martedì 13 agosto 2013

UN PO’ PIÙ DI SEI RIGHE

Come nei bugiardini (e chissà perché si chiamano così!) o nei contratti
di Paperone (o dei gestori telefonici, o delle banche): la scritta in piccolo
contraddice quella in grande, ma è quella in grande che si vede
Se perfino un think-thank come MicroMega può chiudere ad agosto, e farlo lasciando in home un pezzo in palese contraddizione, come può un povero blogger insistere in questi giorni nei suoi post, peraltro sapendo che già normalmente sono "comunicazione uno-a-pochi" ed ora sarebbero più o meno urla nel deserto?
Non può, per cui a parte sorprese magari derivanti da eventi in cronaca che provochino un irresistibile prurito alle propaggini della tastiera volgarmente dette dita, ci risentiamo tra un po'.
Ci fosse però qualche irriducibile lettore compulsivo, gli lascio il solito malloppone pieno di approfondimenti da seguire, buono per placare per qualche giorno ogni eventuale crisi di astinenza.
...
So benissimo di non scrivere facile, come nella vita sociale di non avere quello che si suol definire un buon carattere, ma per entrambe le cose vi assicuro si tratta di una scelta stilistica precisa, una strategia comunicativa coerente con l'obiettivo. Che non è avere più lettori (o amici) possibili, altrimenti tanto varrebbe mettere su un sito porno amatoriale e arriverebbero pure i dindi, come dimostra da ultimo una recente disavventura feisbucchiana (che ho condiviso con molti, se l'evento si è meritato un trafiletto persino del Corriere.it): si ricevono più feedback da una foto nemmeno davvero zozza, che un virus ti ha fatto "condividere" senza che manco l'avevi vista, che in totale da decine di richiami a post seri e ponderati che riguardano il futuro di ciascuno di noi e magari ti erano costate ore tra documentazione e stesura. E' assicurarsi di avere il maggior numero possibile di lettori (o amici) buoni, che hanno la pazienza di seguirti oltre l'asticella delle difficoltà che gli metti d'avanti con i "virtuosismi" logico/sintattici di cui sei capace (o con i tuoi  modi scorbutici). Un po' come a tennis giocare per fare bei punti e magari perdere piuttosto che per vincere a costo di giocare male e fare giocare peggio il tuo avversario, ecco.
A proposito di tutto ciò, sempre su Facebook in una chiacchierata pubblica in un gruppo di vecchi amici viene fuori che io sarei diventato di estrema sinistra, al che puntualizzo che non sono io ad essermi spostato è tutto il quadro politico ad averlo fatto verso destra, e posto un link a un post di questo blog a dimostrarlo, al che un mio carissimo amico mi risponde con questa battuta:  "troppa fatica, leggo fino a sei righe". Ecco, fratello, tu scherzavi ma è questo il punto. Il berlusconismo, in quanto attuazione dei piani della P2 (manca solo la Giustizia, si stanno attrezzando), è riuscito nell'intento di rendere mediamente più ignoranti, pigri, disinteressati tutti quanti: gli elettori degli anni 70 incarnavano un concetto di partecipazione politica tale che mai e poi mai avrebbero consentito a coacervi di interessi privati come il PdL e accozzaglie di valori eterogenei come il PD di arrivare al 5 per cento, e questo problemino si poteva risolvere solo cambiando gli elettori (cosa che, con l'aiuto dell'anagrafe e controllando i mass-media, si può fare in un paio di decenni, e infatti si è fatta). Chi volesse davvero superare il berlusconismo, deve porsi come obiettivo di medio/lungo termine l'inversione di questo processo, che oggi (visto che la TV da un lato sarebbe costosissimo e difficilissimo tentare di controllarla, e dall'altro è inadeguata intrinsecamente all'approfondimento, perché "il mezzo è il messaggio") passa necessariamente per Internet. Avremo iniziato a risolvere il problema, quando alleveremo ragazzi che preferiscono leggere più di cinque righe su un blog che guardare una cosa in TV, e questi saranno elettori molto diversi di quelli cresciuti a pane e ieri Drive-in oggi Amici. Viene in mente qualcuno, che stia tentando di attuare questa strategia?
Molte delle critiche aprioristiche di cui è oggetto il moVimento di Grillo, tutte quelle che vengono da parte di chi se solo leggesse nel merito (dismettendo le vesti di tifoso di partito, eredità di un certo modo di essere di sinistra) le sue proposte non potrebbe non condividerle quasi tutte, derivano dal fatto di non comprendere questo: che a Grillo non interessa vincere in questo quadro politico, Grillo vuole che cambi il quadro politico. Grillo vuole sgombrare il campo da gente che quando studiava all'Università, magari imbeccata da genitori o zii già nel bisinissi, programmava di entrare in politica per farne il mestiere di una vita, da gente che a un certo punto ha pensato di sfruttare il successo in altri campi per monetizzarlo in politica, e da gente che vota questa gente perché li invidia e al posto loro farebbe uguale. Anche (ipoteticamente) depurato dal corollario consequenziale chiamato tangenti, questo sistema (di cui molte cose, ad esempio sta storia delle fondazioni, le ignoriamo proprio) costa alla collettività una cifra incalcolabile, tra costi diretti dovuti alla sua essenza di carrozzone e costi indiretti dovuti al fatto che questo carrozzone ha l'autoalimentazione come unico perno delle proprie scelte politiche, il benessere della collettività essendo solo un'etichetta ideologica e una ricaduta eventuale. Nel nuovo mondo, ammesso che questa visione vinca, nessuno farà politica per più di dieci anni, nessuno in questo lasso di tempo potrà essersi arricchito senza dover spiegare come e perché, e tutti noi abbiamo il diritto e il dovere di essere pronti a questo servizio innanzitutto avendo la pazienza di informarci leggendo e mai più abbeverandoci alle fonti di falsa coscienza della nuova oralità, dell'analfabetismo di ritorno chiamato televisione. Solo a un gregge si può far bere che sta arrivando la ripresa, o che lo spread è basso e se cade il governo risale e ci toccherà pagare l'IMU. Se studi, sai che nessuna ripresa è possibile in questo regime monetario, che lo spread anche se non è catastrofico come quando sgovernava il puttaniere è ancora abbastanza alto da alimentare la spirale recessiva aumentando la spesa per interessi e quindi il debito pubblico, che se il PIL scende il debito pubblico in percentuale del PIL sale anche se in assoluto scende figurarsi se in assoluto sale, e che con il fiscal compact voluto da PD e PdL dobbiamo pagare tante tasse comunque le chiamiamo (almeno finché ce la si fa, poi il sistema-Paese collassa e amen) e se tolgono l'IMU devono metterne un'altra. Solo se studi, sai che la decrescita è uno scenario obbligato e si può solo decidere se governarla e come o subirla mentre quelli che ne evitano gli effetti per se ti prendono in giro con la crescita, e sai che l'Euro è una moneta sbagliata al servizio di pochi con lo scopo di impoverire molti e così com'è che non può reggere a lungo per cui si può solo decidere come riformarla o uscirne controllatamente oppure subire gli effetti dell'inevitabile crollo.
Per cui, ragazzuoli, anche durante le vacanze, studiate; dài che è poca roba, l'argomento per le ferie è "come mentre chiacchierano d'altro per distrarvi stanno per assaltare le ultime ricchezze pubbliche, dopo venti anni di privatizzazioni in cui hanno letteralmente rapinato il patrimonio dello Stato messo in piedi col sangue e il sudore di generazioni di italiani":
  • Pellizzetti, ovvero la storia della Perottina, ovvero l'inizio della distruzione del tessuto produttivo italiano;
  • Bertani, ovvero l'assalto, alla Cassa Depositi e Prestiti ovvero ai risparmi postali degli italiani, com'è e come ve lo raccontano: qui persino Il Fatto, figurarsi a sentire i telegiornali (non li reggo più, ma immagino titoli come "il piano Letta per la crisi dell'edilizia" o qualcosa del genere, mi sbaglio?);
  • Odifreddi, ovvero la "matematica" dei disservizi alle Poste, emblema di tutte le privatizzazioni dei servizi (quasi sempre fonte di peggioramento degli stessi, di aumento dei prezzi sempre, anche dove in teoria potrebbe essere il contrario) fatte in questi decenni, e ancora non hanno compiuto il piano definitivo di separazione dei servizi bancari da quelli postali, collegando i primi alla depredazione della CDP di cui sopra e lasciando i secondi allo sbaraglio.
Buon ferragosto "a risparmio" a tutti!

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