giovedì 19 gennaio 2012

TISCORDI O ZOZZOGNO?

Negli ultimi tempi il tag Musica di questo blog ha ripreso quota in rincorsa a quello più presente, Berlusconi. Finita l'esperienza di governo dell'uomo di Arcore, infatti, si è potuto finalmente ricominciare a parlare sia di politica nel senso più esatto del termine, che di altri argomenti. E' vero che è difficile fare a meno di un personaggio di tale impatto narrativo, per quanto negativo e anzi proprio perché negativo, come dimostrano molti "satiri" in crisi e ad esempio questo pezzo di Marco Travaglio che scomoda Silvio anche a proposito del Capro Schettino, ma insomma qui ci provo.
La musica offre continui spunti a chi la ascolta con la testa e col cuore, e non solo con le orecchie per distrarsi o distrattamente. Ad esempio, in questi giorni ho rivisto sia la Peter Gabriel Tribute Band che gli Omaggio al Maestro, trovando migliorate le loro performance rispetto a qualche tempo fa, anche se i primi li avevo beccati in una sera in cui il cantante aveva problemi di voce, e i secondi hanno stavolta privilegiato troppo i pezzi più noti di Battiato rispetto ad altri meno conosciuti e secondo me più belli.
Nel frattempo ci hanno lasciato due personaggi che la storia della musica leggera italiana l'hanno fatta, sia pure con ruoli molto diversi: Bigazzi ha scritto canzoni memorabili praticamente per tutti, mentre Nanni Ricordi ha praticamente inventato i cantautori e rivoluzionato la musica italiana quando nel 1955 ha preso in mano la casa discografica dei suoi avi. Proprio uno di questi, peraltro, era stato immortalato tre anni prima da Totò nei panni del Maestro Antonio Scannagatti, che in una celebre "scena degli equivoci" di Totò a colori incontra il celebre editore Tiscordi giocando anche col nome del discografico ai tempi rivale, Sonzogno, quando lo trova in mutande perché credeva di avere a che fare con un infermiere che doveva fargli una puntura e non con un aspirante direttore d'orchestra.
Salutiamo quindi Bigazzi e Ricordi, che lasciano il mondo della musica nelle mani di troppi Zozzogni, con l'aiuto del Cigno di Caianello e delle sue magiche "introduzioni"...

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