venerdì 9 agosto 2013

COME (LE) FATE

 Credete ancora alle fate? Ignoranti! 
Comunque sia stata determinata (se per uno strabismo di fondo o una effettiva diversa incidenza della corruzione) l'asimmetricità della purtroppo breve ma cruciale stagione di Mani Pulite, è soltanto ad essa che dobbiamo il fatto che Silvio Berlusconi sia diventato il leader del centrodestra: è "sceso in campo" da quella parte perché dall'altra ha trovato i posti tutti occupati. Il "peccato originale" di ratificare l'elezione di un soggetto ineleggibile secondo la legge (allora ed ancora) vigente, ha fatto si che questa anomalia togliesse senso alla distinzione tradizionale tra destra e sinistra, perché il campo politico si è invece polarizzato in berlusconiani e antiberlusconiani, con tanta gente (da Montanelli a Casaleggio, passando per Di Pietro e Travaglio, e non dimenticando tutti tutti i democristiani del PD) in quest'ultimo polo che nel vecchio spettro si sarebbe collocata a destra anzichenò.
La cronaca di questi giorni da un lato aiuta molto a comprendere questo discrimine (e come e perché il quadro politico sia mutato al suo interno), dall'altro lascia intravedere in base a quale nuova polarizzazione il campo stia nuovamente cambiando. Accade infatti che la vicenda della condanna definitiva per frode fiscale dell'uomo politico simbolo degli ultimi vent'anni esalti tutti i suoi tratti più significativi: dalla carica eversiva alla potenza di fuoco massmediologica, dalla sostanziale amoralità alla distanza siderale dai valori della democrazia liberale, tutto viene dimostrato al limone dalle sue reazioni, dal rifiuto di dimettersi alla minaccia di golpe alla richiesta di grazia coatta ai trappoloni mediatici al giudice per finire al capolavoro della manifestazione non autorizzata (peraltro un fiasco che ha avuto una eco da megasuccesso). In un "Paese normale" tutta la sua carriera politica sarebbe stata impossibile, ma se per una congiunzione astrale fosse avvenuta ugualmente, gli eventi degli ultimi giorni la avrebbero stroncata irrimediabilmente. Da noi non solo ciò non accade, ed Egli può ancora ragionevolmente usare la minaccia di elezioni come arma perché può effettivamente ancora vincerle, ma addirittura personaggi e schieramenti politici che devono la propria fortuna (quando non addirittura la propria stessa esistenza in quanto tali) all'avversario sono costretti a gettare la maschera passando dalla sua parte (tradendo così la quasi totalità dei propri elettori, che li hanno votati in quanto suoi nemici) dichiaratamente - dando ragione a chi da tempo sospetta che sottesamente siano lì da sempre.
Bisognerebbe proprio prendere gli italiani per il bavero e chiedergli: come fate? In particolare:
1. come fanno ancora in milioni a dare il proprio consenso a un delinquente del genere?
e
2. come fanno ancora in altri milioni a dare il proprio consenso a chi ha finto per decenni di opporsi a un soggetto del genere mentre ci faceva lingua in bocca, anche adesso che la maschera è stata gettata?
La prima risposta è più semplice, e si può introdurre con una metafora cinematografica: se è vero che uno dei meccanismi della risata è l'identificazione ipocosciente col personaggio, allora gli italiani di una certa generazione stanno a Sordi come quelli di quella dopo stanno a Troisi come quelli attuali stanno a Cetto Laqualunque. Esiste cioè una certa quota di italiani che sono come Berlusconi: cialtroni, tendenti all'illegalità, puttanieri, individualisti estremi al punto di sprezzare il bene pubblico (se non quando e nella misura in cui è di stretta utilità propria); per costoro ogni ulteriore dimostrazione delle "caratteristiche" del soggetto, condanne definitive comprese, non sono che medaglie al valore. E' pertanto del tutto inutile se non controproducente insistere a enumerare le "prodezze" del (forse ex) Cavaliere: chi si identifica in lui ne uscirà rafforzato, perché al suo posto farebbe lo stesso e invece purtroppo non ha l'occasione e/o la capacità di eguagliarne le performance, e chi ne subisce il fascino ancora più affascinato.
La seconda risposta è più complessa. Questa specie di confessione di "similitudine per opposizione" e masochismo di fondo può aiutare ma non soddisfa del tutto: il blogger Leonardo è troppo antiberlusconiano per vedere la nuova demarcazione, come chi sta accucciato sottocoperta non può vedere l'orizzonte. Molto più utile è questa riflessione del Comandante Nebbia: la divisione principe della società italiana, che si riflette in politica (ma trasversalmente), è tra fessi e non fessi, con questi ultimi che prosperano grazie all'esistenza dei primi. E' brutale, andrebbe raffinata e argomentata, ma rende bene l'idea e spiega molte cose. Il suo corollario ce lo fornisce qui Badiale: partendo dalla commentatissima (io mi ero astenuto solo per sincera pena verso uno che da giovane ha scritto molti capolavori e ora sta invecchiando malissimo) intervista del Corriere a De Gregori, deduce e dimostra che la sinistra non ha davvero capito nulla di nulla di quello che è successo nel mondo negli ultimi trent'anni. Solo questa spiegazione riesce a dare ragione sia dei continui errori dei vertici che del persistente attaccamento della base, invece l'altra, la malafede, che pure per qualcuno (con e senza baffetti o fascia tricolore) o se volete per molti sarà vera, per quanto per certi versi preferibile spiegherebbe solo la mezza messa. Infatti, se all'elettore piddino fai leggere qualcosa di politica monetaria che prova l'assurdità delle scelte del proprio partito in quel settore, anche qualcosa di semplice e ben suffragato da dati come questo pezzullo di Bagnai che dimostra l'impossibilità di ogni ripresa (e anzi di ogni misura che non sia a saldo zero, come dimostra da ultimo il balletto dell'IMU) senza rivoltare come un pedalino la costruzione Euro, lui, proprio come il tuo compagno di banco davanti alle equazioni di primo grado, vede tutto confuso e si rifugia nelle favolette che gli raccontano Letta e Saccomanni, come quella dell'inversione di tendenza prossima ventura oggetto in questi giorni di tamtam massmediologico . Se così non fosse, visto che forse il 90% di chi ha votato PD lo ha fatto in funzione antiberlusconiana, dal momento in cui è iniziato il governissimo queste persone avrebbero dovuto abbandonare il partito al ritmo di una al minuto, e dal momento della condanna di una al secondo, cosa che a sentire i sondaggi non sta succedendo (e va bene che i sondaggi abbiamo visto quanto valgono...).
Smetteremmo di stupirci di tutto ciò se ricordassimo che nei piani di Gelli, di cui l'affiliato P2 Berlusconi Silvio è stato l'esecutore, il "bipartitismo apparente" è uno dei punti determinanti, accanto al controllo dei massmedia per via del quale instupidire progressivamente l'elettorato (e allontanare dal voto per schifo i resistenti all'instupidimento), e a quella riforma della magistratura con separazione delle carriere e assoggettamento della pubblica accusa all'esecutivo che è l'unica parte che ancora non gli è riuscita (ma ci proveranno ancora, specie adesso). Dietro questa falsa etichetta, i due schieramenti hanno svolto per venti anni la stessa politica economica e monetaria, di estrema destra, fatta di privatizzazioni, impoverimento programmato e progressivo, deindustrializzazione, demolizione della scuola pubblica (scrivevo di scuola come strumento di riproduzione sociale anziché di promozione meritocratica nel 1986, la situazione oggi è solo peggiorata) a favore della scuola privata, megaopere pubbliche (dal Ponte all'ultimo traforetto passando per la TAV) costose e inutili se non per far tangenti, eccetera, fingendo talvolta di fare opposizione per raccattare qualche voto anche lì (è questa la funzione che svolge adesso SeL, putroppo, come dimostrano ad esempio troppi atteggiamenti della sua madonna, se non basta l'argomento logico che è quando Bersani diceva e ripeteva "comunque con Monti" che bisognava mollarlo, non dopo che l'apparentamento in coalizione ha regalato al PD la maggioranza alla camera e a SeL l'ingresso in parlamento).
SeL comunque è recuperabile, assieme a molti elettori del PD (i quadri no, non si salva nessuno o quasi), se solo si riesce a fargli capire qual'è la nuova polarizzazione del quadro politico, che soppianta quella classica sinistra/destra e quella abusiva pro/contro Berlusconi che l'ha demolita: è quella tra chi vede il piano di impoverimento popolare cui siamo sottoposti e chi non lo vede, tra chi riesce a capirne le cause e chi nemmeno gli effetti, tra chi tenta di raccontarti le cose come stanno e chi continua a mentirti spudoratamente, tra chi pensa che la politica non dovrebbe essere un mestiere ma una missione temporanea aperta a tutti e chi ne ha fatto il proprio win-for-life, tra chi pensa che la democrazia sia soprattutto un problema di regole da scrivere assieme e rispettare e chi si rifugia dietro alla maschera ideologica del voto, tra chi ritiene che la costante (attorno a cui tutti gli altri fattori economico/politici devono girare attorno come variabili) debba essere che tutti abbiano il minimo per sostentarsi e la possibilità di elevarsi e chi pensa che debba essere la quantità di moneta decisa all'estero da organismi non eletti e se poi qualcuno muore di fame sticazzi, insomma potremmo definire questo nuovo continuum onestà/disonestà, legalità/illegalità, fessi/furbi, di certo da una parte c'è Grillo e il suo moVimento (rimasti soli a dire certe verità, come nel caso Fiat) dall'altra tutti gli altri, almeno nel parlamento di oggi. Nell'elettorato invece le proporzioni potrebbero essere diverse, specie contando tutti quelli che hanno smesso di votare e non rispondono nemmeno ai sondaggi. Per cui io starei molto attento a dare troppo credito a questi ultimi sottovalutando invece le tendenze di fondo della società: i furbi (capaci e incapaci di monetizzare questa furbizia) e i loro emuli sono ancora tanti, tra gli italiani, ma i fessi potrebbero aver capito che oggi hanno la loro possibilità di riscatto.
Attenzione che le fasi di transizione tra un continuum e l'altro possono essere anche rapide e imprevedibili, e guai a chi ancora si muovesse nella realtà polarizzata secondo un nuovo continuum come se lo fosse ancora secondo quello precedente. Prodi ha battuto due volte Berlusconi perché aveva capito in quale continuum si distribuiva l'elettorato, Occhetto prima e Veltroni poi hanno straperso perché lo hanno ignorato (il secondo con ottusa convinzione). Il PD può continuare ad essere quello che è, e Renzi può vincere le elezioni, solo se la gente continua a credere al berlusconismo e alla capacità di opporvicisi come qualità pre-giudiziale, ma il peggioramento delle condizioni materiali può favorire lo svelamento della realtà, nella quale se vince il PdL o vince il PD quello che succede alle nostre tasche e alla nostra democrazia è praticamente uguale, cioè un macello.
Chi si illude di poter tornare al continuum destra/sinistra, devastato da venti anni di berlusconismo, fa la fine di Ingroia: neanche SeL, fosse stata sganciata dal PD, sarebbe in Parlamento. Ragion per cui non resta che una -stretta- via, per chi voglia salvare i valori della sinistra e della democrazia in Italia: affiancarsi a Grillo nella lotta ai furbi, ai corrotti, agli intrallazzisti, insomma agli italiani di un certo tipo, per provare a dimostrare che ormai sono gli italiani di un altro tipo, a essere maggioranza. Ammesso che sia vero e che ci si riesca.
Questo percorso prevede che cada subito questo governo ignominioso, e se ne crei un'altro (magari anche non "dei sogni" come questo) con una mission di breve termine di ripristino delle regole democratiche a cominciare dalla legge elettorale, il solo che Grillo e Casaleggio potrebbero essere convinti a sostenere. Ciò comporta che chiunque abbia compreso i nuovi parametri della realtà si faccia carico della responsabilità di far aprire gli occhi in tutti i modi possibili, blog socialnetwork unoauno, ai tanti delusi della politica che non votano più e ai tanti ancora disposti a credere al Partito Democratico, come i bimbi alle fate.


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