domenica 27 gennaio 2019

UN GOLPE, MA MORBIDO

Ma voi lo avete capito, poi, perché hanno fatto fuori Gheddafi?
Non solo sono anni che ci propinano la loro visione del mondo, che poi è quella del capitalismo sovranazionale, come se fosse l'unica possibile e comunque l'unica "scientifica", a dispetto dell'assioma che la scienza è la patria del dubbio e ciò che lo esclude non è scienza. No, ecco che quando la gente comune dimostra (col voto) che ha smesso di credere alla loro narrazione della realtà, per quanto insistente e dominante, e poi dimostra (mantenendo il consenso al sia pur rabberciato e contraddittorio governo nonostante gli attacchi concentrici a cui lo hanno sottoposto) che proprio non ci vuole credere più, approfitta del fatto che quest'ultimo non ha la forza politica o forse solo l'habitus di bandirli da tutti i gangli del mainstream (cosa che loro invece hanno sempre fatto, qualunque posizione avesse il loro governo nel simulato continuum destra/sinistra) per continuare a disinformare in tutte le direzioni. Peggio, quando finalmente la nuova situazione politica consente che una voce discordante da quella narrazione si affacci, senza pretendere di dominare a sua volta ma semplicemente di democraticamente fare sentire un'altra campana, eccoli che subito partono in quarta blaterando di disinformazione antiscientifica: il classico bue che dice cornuto all'asino.
I fatti. L'altra sera (grazie a Freccero, si noti) finalmente una trasmissione TV parlando di signoraggio raccontava diversamente da come ve l'hanno sempre raccontata loro la politica economica e le congiunture degli ultimi decenni. Sacrilegio! Come si premettono? Ignoranti! Ecco il dominio grillo-leghista sui media! eccetera eccetera... Inutile obiettare che la suddetta gente comune lo sa benissimo, perché se lo sente nel culo e nel portafogli, chi ha ragione. E inutile rammentare che prima del dominio del monopensiero liberista e monetarista esisteva almeno un'altra scuola di pensiero economico, e visto gli sfaceli compiuti da quella dominante sarebbe proprio il caso di riaprire un confronto democratico con l'altra, nel merito. No, hanno ragione loro e gli altri sono ignoranti e in malafede, questo è il loro paradigma, e stiamo parlando di gente che si considera democratica e aperta.
Un altro esempio ce lo da la cronaca. Voi siete mai stati in Venezuela? Io no. Io non ho idea diretta di cosa vi succeda, quindi cerco di farmi un'opinione cernendo i fatti dalle opinioni altrui. C'è un presidente eletto, con maggioranza netta anche se meno del predecessore, il quale non solo aveva larghissimo consenso in patria, ma era stato ispiratore di un movimento che aveva portato la sinistra al governo in quasi tutto il sudamerica, cosa del tutto inedita e inusitata rispetto alle logiche geopolitiche imperanti, nel plauso anche di molti di quelli che oggi via social fanno eco a chi da addosso al successore. C'è un Paese ricchissimo di petrolio, al punto di poter far campare da signori tutti i suoi abitanti, ma il dominio delle multinazionali ha sempre impedito a quote significative di ricchezza di fermarsi li: il consenso popolare a Chavez deriva proprio dall'aver promesso, e poi iniziato ad attuare, di inceppare questo meccanismo. Ci sono gli USA, che da sempre appunto dominano il continente in varie modalità, tra cui spiccano quelle neocoloniali e il sostegno neanche troppo occulto a dittatori sanguinari di ogni genere: quando vai a vedere l'ultimo film di Moretti, caro il mio piddino, ricordatene, e cerca di immaginare con chi starebbe Allende oggi, e di capire che gli americani non sono cambiati, fanno sempre le stesse cose, sei solo tu che hai cambiato campo senza manco accorgertene. Quindi io non so esattamente cosa succeda laggiù, ma ho il forte sospetto che abbia ragione uno come Minà, che il sudamerica lo conosce e una volta era uno dei miti della sinistra: c'è in corso il tentativo di riappropriarsi del petrolio mettendo al governo un fantoccio. Tentativo che mira a completare la riconquista del subcontinente da parte della destra liberale, altrove, a iniziare da Argentina e Brasile, dimostratasi più semplice.
Invece, a voi raccontano che siccome Maduro (che avrà fatto i suoi errori, ma nel contesto di una strategia di strangolamento) non avrebbe più il sostegno della maggioranza della popolazione, e siccome invece c'è un altro che questo sostegno ce l'ha, bisogna indire subito nuove elezioni o riconosceremo il secondo come legittimo Presidente (praticamente un golpe che scatenerà una guerra civile, ma questo non ve lo dicono). Bene fa chi rileva allora che sarebbe da fare la stessa identica cosa in Francia, dove peraltro sono ben più accertati sia il calo dei consensi di Macron sia l'ampiezza e la profondità della protesta. E male, malissimo, fa chi dimentica che il paradigma è esattamente quello con cui si detronizzarono Saddam e Gheddafi, causando centinaia di volte più problemi di quanti si pretendeva di risolvere - a parole, perché nei fatti l'obiettivo era esattamente destabilizzare, e quindi è stato centrato, e i cazzoni siete voi che gli facevate eco nel "dalle al dittatore".
Di questo, e altro, dobbiamo dire grazie ancora una volta a chi ha confezionato una legge elettorale avvelenata dopo l'altra, con l'obiettivo riuscito di arginare il trionfo democratico che è l'affermazione del movimento 5 stelle - la prima volta incassando con una finta alleanza un premio di maggioranza che ha estromesso dal governo il partito di maggioranza relativa, la seconda costringendo quest'ultimo a contrattare ogni singola questione con un partner di governo che fino a ieri aveva condiviso la maggior parte delle storture precedenti, dalle trivelle alla TAV passando per la politica estera e il pareggio di bilancio in Costituzione.
A proposito, la vostra cara Unione Europea sta implodendo: avete sentito dell'alleanza bilaterale francotedesca? e soprattutto, avete capito cosa comporta? Le parole di Conte a Davos sono state giustamente paragonate a quelle di Wilson tra le due guerre mondiali, speriamo che il premier stia preparando, oltre ai discorsi, anche quel famoso piano B. L'Euro è al capolinea, bisogna prepararsi.

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