venerdì 20 gennaio 2012

NO TENGO DINERO

da www.sardex.net
No, il video dei Righeira se lo volete ve lo cercate da soli, ma il titolo è quello che ci voleva: ci azzecca sia con le cause della crisi che stiamo attraversando, sia con una delle possibili soluzioni.
I problemi che attanagliano l'intera Europa da qualche anno, infatti, sono frutto di una situazione paradossale: viviamo in un'era in cui la creazione di base monetaria è praticamente fuori controllo, a causa del capovolgersi del naturale nesso di controllo tra politica economica e mercati finanziari, ma le contromisure che questo sistema è capace di prendere lo avvitano in una durissima carenza di liquidità. In altre parole, la creazione dell'Euro con le sue regole è perfettamente funzionale in un sistema in espansione, e diviene letale in un sistema in recessione. In parole più povere: abbiamo molti meno soldi di quanti ne servirebbero per far girare le nostre economie dando lavoro e benessere a tutti, e le regole che ci siamo dati ci impediscono di crearli. Si badi: le regole ci impediscono di crearne troppi in certe condizioni, e questo va bene perché se sono troppi prima o dopo finiscono per valere meno e quindi è come dicono a Oxford un cazz'e tutt'uno, ma anche di crearne abbastanza in certe altre, e questo non va bene perché ci spinge in una spirale senza uscita. A meno di non cambiare le regole: è quello che propongono quelli che spingono per l'uscita dall'Euro o la fine dello stesso e il ritorno a monete sovrane, ma anche quelli che propongono che l'Euro diventi una moneta sovrana e la BCE una vera banca centrale prestatrice di ultima istanza e quindi creatrice della base monetaria che serve quando serve. La prima delle due soluzioni sembra più facile da percorrere solo a un approccio superficiale, nascondendo invece insidie che diventano probabilissime in un Paese come il nostro storicamente dedito alla corruzione e in preda alla malavita organizzata. La seconda, che sarebbe forse decisiva, prevede per essere attuata una vera unione fiscale e quindi innanzitutto politica, e direi democratica, dell'Europa, quindi può essere imposta solo da una presa di coscienza di massa della sua necessarietà a livello continentale, per cui quindi dobbiamo sperare nelle elezioni francesi prima e tedesche dopo, quelle italiane lasciando molto meno ottimisti specie se non cambia prima la legge elettorale e direi non viene mandata a casa (o meglio in galera) tutta una classe politica.
Fino a che non imboccheremo questa strada, le contromisure prese sono destinate ad essere come minimo inefficaci se non deleterie. Prendiamo ad esempio proprio il governo Monti: se da una parte la sua stessa esistenza ci dà la possibilità di sopravvivere (avesse resistito Berlusconi lo spread e gli interessi sarebbero volati alle stelle e oggi saremmo senza dubbio alla bancarotta), dall'altra non è sufficiente a farci invertire la tendenza, e non solo perché il "professore" deve comunque ottenere la maggioranza in questo Parlamento e quindi non può portare avanti misure ad esso sgradite, ma perché le misure che può immaginare un ortodosso liberista quelle sono, e sono appunto oramai tutte drammaticamente inutili in Italia come altrove. Negli USA senza la FED che crea soldi dal nulla sarebbero alla guerra civile e al disfacimento da tempo, e non ha torto chi ipotizza che dietro all'ostinazione autolesionista degli europei a privarsi di un istituto analogo ci sia proprio l'azione consapevole dei potentati finanziari americani, mentre le agenzie di rating contro cui è fin troppo facile prendersela sarebbero le uniche a fare obiettivamente il loro mestiere: cos'altro significherebbero i downgrade di questi giorni, infatti, se non un messaggio della serie "state sbagliando rotta"?
Prendiamo le cosiddette liberalizzazioni, ad esempio: da un lato come sempre capita nel Belpaese dall'annuncio all'attuazione perdono tutti i pezzi che chiunque abbia un minimo di potere (anche solo di ricatto) riesce a staccare, ma dall'altro davvero credete che possano risolvere i nostri problemi e riconsegnarci alla crescita verso magnifiche sorti et progressive? Ma quante volte avete preso un taxi in vita vostra? E cosa ci guadagnate se quel fascistone del tassinaro va in rovina, una bella flotta di Fiat Freemont (non si può nemmeno guardare, in sei mesi ne hanno vendute tre, e poi si atteggiano a "grandi imprenditori"...) della compagnia "Benettontassì" guidati da extracomunitari sottopagati? Se davvero si volesse risolvere il problema, invece, si dovrebbe agire come si spiega in questo articolo, nel quadro complessivo di una riforma della mobilità cittadina. Se si volesse davvero liberalizzare, cambiando esempio, si dovrebbe cominciare dall'energia: microproduzione e messa in rete secondo il modello Rifkin: risparmi enormi nella bolletta energetica, ricadute positive enormi sull'ambiente e sull'occupazione, induzione di un reale cambiamento culturale nei cittadini che ridurrebbe gli sprechi e migliorerebbe la qualità della vita attraverso una riduzione dei consumi (eccola, la decrescita che è sviluppo, non sono favole). E/o si potrebbe cominciare dal fornire a tutti i cittadini una banda larga senza fili gratuita: qualcuno la userebbe per i porno, si, ma per quanti altri sarebbe un'infrastruttura su cui poggiare per costruire la propria attività? E sto parlando di una cosa che costerebbe per tutta Italia meno di qualche chilometro di TAV, infrastruttura che invece non serve proprio a un cazzo di nessuno tranne a chi piglia gli appalti.
Si tratta però di soluzioni che necessitano di un fattore che questo liberismo monetarista proprio non ha, e come il coraggio di Don Abbondio se uno non ce l'ha non se lo può dare: l'inventiva. Per fortuna che invece al di fuori dall'ortodossia economica e dalle élite di potere questo fattore è ancora piuttosto diffuso, specie nel nostro Paese che forse senza questo sarebbe già andato a fondo come una enorme e fragile nave mal guidata: se abbiamo scarsità di moneta rispetto al giro di scambi che la nostra economia potrebbe consentirci, in attesa che riusciamo a indurre i nostri politici a cambiare paradigma e a fornirci della moneta che ci serve, cosa che ha esiti incerti e comunque tempi lunghi, cosa ci impedisce di inventare un sistema che "segni" crediti e debiti da qualche parte, come il bottegaio faceva con mio nonno negli anni sessanta? Specie nell'era di Internet, nulla, tranne la difficoltà di organizzare la cosa senza che possa configurare reati e conquistando la fiducia di un giro crescente di persone. E' quello che ad esempio in Sardegna stanno facendo con il Sardex, ufficialmente "circuito di credito commerciale", praticamente moneta virtuale. Da sempre, quando una legge è profondamente e diffusamente percepita come ingiusta, l'uso la supera, e le regole monetarie della UE non sfuggono a questa norma di diritto naturale vecchia come l'umanità: ridateci una moneta sovrana, o sempre più useremo monete virtuali e altri sistemi per far funzionare le cose che con così poca liquidità altrimenti si fermerebbero. Accettare di diventare tutti più poveri per consentire a pochi di mantenersi nel lusso NON è ineluttabile, non finché abbiamo (o immaginiamo, o troviamo) altri modi di misurare la ricchezza. Negli anni 70 avevamo molti meno soldi e meno cose di adesso, ma non eravamo meno felici, anzi. E ci sono cose nel profondo della società civile che si muovono anche quando dalla superficie sembra tutto piatto, e il mainstream parla solo del teatrino messo su dai suoi committenti. Occhio, le vere rivoluzioni, anche quelle più o meno apparentemente piccole, arrivano sempre senza preavviso.

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