lunedì 4 maggio 2009

PAPY, CI SEI CASCATO!

La notizia è talmente grossa che nemmeno al boss dei boss era possibile la solita tattica dell'embargo assoluto, per cui il profilo scelto è "sono affari privati" e quindi se ne parli il meno possibile. Se solo si ricorda il battage, enorme a paragone, che aveva ricevuto la vicenda analoga di Sarkò e Carlà, si capisce la potenza del filtro messo in atto dal padrone delle ferriere.
D'altronde, si pensa pure a sinistra, perchè ci dovrebbe interessare dei cavoli propri del premier? Ci sono almeno due ragioni, invece:
  1. la cosa potrebbe concretizzare finalmente la risoluzione del conflitto d'interessi: Veronica pretende e probabilmente otterrà la spartizione del patrimonio un tot a figlio, e quindi 60 e 40 a proprio favore, ma anche Berlusca ottenesse il richiesto 50 e 50 avremmo comunque la fine del monoblocco, e non si pensi nemmeno a una gestione in accordo tra i fratellastri, chè la Storia è piena di Imperi smembratisi per le lotte tra fratelli...;
  2. è interessante politicamente la posizione di un certo elettorato di fronte alla causa ultima di questa separazione, la tendenza continuata ed ostentata all'infedeltà coniugale peraltro con ragazze giovani certo meno innamorate del tomo che attratte dalle possibilità di carriera (anche politica) come corrispettivo alla concessione dei propri favori; si tratta di un sistema di valori molto popolare nel Belpaese, e perfino trasversalmente, ma dovrebbe essere incompatibile con quello propugnato dalla Chiesa cattolica (e infatti la campagna elettorale dell'UDC ha subito una pesante virata etica...).
In realtà c'è ancora chi pensa che la cosa potrebbe rientrare, tanto annose sono sia le abitudini farfallone del Cavaliere che le piazzate a mezzo stampa della consorte poi rientrate clamorosamente. Se ciò non succede, è per via della natura della goccia che ha fatto traboccare il vaso (oltre che per l'ammontare degli interessi in gioco, ovviamente...): la partecipazione alla festa di compleanno di un'avvenente diciottenne napoletana che in pubblico (e su Facebook, anche se da oggi è sparita) lo chiama Papy, mentre gli impegni istituzionali lo avevano tenuto lontano dall'analoga occasione della figlia propria e di Veronica. La vicenda - amante minorenne, nomignolo, uomo la cui fortuna è iniziata con impicci su estero - ci ha fatto venire in mente una delle tracce dell'esilarante film Totò contro i 4: Nino Taranto è un dirigente delle Dogane così apparentemente solerte da bloccare le supposte che il Commissario Totò si faceva arrivare dalla Svizzera per curarsi le emorroidi, senonchè recatosi quest'ultimo presso un negozio di lingerie per acquistare degli articoli per travestirsi, scopre che una giovane piuttosto avvenente ne è proprietaria grazie all'omaggio del dirigente delle Dogane di cui sopra, che lei chiama affettuosamente Pipì. La scenetta che postiamo parte da quando Nino Taranto si reca al commissariato con le supposte prima sequestrate, nel tentativo almeno di rabbonire ed eventualmente di corrompere Totò, che invece registra il tutto e incastra Taranto.
E' da guardare fino alla fine, per capire il nostro titolo ma soprattutto perchè è esilarante. Tra l'altro scattano altri collegamenti più o meno inconsci: il finanziere corrotto, le intercettazioni, eccetera.

1 commento:

bravalb ha detto...

Vizi privati e Pubbliche virtù: il festival della doppiezza e della sodomizzazione televisiva che tanto più é gratis tanto più é amata. Cloroformizzazione del popolino "al popolo non far sapere quant'é buono il formaggio con le pere; ma se si tratta solo di pere mediatiche....ev..vai! giù con dosi industriali". Panem et Circenses. Il Popolino, dopo aver scelto di non pensare ha anche scelto, da bravo bambino (invecchiato), di non decidere delegando pilatescamente qualcuno che pensasse e provvedesse per lui (e magari anche digerisse). Così da poter tranquillamente continuare a masturbarsi la mente con il telecomando per poi arrivare a piangersi addosso come un vitello nell'accorgersi che il Cavaliere dai guanti bianchi l'aveva messa in c.... a tutti quanti. Papi, Papino mio é vero che quando mi dicevi che mi prendevi la temperatura non era per sodomizzarmi ma unicamente per il mio bene e perché ti stava a cuore la mia salute? Aiutami a smentire questi indegni fruitori della Tua sconfinata prodigalità. Io con il 60% della mia categoria (lavoro dipendente) abbiamo scelto, abdicando alle nostre prerogative, di votarci a te! Perché mai ora dovresti fare torto proprio a noi? No! mai saresti capace di compiere un simile tradimento rimangiandoti la Tua santa parola. Tradire la moglie, i figli: ma queste sono quisquiglie, pinzillacchere, robe da bacchettoni puritani. Proprio Tu che, al porto di Bari, hai commosso l'Italia mostrandoti straziato e con il volto solcato dalle lacrime difronte alla tragedia di una nave colata a picco con tutto il suo equipaggio di clandestini? Tu che mettevi a disposizione le tue case per i terremotati? Perché non gridi agli Italiani le centinaia di sfortunati Abruzzesi che hai ospitato, zittendo così quelle fottute malelingue che vogliono a tutti i costi il Tuo discredito? Proprio Tu che avevi messo le nostre esigenze prima delle Tue al punto da perderci il sonno per esserTi fatto carico delle nostre rogne? Non voglio credere che sia per le discoteche e le veline che hai perso il sonno, come i manipolatori vorrebbero farci credere. Restituiscimi la serenità di cui Tu solo sei capace; dimmi una sola Tua parola e l'anima mia sarà così rasserenata. Non puoi limitarti a dire che sono fatti privati le Tue ultime disavventure famigliari. Hai fatto sempre in modo di farTi vedere da noi, devoti sudditi, con i Tuoi figlioletti in braccio e farci anche sapere che, al rientro a casa da un impegno istituzionale, Ti saresti fatta anche una ciulatina. Ora perché, Tu che sei il Giusto, non intervieni con il Tuo vibrante verbo a smentire e far sapere agli Italiani cosa, i Tuoi detrattori invidiosi, sono stati capaci di ordire alle tue spalle. Non é pensabile che Tu, padre di famiglia e guida del Paese, sia capace di tradire i Tuoi figli in favore di una sciacquetta in cerca di contropartite alle sue grazie. Tu che frequenti minori? Ma no! Tu che, da Grande quale sei, Ti sei fatto piccolo per accudirci ma di certo non per godere delle nostre infimità. Inorridiremmo saperTi ridotto al nostro misero livello e per aver ceduto alle terrene tentazioni della carne. No! non possiamo rischiare di perdere per la seconda volta il Paradiso Terrestre. Il Tuo sommo senso di responsabilità e la Tua lungimiranza per l'avvenire e l'immagine della Tua amata Italia, Ti ha portato ad indicarci, quali future guide del nostro Paese, illuminati e illuminanti plurilaureati che purtroppo, prima di incontrare Te sulla via di Damasco, hanno avuto la iettatura di cadere sotto il cono di luce dei riflettori nel GF o simili. Peccato, un vero peccato perché sappiamo bene di quale elevato spessore e rettitudine morale siano le figure che Tu hai insediato alla guida del nostro Paese. Noi siamo certissimi che sarebbe stato lo stesso anche con questi astri nascenti e che, per la loro determinazione e preparazione, avrebbero fatto alzare i membri di tutto il Parlamento. Inaudita e incivile cattiveria chiamarle soltanto Veline. L'invidia é un mostro dagli occhi verdi che irride al cibo di cui si nutre. (w.shakespeare)
No! tutto quello che i Tuoi denigratori stanno cercando di addossarTi non può e non deve passare! Noi, Tuoi devoti, oltre a metterci proni davanti a Te di più non possiamo fare e poi, visti gli anni, la cosa potrebbe anche disgustarti. Dopo tutto ciò che hai cercato di fare per la soluzione dell'immaginario conflitto d'interessi, oggi sempre gli Stessi che Te l'hanno impedito, fanno leva sull'ingenuità e sul Tuo delicato momento privato, per accreditarsene il merito. Vedrai che se non intervieni riusciranno a frammentare e disperdere il frutto del Tuo coraggioso e duro lavoro di Imprenditore vecchia maniera, che mai si é immischiato ma che si é sempre tenuto fuori dalle tresche affaristico-politiche.
E' indispensabile che Tu scenda ancora una volta tra noi per dimostrare a questa gentaglia che: "la politica non é l'arte del mentire a proposito".

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