lunedì 21 gennaio 2019

VEDI LE NAVI

Anche la copertina non era male...
Quando scrissi questa ballata non avevo letto i fumetti di Black Panther, e il film era ben lungi da uscire. Ad un esame di coscienza approfondito, se proprio devo rintracciare la suggestione che ha seminato in me il lavorio da cui è uscita questa canzone, è in un vecchio pezzo... (che faccio, mi sputtano o no? massì, chi se ne importa!...) ...dei Pooh, Inca, uno dei pochi dello storico complesso ad essermi mai piaciuti oltre il magnifico Parsifal.
Con questa, mi sto avviando ad avervi proposto ormai quasi tutte le mie vecchie canzoni ancora possibilmente attuali, e nessuno mi ha ancora chiesto un testo, manco vi avessi chiesto soldi, maledetti! Devo dedurre, ormai, che sono troppo indietro, o forse troppo avanti, comunque non sono sincroni con la contemporaneità musicale (sto citando Battiato...), osservando la quale posso sempre consolarmi pensando che è fatta di testi banali e superficiali per questo i miei non sono adatti - mentre chi come me questi ultimi li detesta, in genere si scrive i propri, quindi cosa andavo cercando?
Pazienza, resteranno per i posteri, se mai tutta questa immensa memoria elettronica di ognuno di noi dimostrerà un minimo di capacità di permanenza (ma dispero, vista la relazione inversa tra, ad esempio, l'importanza che diamo alle foto rispetto alla facilità di scattarle, o in genere la possibilità di memorizzazione su supporti esterni e la capacità di mandare a mente - o a voi non capita di ricordare più i numeri fissi non più esistenti dei compagni del liceo che i numeri di cellulare degli amici di oggi?). Anche quando, come questa, sarebbero una hit di estrema attualità, a voler guardare la luna del neocolonialismo anziché il dito delle migrazioni.
VEDI LE NAVI
Vedi, figlio mio, le navi?
Ficcatele bene in mente:
non averci mai a che fare
con certa gente!
Quand'ero piccolo passarono con le navi di ferro
e andarono a uccidere le donne dalla parte del sole,
ma non è solo colpa loro, ovvero
loro non possono diversamente:
il loro sangue è putrido e maligno, il loro cuore mente.
Quand'ero piccolo passarono con le api di ferro
e impollinarono la terra con un duro seme,
e chi morì non può più raccontarlo
quando sentì la voce del metallo
urlargli dentro il ventre e l’aria perfida dentro la gola.
Vedi, figlio mio, le navi?
Ficcatele bene in mente:
non averci mai a che fare
con certa gente!
Ma io ricordo quando vennero per la prima volta
con armi sputafuoco sulle navi di legno,
allora io dissi “non facciamoli entrare,
il loro Dio promette fiamme e pene,
io vedo i nostri figli con a mani e piedi le catene,
io vedo che di ferro avranno le navi,
di ferro muoiono e ci uccideranno,
di ferro uccideranno il cuore del mondo, di ferro e d’inganno,
io vedo dai loro usi strani
che non sapranno mai cos'è la vita,
confonderanno morte e pulizia, benessere e vita,
e vi daranno morte per pulirvi,
poco denaro per farvi felici,
ma finché non sarete come loro sarete nemici.”
Vedi, figlio mio, le navi?
Ficcatele bene in mente:
non averci mai a che fare
con certa gente!
E neanche noi ci salveremo dalla loro follia:
ormai sono i padroni del mondo, con la loro bugia,
perché per essere padroni di niente
di niente bisogna essere nel male
e loro che sono padroni del mondo, loro che sanno volare,
risparmieranno questo pezzo di terra
solo se non lo scopriranno mai,
per questo figlio ti ripeto sempre quello che oramai sai:
vedi, figlio mio, le navi?
Ficcatele bene in mente:
non averci mai a che fare
con certa gente!

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