sabato 11 marzo 2023

DI CRIMINI E CRIMINALI

Beh, se non avete mai visto The Blues brothers, peggio per voi
Partiamo da una constatazione elementare, che spesso tutti dimenticano: tutti (vorrei dire quasi tutti, ma temo non ci siano abbastanza eccezioni da giustificare il quasi) coloro per qualcuno o qualche popolo sono passati alla Storia come grandi condottieri patrioti statisti, per qualcun altro o qualche altro popolo sono (se quel qualcuno ha ancora voce o quel popolo esiste ancora) o sono stati in qualche modo dei criminali. Chi è d'accordo è quasi certamente affetto da quel "relativismo culturale" che virgoletto perché il buon Ratzinger ci si scagliava dichiaratamente contro un giorno si e l'altro pure, perché da buon teologo comprendeva che un relativista non può essere un buon credente e lui era il CEO di un'azienda con miliardi di affiliati la doveva difendere, che diamine! Intendiamoci, va bene così: è meglio un nemico sincero di un finto amico, quindi molto meglio papaRatzi dei mediatici e infidi traffichini che lo hanno preceduto e seguito. Ma non stiamo parlando di Papi, stiamo parlando di voi. Chi di voi non è d'accordo con l'affermazione iniziale, essendo magari convinto di poter individuare un Garibaldi o un Hitler a fargli da punto fermo di riferimento in quanto ottima rappresentazione del bianco o del nero nella scala di grigi della realtà, sappia, se non lo sa già, di essere uno schierato, un accolito, un "partigiano" nel senso deteriore del termine (che avrete usato anche voi, magari solo per offendere un arbitro).

Ho citato due esempi estremi (uno che ha una via una piazza e magari una statua in praticamente ogni città d'Italia, e uno che a parte i nazisti dell'Illinois tutti usano come sinonimo del Male assoluto) perché persino loro hanno nel curriculum abbastanza episodi di segno opposto da consentirgli, in caso la Storia fosse andata diversamente, di passare alla stessa con una immagine totalmente capovolta rispetto agli stereotipi correnti: Garibaldi come un ladro di bestiame poi avventuriero al soldo degli inglesi contro il legittimo regno dei Borbone, terrorista agitatore e traditore dello stesso popolo che riusciva a trascinare, Hitler come l'unico statista in grado di sollevare la Germania e il suo popolo dal baratro causato dagli accordi di Versailles e dai malefici influssi delle pluto(giudo)crazie che con le loro crisi telecomandate miravano a controllare i popoli di tutto il mondo, e poi il padre fondatore dell'Europa Unita. Nessuno avrebbe mai saputo niente, e anche quando li avrebbe etichettati come falsità complottiste, dei campi di sterminio, esattamente come oggi noi dei tanti misfatti di Garibaldi e dell'Unità d'Italia, che al massimo ci raccontiamo io Pasbas e voi quattro gatti. Dunque non sto ragionando per paradossi.

Sto affermando invece che chi è convinto ma davvero convinto che nella questione ucraina Putin sia il cattivo punto e basta e Zelenski il buono punto e basta, e che armare quest'ultimo sia un Dovere per la Democrazia e non anche invece forse la ragione per cui la guerra continua da oltre un anno (magari sarebbe finita un anno fa con la legittima liberazione delle enclave russe in Ucraina), ha un problema: crede per partito preso alle "verità" che gli racconta il regime cui appartiene. Per cui hai voglia oggi a sentirsi un paladino della democrazia: egli stesso avrebbe posizioni opposte se il suo "padrone" fosse un altro, sarebbe putiniano di ferro sotto Putin, integralista sotto Khomeini, nazionalsocialista sotto Hitler, fascistone sotto Mussolini, eccetera eccetera su su fino ai Sumeri. Perché se vogliamo proprio identificare un elemento che contraddistingue l'essere democratici è l'esercizio abituale e incondizionato dell'arte del Dubbio, e l'essere in democrazia è la garanzia di poter sempre liberamente e senza conseguenze espletare tale esercizio. Se dubitare dell'efficacia e della sicurezza dei vaccini, e anzi della legittimità di chiamarli così, mi toglie la libertà di esprimermi e di scegliere e i mezzi per sostentarmi, non siamo in democrazia, punto. E questa è una libera opinione, roba che non può essere sindacata nemmeno dalla Corte Costituzionale.

Se non bastasse il ragionamento logico, però, eccovi alcuni esempi in cui la cosiddetta verità storica, quella che ci hanno presentato dogmaticamente come tale, nasconde perlomeno un'altra faccia della medaglia, quando non un capovolgimento di nesso, talvolta persino ammesso dagli artefici, quando la distanza temporale è diventata sufficiente a neutralizzare le conseguenze dell'emersione. Esempi in cui l'etichetta "crimine" e "criminale" si trova in realtà appiccicata altrove rispetto a quanto ci hanno insegnato.

  • Dresda nel 1945 fu rasa al suolo dai bombardamenti alleati senza essere un obiettivo militare, per esclusivo scopo "terroristico" (costringere i tedeschi alla resa), con centinaia di migliaia di vittime in un solo giorno - il parametro è tra l'altro utile per capire quanto sia differente nelle modalità e negli intenti l'offensiva russa in Donbass (a proposito: che campioni da Feltrinelli...) eccetera, e quanto siano intimamente malvagi invece certi comportamenti dei sedicenti paladini della libertà e della democrazia mondiali - pochi mesi dopo, a Hiroshima e Nagasaki, fecero il bis con l'aggravante del mezzo usato, del fatto (oramai pacificamente ammesso, a dispetto delle balle che ci hanno raccontato per decenni) che in pratica i giapponesi si erano già arresi, e dell'intento reale rivolto già alla guerra successiva (mostrare i muscoli alla Russia: gli storici ormai concordano sul fatto che sganciare le atomiche fu il primo atto della Guerra fredda non l'ultimo della Seconda guerra mondiale).
  • La Libia di Gheddafi, per decenni definita regime autocratico per contrapposizione alle sedicenti democrazie occidentale, come si poteva invece definire se confrontata a quasi tutti i regimi africani e anche mediorentali, magari con riferimento al benessere dei cittadini? E confrontata con quella attuale, frutto dell'intervento occidentale con tanto di assassinio del leader? Sentiamo e facciamo sentire Fulvio Grimaldi, magari ci apre gli occhi... E lo stesso paradigma si può applicare all'Iraq, l'Afghanistan, l'Iran e a tutti gli altri posti dove l'Impero si arroga il diritto di intervenire per esportare i suoi pretesi valori.
  • Le ONG che pattugliano il Mediterraneo, certo che salvano vite. Ma qualcuno ha fatto i conti bene, su quanto la loro presenza sia un incentivo per quelli che imbarcano disperati su natanti sempre più malmessi, e per i loro mandanti qui da noi, e quindi aumenti il flusso dei partenti in tale misura che anche aumentando la quota dei salvati il numero delle vittime finisca per aumentare drammaticamente? E tutto questo in confronto allo scenario peggiore, quello in cui i barconi ci sono comunque e le ONG no, figurarsi in confronto a quello migliore, l'unico davvero accettabile: che l'ineffabile (e sempre latitante proprio solo quando servirebbe) Unione Europea si accolla l'onere di stimare i flussi migratori necessari e di organizzarli in sicurezza, togliendo la prima incombenza alle mafie e la seconda ai criminali, coi migranti che arrivano in quanti e dove devono arrivare con mezzi sicuri.

Nessun commento:

In evidenza

DEFICIENZA, NATURALE

Dell'argomento AI ne abbiamo già parlato come di uno di quei pericoli gravissimi verso i quali sarebbe opportuno porre argini non appen...

I più cliccati dell'anno