Da quando fu fatto fuori Luciani, per aver minacciato esplicitamente di voler fare chiarezza nell'intrigo di soldi e potere in cui era coinvolta la Chiesa, il soglio di Pietro infatti è stato ininterrottamente occupato da personaggi con scopi politici precisi, e ben diversi dalle dichiarazioni pubbliche per le quali hanno raccolto entusiasmo e venerazione. Volendo semplificare estremamente, Wojtila era li per consentire all'Occidente di vincere la Guerra fredda e demolire l'URSS, Ratzinger per consolidarne i risultati (quando un Papa "regna" abbastanza a lungo da aver nominato quasi tutti i cardinali che dovranno eleggere il suo successore non ci si può attendere diversamente) ma "se ne dimenticò" e non seguì il destino di GP1 grazie alle quasi inedite dimissioni, seguite dall'immediata elezione di Bergoglio. Uno che era stato pappa e ciccia con la dittatura argentina, e che si dimostrerà pappa e ciccia con la cricca che sta imponendo l'Agenda 2030 e ideologie connesse, il resto è solo facciata.
Il teorema tra parentesi poche righe indietro rema contro questa ipotesi, ma la speranza adesso è che "lo spirito santo" abbia suggerito ai votanti che effettuare uno scarto rispetto a questa subalternità al Potere fosse l'unica, forse l'ultima, speranza di mantenere per la loro istituzione un ruolo di potere autonomo. Prevost ebbe comportamenti opposti a "el Papa" durante la cosiddetta pandemia, e il suo evidente immediato (fin dal vestito, fin dalla scelta del nome) distanziarsi dall'affettata "vicinanza agli ultimi" del suo predecessore lascia sperare che lui invece non si scordi dei "penultimi", senza salvare i quali gli ultimi perdono ogni speranza di promozione.
Lo vedremo, il tipo è relativamente giovane e dovrebbe avere il tempo di lasciare un suo segno, anzi come ha detto un mio amico sto giro non è nemmeno più detto che noi si viva più a lungo di lui: nd'a jucamu, ce la giochiamo. Magari, a tennis...
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