Con qualche timore scaramantico, elenco le cose che potremmo vedere nei prossimi mesi grazie all'afflato democratico dei sudditi della periferia profonda dell'impero americano: pace in Ucraina, Israele che si dà una calmata, messa in pausa dei progetti di una nuova pandemia, abbandono dei folli progetti di cambiamento climatico (o come dicono loro del suo azzeramento) tramite misure empiriche che hanno l'unico sicuro effetto (e forse anche il loro vero obiettivo) nell'impoverimento collettivo. E forse anche un cambiamento di equilibri all'interno di quel progetto antidemocratico e antipopolare che chiamiamo Unione Europea, indotto dal cambiamento di linea dell'alleato più potente. Francamente, se si realizzasse anche solo la metà di questo scenario, poco mi importerebbe che sarebbe grazie a uno che mi sta antipatico e che ideologicamente costituisce un mio avversario politico. Che vi devo dire, sarà l'anzianitudine...
Ora, lo so da me che alcune di queste cose non le abbiamo ancora viste e tra esse alcune non le vedremo mai, ma altre le stiamo già vedendo, ed è questa la riflessione di oggi: se un tizio che tu disistimi e rispetto al quale politicamente ti senti agli antipodi, definisce l'ineffabile Zelenskij come si merita e come tu pensavi fin dal suo affacciarsi alla scena politica, dichiara che i confine dell'Ucraina ante 2014 erano "irrealistici" come avevi pure provato a spiegare tu (erano disegnati in seno all'URSS, cambiava poco se non tenevano conto delle etnie, anzi favoriva il mischiamento), mette la sciagurata OMS alla canna del gas, e frusta come si merita l'ademocratica Unione Europea, tu cosa ne deduci? Che come tanti anziani sei finalmente diventato di destra pure tu, o che è la sinistra che a forse di spostarsi verso destra ha lasciato a sinistra degli spazi talmente vasti che alla fine li ha occupati la destra?
La mia domanda è retorica, e tra l'altro se anche qualcuno risponde diversamente da come mi sono risposto io mi importa relativamente. Io sono un uomo di pace, obiettore di coscienza ai tempi in cui costava caro, anche se non carissimo come a chi lo aveva fatto prima di me, se si fa la pace in Ucraina io festeggio, anche se l'ha fatta uno che non mi piace con un altro che era amico di un altro che non mi piaceva; se la cosa comporta un equo ridisegnamento dei confini a rispettare i popoli che ci vivono festeggio doppio, se di conseguenza si svolgono regolari elezioni in Ucraina (quasi nessuno ricorda che l'attuale regime è frutto di un golpe) triplo, e se tutta la vicenda indebolisce la Nato fermandone la sciagurata espansione a est festeggio (in memoria di tutti i cortei anti-Nato fatti da giovane) quadruplo; se poi mette in crisi l'Unione Europea (che dovrebbe essere demolita e ricostruita su basi totalmente diverse e pienamente democratiche, o niente) esulto. E lascio ai miei amici ancora prigionieri del vecchio continuum destra/sinistra le preoccupazioni sul presunto fascismo, figlie di una grande confusione, anche mediatica, su cosa sia formale e cosa sostanziale. Fuori dai denti, per me il neonazi è Zelenskij, e sulla UE fui subito d'accordo con De André: è la scimmia del quarto Reich, ballava la polka sopra il muro e noi che eravamo sotto le abbiamo visto tutti il culo. E non ho cambiato idea, anzi da allora le cose sono drammaticamente peggiorate.
Nessun commento:
Posta un commento