e non si fanno affari. Questo doveva fare l'Europa e non ha fatto: aveva un modello da difendere e propagare, quello postbellico basato sul welfare, e invece è stata il cavallo di Troia del capitalismo multinazionale per "cinesizzare" lavoro ed economia. Ora basta. L'UE è morta, la Nato pure, l'Euro già puzza. Chi non prende atto di questa realtà si ostina ad avere a che fare con zombie. Occorre instaurare un modello basato su sovranità monetaria, lotta alla corruzione e reddito di cittadinanza, e difenderlo in qualunque scala sarà possibile difenderlo, a cominciare da quella nazionale. Occorre un nuovo patto sociale, impostato secondo paradigmi diversi dalla crescita del PIL (parametro obsoleto e distorcente, di cui ci si può finalmente disinteressare se si guarda al benessere vero, fatto di più sogni e meno bisogni), tramite anche una riformulazione del vecchio slogan "lavorare meno lavorare tutti" (o preferite De Masi?), al posto del modernissimo "se vuoi lavorare devi accettare di farlo a condizioni di schiavitù altrimenti stai a spasso, e ti dice lusso se ancora hai dei vecchi con una casa e una pensione", che è il modello imperante (cui è improntato il mai troppo esecrato jobs act) adottato dal partito erede degenere del PCI, quel PD che quando sparirà sarà sempre troppo tardi.

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