mercoledì 27 marzo 2013

CARI AMICI VI SCRIVO

La grafica fornisce un'idea abbastanza shockante della disgustosa deriva autoritaria
di stampo monetarista che domina da anni l'Europa: se ci fai lingua in bocca per anni,
e non ti discosti nemmeno quando ha mostrato senza pudore la sua vera natura (che
prima della crisi riusciva a mascherare), poi non ti lamentare se perdi 3 milioni e mezzo
di voti. Gli italiani vogliono un'Europa diversa, lo avete capito o no? O per averla
dobbiamo aspettare che la vogliano gli altri europei? Tanto non manca molto, solo
magari una volta il cambiamento lo guidiamo anziché subirlo...
Questo post solo incidentalmente parla di politica, in realtà è un bieco espediente per risparmiare tempo altrove: da ora in poi, mi basterà incollare il link relativo in una email, o in un messaggio su facebook, per rispondere ai miei amici perplessi per il mio recente e convinto cambiamento di campo. Che, tanto per cominciare, a me non pare tale.
Sono di sinistra forse da prima di rendermene conto (come racconto in questo vecchio post), e se non mi sono mai detto "comunista" è un po' perché molto prima di studiarlo all'università intuivo molto ma molto subliminalmente che il socialismo reale e la democrazia capitalista erano solo due forme ideologiche di copertura della vera struttura reale del potere, e due forme sorelle, entrambe figlie della rivoluzione industriale, e un po' perché sono naturalmente allergico a qualsiasi forma di appartenenza esclusiva, insomma non dico che "non mi iscriverei mai a un club che mi accettasse tra i suoi soci" ma i comunisti dei miei tempi somigliavano troppo ai parrocchiani, e "io no che non mi arruolo" si può dire sulle note di Jovanotti. Ma feci campagna coi radicali per il referendum sulla 194 quando ancora non votavo e non conoscevo donna, e sono antiberlusconiano della primissima ora, tanto da abbandonare persino il tifo calcistico per il Milan (contratto da bambino per via di Rivera e di un papà ferroviere a Milano), convinto che quel modo di intendere il calcio lo avrebbe distrutto, e già sospetto (poi convinto da La compagnia dei celestini di Benni, 1992) che quello fosse solo il prorogo di una devastazione politico/sociale ben più vasta. Per cui chi mette in discussione la mia appartenenza politica o non mi conosce o mi fa un torto gravissimo. Un amico dovrebbe chiedersi, prima di cedere all'idea che io sia un "compagno che sbaglia" tra i tanti ad aver ceduto alle sirene neoautoritarie del grillismo, quali ragioni profonde possono aver portato uno (tanti) come me ad abbandonare il sostegno al centrosinistra dopo averlo mantenuto in mezzo a mille peripezie negli ultimi vent'anni.
Insomma, se ho votato Grillo e sostengo apertamente la rivoluzione civile che il suo MoVimento potrebbe portare avanti è proprio perché sono di sinistra da sempre, e il mio desiderio è che in Italia ci sia un forte schieramento di sinistra che porti avanti idee di sinistra. Dal PCI al PDS, dall'Ulivo all'Unione, dai DS al PD, da Prodi a Monti, sono sempre rimasto "nel solco" sperando che la caterva di errori commessi (dall'aver concesso contra legem l'eleggibilità a Berlusconi nel 1994, alla Bicamerale, alla stessa creazione del PD nel momento e nel modo sbagliato, all'appoggio troppo convinto alle teorie monetariste dominanti in Europa e ai loro epigoni) fossero solo episodi di un percorso alla cui fine ci sarebbe stato il trionfo di una sinistra moderna e responsabile si, ma che mai avrebbe perso di vista la ragione stessa della sua esistenza: il benessere delle classi subalterne alle dominanti. Ancora alle assurde primarie di fine 2012, avevo apertamente tifato Bersani nella consapevolezza che consegnare il partito a Renzi era come sancire il definitivo annacquamento di tutta la tradizione di sinistra italiana in un'entità più simile alla vecchia DC che altro. Ho sperato fino alla fine, insomma, che chi guidava il partito erede del PCI si ricordasse di dire una parola, anche una sola, per il suo vecchio elettorato di riferimento. Ora Bersani se ne ricorda, quando per lui è troppo tardi, e quello a cui stiamo assistendo (tu quoque Fiorella!) è un patetico, per quanto possa persino riuscire, tentativo di affibbiare ad altri colpe proprie tramite una sorta di patente di irresponsabilità. Leggetevi Scanzi qui, con molta attenzione: non si può chiedere a Grillo quello che non può dare, si potevano però fare tante cose per non dargli tanto potere. Tante cose di sinistra, che non si sono dette o fatte.
Quindi, il mio sostegno al M5S è strumentale e temporaneo, a che l'Italia faccia finalmente quello scarto in avanti che dovrebbe vederla dotata di un centrosinistra vero, magari contro un centrodestra vero, che dicano cose diverse riguardo ad esempio la politica monetaria e il rigore, ma le stesse cose riguardo le regole del gioco e la corruzione. D'altronde, il ruolo del MoVimento è questo per la stessa ripetuta ammissione dei suoi fondatori, non dimenticate che Grillo chiese di partecipare alle primarie del PD prima di creare un movimento che senza vent'anni di errori non avrebbe avuto nemmeno le precondizioni alla sua nascita, e senza gli ultimi vergognosi e rovinosi mesi non avrebbe preso certo queste percentuali. Il M5S nasce per riportare alla "normalità" il sistema-Paese, ridurre ad una percentuale accettabile la corruzione e i costi della politica, ridare il giusto equilibrio ai poteri dello Stato, riscrivere un patto sociale con dei punti fermi DI SINISTRA enormi come la natura pubblica di alcuni beni fondamentali per ciascun cittadino.
Se io fossi amico di Bersani, gli metterei una mano sulla spalla e gli direi:
coraggio, non sei stato nemmeno il peggiore dei segretari del maggior partito di centrosinistra in Italia, ma è finita. Per te, per una serie di eventi dei quali in parte nemmeno sei il responsabile, è finita in ogni caso: se accetti di fare il Presidente del Consiglio con i voti di Monti e Berlusconi ti frega Grillo, se tieni duro nel rifiutarti e sei costretto a mollare ti frega Renzi. E' finita, ma se ti arrendi a questa idea scoprirai che una cosa la puoi fare, per l'Italia, per la gloriosa storia di cui sei l'esponente ultimo, in fondo anche per te stesso che lo so che ogni tanto a casa davanti allo specchio fai ancora il pugno, timidamente: se non è scemo Napolitano a giorni chiederà a Grillo (pubblicamente o meno) di fare il nome di un candidato premier, tu rubagli il tempo, accordati con Beppe, digli che i tuoi gli daranno la fiducia sui punti che gli avevi copiato giorni fa, vedrai che il giorno dopo Renzi si fa il suo partito di centro e si porta via un po' di zavorra, e tu sarai libero di rimettere una S in fondo al nome e rifondare la sinistra in Italia: c'è tutto il tempo di prepararsi a vincere mentre il governo di scopo applica il suo programma a termine. Se lo fai, tra un anno o due il grillismo perderà ragione di essere. Se lo fai, avremo ancora una sinistra in Italia. E se tutto ciò succede, cari amici miei, la storia dirà che il merito sarà stato di chi a un certo punto si è rotto i cosiddetti e ha avuto il coraggio di darti lo schiaffo che hai preso a queste elezioni, e un po' anche tuo che hai saputo trarne le dovute lezioni.
Vedremo a giorni se questo mio è solo un pio desiderio.
...
P.S.
Franco Battiato è stato aggredito a 360° per aver detto la verità, passi per le Mussolini e le interessate, ma una donna di sinistra dovrebbe capirlo da sola che il suo attacco alle "troie" in realtà è proprio una difesa per tutte le altre.

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