martedì 19 maggio 2009

COSA VUOL DIRE AVERE (AVUTO UN GENIO PER MINISTRO)?

Ultim'ora ANSAKRONOS - Roma, 8 MAGGIO 2013 ore 1.30
Confermata l'identità del cadavere rinvenuto in fondo a una scarpata intorno a mezzanotte. Si tratta purtroppo del neo-ministro dello Sviluppo Globale Prof. Renato Brunetta.
Illustre economista e politico di grande statura, Brunetta, che passerà alla storia di questo Paese per l'opera meritoria, compiuta durante tutta la precedente legislatura, di demolizione dell'odiosa figura del dipendente pubblico (burocrate, assenteista, fannullone e zavorra della società italiana, e perciò irriso, emarginato, ridotto alla fame ed infine licenziato in massa e deportato) ed azzeramento della P.A. nel suo insieme, aveva assunto proprio ieri nel governo Berlusconi appena venuto fuori dalle urne, prestando il giuramento di rito, il nuovo incarico creato su misura per lui.
Col nuovo importante mandato allo Sviluppo Globale gli erano stati infatti affidati Attività Produttive, Commercio Internazionale, Comunicazioni e Politiche di Coesione. Il nuovo dicastero (per il quale sembra assumerà l'interim il vicepresidente del consiglio D'Alema) è dunque il riferimento per i settori portanti dell'economia italiana, sia in termini di promozione e sviluppo della competitività del sistema produttivo nazionale, che in termini di armonizzazione e monitoraggio del mercato interno. Ha infatti competenza in materia di programmazione, coordinamento, attuazione e verifica degli interventi per lo sviluppo e la coesione economica, sociale e territoriale, con particolare riguardo alle aree sottoutilizzate. Pone in essere politiche di supporto alla competitività delle grandi imprese nei settori strategici, provvede alle politiche dei distretti industriali, allo sviluppo per l'innovazione tecnologica, agli interventi di reindustrializzazione e riconversione dei settori di aree industriali colpite da crisi. Attua politiche di sviluppo industriale per le PMI. Provvede all'elaborazione delle linee di politica energetica di rilievo nazionale e coordina le attività connesse agli interventi di programmazione nazionale e regionale nei settori energetico e minerario. Si occupa inoltre di Telecomunicazioni, Commercio Internazionale, promozione e tutela della proprietà industriale; monitoraggio ed azioni di contrasto al fenomeno della contraffazione e tutela della proprietà intellettuale.
Con il decesso di Renato Brunetta, il Paese ha perso dunque una grande occasione per apportare finalmente riforme incisive nel tessuto produttivo ed economico nazionale. Sarà difficile trovare un sostituto all'altezza.
Le ultime dichiarazioni del neoministro, rilasciate al TgUnico di ieri sera in un'intervista al Direttore Riotta, suonano come un testamento politico (e qualche malevolo ci legge un che di sinistramente profetico): "vorrei tanto dare continuità alla mia precedente incisiva azione ministeriale, straordinariamente ricca di consenso sociale e di successi personali. Spero solo che i compagni di coalizione me la lascino condurre sino in fondo. Sarò accontentato?"
Il Presidente Berlusconi, intervenuto sul luogo della tragedia, non si è lasciata sfuggire l'occasione per una delle sue esilaranti battute: "era un brav'uomo, in fondo!".

2 commenti:

giafor ha detto...

Divertente la battuta finale ma hai dimenticato di rivelare l'autore del Brunetticidio: opera di uno statale infuriato o vendetta del clero per il fatto che ultimamente Brunetta aveva invitato i Vescovi a preoccuparsi dei preti pedofili piuttosto che della politica anti-migranti del governo Berlusconi? Ma nel merito, qualche dubbio sul fatto che il c.d. "energumento tascabile" abbia distrutto la PA ce l'avrei, pensando ai mille episodi degli infermieri di Perugia che in blocco si assentavano dall'ospedale, del poliziotto in assenza per malattia sorpreso a sciare sulle piste di Courmayer, del magistrato che mentre era assente per esaurimento nervoso aveva vinto una regata in Australia, tutti licenziati e poi reintegrati dai giudici, per non parlare del famoso professor M. che in sette anni ha fatto sei anni di assenze. Casi che sono la punta dell'iceberg di un "fannullonismo" che in dimensioni più o meno elevate esiste tuttora in molti (non in tutti, certo) settori della PA. O no?
(Giancarlo Fornari)

cugino ha detto...

Quanto tu dici attiene alle ragioni storiche (e di cronaca) su cui il Nostro appoggia la propria azione. Che però resta criticabile nel merito. Altrimenti faremmo come quelli che facendo leva sui troppi politici ladri "deducono" che è meglio una bella dittatura "almeno per quanto possa magnare magna per uno".
In ogni caso il post satirico su Brunetta l'ho ricevuto e postato, ma non è mio...

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