venerdì 20 settembre 2013

IL MIO NEMICO

Abbandona anche tu il PD! Anche se Grillo ti sta antipatico
(io mica condivido tutto quello che dice e come lo dice!), è lui

l'unico che può portare per la prima volta istanze di sinistra
al governo di questo Paese, convinciti e convinci il tuo prossimo.
SEL non supererà il 4% manco se Vendola strappa a Vespa
Porta a Porta, e se la gara restasse tra PD e Berlusconi,
guarda, quasi quasi, se sei un poveraccio, ti conviene che
vinca quest'ultimo. Per fortuna c'è un'alternativa:
vota e fai votare il moVimento 5 stelle!
C'è un verso del brano di Silvestri da cui ho preso il titolo di questo post, che siccome è bello vi embeddo in fondo, che recita "il mio nemico non ha divisa", intendendo che spesso il Nemico vero preferisce non indossare insegne che ti aiutino a identificarlo come tale, e così magari ti si nasconde in casa. Ignorando l'elementare dettato di questo sentimento popolare (cito non a caso Moretti dirigente PCI in Palombella rossa), milioni di persone hanno votato per gente che ha sfruttato l'onda lunga dell'eredità di un partito nato e cresciuto vicino al popolo mantenendone (via via adeguato ai tempi, fino a unificarsi con la tradizione di un altro partito che Popolare addirittura ci si chiamava, prima e dopo la parte centrale della sua storia, in cui però a modo suo ha continuato a fare anche gli interessi dei poveri cristiani) il contenitore, per usare il consenso politico che ne lucrava al fine di arricchirsi personalmente intanto che cedeva ai Padroni il bene pubblico e la sovranità nazionale. Ed ecco che, siccome Zingarelli alla mano divisa significa anche moneta, il mio nemico ha una divisa, e si chiama Euro.
Di questi milioni di ingenui, alcuni tra cui il sottoscritto si sono recentemente sganciati, svegliati come da una secchiata di acqua gelida in faccia dall'esplodere del fenomeno Grillo, ma altri, a sentire i sondaggi, sembrerebbero ancora disposti a dare credito a questo centrosinistra, specie se a guidarlo venisse chiamato un nuovo cicciobello (evidentemente, non gli è bastato il primo). Il fenomeno è altrettanto inspiegabile di quello analogo che fa si che un delinquente abituale, finalmente condannato a pagare per una piccola parte dei suoi crimini, dopo avere dominato la scena politica per venti anni a forza di balle sempre (a volte evidentemente a volte meno ma sempre) dimostratesi tali, e in questo dominio contribuire pesantemente allo sfacelo dei conti pubblici e al degrado economico civile e morale del Paese, possa ancora presentarsi in televisione a proclamare che resta in politica anche se cacciato dal Parlamento, e anzi fonda un nuovo/vecchio partito, con la possibilità concreta che abbia ancora tanto consenso da poter rivincere davvero le elezioni. Ma di questa inspiegabilità la spiegazione c'è: ai meno pigri consiglio l'attenta lettura di questo articolo in due parti (una e due) del SignorSpok di Mentecritica, e magari la rilettura di questo mio vecchio post che prende le mosse dalla stessa curva di distribuzione statistica, ai più pigri la riassumo come segue.
C'è al massimo un 5, a voler esagerare 10, per cento di persone che decide della propria vita, figurarsi delle proprie scelte politiche, secondo logica. Viceversa, ciascuno percependo se stesso come essere pensante quindi logico, c'è un 90 e passa per cento di persone che crede di farlo. Quindi è probabile che moltissimi si trovino nella posizione di credere di farlo e invece non farlo. Non mi accodo a Spok nel parlare di QI, perché esso misura solo un certo tipo di intelligenza, quella logica appunto, e non c'è troppo da vantarsi ad avercelo alto: magari, è a scapito dell'intelligenza intuitiva o di quella pratica, che servono taanto di più... Mi ci accodo invece nel guardarvi in faccia e rassicurarvi, se proprio ci tenete: se leggete questo blog, e magari ne tenete uno vostro, o comunque vi documentate in rete, insomma se siete arrivati a questo punto di questo usualmente ostico testo, avete un QI decisamente più alto della media. E, arriva subito il contrappasso, siete statisticamente poco rilevanti, e NON siete il target della propaganda politica. Non avete visto Berlusconi in TV? Nemmeno io, quantosiamobravi!, ma tanto non è a noi che parlava...
Quando c'erano la DC e il PCI il QI medio, l'intelligenza logica, l'alfabetizzazione degli italiani erano sensibilmente inferiori, ed era a quegli elettori che quei partiti parlavano, facendosi capire benissimo, anche perché gli italiani non erano mica scemi, mica come oggi insomma. E se uno decideva di votare per l'uno o per l'altro, era perché era chiaro, al di là delle chiacchiere, gli interessi di chi avrebbe portato avanti, magari solo strumentalmente ma cavolo se lo avrebbe fatto, il SUO partito. Oggi siamo talmente scemi che votiamo o per un partito che parla di liberalismo mentre fa solo gli interessi del suo signore e padrone, o per uno che parla di antiberlusconismo rigore e crescita mentre fa solo gli interessi dei suoi padroni della finanza (prossimi padroni nostri in tutto e per tutto), mentre di federalismo per toglierlo a chi aveva dimostrato di farlo fruttare ne parlano tutti ma nessuno ha mai voluto farlo davvero. Se non nella misura in cui aumentava la spesa verso settori "tangentabili", anche perché sotto c'è l'obiettivo di fondo di chiunque abbia intrapreso la carriera politica nell'Italia democratica, sbarcare il lunario, svoltare, o come si dice dalle vostre parti.
Dunque, occorre schematizzare. Ci sono due questioni fondamentali, da cui derivano tutte le altre ma proprio tutte quelle che costituiscono il polverone sollevato apposta nel quadro politico:
  1. la politica monetaria;
  2. il fattore etico nella politica e nella società, e le sue ricadute economiche.
Con la politica monetaria imposta dalla costruzione/Euro così com'è non c'è nessuna speranza di uscita dalla crisi. Per cui occorre o mettere in atto forze capaci di cambiare sostanzialmente la costruzione/Euro oppure cominciare a studiare una strategia di uscita. Se non siete d'accordo con questa affermazione, o siete ricchi o i ricchi vi hanno abbindolato con discorsi che non capite convincendovi ad andare contro i vostri stessi interessi.
Con il grado di corruzione imperante nel nostro Paese, però, nessuna politica monetaria può funzionare: tra tangenti, mafie, costi della politica, evasione/elusione fiscale ed economia sommersa, è come se ci fosse una tassa oscura del 50% su ogni attività economica in chiaro: una cosa intollerabile per qualsiasi sistema. Per cui occorre un'offensiva giudiziaria incisiva e continuativa di almeno due decenni, in grado di convincere chiunque che se sgarra sarà con ogni probabilità punito. Se non siete d'accordo con questa affermazione, o siete tra i tanti al confine della legalità se non oltre, o quelli che ci stanno vi hanno abbindolato con frottole mentre in pratica vi mettevano le mani in tasca.
Ora i due principali schieramenti rispetto a queste due questioni si trovano nelle seguenti posizioni:
  • il PD è fautore e irrimediabilmente portatore di una politica monetaria di estrema destra, mentre almeno a parole (si ok talvolta anche nei fatti, ma purtroppo sempre meno spesso) combatte sul fronte etico dal lato giusto (anche per rispettare, diciamo così, l'antiberlusconismo originario);
  • il PdL, o meglio da poco di nuovo Forza Italia, è decisamente e dichiaratamente portatore di un'etica profondamente radicata in un certo modo di intendere l'italianità, una sorta di individualismo originario per cui ogni volta che contrastano l'interesse pubblico e quello privato è intimamente giusto perseguire il secondo a danno del primo e pazienza se talvolta è illegale, mentre almeno a parole (perché nei fatti ha dimostrato troppe volte di essere succube agli stessi "poteri forti" che denuncia) si dichiara contro l'Euro e le politiche di rigore ad esso connesse.
Non prendo in esame la posizione dei partiti "minori" perché sono irrilevanti: la Lega è destinata a sparire presto, per Casini e Monti l'unico orizzonte politico decente è la creazione di un soggetto politico di centro che inglobi mezzo PD una volta che si sia sciolto (oh che salto in avanti di chiarezza che sarebbe!), SEL è capace di parlare solo a quei 10 su cento iperrazionali di cui sopra, e ne convince 3 (forse, ché bisogna vedere quanti non perdonano a Vendola l'alleanza strumentale, con chi ha consegnato il Paese in mano ai Padroni, in cambio della presidenza della Camera, come dimostra come viene condotta) perché degli altri 7 uno è di destra e 6 sono nauseati da questo modo di fare politica di sinistra e tornerebbero a votare solo se rinascesse Berlinguer.
Chi resta? Qual'è l'unico movimento politico italiano che presidia le posizioni giuste nelle due dimensioni? L'unico che se governasse metterebbe in discussione le scelte europee di politica monetaria, e sennò la scelta di restare o meno in quelle istituzioni/capestro, senza che questo nello stesso tempo comporti il "tana libera tutti" per i comportamenti più retrivi del nostro costume? L'unico che incarna con coerenza (si, estrema e costosa) l'idea che la politica non deve essere un mestiere e tantomeno un modo di arricchirsi, bensì un servizio limitato nel tempo e monitorato negli effetti patrimoniali? Pensate ai vostri interessi, e pensateci: vi converrebbe vivere in un Paese in cui tutti possono e anzi devono fare politica, ma chi la fa è massimo per dieci anni e all'inizio e alla fine gli vengono contati i peli del culo, o preferite continuare a pagare di tasca per l'arricchimento indebito e osceno di gente fra l'altro sempre meno capace e presentabile? Vi converrebbe vivere in un Paese in cui la politica monetaria ed economica ha un unico obiettivo, "devono avere tutti di che lavorare e campare", come costante attorno a cui tutti gli altri fattori facciano da variabili (come nel sogno del dopoguerra che abbiamo tradito), o preferite restare in uno in cui il deficit deve essere quello deciso altrove non si sa perché e se qualcuno muore di fame pazienza? Insomma volete vivere in un Paese che cambia approccio contro il malaffare e si riprenda in mano le leve dell'economia o preferite uno in cui il rigore continui (il Fiscal compact ci strozzerà per vent'anni, e abbiamo ancora ben pochi ori di famiglia nel cassetto, questo il TG non ve lo dice) ma solo per voi, perché i soldi per salvare le banche finanziare la TAV comprare gli F35 e mantenere tutto il baraccone politico/tangentizio li trovano sempre? Questo è il referendum che saranno le prossime elezioni politiche, il moVimento da una parte e gli altri dall'altra, lasciate stare i sondaggi che oggi danno Grillo al 20%, perché prima che avesse il 26 gli davano il 13, e perché ci sono 16 milioni di italiani che potrebbero decidere solo all'ultimo istante di tornare a votare. C'è un'Italia da spazzare via, per convincerli uno a uno serve uno che parla facile, e noialtri a passare parola per farlo stravincere; dopo se vogliamo ci ridivideremo sulle questioni di dettaglio. Se da qui al voto non commetterà troppi errori e azzeccherà certe mosse, Grillo ha l'opportunità di salvare l'Italia, e noi abbiamo il dovere di sostenerlo unendoci (mettendo da parte le divergenze, come i nostri padri nel 45) contro i nostri veri nemici, che sono soprattutto i nostri falsi amici, facendo passaparola ovunque di questo semplice messaggio: c'è solo una scelta che consente di liberarsi dal rigore di questo Euro (il debito pubblico non è un problema, il Giappone ce l'ha tre volte il nostro...) senza consegnarsi mani e piedi alla mafia e al malaffare. Una scelta a cinque stelle.
Amici di sinistra, il M5S non è il Nemico, come vogliono farvi credere, il Nemico è alle vostre spalle, dentro i vostri stessi schieramenti politici.

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