giovedì 21 marzo 2013

C'E' UNA CURVA VELOCE A SINISTRA

Per consentire al pilota di rally di restare concentrato sulla strada,
accanto a lui c'è uno che gli dice - in un codice rapido quanto
efficiente - cosa sta via via per affrontare: è 
il navigatore.
Più è pericolosa un'attività umana, più la paura è un problema quando la si svolge. Non prima, prima la paura è sana, perché spinge a controllare e ricontrollare tutto, e magari a decidere se farla o no, quella cosa, ma una volta partito, a guidare in un rally, a sciare, in un'immersione, in una partita a poker, in qualunque cosa comporti un rischio, chi permette alla paura di presentarsi aumenta in proporzione a ciò la probabilità che le cose vadano male. Se guidi guarda il punto dove vuoi andare con l'auto, se guardi il muro all'esterno della curva ci vai contro. Se scii, butta le spalle tanto più a valle quanto più è ripida la discesa, se arretri cadi e se è ripido non ti fermi più. Se sei in apnea, la paura ti fa respirare male e il fiato non ti basterà per risalire. E se hai paura di perdere, magari perché hai contato i soldi e non ne hai più tanti, i tuoi avversari lo sapranno e ti sconfiggeranno anche con carte peggiori delle tue.
La situazione politico-economica mondiale in questi anni è pericolosa, quella italiana in modo particolare. Se lasciamo che sia la paura a decidere, non ne usciamo vivi. I potenti, quelli che hanno di più e quindi hanno interesse a mantenere la loro posizione di privilegio, lo sanno, per questo instillare la paura è una delle loro tecniche preferite. Negli anni 70 e 80, con questo sistema hanno blindato il consenso attorno alla DC e ai suoi satelliti, con la strategia della tensione e il terrorismo. Berlusconi ha costruito il suo attorno alla paura del comunismo, e poco importa che questo non ci fosse più: si è visto se ha funzionato... Oggi molti italiani, e tra essi alcuni dei miei migliori amici, sono condizionati nelle loro scelte dalla paura del default, della bancarotta con conseguente insolvenza dello Stato e panico nelle strade e fame diffusa. A cosa credete servano le crisi di Grecia prima e Cipro oggi? La Grecia è meno ricca della Lombardia, Cipro di moltissimi comuni italiani, se la BCE volesse risolverebbe i loro problemi in un fiat, ma allora la gente in Italia e Spagna e ormai anche Francia si tranquillizzerebbe, e non si può... E' successo che gli italiani, che storicamente tirano fuori il meglio di sé solo nelle situazioni di emergenza, abbiano votato in modo da portare da zero al 25% una forza politica fortemente critica nei confronti di questa costruzione europea, così da condizionare anche la linea di altre forze che fino ad ora erano state colpevolmente acquiescenti alla stessa. Cipro sembra proprio un messaggio a nuora perché suocera intenda...
La conseguenza di questa paura è che dobbiamo accettare i diktat di questa UE, se non vogliamo finire sul lastrico, per cui chi ha votato Grillo anziché PD o SEL è un pericoloso avventuriero o uno stupido, e ben gli sta se domani non ci saranno più soldi per pagargli lo stipendio. A questi avvertimenti io rispondo che restando nella spirale di rigore e depressione innestata da questa dissennata politica monetarista europea presto non ci saranno più soldi per niente, e che invece serve proprio un atto di coraggio ORA. Svariati milioni di italiani hanno deciso di spostare il loro consenso da entrambi i lati del vecchio (e illusorio) continuum destra/sinistra a un soggetto che può avere questo coraggio. Non è detto, ma potrebbe riuscirvi, quando gli altri non avevano nemmeno la lontana intenzione di provarci. Già si vedono i primi effetti positivi di questa clamorosa novità nel quadro politico: il PD ha ripreso a dire cose di sinistra, e tra i famigerati otto punti si affaccia timidamente la ridiscussione degli accordi europei. E' questa la svolta, è come una curva, guardare i pericoli accanto alla strada adesso è controproducente, la strada, l'unica che ad imboccarla ci porta fuori da questa crisi, passa per la demolizione di queste istituzioni monetarie fallimentari: se per tornare alle monete nazionali, per creare un Euro2 per i PIIGS più la Francia svalutato del 30-40% rispetto all'Euro1 in cui resterebbero Germania e satelliti, o riformare tutta l'area Euro dotandola di una Banca Centrale sottoposta al Parlamento europeo che governi la politica monetaria con l'obiettivo keynesiano della piena occupazione di tutti i cittadini dell'Unione (con unico bilancio, quindi unico debito e niente spread), è indifferente (io eviterei la prima strada, lasciandola come possibilità residuale, perché col livello di corruzione italiana è impraticabile, almeno prima di un repulisti decennale, mentre già con la seconda assisteremmo a una formidabile ripresa della piccola e media impresa, e la terza sarebbe la soluzione Ideale), ma bisogna fare qualcosa SUBITO. La decisione ovviamente dovrà essere presa a livello europeo, ma solo un governo alternativo in un paese decisivo come l'Italia può ottenere che si apra questo tavolo di trattativa: se crolla l'Italia crolla l'Euro e tutta l'UE appresso, bisogna avere solo il coraggio di usare questa arma, l'unica capace di salvare l'Unione Europea dei popoli da quella della moneta. Il coraggio di imboccare questa curva guardando la strada, senza farsi condizionare dalla paura.
Come fece questo omino del Sud nel 1979, che oggi ci ha fatto piangere.



Pietro Mennea era persona di eccezionale levatura culturale oltre che sportiva. Se Grillo propone un candidato premier come lui a Napolitano, ripassa la patata bollente nelle mani di Bersani: li abbiamo noi i pochi punti che servono a salvare il Paese, e siete voi gli irresponsabili se non ci votate la fiducia. Intanto che noi governiamo, voi pensate a riorganizzarvi in un partito di sinistra vero, magari tra questo e aver contribuito a salvare l'Italia e l'Europa alle prossime elezioni vincete voi, è da sempre che Grillo dice che il MoVimento è di natura transitoria. Su, ragazzi del PD, abbiate coraggio, che anche in politica a lasciarsi guidare dalla paura capita di perdere elezioni già vinte, come nello sport a sbagliare una curva veloce, come in amore a distruggere i propri stessi sogni.
E ora i consueti spunti di approfondimento per i meno pigri:
  • Bertani, ovvero cosa c'è dietro la vicenda Cipro;
  • Scanzi, ovvero un bell'approccio "laico" su Grillo e il M5S;
  • Travaglio, ovvero uno dei pochi a difendere ancora i grillini dal fuoco incrociato dei media, che magari avessero riservato la stessa intransigenza a tutti i politici negli ultimi vent'anni...

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